melania trump

ZAMPOLLI, RAMPOLLI E POLLASTRE: VITA E RICORDI DELL'UOMO CHE PRESENTÒ MELANIA A TRUMP - FIGLIO DEL CREATORE DELLA HARBERT (''DOLCE FORNO''), ANDÒ NEGLI STATES NEGLI ANNI '80, DOVE FONDÒ UN'AGENZIA DI MODELLE. ''TRA LORO HEIDI KLUM, CLAUDIA SCHIFFER E MELANIA KNAUSS. PROPRIO LEI: AVEVA 28 ANNI, ERA BELLA, ELEGANTE, ISTRUITA. E DONALD…'' - LO SQUALO REGALATO A PAPA FRANCESCO, IL SOGNO DI ESSERE ''ADOTTATO'' DA JEFF BEZOS E IL RAPPORTO TRA TRUMP E ''GIUSEPPI''

 

Giovanni Terzi per “Libero quotidiano

 

PAOLO ZAMPOLLI E LA MOGLIE AMANDA

«Una cosa la voglio dire subito e desidero che tu la scriva: sei assieme ad una delle donne più belle del mondo».

Questo l' esordio di Paolo Zampolli, imprenditore e diplomatico, ambassador della Repubblica di Dominica, conosciuto in tutto il mondo come il "cupido" che ha fatto scoccare la scintilla e l' amore tra Donald Trump e Melania. «Ma mi raccomando, scrivi che Simona Ventura è sempre la numero uno».

 

Francamente non esiste per me cosa più semplice se non scrivere sotto dettatura una cosa che io penso in maniera naturale.

Intervistare Paolo Zampolli è un' esperienza unica. I suoi racconti sono paradigma di quello che sono stati per molti di noi gli anni Novanta. Un momento straordinario, pieno di energie positive, dove tutto sembrava possibile; anche il classico "american dream". Ed è proprio dal sogno americano che parte il nostro racconto.

 

Paolo, perché scelse di venire in America più di un quarto di secolo fa?

«Era il sogno americano che avevo dentro di me. Sono nato in via Borgonuovo, a Milano, e sebbene negli anni Ottanta e inizio Novanta fosse una città già capitale della moda e dello stile, a me andava stretta».

 

Paolo Zampolli nasce in una importante famiglia milanese.

MELANIA E DONALD TRUMP - PAOLO ZAMPOLLI E LA MOGLIE AMANDA

Suo padre Giovanni, mancato precocemente, era il fondatore di un' azienda di giocattoli milanese, la Harbert, che distribuiva in Italia celebri marchi di giocattoli statunitensi come "Dolce Forno", "Festacolor", le figure di "Guerre Stellari"e dei supereroi "Comics" e "Marvel", e poi ancora "Mr. Muscolo" e l'"Uomo Ragno" e tanti altri. Chi ha vissuto gli anni Ottanta ricorderà sicuramente quello slogan, "non puoi giocare senza (nome del giocattolo), sarebbe un peccato". In un contesto quindi agiato, Paolo Zampolli sceglie gli States.

 

Che ricordi ha della sua adolescenza?

«Ho bei ricordi assieme a tanti amici, tra cui quella di una vita, Magda Pozzo. Ricordo le nostre vacanze a Ibiza da quando avevo quattro anni: negli anni Settanta e Ottanta Ibiza era un' isola sensazionale».

 

Partito da Milano che sogni aveva, quale era il suo obiettivo?

«La Casa Bianca, e in qualche modo ci sono arrivato».

 

CASA ZAMPOLLI - EDITH MOLNAR - ROBERTO CAVALLI - CAMILLA OLSSON - MELANIA E DONALD TRUMP

Grazie all' amicizia con il presidente Donald Trump?

«Il presidente Trump è un uomo generoso e riconoscente, e ha dimostrato nei miei confronti un' amicizia reale. Sono cose che fanno piacere!».

Come poteva fare diversamente: in fin dei conti le ha presentato Melania, la First Lady...

«Rimanere se stessi con gli amici e la gratitudine non è da tutti, soprattutto in questo momento storico».

 

Come avvenne l' incontro?

«Quando arrivai a New York aprii una agenzia di modelle importante. Tra le modelle che lavoravano con me c' erano Heidi Klum, Claudia Schiffer e Melania Knauss. Sì, proprio lei, l' attuale moglie di Trump. Una sera, ad una festa organizzata al "Kit Kat Club" di New York, Melania e Donald si conobbero. Lui aveva 52 anni e lei 28».

PAOLO ZAMPOLLI E BILL CLINTON

 

Fu un colpo di fulmine?

«Penso di sì, ma bisognerebbe chiederlo agli interessati, sempre rimasti molto riservati rispetto alla loro storia d' amore. Comunque poche settimane dopo, a un' altra cena a casa mia, il presidente venne accompagnato da Melania».

 

Che cosa pensa abbia colpito il presidente Trump di Melania?

«La First Lady già a 28 anni era una donna molto elegante, educata ed istruita, oltre che naturalmente molto bella. E credo che fu il complesso della personalità che colpì Trump».

 

PAOLO ZAMPOLLI TRA LE MODELLE

Questo incontro sfociò in un matrimonio, nel 1995 a Palm Beach, che però significò molto anche per lei. Fu Trump a consigliarle di lasciar perdere l' agenzia di modelle?

«Sì. Una sera eravamo a cena, e assieme a Melania e Trump c' era anche David Coperfield, il famoso mago-illusionista. A un certo punto Trump mi disse che ero troppo intelligente per portare avanti l' agenzia di modelle: «Sai cosa ti succede se perdi una delle tue super top model? Vai in rovina». Io ci pensai, ed effettivamente non aveva torto».

 

E poi?

«Poi aggiunse: «E sai che cosa mi succede se perdo un portiere delle mie Tower? Nulla, perché ho la fila di gente che vorrebbe venire a lavorare nei miei bulding». Così mi propose di andare a lavorare con lui».

PAOLO ZAMPOLLI

E lei?

«Io mi girai verso David Copperfield e chiesi se fosse una magia. Poi sorrisi a Melania, e il giorno dopo ero a lavorare come direttore della sezione internazionale della Trump Organization».

 

Frequenta ancora Trump da quando è presidente?

«Natale e Pasqua ogni anno siamo insieme alla Casa Bianca, siamo sempre invitati. Tranne questa Pasqua, per colpa del Covid-19. Ma uutti i Natali siamo al tavolo con il presidente. Mio figlio Giovanni, che ha 10 anni, è molto legato a Donald: "Sono amico del presidente", dice sempre».

PAOLO ZAMPOLLI

 

Secondo lei Trump vincerà le elezioni del prossimo novembre?

«Penso di sì. Lui è l' unico che ha parlato di questo Coronavirus chiamandolo "China-virus", perché è responsabilità loro, dei cinesi, se siamo in questa situazione. Molti suoi sfidanti hanno invece relazioni con la Cina.

Trump, grazie alla sua potenza economica, non ha bisogno di nulla e di nessuno».

 

Lei che ha mangiato con il presidente: quali sono i piatti più amati?

«Intanto non beve. Mangia carne e verdura. E ama la cucina italiana. Andavamo spesso a mangiare da "Cipriani e Serafina", a New York».

In quest' ultimo periodo è anche uscito sulla stampa che lei avrebbe aiutato il Vaticano ad avere i test per vedere se si è positivi al Covid-19.

«Sì, conosco Papa Francesco, a cui ho regalato il mio "Laudato si'" personale, uno "shark", uno squalo, quando lo incontrai. E così mi sono fatto promotore. Dalla Farmacia Vaticana arrivo la richiesta negli Stati Uniti di settecento test per Covid. Io ho semplicemente facilitato tutto questo».

 

PAOLO ZAMPOLLI

Ma perché regalò uno squalo a Papa Francesco?

«Lui, come me, ama la natura. Fra i miei impegni più importanti c' è sempre stato tutto ciò che riguarda l' ambiente».

 

Trump e il Santo Padre: un rapporto complesso?

«Non credo. Trump è cattolico tradizionalista, e il Santo Padre adora Melania».

 

Come fa a dirlo?

«Lo capirebbe chiunque».

MELANIA TRUMP

 

In questa sua vita ha ancora sogni da realizzare?

«Sì, per quanto mi riguarda, essere "adottato" da Jeff Bezos, il capo di Amazon. Per mio figlio Giovanni, che studi all' università di Harvard, e... diventi presidente degli Stati Uniti!».

 

 

Ride, Paolo Zampolli. Sicuramente avrebbe ancora molte cose da raccontare, che fanno parte di una vita piena di esperienze e conoscenze. Così lo ringrazio. Ma prima di congedarsi, mi dice: «Si ricordi di scrivere che Trump è amico dell' Italia, e che a lui "Giuseppi", il presidente del Consiglio, piace davvero».

casa natale di melania trump a sevnicail selfie di melania trumpdonald trump con il papai trump cpn papa francescoDONALD TRUMP - MELANIA E IL FIGLIO BARRONdonald e melania trumpMELANIA TRUMP E PAPA BERGOGLIOIVANKA E MELANIA TRUMP CON PAPA BERGOGLIOmelania trump 5melania trump 4melania trumpmelania trump melania trump melania trump 11melania trump nuda su gqmelania trump 10foto di classe 1984 melania trumprocco casalino con melania trump

Ultimi Dagoreport

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…