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ZELENSKY SCHIACCIATO DA PUTIN E TRUMP: DOMANI ALLA CASA BIANCA DEVE EVITARE DI FINIRE UMILIATO COME A FEBBRAIO, MA NON PUÒ SVENDERE A PUTIN UN PEZZO DI UCRAINA SENZA GARANZIE DI SICUREZZA REALI – L’EX COMICO È CONVINTO CHE PUTIN STIA BLUFFANDO, E PRENDA TEMPO PER CONQUISTARE PIÙ TERRENO SUL CAMPO: “LA RUSSIA RESPINGE NUMEROSE RICHIESTE DI CESSATE IL FUOCO” – HA SEMPRE ESCLUSO LA RINUNCIA AL DONBASS, MA POTREBBE ESSERE PIÙ FLESSIBILE. E DEVE FARE I CONTI CON IL CALO DEI CONSENSI…

UCRAINA: ZELENSKY, 'RUSSIA COMPLICA LA FINE DELLA GUERRA'

VOLODYMYR ZELENSKY BEVE UN TE A DOWNING STREET - FOTO LAPRESSE

(Adnkronos) - "Vediamo che la Russia respinge numerose richieste di cessate il fuoco e non ha ancora deciso quando porrà fine alle uccisioni. Questo complica la situazione".

 

Lo ha scritto in un post su X pubblicato nella notte il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ringraziando gli 8 Paesi nordici e baltici per la dichiarazione congiunta nella quale hanno sottolineato come "non ci si possa fidare di Vladimir Putin".

 

"Se non ha la volontà di eseguire un semplice ordine di cessare gli attacchi, potrebbe essere necessario un grande sforzo per convincere la Russia ad attuare una coesistenza ben più ampia e pacifica con i suoi vicini per decenni - ha sottolineato Zelensky - Ma insieme stiamo lavorando per la pace e la sicurezza. Fermare le uccisioni è un elemento chiave per fermare la guerra".

 

vladimir putin donald trump anchorage, alaska foto lapresse

Quindi, in previsione dell'incontro di domani con Donald Trump alla Casa Bianca, per il quale "sono grato per l'invito", il presidente ucraino ribadisce l'importanza che "tutti concordino sulla necessità di un dialogo a livello di leader per chiarire tutti i dettagli e determinare quali misure siano necessarie e funzionino".

 

LA LINEA DI VOLODYMYR PER NON RIPETERE UNA LITE CON DONALD IL BIVIO DEL DONBASS

Estratto dell’articolo di Lorenzo Cremonesi per il “Corriere della Sera”

 

I problemi, per Volodymyr Zelensky, non finiscono mai. Come evitare lo scontro con Trump, tenere uniti i partner europei, convincere gli ucraini che non svenderà a Putin la terra difesa col sangue in cambio di una pace in cui nel suo Paese stremato dalla guerra credono in pochissimi e allo stesso tempo continuare ad assicurarsi le armi e i mezzi per combattere?

 

UCRAINA - LA SITUAZIONE SUL CAMPO - 17 AGOSTO 2025

I dilemmi del presidente ucraino sono quelli di un leader giovane che ha dovuto maturare a tappe forzate tra angoscianti pericoli ed errori continui, ma ancora restano forieri di minacce mortali per lui e per la nazione.

 

In vista del prossimo incontro domani a Washington con il presidente americano resta la scelta evidente di evitare a tutti i costi il ripetersi dello scontro frontale, che lo scorso 28 febbraio costò il blocco degli aiuti militari Usa per quasi due mesi, con la conseguenza diretta della ritirata ucraina dalla regione russa di Kursk e l’indebolimento generale del sistema militare nazionale ancora largamente dipendente dall’intelligence del Pentagono.

 

VIGNETTA SU PUTIN CHE SI PAPPA L UCRAINA

Vero che ormai gran parte degli aiuti militari arrivano dall’Europa, ma ieri Zelensky ha mostrato la stessa flessibilità che aveva garantito la sua riappacificazione con Trump in Vaticano durante i funerali di papa Francesco.

 

«Le nostre posizioni restano chiare. Dobbiamo raggiungere una pace autentica, che sia durevole e non soltanto una pausa in vista della prossima invasione russa», ha detto pubblicamente Zelensky dopo la telefonata durata oltre un’ora e mezza con Trump, come sottolineano dal suo ufficio, per enfatizzare che comunque Kiev e Washington restano molto vicini.

 

DONA AL TRUMP - MEME SU VOLODYMYR ZELENSKY BY EMILIANO CARLI

[…] Zelensky continuerà ad assecondare il presidente Usa per tornare a dimostrare, come già aveva fatto nei colloqui della primavera, che il vero responsabile della guerra è sempre stato e resta il presidente russo. Zelensky fa dunque buon viso a cattivo gioco, non si sofferma troppo sul fatto che Trump abbia «sdoganato» Putin rinunciando alla precondizione del cessate il fuoco.

 

Ma insiste sulla necessità che gli europei siano parte attiva del negoziato e restino al suo fianco, cosa che del resto Trump concede, visto che invita anche loro al summit di Washington.

 

C’è però un dato nuovo e abbastanza concreto, che sembra costringerà Zelensky a prendere decisioni difficili. Pare infatti che adesso Putin sia disposto a parlare di un eventuale accordo di pace, inclusa la promessa che non attaccherà altri Paesi europei.

vladimir putin e donald trump - anchorage alaska

 

Ne raccontano fonti della Casa Bianca, accennando a un piano che comporta il ritiro ucraino dall’intero Donbass, ovvero circa il 25 per cento della regione ancora controllato dai soldati di Kiev. La novità sarebbe che adesso Putin potrebbe essere disposto a rinunciare ai territori non ancora suoi delle altre due province.

 

Sino a poco fa le voleva prendere interamente. Parliamo di Zaporizhzhia, che i soldati ucraini controllano ancora per oltre il 20 per cento compreso il capoluogo, e di Kherson, che le truppe russe occupano per il 70 per cento a est del fiume Dnipro. Alla Crimea non si accenna neppure: Putin l’ha occupata e annessa manu militari nel 2014 e da allora la considera sua […].

 

DONALD TRUMP - VOLODYMYR ZELENSKY - TERRE RARE UCRAINA MINERALI

L’ennesimo bluff di Putin? Zelensky ne è certo, compreso il fatto che Mosca continui a negare la legittimità dell’indipendenza ucraina: si tratta di farlo capire a Trump. Per esempio non si parla delle consuete pretese russe che l’Ucraina disarmi.

 

[…]  Zelensky ribadisce l’intenzione di non rinunciare al Donbass, ma nel recente passato ha lasciato capire a momenti di poter essere più flessibile e tanto dipende dalle garanzie di sicurezza offerte dagli alleati. La sua popolarità era scesa al 58 per cento a metà luglio, dopo lo scandalo del suo tentativo di imbavagliare le commissioni che indagano contro la corruzione interna.

volodymyr zelensky e ursula von der leyen video parodia sul summit di anchorage in alaska

Eppure, nei momenti più difficili il Paese è sempre stato con lui e oggi più che mai cercherà il consenso interno.

la stretta di mano tra putin e trump ad anchorage, alaska. foto lapresse la stretta di mano tra putin e trump ad anchorage, alaska. foto lapresse VOLODYMYR ZELENSKY - FRIEDRICH MERZ - FOTO LAPRESSE

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