peter thiel palmer luckey donald trump elon musk

SOLO UNA COSA PUÒ FERMARE LA “PAYPAL MAFIA”: L'AUTO DISTRUZIONE – PETER THIEL E ELON MUSK VOGLIONO ELIMINARE GLI APPARATI STATALI, MA CON I LORO IMPERI DI CYBERSICUREZZA, RAZZI E SATELLITI FONDATI SUI SOLDI PUBBLICI, ORA SONO LORO IL “DEEP STATE” – ADESSO CHE SONO A WASHINGTON, E GESTISCONO IL POTERE, QUANTO CI VORRÀ PRIMA CHE I GALLI NEL POLLAIO SI SBRANINO A VICENDA? - LA TEORIZZAZIONE DEL MONOPOLIO DI THIEL, IL DISPREZZO PER LA SILICON VALLEY E GOOGLE, L’ASSE CON ZUCKERBERG E PALMER LUCKEY DI “ANDURIL” (THIEL PRODUCE IL SOFTWARE, LUI L’HARDWARE)

Estratto dell’articolo di Alessandro Aresu per “Limes”

 

Musk Trump

[…] La prima cosa da capire sul patto tra Trump e la Silicon Valley è che quest’ultima non identifica più lo stesso luogo della Valle di Santa Clara nella California del Nord. Il patto è possibile anche perché c’è una significativa migrazione, perché avviene un tradimento rispetto alla stessa identità geografica della Silicon Valley.

 

Quando va a parlare con Joe Rogan, come tutti, Peter Thiel […] – sostenitore di Trump dal 2016, eretico per postura e poseraggine, datore di lavoro e finanziatore della campagna per il Senato di J.D. Vance – si chiede perché ancora viva a Los Angeles.

 

Non a San Francisco, ma comunque nell’odiata California immersa nella cultura woke. L’investitore non si è ancora spostato nei luoghi dove la tecnologia statunitense cerca nuove case. A partire dal Texas, con qualche variante in Florida e nell’America interna.

 

peter thiel donald trump

Per sfruttare la competizione fiscale tra gli Stati, ma non solo. Si muove anche qualcosa di più profondo. Problema insuperabile della Silicon Valley è l’assenza di spazio. La valle non è l’aperto, non è la libertà. Dentro una logica di agglomerazione virtuale, fatta di bit, lo spazio ristretto non è un problema.

 

Il discorso cambia se stiamo parlando di infrastrutture, se dobbiamo costruire: se si tratta di realizzare manifattura su vasta scala, e se debbono essere erette le fabbriche dell’intelligenza artificiale, col loro fabbisogno energetico. E, ancor più, se si deve ricostruire un arsenale di capacità produttiva della Difesa.

 

ELON MUSK DONALD TRUMP - MEME MATRIX

L’imperativo «costruisci» ha bisogno di luoghi alternativi. Nel mentre, si può rimanere a San Francisco per disprezzarla, per ritrovarsi sulla rivendicazione di tale disprezzo.

 

[…] Disprezzare il politicamente corretto, naturalmente, come fonte di ogni corruzione. Disprezzare la Silicon Valley come potere costituito, esemplificato da Google. Disprezzare le fabbriche californiane, per spostare quasi tutto nelle fabbriche texane e per erigere data center in Tennessee, come fa Elon Musk con capacità che Jensen Huang di Nvidia ha definito sovrumane.

 

jensen huang 6

Thiel […]  dice di restare in California per abitudine, e nel mentre il mondo di cui è architetto e visir si sposta dalla Silicon Valley. Alex Karp di Palantir vive in New Hampshire per praticare sci di fondo (anche il benessere fisico e il sollevamento di pesi fanno parte di questa cultura).

 

[…] Questa insistenza sull’abbandono del luogo simbolo dell’ecosistema della tecnologia si accompagna a un altro tema centrale per il patto con Trump: il matrimonio con la sicurezza nazionale.

 

alex karp di palantir con volodymyr zelensky a kiev

[…]  Il peccato originario della Silicon Valley di questo secolo, secondo questa chiave di lettura, è l’ipocrisia di Google sul progetto Maven, il programma del Pentagono a cui il gigante della ricerca collabora, suscitando l’indignazione di dipendenti che non vogliono essere complici, diretti o indiretti, della violenza, e vogliono difendere il motto «don’t be evil», che è difficile pronunciare senza ridere e che per decenza Google ha smesso di utilizzare.

 

Il progetto Maven, lanciato dal dipartimento della Difesa nel 2017, mira a integrare l’intelligenza artificiale nelle operazioni militari per migliorare l’analisi dei dati raccolti dai droni e supportare le attività contro l’Is e altri nemici.

 

GOOGLE E IL PROGETTO MAVEN

La partecipazione di Google al progetto scatena un’accesa opposizione interna, culminata in una petizione di migliaia di dipendenti e nelle dimissioni di alcuni, che considerano immorale per Google contribuire a progetti militari. A seguito delle pressioni, Google decide nel 2018 di non rinnovare il contratto.

 

Questo ritiro venne aspramente criticato da figure come Thiel e il fondatore di Anduril, Palmer Luckey, sostenitori di una visione in cui la tecnologia americana deve servire la sicurezza nazionale piuttosto che espandersi nei mercati degli avversari, in primis dell’avversario cinese.

 

peter thiel, elon musk fondatori di paypal

Thiel esprime pubblicamente il suo disappunto nell’agosto 2019 in un articolo feroce sul New York Times, in cui accusa il suo nemico giurato, Google, di anteporre i suoi interessi economici in Cina a quelli della sicurezza nazionale degli Stati Uniti.

 

Coglie l’occasione per criticare duramente il centro di ricerca sull’intelligenza artificiale avviato con grande fanfara in quei mesi da Google a Pechino, lasciando intendere un’implicita collaborazione tra il centro e l’Esercito popolare di liberazione. […]

 

Thiel ha scommesso su Trump nel 2016, vincendo, e sta lavorando per portare la sua Palantir alla quotazione; pertanto, si sente abbastanza forte da martellare, con questo ritornello: questi qui, i nostri nemici di Google, fanno ricerca coi cinesi, aiutano l’esercito cinese, e poi vengono a fare la morale agli Stati Uniti?

 

donald trump peter thiel

Sono argomenti che Thiel ha senz’altro ripetuto più volte allo stesso Trump e al suo entourage. E, soprattutto, sono argomenti che assumono sempre più rilievo nella tesi di investimento di Thiel, realizzata attraverso Palantir e le varie scommesse dei suoi fondi, che coinvolgono aziende come SpaceX e Palantir e che aumentano a dismisura l’influenza della cosiddetta PayPal Mafia.

 

Con l’espressione PayPal Mafia si identifica il gruppo di imprenditori e di investitori che, a partire dall’esperienza che porta a PayPal alla fine degli anni Novanta, costituisce una rete di competenze e di potere sul piano tecnologico e finanziario. E sempre più anche su quello politico.

 

mark zuckerberg - lauren sanchez - jeff bezos - sundar pichai elon musk al giuramento di trump

Di questa rete, i principali esponenti sono chiaramente Peter Thiel ed Elon Musk, ma al loro fianco c’è una corte infinita di dipendenti e collaboratori. Miliardo dopo miliardo, in mezzo a parole d’ordine più o meno improvvisate come big data, intelligenza aumentata, intelligenza artificiale, ciò che sta accadendo è che la PayPal Mafia sta diventando il deep State.

 

Nella visione di Thiel, vi sono due tipologie di nemici: la prima coincide con le aziende tecnologiche simboleggiate da Google, intrise di parole d’ordine woke e di ipocrisia; la seconda coinvolge le aziende della difesa tradizionali, zombie che sopravvivono coi soldi pubblici senza combinare nulla.

La PayPal Mafia, nella strada per diventare deep State, vuole soppiantare entrambe queste tipologie. Per questo realizza progetti sia nel software sia nell’hardware.

 

Palmer Luckey

Thiel e Palantir hanno costruito per anni una narrazione di forte connessione tra tecnologia e Difesa, incentrata sull’idea che la Silicon Valley debba scegliere di sostenere gli Stati Uniti, debba farsi patriottica, in un’epoca in cui la competizione con la Cina si intensifica.

 

Questo contesto viene riassunto dalla metafora della «prima colazione» di Palantir, un concetto che sottolinea la visione di una tecnologia costruita appositamente per la Difesa, in contrasto con il cosmopolitismo della Silicon Valley, che secondo Thiel si finge apolide per fare affari a livello globale senza considerarne le implicazioni per la sicurezza nazionale.

 

[…] Anduril di Palmer Luckey rappresenta un passaggio tutt’altro che banale in questo percorso. Luckey è, in sintesi, il più giovane e brillante membro acquisito della PayPal Mafia.

 

JD VANCE PETER THIEL

Nato nel 1992 in California, […] si è sempre interessato all’hardware e alla sicurezza nazionale, cercando di lavorare nei laboratori universitari finanziati dalla Difesa fin da giovanissimo. Inventore autodidatta, smontando e rimontando alcuni dispositivi in un furgoncino ha dato vita nel 2012 a Oculus, azienda di visori per la realtà virtuale che suscita l’attenzione di John Carmack – creatore di videogiochi come Doom e Quake – e viene acquisita da Facebook nel 2014 per oltre 2 miliardi di dollari.

 

A quel punto, Oculus si trasferisce a Menlo Park, che è effettivamente Silicon Valley, e dà a Facebook gli elementi per il pivot verso il Metaverso, che porta anche al cambio di nome del conglomerato tecnologico di Zuckerberg in Meta.

 

palmer luckey meme 7

Nel 2016, Luckey fa una donazione a un gruppo di meme dissacranti contro Hillary Clinton, e questo genera una complessa vicenda che porta al suo licenziamento. Thiel ha le spalle abbastanza larghe per gestire l’emarginazione dalla Silicon Valley per aver sostenuto Trump, Luckey no.

 

Almeno in apparenza, perché il giovane inventore torna alla carica con un altro progetto di impresa: Anduril, appunto, che vuole costruire sistemi autonomi per la difesa. L’azienda, fondata nel 2017, intende fin dall’inizio fare hardware, non soltanto software, e riceve finanziamenti da Thiel e da altri importanti fondi. Nel 2024, raggiunge i 14 miliardi di valutazione e dichiara di voler costruire un nuovo arsenale della democrazia, echeggiando la famosa immagine di Franklin Delano Roosevelt.

 

Quando racconta la storia di Anduril, […]  Palmer Luckey ricorda che nell’ambito delle alte tecnologie per la difesa gli unici unicorni (start-up con valutazione superiore al miliardo di dollari) sono stati fondati da quelli che erano già miliardari, i due della PayPal Mafia: SpaceX di Elon Musk e Palantir di Peter Thiel. Luckey dice: bene, io – con le mie camicie hawaiiane e con le infradito – sarò il terzo miliardario che farà un’azienda della difesa. E l’ha già fatto.   

 

sundar pichai elon musk cerimonia di giuramento di donald trump foto lapresse

Per cambiare il modo con cui sono allocate le risorse pubbliche, Palantir e SpaceX nel corso degli anni citano in giudizio il governo federale per farsi spazio nel sistema degli appalti, aprendo una strada per i contratti di altre imprese. Nel mentre, parti del deep State, come i militari in pensione, vengono ormai attratti da SpaceX, che ha troppo successo per essere arginata.

 

I guerrieri della PayPal Mafia prendono soldi pubblici ma non dipendono strettamente dai soldi pubblici: finché le loro aziende fanno un prodotto per cui non esiste reale concorrenza, lo squilibrio nei rapporti col governo è in loro favore, perché contrastarli vuol dire essere più deboli. Nel momento in cui l’America senza SpaceX sarebbe dietro alla Cina nello Spazio, il potere di SpaceX è irresistibile.

 

palmer luckey - ANDURIL

Il mondo del venture capital statunitense si riposiziona rispetto alle tesi e alle scommesse di Thiel, generando un nuovo allineamento. […] È la nuova comunità tecnologica della PayPal Mafia allargata. Così anche Marc Andreessen annuncia il suo aperto sostegno a Trump, e diffonde la sua prospettiva e i suoi interessi attraverso i video e i podcast. Trump è di certo contraente del patto, grazie alla sua leadership, ma i contenuti vengono scritti dalla PayPal Mafia, la nuova élite dotata di specifiche conoscenze e competenze.

 

Questa rete ha bisogno di un nemico che, come ricordato sopra, è Big Tech. Il nemico è simboleggiato dalla cultura di Google, dai suoi colori, dalla sua pretesa di diversità e inclusione e dall’opposizione al matrimonio con la sicurezza nazionale.

 

MEME DI ELON MUSK CON TRUMP VERSIONE CANE

Ci sono alcune differenze interne alla PayPal Mafia, che passano per esempio per lo strettissimo rapporto di Thiel con Mark Zuckerberg, ma l’indicazione di un nemico serve anche ad aggregare più sostenitori della causa generale, come il venture capital di Andreessen.

 

Siccome l’interesse di quest’ultimo è il sostegno alle nuove imprese, egli rivendica il marchio «Little Tech» contro Big Tech per segnalare alla politica che la legislazione non va scritta soltanto dai lobbisti di Google e Microsoft, ma pure dai suoi fondi. Inoltre, il marchio «Little Tech» chiede un ambiente di assoluta deregolamentazione, dove le nuove imprese siano libere di fare quello che vogliono, così come SpaceX deve essere libera di lanciare quello che desidera nello Spazio, quando e quanto vuole, senza essere sottoposta a ordalie autorizzative e ambientali.

 

lauren sanchez mark zuckerberg all inauguration day del secondo mandato di donald trump 2

In questo senso, il progetto Doge consente a Musk di custodire i custodi. La parola d’ordine, l’imperativo è «costruire». Tutti devono essere liberi di costruire, e quelli che hanno finanziato Trump sono più liberi degli altri. Liberi anche di regolare i conti coi propri nemici: nel caso di Elon Musk, con OpenAi, la sua creatura dell’intelligenza artificiale che gli è stata strappata quando, invece di finire nell’orbita di Tesla come nel suo progetto, è stata assegnata a Microsoft dall’accordo tra Satya Nadella e Sam Altman.

 

È evidente che le varie figure che danno forma al progetto della PayPal Mafia allargata (che comprende Vance) abbiano, su alcune partite, prospettive e visioni del mondo divergenti.

 

meme su elon musk e donald trump

La più chiara riguarda il rapporto con la Cina secondo Elon Musk, poiché la Repubblica Popolare è per Tesla base produttiva, mercato di riferimento e luogo di raccolta dati per la guida autonoma. Per Musk la chiusura del mercato cinese a Tesla, in un’escalation di conflittualità, non sarebbe uno scenario auspicabile, ed è ragionevole che lo contrasti.

 

Almeno in prima battuta: Musk può sorprendere anche su questo perché è un provetto videogiocatore, quindi ha già immaginato lo scenario in cui può incontrare queste resistenze e di certo pensa di vincere lo stesso attraverso altre strade.

 

A proposito, la più grande vittoria della PayPal Mafia è avvenuta ancor prima della notte elettorale del 5 novembre e ha coinciso con la neutralità di Big Tech. Nessuno dei grandi leader tecnologici si è esposto apertamente contro Trump. I media hanno riportato i tentativi di Sundar Pichai di Alphabet di aprire un canale con Trump, mentre Satya Nadella tace e acconsente.

 

ELON MUSK IN CINA

Tim Cook è lieto di essere considerato simpatico dal tycoon e, dopo l’attentato della Pennsylvania, Zuckerberg ha detto che Trump è un «figo che incarna lo spirito americano», mentre Jeff Bezos ha bloccato l’endorsement a Harris sul Washington Post, scrivendo anche un articolo per rivendicare questa scelta.

 

Jensen Huang di Nvidia può descrivere alla perfezione un sistema di raffreddamento in un data center, ma se gli si fa una domanda politica sa sempre come non dire assolutamente nulla. Siccome quello di Big Tech è un oligopolio pregno di elementi anticoncorrenziali, non è escluso che la conquista del potere della PayPal Mafia porti anche a provvedimenti antitrust basati sulle antipatie per alcuni membri dell’oligopolio a scapito di altri, in uno scenario più o meno confusionario.  

 

[…]

palmer luckey meme 4

 

La soverchiante presenza di Elon Musk nel nostro immaginario e nel nostro mondo, la sua capacità di incunearsi in qualunque vicenda politica con un commento dissacrante, fatto apposta per far adirare e discutere il suo pubblico, cela quanto Thiel sia in grado di spiegare lo stesso Musk.

 

Nelle sue lezioni di Stanford, raccolte poi in versione breve nel bestseller Da zero a uno, Thiel espone la sua teoria del monopolio. Come Schumpeter e contro Arrow, Thiel ritiene che le grandi strutture monopolistiche siano in grado di creare innovazione, e che quindi il grande monopolio a certe condizioni sia meritevole di sostegno e ammirazione.

 

peter thiel alla convention repubblicana

La caratteristica del grande start-upper, del grande fondatore, non è quella di creare un piccolo prodotto, una nicchia. Prospettiva troppo limitata. La sua titanica ambizione deve essere quella di creare un monopolio gigantesco e poi sfruttarlo sempre di più, costruendo un fossato sempre più profondo tra sé e gli avversari, con ogni mezzo. Cosa ha fatto Musk?

 

Con SpaceX, ha individuato nello Spazio un grande mercato che non era tale, un’economia che non era tale, e ha effettivamente creato il mercato attraverso la capacità di realizzazione dell’azienda e dell’incredibile squadra guidata dalla presidente e direttrice operativa, Gwynne Shotwell. In altre parole, Musk ha creato il suo monopolio, fondato su capacità manifatturiere, ed è ora disposto a fare ogni investimento economico-politico per difenderlo dagli avversari futuri e per accrescerne l’influenza, in corrispondenza con la sua megalomania.

 

marc andreessen

Viviamo già nel mondo della PayPal Mafia. Cosa può fare il vecchio deep State davanti al suo trionfo, a parte nascondersi e/o vendersi al nuovo padrone? Può solo attendere. Aspettare che la palude di Washington risucchi, come nella Storia infinita, anche il destriero di Elon Musk. Aspettare che i tanti galli in questo pollaio si sbranino a vicenda, per divergenze di carattere e interessi, a partire dal rapporto Trump-Musk, che si annuncia tutt’altro che semplice. Se ciò non accadrà, la PayPal Mafia si confermerà la rete protagonista non solo del denaro, ma anche del potere di questo secolo.

tesla gigafactory a shanghai ELON MUSK CINA ILLUSTRAZIONE IL MEME DI ELON MUSK DOPO LA RIAMMISSIONE SU TWITTER DI DONALD TRUMP Elon Musk Jin Zhuanglong

 

Ultimi Dagoreport

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…