claudia gerini

"PURTROPPO SOLO IL 20% DI FILM E' DIRETTO DA DONNE". LA RICONOSCETE? CONTINUA LA SUA ESTATE TRA SARDEGNA, FORMENTERA E LE EGADI - HA APPENA FINITO DI GIRARE UN DOC DEDICATO ALLA ROMA GOURMET E UNA COMMEDIA IN CUI HA INTERPRETATO UNA MINISTRA DI DESTRA - "SE NETANYAHU FOSSE STATO DONNA NON SI SAREBBE VERIFICATO QUELLO CHE ACCADE ORA. LE DONNE HANNO CAPACITÀ DI MEDIARE, DI TROVARE SOLUZIONI, DI FARE TUTTO TRANNE AMMAZZARSI". DI CHI SI TRATTA?

 

claudia gerini 1

Da ansa.it

 

 È un momento ricco per Claudia Gerini, ospite al Filming Italy Sardegna Festival 2025.

 

L'attrice-regista romana ha appena presentato la serie 'Sara', tratta dai romanzi di Maurizio de Giovanni, in cui interpreta un'ambigua agente dei servizi segreti accanto a Teresa Saponangelo.

 

"Un crime che ho amato moltissimo. Il bello poi è che con Netflix siamo stati per alcuni giorni i primi al mondo in Brasile, Argentina e Australia. E questa è una sensazione esaltante".

 

    Non solo. La Gerini ha appena finito di girare un documentario commissionato dall'Assemblea Capitolina dedicato alla Roma gourmet: "Racconto gli chef stellati romani e, insieme a loro, alcuni luoghi poco noti della Capitale come ad esempio Gabi, antico insediamento sulla Prenestina. Una narrazione tra archeologia e cucina che presenteremo alla Festa del Cinema di Roma e che si chiamerà S-Brigate. Mi sono divertita e mi sono un po' allenata sulla regia perché ovviamente l'ho fatto su commissione".

 

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    Tra il film già girati 'L'amore sta bene su tutto', commedia corale di Giampaolo Morelli "in cui interpreto una ministra di destra che, per motivi d'immagine e per mostrare quanto è generosa e coerente, accoglie un rifugiato; scopre poi che in realtà non è il bambino che si aspettava, ma un adulto alto due metri che la chiama 'signora mamma'. Fa ridere ed è una satira su certi tic della politica".

 

    Poi per Claudia Gerini c'è un altro film che uscirà il 6 novembre e verrà presentato sempre alla Festa di Roma che si chiama 'Fuori la verità' di Davide Minella con Claudia Pandolfi e Claudio Amendola. "È un film che ho amato molto e che parla di una famiglia composta da me e Amendola con tre figli ventenni che partecipano tutti a questa trasmissione che si chiama 'Fuori la verità,' condotta da una cattivissima Pandolfi. Questa famiglia deve dire per un milione di euro la verità su domande che riguardano il loro privato. Si passa poi dalla diretta televisiva a quello che è successo davvero nella loro vita. E nel confronto escono fuori cose terribili. All'inizio è tutto molto blando poi si scopre che una ragazza è rimasta incinta ed ha abortito. Ricorda un po' 'The millionaire'", conclude l'attrice al Filming

 

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    Infine, un'esperienza internazionale: "Ho appena girato in Romania un film di una giovane regista, Licia Ciornei.

    Interpreto una donna italiana che si reca in Ucraina per il figlio avuto tramite maternità surrogata, ma scoppia la guerra e tutto precipita. Una storia toccante, girata tra Romania e Cernauti, al confine ucraino, con immagini vere dei profughi".

 

    Sul fronte donne e politica dice la Gerini: Hanno più attenzione degli uomini e una grandissima capacità di diplomazia. Infatti penso che se il mondo fosse guidato dalle donne nessuna di queste guerre ci sarebbe. Se Netanyahu fosse stato donna non si sarebbe verificato quello che accade ora. Le donne hanno capacità di mediare, di trovare soluzioni, di fare tutto tranne ammazzarsi".

 

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    Che ne è del cinema al femminile? "Purtroppo solo il 20% dei film è diretto da donne - dice Claudia Gerini -. Il punto di vista femminile è ormai fondamentale per cambiare la visione della realtà. Di fatto i film più belli che ho visto ultimamente sono firmati tutti da donne - da Anatomia di una caduta a Il tempo che ci vuole di Francesca Comencini - sono firmati da donne. È un percorso inesorabile".

 

    Infine, un tuffo nel passato con 'Viaggi di nozze', proiettato in una speciale matinée al Petruzzelli con la presenza di Carlo Verdone: "C'erano 1.200 persone e 400 fuori alle 8.30 del mattino. Carlo era emozionatissimo. Mi diceva : Ma quale film si può ancora celebrare dopo trent'anni? Penso che quella romanità di Jessica e Ivano non morirà mai".

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