conte fico raggi appendino taverna

A VOLTE RITORNANO! CONTE HA DECISO DI ELIMINARE IL VINCOLO DEI DUE MANDATI PER RILANCIARE LA VECCHIA GUARDIA DEL M5S CHE, DOPO AVER SALTATO UN GIRO, POTRA’ TORNARE IN PISTA (ANCHE PER AIUTARE A TROVARE PREFERENZE) – PAOLA TAVERNA, VITO CRIMI E ALFONSO BONAFEDE (RIMASTI FUORI NELL’ATTUALE LEGISLATURA) SCALDANO I MOTORI PER RICANDIDARSI. MENTRE L’EX PRESIDENTE DELLA CAMERA ROBERTO FICO, UOMO DI RACCORDO CON I DEM, E’ PRONTO A CORRERE PER LE REGIONALI IN CAMPANIA, ANCHE SE VINCENZO DE LUCA NON NE VUOLE SAPERE – L’IDEA DI SCHIERARE VIRGINIA RAGGI ALLE REGIONALI NEL LAZIO COME...

Niccolò Carratelli per “la Stampa” - Estratti

 

giuseppe conte paola taverna manifestazione contro il riarmo foto lapresse

A volte ritornano. La vecchia guardia del Movimento 5Stelle si prepara a rientrare in pista. Sei mesi dopo il voto degli iscritti all'Assemblea "Nova", il Consiglio nazionale M5s ha finalmente esaminato la proposta di Giuseppe Conte sul superamento del limite dei due mandati.

 

Una riunione fiume, che ieri sera era ancora in corso, ma la strada da intraprendere è definita. 

 

Il presidente ha ripreso le indicazioni arrivate dalla base, con l'obiettivo di eliminare il vincolo, ritenuto ormai troppo penalizzante a livello elettorale, ma senza dare l'impressione di un "liberi tutti".

 

alfonso bonafede 1

La nuova regola del Codice etico prevederà la possibilità di uno "stop and go": dopo essere stati fermi un giro, ci si può ricandidare. Quindi, ad esempio, tutti i parlamentari che hanno fatto due legislature e sono rimasti fuori in quella attuale, potranno rifarsi avanti per la prossima. Da Paola Taverna a Vito Crimi, da Alfonso Bonafede a Roberto Fico, tanto per fare qualche nome noto, anche se l'ex presidente della Camera è pronto piuttosto a scendere in campo per le Regionali in Campania. 

 

(…) Ma Conte ha ripetuto più volte che vuole mantenere un «freno al carrierismo politico» e così i posti per i ricandidati in deroga saranno limitati: il 5% nella lista per la Camera e un altro 5% nella lista per il Senato. 

 

Le novità regolamentari, una volta uscite ufficialmente dal Consiglio nazionale, verranno sottoposte al vaglio del Comitato di garanzia dei 5Stelle (composto da Roberto Fico, Laura Bottici e Virginia Raggi) prima di arrivare alla votazione online degli iscritti, che le renderà operative. 

 

conte taverna

Stresso discorso per le altre modifiche che necessitano di un pronunciamento della base, come quella sulla composizione del nuovo organo di garanzia che sostituirà la figura del fu Garante Beppe Grillo. 

 

DA FICO FINO A TAVERNA, PORTE (RI)APERTE AI BIG PER TROVARE PREFERENZE 

Luca De Carolis per il “Fatto quotidiano”  - Estratti

 

Detronizzato il fondatore Beppe Grillo con la Costituente di dicembre, restava solo la regola che per lui era “il cuore pulsante del Movimento, il nostro faro nella tempesta” come l’artista scrisse in uno dei tanti post contro Conte.

 

Cioè la norma dei due mandati, in base a cui dopo due legislature si doveva dire addio a ogni carica elettiva. Ma dopo che il garante è stato cancellato dal voto degli iscritti, l’ex premier doveva liberarsi di quella bandiera. E così ora torneranno in gioco tanti big. 

 

BONAFEDE CONTE

Una carta che Conte doveva adoperare innanzitutto per tenere dalla propria parte il corpaccione degli eletti, ma da qui alle Politiche del 2027 potrebbe essere addirittura essenziale. “Potrebbero cambiare la legge elettorale, reintroducendo le preferenze” hanno ricordato nel Consiglio nazionale di ieri. E in questo caso avere nomi riconoscibili in lista sarebbe vitale per il M5S, che ha sempre sofferto le elezioni con questa modalità (ma che ufficialmente le preferenze le ha sempre invocate). 

 

roberto fico sergio costa

Un problema con cui dovrà fare i conti anche Roberto Fico, candidato prossimo venturo del centrosinistra alle Regionali in Campania in autunno. 

 

Il via libera alle nuove regole sui mandati è urgente innanzitutto per lui, visto che dopo il referendum dell’8 e il 9 giugno i progressisti dovranno ufficializzare la sua candidatura (con il Pd che freme già da giorni, e Vincenzo De Luca che continua a “bombardare” l’opzione Fico). Un’eventuale vittoria dell’ex presidente della Camera è considerata dal Movimento uno snodo verso le Politiche. 

 

PAOLA TAVERNA GIUSEPPE CONTE

Perché Fico è un uomo di raccordo con i dem – è stimatissimo da Elly Schlein – e perché la Campania è un tradizionale fortino dei 5Stelle. Ma per presentarsi con liste competitive Conte pensa di dover puntare anche su veterani. Come la vicepresidente vicaria Paola Taverna e Vito Crimi, che potranno tornare in partita grazie alla regola dello stop and go, secondo cui ci si può ricandidare dopo cinque anni di pausa, senza necessità di deroghe. 

“Attenzione, è anche una norma contro il carrierismo, perché dopo cinque anni di stop è più difficile tornare sulla scena politica” rivendicano dal M5S. 

roberto fico con la compagna yvonne de rosa ricevimento quirinale 2 giugno 2024

 

Ma a Conte potrebbe tornare comunque molto utile, visto che parecchi della vecchia guardia sono rimasti attivi nel Movimento. Taverna è tuttora popolarissima nella base. E Crimi è stato il primo capogruppo nella storia del M5S. 

Entrambi hanno incarichi in Parlamento per il Movimento. 

Un altro dirigente ascoltatissimo da Conte è Gianluca Perilli, ex capogruppo in Senato, attuale coordinatore del comitato progetti. Il corteo contro il riarmo dello scorso aprile a Roma lo ha pensato in gran parte lui. 

 

(…) Poi c’è il capitolo delle sindache, Virginia Raggi e Chiara Appendino. Negli scorsi mesi, in Consiglio nazionale Conte aveva aperto all’opzione di stabilire una differenza tra eletti in Comuni medio-piccoli e in città metropolitane. Ergo, aveva ventilato l’esclusione dalle prossime liste di Raggi e Appendino.

PAOLA TAVERNA GIUSEPPE CONTE

 

Ipotesi rientrata nel corso delle settimane per evidenti ragioni politiche, visto anche l’impatto mediatico di entrambe e il loro ancora alto consenso nella base. Ieri in Consiglio è emersa la poca chiarezza sul destino della regola del mandato zero – quella che non conteggia la prima legislatura da consigliere comunale – decisiva per consentire la loro ricandidatura. 

 

Passaggio delicato, anche perché Raggi assieme a Fico e all’ex senatrice Laura Bottici fa parte del comitato di garanzia che deve vidimare le nuove norme. 

elly schlein giuseppe conte roberto fico - manifestazione piazza del popolo

 

Dopo le 20.30 il Consiglio riprende per concludersi a serata inoltrata. E il problema sul mandato zero viene risolto, riammettendo la regola e dando il via libera a una quarta legislatura di fatto. Tradotto: le sindache potranno correre per un’altra tornata elettorale. Anche se le voci di dentro danno per scontata una ricandidatura di Appendino in Parlamento, mentre per l’ex sindaca di Roma non sono escluse altre ipotesi: come un ulteriore mandato in Campidoglio o una candidatura per la Regione Lazio. 

 

BEPPE GRILLO E ALFONSO BONAFEDECHIARA APPENDINO E VIRGINIA RAGGIvirginia raggi alfonso bonafede foto di bacco

(...)

roberto fico a villa taverna per la festa dell indipendenza usagaetano manfredi e roberto ficoalfonso bonafede 2

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...

marcello viola alberto nagel giorgia meloni francesco gaetano caltagirone luigi lovaglio mps mediobanca piazza affari

DAGOREPORT - MEDIOSBANCA! I GIOCHI ANCORA NON SONO FATTI. E LE PREMESSE PER UN FUTURO DISASTRO SONO GIÀ TUTTE SUL TAVOLO - AL DI LÀ DELLE DECISIONI CHE PRENDERÀ LA PROCURA DI MILANO SUL PRESUNTO “CONCERTO” DEL QUARTETTO CALTA-GIORGETTI-LOVAGLIO-MILLERI NELLA PRIVATIZZAZIONE DEL 15% DI MPS, IL PROGETTO TANTO AUSPICATO DA GIORGIA MELONI DI DARE VITA A UN TERZO POLO BANCARIO, INTEGRANDO MPS, BPM E MEDIOBANCA, SI È INCAGLIATO DI BRUTTO: LO VUOLE SOLO FRATELLI D’ITALIA MENTRE FORZA ITALIA SE NE FREGA E LA LEGA E' CONTRO, SAPENDO BENISSIMO CHE L’OBIETTIVO VERO DEL RISIKONE BANCARIO È QUEL 13% DI GENERALI, IN PANCIA A MEDIOBANCA, NECESSARIO PER LA CONQUISTA CALTAGIRONESCA DEL LEONE DI TRIESTE - AL GELO SCESO DA TEMPO TRA CALTA E CASTAGNA (BPM) SI AGGIUNGE IL CONFLITTO DI CALTA CON LOVAGLIO (MPS) CHE RISCHIA DI ESSERE FATTO FUORI PER ‘’INSUBORDINAZIONE’’ - ANCHE LA ROSA DEI PAPABILI PER I NUOVI VERTICI DI MEDIOBANCA PERDE PETALI: MICILLO HA RIFIUTATO E VITTORIO GRILLI NON È INTERESSATO - LA BOCCIATURA DELL’OPERAZIONE DI FITCH, CHE VALUTA MPS CON UN RATING PIÙ BASSO RISPETTO A MEDIOBANCA - LAST BUT NOT LEAST: È SENZA FINE LO SCONTRO TRA GLI 8 EREDI DEL VECCHIO E IL CEO MILLERI, PARTNER DEVOTO DI CALTARICCONE…