AL ROLAND GARROS SCOPPIA LA GUERRA DEI PREMI - I TOP 10 DELL'ATP MASCHILE E DELLA WTA FEMMINILE CHIEDONO UNA MAGGIORE PARTECIPAZIONE AI PROVENTI DEGLI SLAM, ENORMEMENTE AUMENTATI NELL’ULTIMO DECENNIO. GIÀ I BIG THREE (FEDERER, NADAL, DJOKOVIC) AVEVANO AVANZATO LA STESSA RIMOSTRANZA. L’INCREMENTO PROGRESSIVO DEI MONTEPREMI NON SEMBRA AVER PLACATO LE ISTANZE DI GUADAGNARE DI PIU'. SI MUOVE ANCHE IL SINDACATO PARALLELO DI DJOKOVIC E SI TORNA A PARLARE DI "BOICOTTAGGIO"...
Gaia Piccardi per il "Corriere della Sera" - Estratti
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Non tutto, a Parigi, è come sembra. A Francesco Passaro non bastano due set di vantaggio con l’olandese De Jong, che prevale al quinto e si regala Alexander Zverev al secondo turno. Matteo Bellucci parte a razzo con Jack Draper, vola 6-3 e poi crolla alla distanza al cospetto del numero 5 del tabellone di Parigi, destinato a scavalcare nel ranking Fritz in rottura prolungata di risultati.
Nella giornata degli italiani avanza Flavio Cobolli, rinvigorito dalla vittoria ad Amburgo: la passeggiata sui resti di un ex vincitore Slam, il trentaseienne Marin Cilic, è impietosa e lo proietta verso il derby con Matteo Arnaldi, killer in rimonta di Auger-Aliassime.
Anche Djokovic non è quello che dice l’anagrafe: a 38 anni il diavolo di Belgrado si è presentato a Parigi con il titolo numero 100 in valigia, ha lasciato nove game all’americano McDonald sul campo che l’anno scorso l’ha incoronato campione olimpico e si è garantito un incrocio con il terribile francese Moutet, obiettivo minimo mancato dal russo Medvedev, sconfitto in una inutile maratona dal britannico Norrie.
Aspettando Sinner domani (il debutto del migliore lunedì sera al Roland Garros ha fatto il record d’ascolto su Eurosport con un picco di 1,1 milioni di telespettatori), tornano in campo Jasmine Paolini e Lorenzo Musetti
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Ma è dietro le quinte del Roland Garros che si sta giocando la partita con la posta più alta. Racconta L’Equipe , quotidiano sportivo francese, che giovedì, mentre era in corso il sorteggio dei tabelloni del secondo Slam stagionale, i dieci top player dell’Atp e della Wta hanno avuto un meeting infuocato con i rappresentati dei quattro Major, che costituiscono un cartello a parte nel panorama dei tornei dei due circuiti professionistici.
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La richiesta, anticipata dalla causa intentata ai grandi tornei dalla Ptpa, il sindacato parallelo fondato da Djokovic, e da una più pacata ma decisa lettera dei migliori tennisti del ranking, è una maggiore partecipazione ai proventi degli Slam, enormemente aumentati nell’ultimo decennio.
Briciole, fin qui, si lamentano.
L’argomento è spinoso e complesso, già i Big Three avevano avanzato la stessa rimostranza, l’incremento progressivo dei montepremi non sembra averla placata. È presto per parlare di boicottaggio, ma sulla rive droite si addensano nuvole minacciose.
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