rita rusic belve

AGGUER-RITA RUSIC: "DOPO LA SEPARAZIONE CHIESI A VITTORIO CECCHI GORI DI CONTINUARE A LAVORARE INSIEME. GLI DISSI: INSIEME VALIAMO PER TRE, DA SOLI MEZZO. NON MI ASCOLTÒ E MI FECE LA GUERRA. ORMAI CON LA TESTA, E I VIZI, ERA ANDATO. IN AZIENDA NON MI FECERO ENTRARE NEANCHE PER PRENDERE LE MIE COSE. IL TELEFONO, CHE PRIMA SQUILLAVA SENZA SOSTA, SI AMMUTOLÌ. SPARIRONO TUTTI. VITTORIO MI AVEVA FATTO IL VUOTO INTORNO" - LE NOTTI FOLLI A MIAMI (“BALLAVO SUL CUBO FINO ALL'ALBA, RIENTRAVO ALLE 7... ”), IL TOY BOY E I VIDEO SUI SOCIAL: HO DOVUTO SGOMITARE. SU INSTAGRAM METTO CAVOLATE. SONO UNA DONNA LIBERA” – VIDEO

 

ANDREA SCARPA per il Messaggero

 

vittorio cecchi gori con rita rusic

«Un road trip», un viaggio in macchina. Rita Rusic le sue vacanze le chiama così. Arrivata oggi a Malaga, in aereo, da domani se ne andrà a spasso per una decina di giorni per il sud della Spagna e il Portogallo. E da settembre la produttrice cinematografica, 62 anni, ex moglie di Vittorio Cecchi Gori, due figli di 32 e 30, è pronta a tornare in pista con nuovi progetti per il cinema e la tv.

 

Con chi va?

«Con il mio compagno (il modello Cristiano Di Luzio, 32 anni, ndr)».

 

Lo stesso con cui pochi mesi fa ha partecipato a Pechino Express? Quello delle battute sul toy boy e via dicendo?

«Esatto. Delle chiacchiere, ovviamente, me ne frego. Abbiamo ancora voglia di stare insieme, divertirci, emozionarci. Quando non ci sarà più tutto questo, non ci saremo neanche noi come coppia. Abbiamo noleggiato un'auto per fermarci dove ci pare. Potrebbe anche diventare un'estate da ricordare».

 

rita rusic

Altre estati memorabili quali sono state?

«Mi viene in mente quella del 1999, in barca in Sardegna, quando da direttore artistico di Telemontecarlo 2 - la tv che avevamo appena acquistato - mi misi a vedere le videocassette di decine di serie. Rimasi fulminata da Sex and the city, che acquistai subito.

Quella del 1997 sul set del film La vita è bella di Benigni, o del 1996 quando decisi di produrre Il ciclone di Pieraccioni. E poi mi ricordo anche la prima estate da separata, nel 2000, a Sabaudia. Fu una scelta dolorosa per tutti, a cominciare dai bambini. Per me fu anche la perdita di tutto il resto».

2007 rita rusic a muccassassina

 

Che intende dire?

«In pochi giorni fui tagliata fuori da ogni affare del Gruppo Cecchi Gori. In azienda non mi fecero entrare neanche per prendere le mie cose. Il telefono, che prima squillava senza sosta, si ammutolì. Sparirono tutti. Vittorio mi aveva fatto il vuoto intorno».

 

È vero che lei propose a suo marito di continuare a lavorare insieme?

«Sì. Gli dissi la verità: Insieme valiamo per tre, da soli mezzo.

Siamo troppo fragili e facilmente attaccabili. Non mi ascoltò e mi fece la guerra. Ormai con la testa, e i vizi, era andato».

 

Quali vizi? La cocaina?

«I vizi».

 

Lei oggi quanto vale?

«Adesso, dopo tutto quello che è successo in questi anni, il mio valore è uno».

 

Oggi a che punto si trova?

rita rusic esplora al gf vip

«Ho tantissima voglia di fare. Sono rientrata in Italia, dopo aver passato dieci anni a Miami, quando è scoppiato il Covid, e per il cinema è iniziata una crisi epocale: la gente non va più nelle sale e si sono imposte le piattaforme. Con loro non c'è confronto».

 

Nelle sale non ci crede più?

«Spero si rimetta in moto tutto, ma la vedo malissimo».

 

Per far ripartire il sistema non si potrebbe tagliare il costo del biglietto?

«Forse. Ma si riuscirebbe a guadagnare e a stare in piedi lo stesso?

Queste sono decisioni da prendere con la politica, non da soli».

 

Lei come si sta organizzando per tornare a produrre?

rita rusic

«Sto cercando nuove storie, due le ho già trovate, e nuovi artisti, anche comici. E poi mi sto concentrando su artisti già noti in Italia che hanno i numeri per sfondare all'estero, un po' come feci con Roberto Benigni. La mia sfida oggi è questa».

 

Ci mette i suoi soldi o, da ex milionaria, si allea con qualcuno?

«Dipende. Non essendo ricca, visto che ho divorziato a zero lire, più di tanto non potrei».

 

Non ha guadagnato tantissimo?

«Non io. Oggi a Roma vivo in affitto. Detto questo, per i progetti giusti i soldi si trovano. In finanza, per esempio. Lo Stato, però, deve aiutare il cinema».

RITA RUSIC

 

Alberto Barbera, direttore della Mostra di Venezia, presentando la nuova edizione, dal 31 agosto al 10 settembre, ha detto che quest' anno trovare film italiani di qualità, nonostante se ne siano girati tanti con le sovvenzioni statali, è stato difficilissimo. Che ne pensa?

«Che bisogna selezionare meglio i progetti da aiutare».

 

Il suo segreto per il successo di un film qual è?

«Sempre lo stesso: una buona storia. Originale, coraggiosa, folle. E ci vuole anche la generosità per dare spazio ai giovani. Bisogna rischiare, solo così arriveranno grandi sorprese e il pubblico tornerà nelle sale».

Per scegliere come si regola?

rita rusic foto di bacco

«Leggo i copioni e divento cattivissima. Devo emozionarmi».

La storia della sua vita - dal campo profughi istriani a oggi - ha mai pensato di raccontarla?

«Spesso. Ha tutto per essere un gran film, ma per i miei figli non sarebbe tanto divertente. Questo mi ha frenato».

 

Oggi che cosa fanno?

«Vittoria vive e lavora a Miami, Mario a Roma. Lui si sta avvicinando al mondo del cinema».

 

Sta dicendo che una nuova generazione di Cecchi Gori è pronta a tornare in pista?

«Sì. C'è il desiderio di misurarsi. C'è un Cecchi Gori che vuole andare avanti, forse due». Anche sua figlia?

«Fra poco si saprà tutto. Di sicuro hanno i numeri per poter fare tanto e bene. Li ho cresciuti a pane e cinema».

La cazzata della vita qual è stata?

«Non saprei. Non sono il tipo da o la va o la spacca, ho sempre pensato e ripensato a quello che facevo, e raramente mi sono buttata».

Quando l'ha fatto?

RITA RUSIC

«Io non ho vissuto l'adolescenza, così me la sono ripresa più avanti, a 40 anni. A quell'età a Miami ho fatto quello che volevo».

 

Tipo?

«Ero passata da un fidanzato a un marito, cosa avevo vissuto e capito? Ho fatto i miei esperimenti. Stavo fuori tutte le notti, ballavo sul cubo fino all'alba, rientravo alle sette... Me la sono follemente spassata».

Sul profilo Instagram pubblica suoi video molto sensuali: non teme il ridicolo?

«No. Perché un po' mi ci sento, ridicola, e la cosa mi fa ridere. Sono pur sempre una donna slava e il bon ton non mi appartiene. Non vengo da una famiglia sofisticata, non ho studiato nei grandi collegi... Arrivo da un altro mondo, dove ho dovuto sgomitare e darmi da fare subito. Su Instagram metto cavolate da sfacciata, quale sono oggi, in contrasto con la ragazzina spaventata che ero. Mi piace giocare. Sono una donna libera».

 

rita rusic attila

Nel 1995 lei produsse il film di Giuseppe Tornatore L'uomo delle stelle, poi candidato all'Oscar. È vero che riuscì a convincere Carlo Verdone a recitare il ruolo del protagonista, poi interpretato da Sergio Castellitto?

«Sì. Ero convinta che quel ruolo avrebbe dato tanto alla sua carriera. Carlo, però, all'ultimo momento si rifiutò. Succede. Ed è inutile pensarci».

 

Non ha rimpianti?

cristiano di luzio rita rusic foto di bacco (1)

«Tanti. Avrei voluto studiare Lettere e filosofia non Medicina, che non ho mai finito. Ho recuperato nel 2017 iscrivendomi a un corso di Cinema all'università di Miami. E poi avrei voluto avere la giusta maturità per parlare in maniera più profonda con i grandi maestri che ho incontrato: Fellini, Scola, Zeffirelli... Oggi quante domande avrei per loro. All'epoca invece ero troppo impegnata a raggiungere risultati».

 

Vittorio Cecchi Gori, il suo ex marito, come sta?

«È partito per le vacanze con una leggera insufficienza respiratoria, ma sta bene. La notte dorme con l'ossigeno, ma è felice come un bimbo. E anch' io. È una bella sorpresa. Il peggio sembra passato». E per lei, il meglio deve ancora venire?

«Sempre. E ogni volta che mi viene il dubbio, tiro su la testa e guardo avanti». 

 

rita rusic a belve 11rita rusic a belve 5rita rusic a belve 12rita rusic 1RITA RUSIC rita rusic 4rita rusic 3rita rusic 5rita rusicrita rusic 6rita rusic 4 rita rusic 5 rita rusic rita rusic 3 rita rusic 7rita rusic rita rusic 1rita rusic e cristiano di luzio rita rusic rita rusic 2rita rusic 2rita rusic attila il flagello di dio 2rita rusic cristiano di luzio rita rusic cristiano di luzio 1rita rusic cristiano di luzio 3rita rusic a belve 7

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”