picca bellezza

CHE BELLEZZA – PICCA FA VOLARE LA PENNA SU ‘DARIO IL GRANDE’; IL SAGGIO IN CUI COLASANTI SI METTE SULLE TRACCE DELL’ALLIEVO DI PASOLINI – "DARIO BELLEZZA NON C'ENTRA NULLA. È IN BALLO LA CHIAMATA DI DIO. ANCHE NOI RAGAZZI DEI SETTANTA, SIAMO STATI MONACI CHIAMATI ALLA SOLITUDINE PER MANTENERE O  RICOSTRUIRE UNA LETTERATURA E UNA LINGUA DISPERSE. IO SONO STATO FEDELE. LA FEDELTÀ A SÉ STESSI È TUTTO. NON SONO MISERICORDIOSO. SONO FEROCE. PRIMA DI MORIRE NON..."

AURELIO PICCA

Aurelio Picca per “il Giornale”

 

Non ho mai creduto, per gli scrittori che incidono in profondità il loro segno, all' appartenenza a squadre o scuole generazionali. I sociologi e gli storici hanno bisogno di raggruppare. E a furia di farlo piallano, se non addirittura cancellano le individualità. Certo, dopo cammini sotterranei, distanti, o spalla a spalla, come vecchio stopper contro vecchio centravanti, ci si riconosce. E sapete perché? Soltanto per il futile motivo che quegli scrittori hanno lavorato incessantemente su due poli: la vita e la morte. Soltanto l' energia spesa per questa reazione a catena di fissione nucleare porta allo scoppio della bomba H.

dario bellezza

 

Arnaldo Colasanti scrive sulla poesia di Dario Bellezza, in Dario il grande (CartaCanta edizioni) e, come sempre, cerca un eterodosso, un punto estremo e quasi patetico (per la propria poetica e percorso letterario) per cui mi costringe a strappare ogni maschera (anche se mi strappo soprattutto la faccia di carne e nervi) e giocare appunto alla vecchia maniera: uomo contro uomo; con il libero; con le ali vere; con le due mezzali altrettanto vere.

colasanti cover

 

Colasanti, che ho conosciuto oltre trenta anni fa, di cui molte scelte le ho bandite, di cui a lungo avevo perso traccia (in realtà mai quella interiore) di nuovo si acconcia uno specchio attaccato al volto e fa i conti della vita e della morte, cioè i conti della serva, ovvero della Letteratura. Là dove aveva iniziato e poi interrotto e poi ancora ripreso. Arnaldo Colasanti non scrive un saggio critico. Anzi, lo scrive. Ma a me, proprio al sottoscritto chiede, quasi implora misericordia, quando in alcune telefonate è convinto che io abbia perduto la ferocia, e dunque mi costringe a ricordare, a raccontare, a mettere in narrazione il gioco della reazione a catena.

 

dario bellezza

Vuole che io dica: Dario Bellezza non c' entra nulla. Qui è in ballo la chiamata di Dio, è in gioco la secolarizzazione del mondo che ha distrutto anche la Letteratura. Stamattina infatti accostavo la nostra vocazione, la fedeltà di ragazzini alla lingua intesa come Patria e corpo inviolabile, rispetto al piombo fuso, ideologico, corrotto dei Settanta; dicevo accostavo questa solitudine a ciò che afferma sulle pagine del Foglio il cardinale Gerhard Müller a proposito dell' attacco del mondo secolarizzato alla Chiesa; contro la solitudine del sacerdote o monaco che deve restare tale per mantenere vivo il simbolo della Croce.

arnaldo colasanti

 

Ecco, anche noi ragazzi dei settanta, siamo stati monaci chiamati alla solitudine per mantenere o ricostruire una letteratura e una lingua disperse.

Mentre leggevo Dario il grande, pensavo poco ma vedevo e ricordavo molto. Colasanti che andava a studiare a Farfa. Coi cistercensi, orfano di madre, con il padre che piange nell' altra stanza. E lui sui libri a spendere già la prima giovinezza.

Lui che fonda la rivista Braci con Claudio Damiani, Beppe Salvia e il pittore Giuseppe Salvatori. La fanno con il ciclostilo mentre sempre col ciclostilo le BR esaltavano la lotta armata.

 

dario bellezza

E la neoavanguardia bruciava il romanzo e tutto ciò che fosse letteratura. Erano divorati da una vita non vissuta e per ciò vivissima, ardente nelle fiamme della passione. Poi Salvia, che giocava a camminare sui cornicioni dei quinti piani, un giorno si buttò giù. Leggendo Colasanti pensavo quasi di voler buttare questa specie di vangelo apocrifo (tutti i suoi libri lo sono), e mi dicevo come ha fatto a congiungersi a nozze con Dario Bellezza con quel suo filo di maledettismo retorico sempre a inveire contro ogni cordone ombelicale che non gli andava a genio: poeta retorico-barocco-decorativo. E lo vedo Bellezza che chiede all' assessore comunista i suoi sporchi duecento dollari altrimenti il comune glieli invia col cazzo! Mi dico: Colasanti che studiava teologia, Pascoli, i Fondatori della Chiesa ora sceglie Bellezza. Io non li conoscevo nei primi Settanta. Loro di Braci. Sperimentavo la poesia cercando di uccidermi in velocità con le automobili e poi selvaggio la letteratura mi chiama e pure io entro nella Solitudine. Anche io misuro parola dopo parola, in un tagliarsi i tendini con gioia per innestare nel dito la parola trovata nel silenzio contro il mondo.

dario bellezza

 

Eppure in questo scritto apocrifo Colasanti timbra la vecchia tessera di povertà anche a Dario Bellezza: perché nella oscillazione tra retorica e barocco, tra pettegolezzi in seno a Moravia e la Morante, Colasanti sfiora il viso del bambino solo e orfano del cantore di Campo de' Fiori e lo salva di qua. Di qua dove ci potevamo contare in pochi. Quando conobbi Colasanti ero amico di Amelia Rosselli. Non dissi a nessuno che da ragazzino avevo pubblicato un librino, ma ora ero oltre: avevo trasformato la solitudine in vitalità. Che è il cavallo motorizzato o meno che introduce più morte possibile nel serbatoio per vivere di più. E per sapere che sarà giusto morire da uomini ridicoli perché si è venerata, come un monaco Dio, la nostra lingua e la poesia. Avevo già giurato da un pezzo fedeltà a me stesso quando quasi investii Colasanti con la mia auto turbo, ingioiellato e seminudo con indosso il solo Chiodo Chrome Hearts con la croce gotica dietro le spalle. Lui mi disse: «Dobbiamo costruire una leggenda». Io sono stato fedele. In Dario il grande (potete leggervelo come un racconto autobiografico e morale) a pag 204, l' ultima, annoto: «La fedeltà a sé stessi è tutto». Non sono misericordioso. Sono feroce. Prima di morire non si può più sbagliare. Altrimenti è meglio uccidersi prima.

AURELIO PICCAaurelio picca (2)PICCAPICCA4AURELIO PICCA PICCA 1PICCA 7PICCA 6PICCA 5PICCA 2AURELIO PICCAaurelio piccaaurelio picca (1)AURELIO PICCA

Ultimi Dagoreport

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin valery zaluzhny

DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA UNIONE EUROPEA BALCANIZZATA, CERCA LA MOSSA DEL CAVALLO PER SPARIGLIARE LE CARTE E SALVARE IL SALVABILE: PORTARE L’UCRAINA A ELEZIONI NEL GIRO DI 2-3 MESI. SAREBBE UNA VITTORIA DI PUTIN, CHE HA SEMPRE CHIESTO DI RIMUOVERE IL PRESIDENTE (DEFINITO “DROGATO”, “TOSSICOMANE”, “MENDICANTE”). IN CAMBIO “MAD VLAD” DOVREBBE ACCONSENTIRE A UNA TREGUA PER PERMETTERE IL VOTO, SOTTO ATTENTO CONTROLLO DEGLI OSSERVATORI OCSE – IN POLE POSITION L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE, VALERY ZALUZHNY. MA SIAMO SICURI CHE UN INTEGERRIMO GENERALE COME LUI SIA DISPOSTO A METTERE LA FACCIA SULLA RESA?

giorgia meloni volodymyr zelensky viktor orban vladimir putin antonio costa

DAGOREPORT – IL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO INIZIERÀ IL 18 DICEMBRE, MA NON SI SA QUANDO FINIRÀ, NÉ COME: IN BALLO C'E' IL FUTURO DELL'UNIONE - DA TRUMP ALL'UCRAINA, I 27 LEADER DOVRANNO PRENDERE DECISIONI CRUCIALI E NON PIU' PROCASTINABILI, PENA LA TOTALE IRRILEVANZA NELLA GEOGRAFIA MONDIALE - E QUI VIENE IL BELLO: CHI SI METTERA' DI TRAVERSO PONENDO IL DIRITTO DI VETO E MANDANDO ALL'ARIA TUTTO? ORBAN FARÀ IL SOLITO GUASTAFESTE FILO PUTIN? E GIORGIA MELONI, CHE HA FATTO ORMAI LA SUA DEFINITIVA SCELTA TRUMPIANA, PRESSATA DAL SUO VICE PREMIER SALVINI CHE HA GIÀ CONSEGNATO L'UCRAINA ALLA RUSSIA, RIUSCIRÀ A CONTINUARE A TENERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE? AH, SAPERLO....

a lume di candela federica panicucci fabio rovazzi tommaso cerno pio e amedeo elonoire casalegno barbara d urso

DAGOREPORT BY CANDELA - BARBARA D’URSO E IL PROGETTO ARENATO CON URBANO CAIRO - NUOVO SHOW DI PIO E AMADEO SU CANALE5 IN PRIMAVERA - FEDERICA PANICUCCI CONDURRÀ CAPODANNO IN MUSICA" SU CANALE 5: AL SUO FIANCO POTREBBE TORNARE FABIO ROVAZZI. TRA I DUE, L’ANNO SCORSO, NON ERA SCATTATA LA SCINTILLA - SI CERCA CONDUTTORE SOVRANISTA PER NUOVO TALK DI RAI2: POTREBBE ESSERE COINVOLTO IL MELONIANO CERNO - RAI1 E CANALE 5 COPRIRANNO I LORO BUCHI “SPOSTANDO” IN PRIMA SERATA “AFFARI TUOI”, “L’EREDITÀ” E "LA RUOTA DELLA FORTUNA" - ELENOIRE CASALEGNO SI PAPPA DUE NUOVE CONDUZIONI - NELLA REDAZIONE DI ''LIBERO'' ESPLODE IL “TAXI GATE” - UNA VIVACE SIGNORINA STA CERCANDO DI VENDERE A DIVERSI GIORNALI, PROVE ALLA MANO, LA SUA "RELAZIONE SEGRETA" CON L'ATTACCANTE FIDANZATISSIMO. INDIZIO: LUI GIOCA IN UNA SQUADRA DI ALTA CLASSIFICA IN SERIE A E IN NAZIONALE. DI CHI SI TRATTA?