CHE FA LORENZETTO DI NOTTE? LE PULCI AI GIORNALI! - BRANI SCELTI DA UN’INTERVISTA CHE ALFONSO BONAFEDE HA RILASCIATO AL “FATTO QUOTIDIANO”. «ALLA RIFLESSIONE ORA DEVE SEGUIRE L’AZIONE». «ERA GIUSTO RIFLETTERE SULL’ESITO DELLE REGIONALI». «NON DOBBIAMO ESAGERARE». «È CHIARO CHE I NOSTRI VALORI OGGI VANNO DECLINATI IN UN’OTTICA DI MAGGIORE CONCRETEZZA». «È UNO DEGLI ARGOMENTI ALL’ORDINE DEL GIORNO». «CHI STA AL GOVERNO DEVE PENSARE AL PAESE». PENULTIMA RISPOSTA: «NON HO NULLA DA DIRE». S’È CAPITO BENISSIMO…

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“Pulci di notte” di Stefano Lorenzetto da “Anteprima. La spremuta dei giornali di Giorgio Dell’Arti” e pubblicato da “Italia Oggi”

(http://www.stefanolorenzetto.it/telex.htm)

stefano lorenzetto stefano lorenzetto

 

Per giustificare in prima pagina la consueta apertura terroristica sul Covid-19, Il Fatto Quotidiano, ormai ertosi a guardiano del regime instaurato dal Conducator, fa scrivere ad Andrea Sparaciari un pezzo con il seguente incipit: «Neanche a marzo, nel pieno della pandemia, si erano registrati in Italia tanti contagi in sole 24 ore: 7.332 nuovi casi (martedì erano stati 5.901), a fronte del record di 152.196 tamponi.

ITALIA Coronavirus ITALIA Coronavirus

 

Per trovare un dato analogo, bisogna risalire al 21 marzo, quando i nuovi casi furono 6.557, ma con soli 26.336 tamponi». Se i valenti colleghi si fossero muniti di calcolatrice, si sarebbero accorti che l’incidenza dei contagi rispetto ai tamponi eseguiti il 21 marzo era pari al 24,9 per cento, mentre rispetto ai tamponi eseguiti mercoledì scorso era pari al 4,82 per cento. Ne consegue che, in proporzione, il decremento dei positivi da marzo a oggi risulta dell’80,64 per cento. Forza virus!

 

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maurizio belpietro e cesare lanza (1) maurizio belpietro e cesare lanza (1)

 

Sulla Verità, nella sua rubrica “La scommessa”, Cesare Lanza scrive: «Scommettiamo che ci sono previsioni e profezie (quasi sempre letterarie) a dir poco straordinarie? Ho ricevuto da una cara amica, Monica Lavezzari, questa segnalazione sull’incredibile profezia di Clive Staples Lewis, l’autore delle “Cronache di Narnia”, tratta dal libro “Lettere di Berlicche”, pubblicato nel 1942.

 

adolescenti suicidio adolescenti suicidio

L’autore parla col diavolo... Domanda: “Come hai fatto a portare così tante anime all’inferno, in quel momento?”. “Con la paura. Strategia eccellente, vecchia ma sempre attuale”. “Ma di cosa avevano paura? Di essere torturati? Delle guerre? Di morire di fame?”. “No. Era la paura di ammalarsi. Poi infatti si sono ammalati, e sono morti”». Scommettiamo che in “Le lettere di Berlicche” (il titolo originale ha l’articolo) non vi è alcuna traccia di queste profezie né di quelle seguenti riportate incautamente da Lanza?

 

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ALBERTO MELLONI ALBERTO MELLONI

 

Titolo in prima pagina sulla Verità: «Sostanza pericolosa nella pillola per minorenni». Occhiello: «Farmaco ritirato per danni al fegato aveva un sesto del principio attivo di questo». Non sapevamo che il fegato contenesse un principio attivo.

 

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Brani scelti da un articolo dello storico e docente universitario Alberto Melloni, apparso sul Domani: «La prossima elezione del vescovo di Roma, infatti, rischia di essere vulnerabile non all’intrufolarsi nelle procedure di attori che il segreto delle votazioni tiene ai margini, ma per da ciò che può accadere prima o dopo il conclave».

 

alfonso bonafede alfonso bonafede

«Perché chiunque può fulminare in pochi minuto».  «È davanti a loro, nel “concistoro” che il papa crea in nuovi cardinali». «Quell’episodio di inquisizione su un cardinale, a cui nessuno però osò togliere la porpora, spiega il dovere elettorale dei cardinali sia stato protetto». Verso la fine, Melloni ha pure l’ardire di sottolineare con un «sic» un banale refuso («dai» al posto di «ai») apparso nel comunicato ufficiale sulla defenestrazione del cardinale Angelo Becciu. Per i suoi quattro «sic» ci rivediamo a settembre, professore.

 

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ALFONSO BONAFEDE NEGLI ANNI '90 QUANDO FACEVA IL DJ ALL'EXTASY ALFONSO BONAFEDE NEGLI ANNI '90 QUANDO FACEVA IL DJ ALL'EXTASY

Brani scelti da un’intervista che il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, ha rilasciato al Fatto Quotidiano. «Alla riflessione ora deve seguire l’azione». «Era giusto riflettere sull’esito delle regionali». «Non dobbiamo esagerare». «È chiaro che i nostri valori oggi vanno declinati in un’ottica di maggiore concretezza». «È uno degli argomenti all’ordine del giorno». «Chi sta al governo deve pensare al Paese». Penultima risposta: «Non ho nulla da dire». S’è capito benissimo.

 

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«I Carabinieri di Asola, impegnati costantemente nei servizi di controllo del territorio, hanno identificato un 33enne italiano che stava tranquillamente e beatamente urinando in pieno centro ad Asola. L’uomo, non curante della vicinanza di numerose abitazioni e della presenza di passanti, in pieno giorno e a cielo aperto a dato sfogo ai propri bisogni fisiologi». Dal sito della Voce di Mantova. Meglio farla tacere.

 

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Un articolo sul centenario della nascita di Salvo D’Acquisto è stato presentato dall’Osservatore Romano con questo sommario: «A Palidoro un pomeriggio del 23 settembre 1943 qualcosa non va come deve andare: il sofisticato meccanismo del gene egoista si inceppa». È noto che il 23 settembre ha di norma cinque o sei pomeriggi, uno dei quali fu fatale all’eroico carabiniere.

giuseppe conte alfonso bonafede giuseppe conte alfonso bonafede

 

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Gianni Gennari, nella sua rubrica “Lupus in fabula” su Avvenire, scrive: «La realtà della vita dei Santi fa venire in mente un celebre pensiero di Leon Blois: “C’è una sola tristezza: quella di non essere santi!”». Ora, a parte che i santi restano tali anche senza la maiuscola a corrente alternata, si dà il caso che l’autore in questione fosse Léon Bloy. Il lupo non s’intende di leoni e non ha occhi di lince.

 

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