DAGO PRESENTA: "YOUTUBE STORY" DI GLAUCO BENIGNI, QUARTA PUNTATA - QUELLA GRANDE IDEA DI FARE DELL’UTENTE UN PICCOLO EDITORE SU SCALA MONDIALE - CHIUNQUE DECIDA DI CARICARE UN VIDEO Può FARLO SENZA CENSURE, NON VIENE RIEDITATO NÉ TAGLIATO - LA COMUNICAZIONE BYPASSA DEFINITIVAMENTE I MASS-MEDIA: È COMINCIATA L’ERA DELL’USO SOCIALE DELLA RETE, DELLA ‘’TAGGING STRATEGY’’, DELLA COMUNICAZIONE VIRALE…

"YOUTUBE STORY" DI GLAUCO BENIGNI - QUARTA PUNTATA

I CONTENUTI? LI FORNISCONO GLI UTENTI...
I due acronimi: UGC (User Generated Content) e CGM (Consumer Generated Media) sono la definizione inglese di concetti noti all'industria dei giornali e della radio da diversi decenni. Contrariamente a ciò che si può credere, non sono stati inventati per il web o dal web, ma dalla stampa di massa. Basti pensare alle «lettere al direttore», che sono senza dubbio «contenuto generato dagli utenti», per datare il concetto agli Anni '30.

Ma soprattutto basta riflettere per un attimo su pubblicazioni quali Porta Portese o La Pulce o simili, per capire che molti media, anche importanti e di massa, hanno costruito il loro successo grazie a contenuti inviati alle redazioni dai loro lettori-utenti e grazie al fatto che in tal modo si crea una comunità in cui i membri mostrano attitudini, pratiche e interessi simili.

Nel caso di YouTube, e di tutti gli altri siti che tendono a costruire comunità, ovviamente il grado di complessità del rapporto utente-editore-utente è molto più alto, ma in definitiva l'architettura di base è rimasta quella originale. Io-Editore metto un medium a disposizione - sia esso giornale o radio o Tv o sito web - dei miei utenti-fruitori-inserzionisti-clienti-ascoltatori-spettatori-consumatori-blogger-vlogger; e costoro, da me sollecitati, inviano in qualche modo i contenuti: a mezzo posta, fax, telefono, sms o email.

Sempre Io-Editore, li impagino, edito, registro... li ospito nel mio medium che rendo, attraverso procedure industriali e commerciali, accessibile, visibile o circolante e attendo sereno che i miei utenti lo comprino, lo leggano, lo ascoltino, lo guardino, lo sottopongano ad altrui attenzione, sostenendo in tal modo il mio sforzo e l'obiettivo di massima distribuzione e diffusione del mio medium.

Grazie alle tecnologie Internet questo arcaico, talvolta lento processo, viene accelerato all'inverosimile. Al punto da rendere il contenuto prodotto dagli utenti disponibile in un tempo che tende a zero. La grande innovazione di YouTube è, tra le altre, il fatto che il messaggio inviato da un utente, nella quasi totalità dei casi, resta e appare integro, non rieditato né tagliato, salvo divieti di inserimento e rimozioni motivate da conflitti con l'etica dei Fondatori, che esclude rigorosamente materiale pornografico, violento, blasfemo e osceno.

COMUNQUE CONTIAMOLI...
Fin quando il fenomeno UGC viene gestito in casa degli Old Media viene considerato, dagli analisti al loro servizio, un fatto naturale, una parte della produzione e una pratica che manifesta il grado di democrazia del medium. Un buon medium invece di limitarsi a pubblicare contenuti dei giornalisti e di altri apre (questo il verbo maggiormente usato) agli utenti e accoglie opinioni o addirittura valuta fatti da loro riportati, considerandoli quindi fonti attendibili.

Un ulteriore esempio: sin dalla seconda metà degli Anni '70, le radio cosiddette libere, poi definite apertamente solo commerciali, hanno usato e abusato di contributi audio generati dagli utenti. Solo pochi mezzi di comunicazione, ciò nonostante, sono diventati CGM, ovvero media generati dai consumatori.

Nel 2006 però i successi della condivisione in rete di contenuti di ogni tipo cominciano a destabilizzare l'Ancien Régime. E, come sempre in questi casi, fioriscono le nuove analisi. Si mettono i vecchi occhiali nel cassetto e se ne inforcano di nuovi; si tiene conto della facoltà di fare ricerche molto mirate, si ribadisce il concetto, già peraltro noto, secondo il quale «il numero dei visionamenti (click) è oggettivamente misurabile e ciò costituisce un dato rilevante, più rilevante delle proiezioni fatte su campioni».

In soldoni, se un videoclip su YouTube viene visto n milioni di volte significa che qualcuno ha scelto n milioni di volte di vederlo e inoltre significa che non l'ha visto per caso. Ben inteso, c'è sempre l'eventualità che quel Qualcuno si sia divertito, o perversamente impegnato, a cliccare più volte sullo stesso videoclip, generando quindi un numero di transiti che possono non coincidere con il numero di individui davvero esposti al messaggio. Ma questo fa parte del gioco, ed è materia da affrontare in sede di vendita dell'audience ai pubblicitari.

Ciò che interessa è il cambio di paradigma storico. È cominciata l'Era dell'uso sociale della Rete (Social Networking), della Tagging Strategy, della comunicazione virale e, conseguentemente, la misurazione di questi fenomeni si dota di nuovi strumenti.
Hitwise, la maggiore società di ricerche del mondo che misura i transiti online, comincia in quei giorni a pronunciarsi pubblicamente: «Nel 2005 i Contenuti Generati dagli Utenti hanno raggiunto volumi e importanza di massa, grazie alla proliferazione delle tecnologie che hanno cambiato il modo in cui gli utenti di Internet rinvengono, condividono e creano i contenuti». Augh!

In effetti i dati parlano da soli: MySpace, il maggior concorrente di YouTube, sebbene abbia una struttura più complessa e professionale, si classifica al quarto posto tra i siti maggiormente frequentati, ed è cresciuto dell'846% da dicembre 2004 a dicembre 2005. Wikipedia, un'enciclopedia online scritta dai propri lettori, ha sorpassato qualsiasi altra enciclopedia online e nel settembre 2005 batte addirittura il New York Times online. Recentemente Wikipedia si è dimostrata, grazie ai contributi dei propri scrittori-lettori, anche come fonte di notizie, in particolare nel caso dell'attentato a Londra e degli uragani Katrina e Rita.

Questa considerazione è insopportabile per i vertici degli Old Media e tuttora fa tremare i polsi ai boss dei grandi organi di informazione. Immaginate cosa accadrebbe se un social web network affiancasse o si sostituisse alle agenzie di stampa internazionali con riconosciuta autorevolezza? Salterebbero una serie di «cordate» geopolitiche legate all'organizzazione del consenso su scala planetaria.

Flickr, il sito di condivisione foto (photo sharing), acquistato a marzo del 2005 da Yahoo! ha visto aumentare i propri frequentatori del 1300% da dicembre 2004 a dicembre 2005; anch'esso è cresciuto a dismisura durante gli uragani che hanno devastato alcune regioni d'America. Fra l'altro si riconosce a Flickr il merito di aver per primo ottimizzato la strategia dei tag. In sostanza: considerando i milioni e milioni di foto che erano rinvenibili su Flickr, come si poteva ottimizzare la ricerca?

Appunto suggerendo agli utenti di «taggare», come ormai si dice in italiano, i file da loro inviati, con una o più parole che consentissero di identificare l'argomento e quindi rendessero possibile la ricerca da parte di coloro che a quell'argomento erano interessati. Nel caso di Katrina, per esempio, i tag avrebbero potuto essere: «uragano», «ciclone», «Mississippi», «New Orleans», «nubifragio», «acqua», «allagamenti», «pompieri» o altre parole facenti riferimento alla scena visibile poi nelle foto.

Nel caso dell'attentato a Londra, invece: «terrorismo», «kamikaze», «metro», «Londra» e così via. La Tagging Strategy viene immediatamente adottata anche da YouTube, e costituisce - e costituirà, come del resto avvertiva la Hitwise - uno degli elementi fondamentali per il rinvenimento, la consultazione e il successo o meno di un videoclip.
Un altro elemento della Nuova Era sono stati i blog e i loro equivalenti realizzati con i video: i vlog. Technorati, il leader tra i motori di ricerca di blog, è cresciuto in un anno dell'800% tanto da convincere Google e Yahoo! News, nell'autunno 2005, a inserire nei propri motori di ricerca una sezione dedicata ai blog, per tentare di arginare l'emorragia di utenti.

La vera novità comunque, nel vasto panorama web, è senza dubbio costituita dalla ricerca e visionamento di filmati. Nella seconda metà del 2005 si è registrato un imprevedibile boom, determinato soprattutto dal debutto di alcuni nuovi soggetti, tra cui brillano Google Video e iTunes, quest'ultimo specializzato nella vendita.

Ma - sottolinea la ricerca di Hitwise - mentre da ottobre a dicembre 2005 Google Video ha registrato un incremento di traffico pari al 169%, la «Star nascente YouTube» ha visto un'esponenziale crescita dell'873%, dovuta prevalentemente alla condivisione e in particolare al caso Lazy Sunday. I filmati maggiormente ricercati e visti appartengono a tre categorie fondamentali: divertimento, brani di programmi Tv e spezzoni di film.

Tra tutti i siti di successo analizzati da Hitwise si rinviene inoltre che la stragrande maggioranza è frequentata da utenti al di sotto dei 35 anni, i quali rivelano di non aver alcun bisogno di essere informati dai vecchi media. «L'esplosione di contenuti generati dai consumatori» conclude la ricerca «continuerà a crescere a dismisura nel 2006 e soprattutto la distanza tra creatori di contenuti e consumatori di contenuti tenderà inesorabilmente a diminuire».

Continua/4...


LINK ALLA TERZA PUNTATA
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/dago-presenta-youtube-story-terza-puntata-non-appena-il-sito-decolla-da-ogni-angolo-36506.htm

LINK ALLA SECONDA PUNTATA
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/dagospia-presenta-youtube-story-di-glauco-benigni-seconda-puntata-se-i-tre-giovani-nerd-36452.htm

LINK ALLA PRIMA PUNTATA
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/dagospia-presenta-youtube-story-di-glauco-benigni-prima-puntata-ha-cambiato-la-vita-a-36398.htm

 

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