diletta leotta

DILETTA-CI CON IL RITOCCHINO - IL CHIRURGO DEI VIP SUL MONOLOGO A SANREMO DELLA LEOTTA: "CON UNA QUINTA DI SENO EVIDENTEMENTE RIFATTO PARLARE DI BELLEZZA NATURALE È INOPPORTUNO E RIDICOLO" -  IL FRATELLO CHIRURGO DELLA CONDUTTRICE DI 'DAZN' PROVA A ZITTIRE LE INSINUAZIONI: "MIA SORELLA È NATURALE. È VENUTA IN AMBULATORIO DA ME AL MASSIMO UNA VOLTA, PREFERIAMO VEDERCI ALTROVE..."

Veronica Cursi per il Messaggero

 

diletta leotta a sanremo 2

Il monologo sulla bellezza e sul tempo che passa che Diletta Leotta ha portato sul palco di Sanremo ha creato non poche polemiche.  «La bellezza capita, non è un merito - ha esordito la conduttrice sportiva. -  Certo è un vantaggio, altrimenti col cavolo che sarei qui». Una riflessione, a tratti autoironica, che però non è stata apprezzata da tutti. La Leotta non è nuova a finire nel mirino della critica per i presunti ritocchini estetici.

 

 

Giulio Basoccu, chirurgo plastico romano di molti personaggi famosi, la bellezza naturale, le rughe vengono spesso declamate anche se poi il modello che ci impone la società è spesso l'opposto: corpi perfetti, visi scolpiti con lo scalpello. Che ne pensa del monologo della Leotta?

diletta leotta nel 2076

«Con una quinta di seno evidentemente rifatto parlare di bellezza naturale a meno di 30 anni è inopportuno. Diletta Leotta ha tutto il diritto di vivere la sua fisicità nella maniera che crede. Ma che, dall'alto della sua quinta, ci voglia dare lezioni di accettazione è ridicolo. Certe lezioni lasciamocele dare da una donna che non ostenta la sua fisicità o da una 50enne che vive con tranquillità le sue rughe».

 

La bellezza è un merito si o no?

«Chi ha un dono nella vita, e la bellezza è un dono, impara a trattarlo come un vantaggio. E' evidente che con il crescere molte donne sono terrorizzate a perdere questo vantaggio e cominciano a rincorrere la bellezza con la chirurgia estetica, a volte anche in maniera eccessiva. Donne o uomini alti 1 metro e 50 fanno presto a fare i conti con il proprio fisico e cominciano a pensare ad altro. A puntare su altre qualità».

diletta leotta negli anni

 

 

Social e tv rincorrono sempre di più un modello di perfezione, voi chirurghi quanta responsabilità avete?

«Oggi Instagram è lo strumento che i giovani hanno in mano, e si basa su un algoritmo per cui ci si confronta attraverso delle foto. E credo anche sia normale scegliere quelle dove si è venuti meglio o modificarle. Il punto è che sarebbe bello puntare di più su altre cose: cultura, doti sportive, intelligenza».

 

La chirurgia estetica non va vista solo in maniera negativa. Sul palco di Sanremo è comparsa Jessica Notaro, sfregiata dal suo ex, che non ha avuto paura di mostrare il suo volto.

«La chirurgia può fare tanto di buono. Dona qualità della vita a soggetti che hanno avuto o hanno disagi e che vivono piccole o grandi sofferenze. Da medico la soddisfazione più grande è quando ricevo sul telefono i messaggi delle mie pazienti: "Grazie dottore sono felice, ora sono di nuovo serena"».

diletta leotta rula jebreal 1

 

E' rimbalzato sulle cronache il caso del Ken umano, Rodrigo Alves, che dopo essersi sottoposto a 50 interventi ora è diventato donna. Ma qual è il limite della chirurgia?

«Deve esserci sempre un livello medio di buon senso, equilibrio, senso comune. Un intervento estetico è ben riuscito se dopo si ha un aspetto naturale. Il primo elemento è la naturalezza, per ottenere un risultato che sia il più vicino possibile alla natura, che non stravolga la fisicità.

 

Un altro limite è quello della salute: tutto ciò che viene estremizzato, protesi enormi, ritocchi esgerati, superano il problema della gradevolezza ed entrano nell'ambito della salute.  E poi c'è il modo in cui quel paziente vive il suo cambiamento. Quando un intervento è opportuno non deve essere alimentato da elementi esterni, il pazinete deve vivere il cambiamento non in maniera patologica.

 

E il chirurgo, in questo caso Giacomo Urtis che si è detto felice di operarlo, che responsabilità ha?

«Nel caso del Ken umano questi limiti sono stati tutti superati. Il chirurgo deve sempre rispettare questi parametri, certo non è l'arbitro della moralità, non deve definire lui ciò che è bello o brutto,  ma deve sicuramente consigliare, fare un esame tecnico e un'indagine psicologica».

 

diletta leotta a sanremo 3

DILETTA LEOTTA RIFATTA?

Anita Adriani per il Giornale

 

Diletta Leotta è rifatta o la sua bellezza è del tutto naturale? La domanda sorge spontanea dopo aver assistito al monologo esposto da Diletta Leotta inneggiante al tema della bellezza che ha tenuto banco durante la prima serata del Festival di Sanremo. L'esibizione della Leotta ha fatto molto discutere il pubblico: in tanti hanno interpretato in un'accezione negativa il messaggio di fondo del discorso della conduttrice sportiva. E alcune voci critiche non si sono fatte sfuggire l'occasione ghiotta per sollevare la polemica. (…)

 

Mirko Manola, fratello maggiore di Diletta Leotta, è intervenuto per smorzare la carica denigratoria dei rumors sulla sua bellezza. Manola è un noto chirurgo plastico che opera a Milano, molto attivo sui social dove disquisisce delle sue tecniche chirurgiche all'avanguardia.

diletta leotta a sanremo 1

(…)

Nel corso di un’intervista rilasciata alla rivista Gente, Mirko ha replicato a tono a quanti hanno polemizzato sulla bellezza artificiosa della Leotta: "Mia sorella è venuta in ambulatorio da me al massimo una volta, preferiamo vederci altrove", per allontanare l'idea maliziosa dei fan più scettici.

 

Sul web gli hater si sono scatenati ritenendo che la compagna del pugile Daniele Scardina sia ricorsa all'aiutino della chirurgia estetica, potendo disporre a proprio piacimento del bisturi "miracoloso" del fratello chirurgo plastico. Il mondo social sostiene che la Leotta potrebbe aver modifcato il seno, il naso e le labbra. Saranno fondate tali voci di gossip?

 

diletta leotta a sanremo 4

A parere del fratello Mirko Manola è una teoria del tutto campata in aria. Su Twitter i follower sono insorti ironizzando su alcuni passaggi poco credibili del monologo di Diletta Leotta effuso sul prestigioso palco dell'Ariston: "La bellezza ti capita". Tra le critiche più pungenti postate sui social spuntano quelle di Selvaggia Lucarelli, Francesca Barra e di Monica Leofreddi. La giornalista e conduttrice Rai si è scagliata contro le parole inappropriate pronunciate al Festival di Sanremo dalla Leotta, commentando con un post su Tweeter il suo totale disappunto: "Con tutto il rispetto per Diletta Leotta, ma che la bellezza come valore debba essere rappresentata da una che a 28 anni si è rifatta tutta non mi sembra il massimo".

diletta leotta

 

La Leofreddi ha corredato il suo cinguettio con una foto rivelatrice di Diletta Leotta che mostra il prima e il dopo i presunti ritocchi estetici, avallando in tal modo la sua tesi maligna. Dal canto suo, la sensuale Leotta con ritegno sorvola sulle critiche velenose lanciate contro di lei, tralasciando di commentare. Adesso è il suo momento di gloria, tutto il resto non conta.

amadeus diletta leotta 1amadeus diletta leotta diletta leotta 3diletta leottadiletta leotta 4diletta leottai tweet su diletta leotta 1 copiai tweet su diletta leotta 17diletta leotta 5i tweet su diletta leotta 5i tweet su diletta leotta 6i tweet su diletta leotta 7i tweet su diletta leotta 8la mutazione di diletta leottalercio su diletta leotta e achille laurodiletta leottaleottadiletta leotta rula jebrealdiletta leotta 2diletta leotta 1diletta leotta a sanremodiletta leotta a sanremo 5

Ultimi Dagoreport

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…

andrea orcel unicredit giorgiia meloni giovanbattista fazzolari giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone lovaglio milleri

DAGOREPORT - SUL RISIKO BANCARIO, DI RIFFA O DI RAFFA, L’ARMATA BRANCA-MELONI HA FATTO L’ENNESIMA FIGURA DI MERDA - DI SICURO, NON POTRÀ PIÙ FAR RIDERE I POLLI BLATERANDO CHE UNICREDIT È UNA BANCA STRANIERA, QUINDI L’OPA SU BANCO BPM VA STOPPATA PERCHÉ È UNA MINACCIA PER LA ‘’SICUREZZA NAZIONALE’’ - PROSSIMAMENTE IL CEO DI UNICREDIT, ANDREA ORCEL, AVRÀ MANI LIBERE PER SCEGLIERE QUALE BANCA PAPPARSI, MENTRE NEI PROSSIMI DUE MESI I GENI DI ‘’PA-FAZZO” CHIGI AVRANNO I NEURONI MOLTO IMPEGNATI PER RISPONDERE CON UNA MODIFICA DELLA LEGGE (CHISSÀ SE AVRÀ EFFETTO RETROATTIVO) ALLA PROCEDURA D'INFRAZIONE DI BRUXELLES - SE POI ORCEL SARÀ COSTRETTO DAL GOVERNO DI BERLINO A VENDERE LA SUA PARTECIPAZIONE IN COMMERZBANK, UNA VOLTA INTASCATO IL RICCO BOTTINO, LE OPZIONI SULLA SUA SCRIVANIA PER EVENTUALI ACQUISIZIONI SAREBBERO SENZA FRONTIERE. E NULLA VIETEREBBE A UNICREDIT DI LANCIARE UNA RICCA OPA SU MPS DI LOVAGLIO-CALTAGIRONE-MEF, OBIETTIVO GENERALI: SAREBBE LA MASSIMA RIVINCITA DI ORCEL SUL GOVERNO SMANDRAPPATO DEL GOLDEN POWER…

beatrice venezi secolo d italia libero verita italo bochino fenice venezia

DAGOREPORT - DI PIÙ STUPEFACENTE DELLA DESTRA CI SONO SOLO I SUOI GIORNALI MALDESTRI. SULLA VICENDA VENEZI A VENEZIA, PRODUCONO PIÙ BUFALE CHE NELL’INTERA CAMPANIA - SI SORRIDE SULLA RINASCITA DEL TEATRO LA FENICE CON “LIBERO” E “LA VERITÀ” MA LA RISATA (PIU’ PERNACCHIO) ARRIVA COL “SECOLO D’ITALIA”: “BUONA LA PRIMA: 7 MINUTI DI APPLAUSI PER VENEZI”. PECCATO CHE NON DIRIGESSE AFFATTO LEI, LA “BACCHETTA NERA”, MA IVOR BOLTON, COME C’È SCRITTO PERFINO NEL PEZZO. INCREDIBILE MA VERO. PERÒ LÌ SOTTO C’È LA GERENZA DEL GIORNALE, DOVE SI SCOPRE CHE NE È DIRETTORE EDITORIALE TALE BOCCHINO ITALO. E ALLORA TUTTO SI SPIEGA