DON ANDREA GALLO: “L’OMOSESSUALITÀ È UN DONO DI DIO, NEI 4 VANGELI NON C’È UNA SOLA PAROLA DI CONDANNA” - IL PRETE SCOMODO SI ACCOMODA DA ALBA PARIETTI AL TALK ‘STORIE’ IN DIRETTA SU ‘’VERO-TV” – “I TRANS? È VERO NON SARAN GIGLI MA SON SEMPRE FIGLI” - SULLE DONNE E LA LORO PRESENZA ALL’INTERNO DELLA COMUNITÀ DEI CREDENTI: “IN CHIESA NON CONTATE UN CAZZO. SE VUOI FARTI VOLER BENE IN PARROCCHIA DEVI ANDARCI CON L’ASPIRAPOLVERE”….

Ospite d'eccezione nel pomeriggio di Storie, il talk in onda tutti i pomeriggi su Vero, canale 55 del DTT, alle ore 16.00, è l'eclettico ed eccentrico difensore degli ultimi, Don Andrea Gallo. La conduttrice Alba Parietti insieme agli ospiti in collegamento, Dori Ghezzi, Maurizio Costanzo e Doris Mazzetti, ripercorre la vita del sacerdote, dichiarando pubblicamente ancora una volta la sua immensa ammirazione. Don Andrea Gallo è, come lui stesso si definisce, "un prete da marciapiede" e proprio da lì incomincia la sua storia.

DON BOSCO MI DISSE: "TU NON SARAI MAI PAPA" - Partigiano di nome e di fatto, prima politico e poi "partigiano del Vangelo", Don Andrea Gallo inizia l'intervista raccontando di come ha affiancato il fratello nella resistenza: "Tornai a casa per una licenza e decisi di seguire, mio fratello, il mio mito, che si era arruolato. Quando ero partigiano, tutti mi chiamavano Nam. Adesso invece, ho 84 anni e mezzo e, dopo aver visto nascere la democrazia, la sto vedendo morire". Alla domanda della conduttrice su come sia arrivato ad abbracciare la fede cattolica, Don Gallo risponde: "Ero affascinato da Don Bosco e ho conosciuto un salesiano che faceva parte della sua cerchia, così ho iniziato il seminario. Quando ero ancora un chierico poi, nel 1949, ho ricevuto la mia missione da Don Bosco in persona che mi disse: <Tu Gallo, non sarai mai Papa>". E aggiunge, sorridendo: "In effetti ‘Papa Gallo' suonava male".

"LE CARCERI ITALIANE SONO LAGER, MA NON INTERESSA A NESSUNO" - Alba Parietti ricorda poi un'altra pagina importante della lotta ai diritti civili, in relazione alla sentenza della corte Europea dei Diritti Umani a favore della causa perorata dai detenuti del carcere di Busto Arsizio e Piacenza sulla questione del sovraffollamento. Il sacerdote infatti, affiancato anche da esponenti come Marco Pannella, da anni si batte per il diritto dei carcerati. Lo stesso Maurizio Costanzo, in collegamento telefonico, interviene a proposito ricordando la necessità di difendere la dignità umana dei carcerati. Il Don dichiara infatti: "Dobbiamo capire che la questione del sovraffollamento delle carceri non è secondaria, la pena deve essere infatti rieducativa. Le condizioni di vita dei detenuti sono proibitive, quelli sono dei lager, quella è tortura".

"L'OMOSESSUALITÀ È UN DONO DI DIO"- Altri temi scottanti che hanno portato a non poche polemiche fra Don Gallo e la Chiesa, sono le questioni del celibato per i preti, dell'omosessualità e della transessualità. Riguardo il celibato da tempo è nota la posizione di Don Gallo che lo ritiene non necessario, sull'omosessualità poi afferma: "L'omosessualità è un dono di Dio, nei 4 vangeli non c'è una sola parola di condanna dell'omosessualità". Racconta poi un aneddoto riguardo la nascita dell'Associazione Princesa per i diritti dei transgender, fondata nel novembre 2009 contro la transfobia e l'omofobia, che fa capire la sua totale dedizione agli emarginati: "Ricevetti una telefonata dal cardinale riguardo alla mia presidenza della associazione. Gli risposi solo: <Eminenza, come la mettiamo con i trans? È vero non saran gigli ma son sempre figli>". Solleticato dalla conduttrice, si addentra poi nella questione delle donne e della loro presenza all'interno della Chiesa ed afferma: "In Chiesa non contate un cazzo. Se vuoi farti voler bene in parrocchia devi andarci con l'aspirapolvere".

"IL MIO È IL VANGELO SECONDO DE ANDRÉ"- La domanda successiva riguarda invece l'uomo Don Gallo. Alba Parietti gli chiede quali siano le sue fonti di ispirazione e in tutta risposta Don Gallo dichiara sì di essere figlio di Don Bosco e di praticare gli insegnamenti del Vangelo, ma di avere anche qualche altra linea guida. In primis afferma: "La Costituzione, conosco i primi 12 articoli a memoria. La considero una preghiera, rispecchia i valori di qualunque cultura". Don Gallo poi ricorda il caro amico Fabrizio De André e si emoziona quando sente al telefono la voce di Dori Ghezzi, compagna e musa del cantautore genovese. "Fabrizio mi ha sempre ispirato - afferma Don Gallo - Il mio vangelo è il vangelo secondo De André: è poesia che si apre al futuro, è musica, è un messaggio antifascista contro l'empietà, è un messaggio anticapitalista e con una spruzzata di anarchia".

"AL G8 CON PISAPIA MI SONO BATTUTO CONTRO L'ANNIENTAMENTO DEI DIRITTI" - L'intervista si conclude poi con il collegamento telefonico con il giornalista e scrittore Loris Mazzetti, che ha collaborato con Don Gallo alla stesura del libro "Son Venuto per servire, non per essere servito". Il quale afferma: "Don Gallo è un prete e se tutti fossero come lui le chiese sarebbero stipate. Se fosse stato un politico sarebbe sicuramente stato il nostro leader, ma deve continuare a fare il prete. Don Gallo è un rivoluzionario e la sua arma è la parola".

Alla domanda se abbia mai pensato di entrare in politica, Don Gallo risponde di no e afferma: "La mia università è stata la strada. Vorrei avere ancora la forza di buttarmi in mezzo: io sono il sale che non si vede ma se non c'è non c'è sapore, sono il lievito, sono un chicco di grano che marcisce e poi fermenta". Un ultimo intervento chiude poi la puntata, quello del sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, che ha voluto salutare il sacerdote ricordando il loro lavoro durante la manifestazione del G8 di Genova: "in quelle giornate di annientamento di diritti, eravamo insieme per ripartire da un movimento di pace". Proprio Genova e i suoi vicoli sono il mondo di Don Gallo, lì ha dedicato tutto se stesso agli altri, lì, nella sua città dove tutto è iniziato.

"BELLA CIAO" - In conclusione di puntata, la Parietti cita l'episodio avvenuto a dicembre, durante la messa per il 42° anniversario della comunità San Benedetto al Porto, in cui Don Gallo ha intonato ‘Bella Ciao' in chiesa. Dopo aver ricordato la storia di quelle parole, nate all'inizio del 900 come canzone di resistenza e ripetute dalle mondine durante le prime lotte per ottenere le otto ore lavorative, la conduttrice invita Don Gallo ad unirsi a lei a cantare ancora una volta il celebre inno.

VERO è un canale televisivo nazionale del digitale terrestre che vanta la direzione editoriale di Maurizio Costanzo e la forza dei contenuti di una casa editrice di successo, come la GVE, Guido Veneziani Editore, che ha affidato a Prodotto, nella persona di Riccardo Pasini quale direttore creativo, il compito di progettare il canale e di realizzarne i contenuti. Al femminile il direttore di rete nella persona di Anna Disabato. I sette conduttori che si alternano alla guida dei programmi del canale sono delle vere e proprie pietre miliari della televisione italiana: Marco Columbro, Marisa Laurito, Alba Parietti, Corrado Tedeschi, Laura Freddi, Maria Teresa Ruta e Margherita Zanatta.

 

 

Don Gallo Storie b Parietti Storie f Parietti Storie g Parietti Don Gallo Storie Parietti Don Gallo Storie b Don Gallo Storie a Don Gallo Parietti Storie b Parietti Storie b Parietti Storie e

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…