EDITORE CHE VAI, CAMILLERI CHE TROVI: PERCHE’ IL PAPA’ DI MONTALBANO “FUNZIONA” SOLO CON SELLERIO

Pier Mario Fasanotti per "Libero"

Per un lettore che le statistiche incastonano nel gruppo dei cosiddetti "forti", è una iattura scoprire che un autore apprezzato compie uno scivolone alla Chaplin. Specie se la caduta (di stile) va in qualche modo attribuita all'ansia di raggiungere un record di libri stampati...

Sere fa ho invitato a cena il mio amico Matteo, lettore onnivoro e dalla memoria strabiliante. Mi è venuta voglia di fargli un test. Ho afferrato dallo scaffale un romanzo a cui ho tolto la copertina, così che ignorasse titolo e autore. Ora, Matteo, ti leggo alcune frasi e tu cerca di indovinare chi le ha scritte. Inizio: «Trattiene un poco il respiro per continuare a immaginarsi morta dentro la bara del sonno». Matteo: è uno che vuole dimostrare di scrivere bene.

Proprio questo il guaio, ma aspetta: «A convincerla che aveva delle gambe splendide e delle tette da antologia era stato il professore di filosofia... che spesso interrompeva la ripetizione e la faceva mettere nuda davanti allo specchio». Matteo: ho solo sfogliato Cinquanta sfumature di grigio, ma escludo sia quello.

Procedo: «Va a sedersi sulla tazza. Tutte le sue funzioni si attivano alla perfezione». Matteo: sembra una Lamborghini che ruggisce al parcheggio. Però anche il cesso ha un suo fascino erotico... Potrei condividere. Però senti qua: «Ma ci sarebbero rimasti di più se Marcello non si fosse preso uno spavento della madonna».

Matteo sorride: se la frase non è virgolettata, è chiaro che l'autore è lombardo. Quindi restringiamo il campo. Manco per idea, l'autore è ben lontano dal Nord. Gli riferisco poi che la protagonista, in spiaggia, segue i finti duelli tra bulli pasoliniani, che lottano, saltano «così come avveniva al mercato degli schiavi». È attratta dai muscoli, sorride ma si ravvede: «Be'non è detto che i più muscolosi...».

Be' ha ragione, mi risponde. Però devi sentire questa: «Ma lui si era accorto della sua presenza, le si era messo di fronte, aveva tirato fuori il rubinettone e si era messo a fare la pipì all'aria, ogni tanto faceva ruotare il rubinettone con la mano e la pipì descriveva un arco ora a destra ora a sinistra e lo gnomo rideva pure e lei si era messa a ridere. Allora lo gnomo le aveva detto mostrando il rubinettone: "Vieni qua e giocaci tu".

Ma lei si era impaurita». Risata di Matteo. Che non ha più resistito: è un esordiente, o una esordiente, con tanto di padrino, sennò chi gli darebbe retta? Comunque intende compiacere i gusti del pubblico basso. Non hai proprio torto, ribatto, salvo che l'autore in questione è Andrea Camilleri, classe 1925.

Il mio amico e io concordiamo su alcune peculiarità dello scrittore di Porto Empedocle. Ossia: è bravissimo quando muove sul litorale ragusano il commissario Montalbano (cfr. il recentissimo Un covo di vipere), è un po' noioso nei romanzi storici, è francamente sbrigativo con altri editori che non siano la Sellerio, quindi con Rizzoli e Mondadori (il libro citato, Il tuttomio, è appunto Mondadori).

Anche se so che Matteo usa andare a letto presto, lo trattengo e riassumo la nota finale di Camilleri: «Due suggestioni sono alla base di questo romanzo. La prima è di natura letteraria, e precisamente Santuario di Faulkner. L'altra è un fatto di cronaca successo a Roma... il personaggio di Adriana è decisamente di fantasia e in parte il risultato dell'assemblaggio, assai deformato, di segmenti di storie di donne che mi sono state raccontate. O confidate durante incontri carcerari».

Matteo riconosce subito il fatto di cronaca: ah, la vicenda della contessa Casati Stampa che veniva offerta ai ragazzi di vita sul litorale laziale dal marito voyeur e impotente. Con finale tragico. Vero, ma spiegami la ragione di questa nota. Vedi, assemblare sa un po' di scaffale Ikea. Non credi che ci sia il rischio che a forza di assemblare, l'oggetto che ne vien fuori sia monco del baricentro? Matteo se ne va. Quel gioco mi ha amaramente divertito. E alimenta alcuni miei ricordi su quegli scrittori che cambiano scrivanie a seconda del genere che affrontano.

Ebbene, mi trovo per le mani un vecchio romanzo dello spagnolo Javier Marìas. È datato 1971, collocato quindi in quel decennio in cui, abbandonati gli studi di architettura, decise di sperimentarsi, un po' alla buona, con la narrativa. Uno di questi libri lo ha riproposto ora la Einaudi. S'intitola I territori del lupo. Trama e stile dignitosi, nessuna caduta. Marìas ha percorso l'itinerario classico: dal romanzo popolare a quello d'élite (consiglio Gli innamoramenti). Insomma, usa lo stesso tavolo e non cade mai dallo scranno stilistico.

Penso pure ad Alicia Gimenez Bartlett, capace di alternare i gialli che ruotano attorno all'ispettrice Pedra Delicado con libri senza venature gialle. Impeccabili entrambi, soprattutto i secondi. E nessuno palesa il chiasso dell'assemblaggio.

P.S.: Caro Camilleri, l'autore di questo articolo si chiama come quel «professor Fasanotti» che lei ha inventato, o cavato dalla sua memoria, in un suo romanzo mondadoriano (non ricordo il titolo: non mi piaceva e l'ho regalato). Come lei amo Pirandello. Caso di omonimia letteraria, un involontario omaggio a don Luigi. Divertente. Anche se quel prof. che portava il mio nome, lei l'ha descritto come uomo scostante e antipatico. Ma non gliene voglio, mi creda.

 

andrea camilleri ANDREA CAMILLERI ANDREA CAMILLERI ANDREA CAMILLERI camilleri andrea04fft03 andrea camilleri

Ultimi Dagoreport

trump epstein

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE DUE FOTOGRAFIE DI TRUMP CON IN BRACCIO RAGAZZE GIOVANISSIME A SENO NUDO? A WASHINGTON, FONTI BEN INFORMATE ASSICURANO CHE LE DUE FOTO HOT SIANO TRA LE MIGLIAIA DI FILE DI JEFFREY EPSTEIN, ANCORA DA PUBBLICARE - NEI PROSSIMI GIORNI, GRAZIE AL PASSAGGIO DI UNA PETIZIONE PARLAMENTARE FIRMATA DA 218 DEPUTATI DEMOCRATICI, MA AI QUALI SI SONO AGGIUNTI QUATTRO REPUBBLICANI, LA DIFFUSIONE COMPLETA DEI FILE DEL FINANZIERE PORCELLONE, VERRÀ SOTTOPOSTA AL VOTO DELLA CAMERA. E I VOTI REP POSSONO ESSERE DETERMINANTI PER IL SUCCESSO DELL’INIZIATIVA PARLAMENTARE DEM - SE DA UN LATO L’EVENTUALE DIVULGAZIONE DELLE DUE CALIENTI FOTOGRAFIE NON AGGIUNGEREBBE NIENTE DI NUOVO ALLA SUA FAMA DI PUTTANIERE, CHE SI VANTAVA DI POTER “PRENDERE LE DONNE PER LA FIGA” GRAZIE AL SUO STATUS DI CELEBRITÀ, DALL’ALTRO UN “PUSSY-GATE” DETERMINEREBBE UNO DURO SCOSSONE A CIÒ CHE RESTA DELLA SUA CREDIBILITÀ, IN VISTA ANCHE DEL DECISIVO VOTO DI METÀ MANDATO IN AGENDA IL PROSSIMO ANNO...

troisi papa leone carocci monda

CIAK! LA MESSA È FINITA: ANDATE IN PACE AL CINEMA "TROISI", COSÌ FATE FELICI IL SUO DOMINUS VALERIO CAROCCI E QUEL DISOCCUPATO A CACCIA DELLA BIENNALE VENEZIANA, ANTONIO MONDA - MENTRE LA SETTIMA ARTE IN ITALIA, SOTTO IL DOMINIO DELL’ARMATA BRANCA-MELONI, STA VIVENDO UNA DELLE SUE FASI PIÙ COMATOSE, TRA SALE VUOTE E “SINISTRI” TAGLI AL TAX-CREDIT DEL MINISTRO GIULI-VO, PAPA LEONE XIV RUGGISCE IN FAVORE DELLE SALE CINEMATOGRAFICHE (MA DA QUANDO IN QUA IL PONTEFICE SI OCCUPA DI RIEMPIRE LE SALE, ANZICHÉ PREOCCUPARSI DI RIEMPIRE LE CHIESE?) - L'UNICO CINEMA CHE BENEFICIA DELLA GLORIA DI PREVOST È IL "TROISI", GESTITO DA CAROCCI CHE, IN DUPLEX CON ANTONIO MONDA, HA CONVINTO IL CARDINALE JOSE' TOLENTINO DE MENDONÇA NELLA DIVINA MISSIONE DI ORGANIZZARE AL CINEMA "TROISI" NOVE INCONTRI CON REGISTI E ATTORI INTERNAZIONALI, SOTTO IL PATROCINIO DEL SANTA SEDE - GRATIS? MANCO PER NIENTE. PER ACCEDERE ALLA SALA BISOGNERÀ SBORSARE 8 EURO. E COSÌ SIA - CAROCCI E LA NOTA STAMPA DEL "PICCOLO AMERICA" CHE RILANCIA LE PAROLE DEL PAPA...

pier silvio marina berlusconi marta fascina arcore

FLASH! - COL PRETESTO DI DARE UNA RIVERNICIATINA A VILLA SAN MARTINO (CHE HA SPESE DI MANUTENZIONE E SERVITU’ DI 220 MILA EURO ALL’ANNO), MARINA & PIER SILVIO SONO FINALMENTE RIUSCITI A FAR SLOGGIARE MARTA FASCINA E IL SUO PAPA’ ORAZIO, CHE NON L’ABBANDONA MAI, DALLA REGGIA DI ARCORE - ORA LA VEDOVA MORGANATICA E’ CONFINATA IN UNA DÉPENDANCE DEL VILLONE DI 130 METRI QUADRATI, DOVE PROBABILMENTE ALLA FINE RESTERÀ IMPEGNATISSIMA A CONTARE I 100 MILIONI DI EREDITA’ OTTENUTI DALLA BUONANIMA DI PAPI SILVIO…

ignazio la russa sergio mattarella

FLASH! – PER SOSTENERE I FRATELLINI D’ITALIA CIRIELLI E SANGIULIANO ALLE REGIONALI CAMPANE, SI È SCOMODATO PERSINO IL PRESIDENTE DEL SENATO, IGNAZIO LA RUSSA – CHE LA SECONDA CARICA DELLO STATO FACCIA CAMPAGNA ELETTORALE, FOTTENDOSENE DEL SUO RUOLO ISTITUZIONALE,  NON AVRÀ FATTO PIACERE PER NULLA A SERGIO MATTARELLA – D’ALTRONDE, IL PRESIDENTE LEGHISTA DELLA CAMERA DEI DEPUTATI, LORENZO FONTANA, NON CI PENSA ASSOLUTAMENTE DI SCAPICOLLARSI IN VENETO A SUPPORTO DEL CANDIDATO DEL CARROCCIO, ALBERTO STEFANI…