laura marzadori

NOTE STONATE: EREDE DI TOSCANINI O DELLA FERRAGNI? MENTRE LA PRIMA VIOLA DELLA SCALA DANILO ROSSI SUL CORRIERE SCENDE IN CAMPO IN DIFESA DELLA MUSICA, IL PRIMO VIOLINO, LA GNOCCHISSIMA LAURA MARZADORI, PASSA IL TEMPO A PROVARE I VESTITI PER LE STORIES SU INSTAGRAM DOVE SI DEFINISCE VIOLINIST/CONCERTMASTER E, SUBITO DOPO, FASHION LOVER, MA SAREBBE MEGLIO DIRE FASHION VICTIM… - VIDEO

Laura Marzadori influencer violinista

 

 

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Dagonews

 

I lavoratori dello Spettacolo dal vivo scendono in piazza per reclamare il lavoro, attaccano la chiusura dei teatri voluta da Franceschini per contenere la pandemia. In numerosi teatri italiani i musicisti si ritrovano in teatri chiusi e, attraverso lo streaming (e senza guadagnarci), cercano di tenere viva la passione per la musica. I solisti non hanno più contratti: i meno famosi sono in difficoltà.

 

Al Teatro alla Scala di Milano, c’è chi invoca il ritorno al lavoro, come la prima viola Danilo Rossi, che in una dura lettera al “Corriere della Sera” che parlato della chiusura del teatro come di una “vergogna” e attaccato i sindacati. In sostanza, i “privilegiati” lavoratori dello Spettacolo della Scala sono di nuovo a casa con Cassa integrazione più integrativo che assicura loro lo stipendio, ma c’è chi, per scelta etica, come Danilo Rossi che non ci sta e si ribella a una Scala chiusa ma con il portafogli pieno.

 

laura marzadori 6

Ma se la prima viola scende in campo al grido di battaglia “la musica sopra ogni cosa”, è “una vergogna restare così fino a maggio così”, il primo violino, Laura Marzadori, sembra impegnata in tutt’altro. Bella, trentenne bolognese, nominata primo violino da una commissione presieduta da quel furbacchione di Daniel Barenboim poco prima che lasciasse la Scala, la sua battaglia è tutta in favore dell’outfit e della pubblicità dei marchi di moda o del lusso. Nel suo sito Instagram si definisce Violinist/Concertmaster e, subito dopo, Fashion lover, ma sarebbe meglio dire Fashion victim (2.376 post, 109mila follower e 3.184 profili seguiti). E stando a casa in casa integrazione deve avere di certo anche molto più tempo per provare e riprovare i vestiti filmandosi o facendosi filmare.

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Per dare una idea (dei nostri tempi), primo violino fu il mitico Alessandro Rolla e, sempre per dare una idea, Arturo Toscanini, poco più giovane della ragazza, era secondo (non primo) violoncello (così alla prima di “Otello” diretto da Verdi). Ma il modello del primo violino Marzadori (sempre a schiena nuda in teatro) non è certo Toscanini, ma la Ferragni. Sì, la Scala ha un’aspirante Ferragni come primo violino: i “valori”  espressi sul suo sito Instagram (vi ricordate l’affermazione della mamma della Ferragni: “Una ragazza piena di valori”) appaiono gli stessi.

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Le sue stories sono fatte così: lei in primo piano che indossa vestiti, magliette, costumi con sovrimpressa l’indicazione della casa di moda (cosa che si configura come pubblicitaria nemmeno occulta, ma non conosciamo il Codice etico della Scala nel dettaglio). Tra le decine e decine di stories ne troviamo alcune di didattica musicale? Di storia della musica? Di sostegno alla situazione dei lavoratori? Ma va!

 

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A parte le centinaia di suoi primi piani ammiccanti (ma sempre con boccette di profumi, creme ecc) o figure intere in pose sexy, le stories sono tutte di lei che fa la modella e indossa marchi della moda, ben evidenziati grazie alle sovraimpressioni.

 

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Le storie si intitolano: “On sale” (pubblicità di vestiti che vengono indossati da lei in Ferragni style), “Look ins” (pubblicità di vestiti che vendo indossati da lei), “Dieta” (suggerimenti di prodotti), “Unboxing” (marchi di moda, curiosamente, unici esclusi, Dolce & Gabbana che sono soci fondatori della Scala), “Food”… di nuovo “Outfit”, “Beauty” (pubblicità marchi di prodotti cosmetici), “Fashion” (altra pubblicità con lei come modella e i marchi di moda riportati con specifico inserimento – piace Balenciaga) e, il resto, più o meno, vacanze in costume… A dominare sono solo gallerie di outfit.

 

Eccone una serie, per gli interessati:

https://www.instagram.com/stories/highlights/18089935480203574/

https://www.instagram.com/stories/highlights/17884004356832221/

https://www.instagram.com/stories/highlights/17884004356832221/

https://www.instagram.com/stories/highlights/17988736849306759/

https://www.instagram.com/stories/highlights/17855617657572052/

 

 

«SCALA CHIUSA? PERÒ NOI, MUSICISTI, POSSIAMO LAVORARE»

LETTERA DI DANILO ROSSI pubblicata dal Corriere della Sera

 

 

Da oggi noi lavoratori del Teatro alla Scala torniamo ad essere in Fis (Fondo di integrazione salariale) fino al 3 dicembre!

 

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Scusate, un momento! Ma non è proprio tutta colpa del governo. I teatri sono chiusi al pubblico ma non è vietato lavorare! Molti teatri fanno produzioni in streaming , da Sassari a Reggio Emilia, a Parma, a Bari. La Rai continua a fare concerti tutte le settimane. Ma allora c' è qualcuno che preferisce non lavorare, questa è la verità! Se non si vuole fare lo streaming , c' è anche la radio! Inoltre ai lavoratori non è stato chiesto nulla a fronte di questa scellerata decisione! E questo è fare sindacato?

 

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Come durante il lockdown, la Scala è immobile mentre tutti provano, si impegnano a portare avanti il lavoro! Sono senza parole. Si pensa di andare avanti così fino a maggio, senza fare nulla? Ma è una vergogna!

 

E poi i sindacati organizzano le manifestazioni in piazza? Contro chi? Contro se stessi, incapaci di proporre! Qua le sicurezze ci sono, è che manca la volontà di rilanciare, di lavorare. Ma l' arte non può fermarsi. Alla Rai stanno andando tutti quei direttori d' orchestra di livello, che erano previsti alla Scala. Luisi, Harding, Gatti! E da noi il nulla.

 

Lo stesso per la Filarmonica della Scala: il nulla. E nessuno dice nulla! Poi ti fanno un bel concertone il 7 dicembre così tutti siamo felici per poi richiudere ancora tutto! Sono troppo vecchio per tacere, dopo 35 anni di Scala e 40 di concerti in giro per il mondo.

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