calo nascite natalita

GLI ITALIANI SONO A RISCHIO ESTINZIONE - A DIRLO È LO STATISTICO ROBERTO VOLPI NEL SUO LIBRO "GLI ULTIMI ITALIANI", DOVE HA STIMATO CHE RESTANO TRA I 10 E 15 ANNI PER EVITARE CHE L'ITALIA PORTI A TERMINE IL PROPRIO SUICIDIO - A SPAVENTARE È IL CALO DEMOGRAFICO DEGLI ULTIMI ANNI, L'ECONOMIA A PEZZI, MA ANCHE LE LEGISLAZIONI DEGLI ANNI 70, CON L'INTRODUZIONE DIVORZIO, ABORTO, NUOVO DIRITTO DI FAMIGLIA CHE HA PORTATO A MENO MATRIMONI E NASCITE - GLI ITALIANI, NEL 2020 ATTORNO AI 60 MILIONI, NEL 2070 SARANNO 47,6 MILIONI E A FINE SECOLO, NON SUPERERANNO I…

Danilo Taino per il “Corriere della Sera”

 

gli ultimi italiani di Roberto Volpi

Abbiamo 10 anni, forse 15 ma non uno di più, per evitare che l'Italia porti a termine il proprio suicidio, dice Roberto Volpi. Un suicidio demografico che si prepara da una quarantina d'anni e che si sta velocemente avvicinando al momento fatale. Chiariamo subito: non è allarmismo. Volpi è uno statistico serio che ha studiato a lungo l'andamento e le caratteristiche della popolazione del Paese. Ha diretto uffici di statistica, progettato il Centro nazionale di Documentazione per l'infanzia e l'adolescenza, scritto saggi. Non gli piace però correre sui binari del pensiero dominante, soprattutto tacere di fenomeni che gli paiono evidenti ma dei quali non si parla.

 

La sua analisi su come stiamo camminando da sonnambuli verso il deserto dello spopolamento e verso un tasso di natalità che tende a zero è ora in un nuovo, potente saggio: Gli ultimi italiani. Come si estingue un popolo, edito da Solferino, da pochi giorni in libreria. Di demografia non si parla quasi mai, in Italia. Dovrebbe invece essere la prima preoccupazione: non è infatti solo una fotografia fissa che si può allargare o restringere e mantiene le sue proporzioni. Volpi lo spiega molto bene: è una realtà che al variare cambia le caratteristiche intime della società, le dà vitalità oppure la rattrista e la avvilisce fino a toglierle il respiro. In Italia siamo nel secondo caso, la demografia sta spegnendo il Paese.

anziani italia 1

 

Ciò nonostante, le classi dirigenti non se ne occupano. Il caso più recente, citato da Volpi, è il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) che dell'argomento sostanzialmente si disinteressa.

Eppure, è a partire dall'andamento demografico che si può immaginare il futuro. I numeri e le statistiche che l'autore porta sono spaventosi: siamo forse il Paese al mondo che più rischia l'estinzione.

 

CALO NASCITE

Estinzione si fa per dire: qualche italiano che farà una figlia ci sarà anche tra cent' anni; ma il crollo della popolazione è nelle carte. E così le conseguenze devastanti che ne deriveranno. Gli italiani, nel 2020 attorno ai 60 milioni, nel 2070 saranno 47,6 milioni, 12,1 in meno, secondo l'Istat (altre proiezioni prevedono anche peggio). A fine secolo, non supereranno probabilmente i 40 milioni, forse si arriverà a 30 se le nascite saranno attorno alla soglia di 400 mila l'anno, ha calcolato il presidente dell'Istat, Gian Carlo Blangiardo. Nel 2050, per ogni nato ci saranno due morti.

«Una catastrofe», dice Volpi, destinata a produrre «una popolazione pressoché spenta dal punto di vista vitalistico-riproduttivo».

 

ANZIANI ITALIA DATI

Che cosa succederà a quel punto? Come sarà l'Italia dimezzata? Quasi nessuno se lo chiede.

Nel libro, l'autore disegna una geografia di spopolamento di intere aree, di abbandono, di estinzione. Il calo demografico è un fatto in tutto il Paese ma è il Mezzogiorno a soffrirne di più: da qui al 2070, il Nord perderà 3,3 milioni di abitanti (il 12%), il Centro 2,1 (18%) e il Sud più di 6,6 milioni, che è uno spaventoso 33% in meno rispetto agli abitanti di oggi. Il libro è ricco di numeri e di scenari che ne conseguono.

 

NASCITE ITALIA 2001 - 2020

La parte forse ancora più incisiva del saggio, certamente quella che farà più discutere, riguarda però le origini e le ragioni del declino accelerato della popolazione italiana, del fatto che non si facciano più figli. Volpi ritiene che l'economia - la difficoltà dei giovani a trovare lavoro, per dire - non spieghi tutto. Che crederlo sia un errore di economicismo marxista. E non pensa nemmeno che sia la mancanza di asili nido e di servizi a determinare la decisione degli italiani e delle italiane di non procreare: pannicelli caldi, li definisce, di fronte alla portata del crollo demografico.

 

L'origine della crisi è culturale e sta nel portato degli Anni 60 - il Sessantotto - e soprattutto nelle legislazioni degli Anni 70: divorzio, aborto, nuovo diritto di famiglia. Il crollo del numero dei matrimoni religiosi, in particolare, da allora è stato, nella lettura di Volpi, una forza potente nella limitazione delle nascite: nel 1963, su 420 mila matrimoni, 400 mila furono cattolici; nel 2019, questi erano meno della metà dei 184 mila totali. Con l'introduzione del divorzio, viene meno il «per sempre» e con esso l'idea di famiglia composta da figli.

 

CALO NASCITE ITALIA

 Volpi non fa questioni morali, vede corrispondenze nei numeri tra calo delle coppie stabili e calo delle nascite: non necessariamente nessi di causalità ma una dinamica che accompagna l'evoluzione della società dal dopoguerra. L'analisi, nel libro, va molto oltre il conformismo su questi temi: natalità; allungamento dell'età a cui ci si sposa; poco sesso; nascita e declino del figlio unico; «pavidità demografica di massa»; immigrazione e moltissimo altro. Se la può cavare, l'Italia? Non sarà facile: Volpi propone alcune misure urgenti ma non è affatto certo che possano bastare.

Roberto Volpianziani italia 3

Ultimi Dagoreport

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?

matteo piantedosi khalifa haftar giovanni caravelli

FOLLOW THE MONEY! - DIETRO AL RESPINGIMENTO DI PIANTEDOSI IN LIBIA, PROBABILMENTE, CI SAREBBE IL VIL DENARO! SADDAM HAFTAR, FIGLIO DEL GENERALISSIMO KHALIFA E GOVERNANTE DI FATTO DELLA CIRENAICA, AVREBBE CHIESTO ALL'ITALIA UN SOSTEGNO ECONOMICO PER "GESTIRE" I MIGRANTI (TENERLI IN GABBIA SENZA FARLI PARTIRE), COME QUELLO CHE ROMA CONCEDE AL GOVERNO DI TRIPOLI - L'AISE DI CARAVELLI, CHE HA OTTIMI RAPPORTI CON HAFTAR JR, TANTO DA AVERLO PORTATO IN ITALIA PER UN TOUR DEI MINISTERI (UN MESE FA HA INCONTRATO PIANTEDOSI, CROSETTO E TAJANI), HA CONTATTATO GLI 007 DI GRECIA E MALTA, PER CHIEDERE DI CONDIVIDERE L'ESBORSO. QUELLI HANNO RISPOSTO "NO, GRAZIE" - E COSÌ, È PARTITA LA "RITORSIONE" DEGLI HAFTAR, CHE HANNO ORGANIZZATO LA TRAPPOLA PER LA DELEGAZIONE EUROPEA (COMPOSTA OLTRE A PIANTEDOSI DAI MINISTRI DI GRECIA E MALTA)