“ERO PIENO DI PAROLE CHE RISTAGNAVANO NELLA MIA TESTA E NON RIUSCIVANO A VENIRE FUORI” - ANDREA VIANELLO RACCONTA IN UN LIBRO L’ICTUS CHE LO HA COLPITO 1 ANNO FA: "MI SENTIVO SFIGURATO, AVEVO TERRORE DI NON PRONUNCIARE PIU’ IL NOME DEI MIEI FIGLI. ORA PARLO DI NUOVO, TRE VOLTE A SETTIMANE VADO DAL LOGOPEDISTA E DOVRO’ FARLO PER SEMPRE - SONO VENUTI A TROVARMI TUTTI I DIRETTORI GENERALI RAI. BE', QUASI TUTTI" – E POI RIVELA LA COSA CHE OGGI LO FA ARRABBIARE DI PIU’

-

Condividi questo articolo


Roberta Scorranese per il Corriere della Sera

ANDREA VIANELLO ANDREA VIANELLO

Ancora oggi, ogni mattina, Andrea Vianello si sveglia, si siede sul letto e prende un foglio di carta. Sopra ci sono scritti i nomi dei suoi tre figli: Goffredo, Maria Carolina e Vittoria. «Devo leggerli ogni giorno, il terrore che io non possa riuscire più a pronunciarli è insopportabile».

 

Perché, quasi esattamente un anno fa, uno dei volti più popolari della televisione, oggi prossimo ai 59 anni, ha perso la parola. Un ictus, «un colpo» che per mesi gli ha impedito anche di scrivere e leggere. Oggi parla con la sicurezza prudente di chi ha ritrovato qualcosa. Solo di tanto in tanto tradisce qualche leggera incertezza, quasi impercettibile.

 

«È stato un anno durissimo, nel quale ho perso anche mio padre. E raccontare tutto è stata una terapia». Lo ha fatto nel libro Ogni parola che sapevo , che esce il 21 gennaio per Mondadori.

 

Che cosa vuol dire, per un personaggio televisivo, non riuscire più ad articolare le parole?

ANDREA VIANELLO COVER ANDREA VIANELLO COVER

«Significa sentirsi sfigurato. È stato come se mi avessero deturpato il volto. È questo il rischio peggiore quando si è vittime di un ictus: sentirsi uomini e donne "a metà" e convincersi di non poter recuperare mai più. E invece no».

 

Riavvolgiamo il filo. Il 2 febbraio 2019 lei era reduce da una puntata di «Rabona», programma di Rai3 sul calcio. Poi, ecco uno strano mal di testa al mattino.

«Ero in casa, avevo appena fatto colazione. All' improvviso non mi sono più sentito una mano. Sono caduto a terra e ho fatto appena in tempo a chiamare mia moglie. Ricordo il resto come in una nuvola: il pronto soccorso, l' ospedale "Umberto I" di Roma, la decisione di operarmi d' urgenza, un azzardo.

 

L' intervento andò bene ma io una volta sveglio mi sentii... be', mi sentii pieno di parole che ristagnavano nella testa e non riuscivano a venire fuori. Una sensazione assurda: conoscevo benissimo quei vocaboli ma non li sapevo più articolare».

 

ANDREA VIANELLO ANDREA VIANELLO

Il ricordo più vivido?

«Il pensiero della mia famiglia. Tremavo all' idea di farmi vedere dai miei figli, forse mi sentivo peggio di come apparissi in realtà. Le mie zie arrivarono con dei fogli di carta sui quali avevano disegnato i loro volti e, sotto, scritto i loro nomi. Guardavo le facce, associavo le persone, provavo ad articolare qualche parola.

 

Ero consapevole di dover ricostruire tutto: re-imparare a parlare, a scrivere, a leggere.

Poi decisi di incontrare i ragazzi: soffrivano di più senza un contatto diretto con me.

Mia moglie Francesca è stata importantissima nella decisione di non arrendermi, così come lo è stata la comunità degli amici e dei colleghi. Sono venuti a trovarmi tutti i direttori generali Rai. Be', quasi tutti, per la verità».

 

ANDREA VIANELLO ANDREA VIANELLO

Riprendere ad articolare le parole: è stato come tornare bambino?

«Fonema per fonema, sillaba per sillaba. Un lungo lavoro fatto nell' unità di riabilitazione della Fondazione Santa Lucia, una struttura pubblica ed efficiente, la stessa che - più o meno nello stesso periodo - ha accolto anche Manuel Bortuzzo, l' atleta rimasto paralizzato dopo una sparatoria a Roma. Un lavoro, il mio, che prosegue: tre volte alla settimana vado dal logopedista.

Dovrò farlo per sempre».

 

Questo la spaventa?

«No, perché oggi sono un uomo diverso, come spero traspaia dal libro. Quest' anno buio mi ha fatto riflettere sulle nostre vite frenetiche, pronte a star male per inezie che di fronte alla morte si rivelano per quello che sono: nulla. Oggi so che devo moltissimo alla mia famiglia, che ci possiamo rompere da un momento all' altro. Ma so anche che possiamo recuperare: io, lo ammetto, mi sono impegnato con un' energia senza precedenti perché lavoro in tv e in tv senza voce non esisti.

 

Però con questo libro vorrei dire a tutti che l' ictus non è un tabù, che se ne deve parlare e che si possono fare grandi miglioramenti nel recupero. Per esempio in questo periodo sto cercando di tornare a leggere a voce alta: faccio fatica, perché tutte quelle parole mi si assiepano fitte fitte e le devo separare, comprendere e leggere una ad una».

ANDREA VIANELLO RIVELA DI AVER AVUTO UN ICTUS ANDREA VIANELLO RIVELA DI AVER AVUTO UN ICTUS

 

Pronto per tornare in televisione?

«Sì. Intanto presto ci tornerò per parlare del libro, poi mi sento pronto a riprendere le mie attività. Lo sa qual è adesso la cosa che più mi fa arrabbiare?».

 

Quale?

(Ride) «Non poter cantare ancora bene come mio zio Edoardo. Ma a ben pensarci questo potrebbe essere un bene, specie per quelli che vivono con me».

andrea vianello foto di bacco andrea vianello foto di bacco roberto cotroneo andrea vianello roberto cotroneo andrea vianello andrea vianello andrea vianello andrea vianello rabona 4 andrea vianello rabona 4 andrea vianello con la moglie francesca romana ceci andrea vianello con la moglie francesca romana ceci andrea vianello rabona 3 andrea vianello rabona 3 cristiano cerasani monica marangoni andrea vianello cristiano cerasani monica marangoni andrea vianello edoardo vianello ugo trani foto di bacco edoardo vianello ugo trani foto di bacco andrea vianello simona bortone salvo sottile francesca fialdini michele mirabella andrea vianello simona bortone salvo sottile francesca fialdini michele mirabella edoardo vianello edoardo vianello andrea vianello andrea vianello andrea vianello rabona 1 andrea vianello rabona 1

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - SULLA SCENA POLITICA, FITTA DI SCAPPATI DI CASA, MANCAVANO SOLO LORO: FASCINA E GALLIANI - L’ANTICO “CONDOR” DEL CAVALIERE È DIVENTATO LO CHAPERON POLITICO DELLA “VEDOVA INCONSOLABILE”, CON IL CONTORNO DEI SECOLARI AMICI DELLA BUONANIMA DI SILVIO, CONFALONIERI E DELL’UTRI - IN OGNI USCITA PUBBLICA, I DUE SONO INSEPARABILI. DEL RESTO, SI CONOSCONO, E BENE. LA SCALATA DELLA “MARIA GODETTI” CALABRO-NAPOLETANA ALL’INTERNO DELL’INNER CIRCLE BERLUSCONIANO AVVENNE GRAZIE A GALLIANI, ALL’EPOCA BOSS DEL MILAN - ORA È CHIARO CHE A TAJANI HA SEMPRE FREGATO POCO DI COSA COMBINA IL DUPLEX FASCINA-GALLIANI. FINO ALLO SCORSA SETTIMANA ALLORCHÉ È ESPLOSA FORZA ITALIA AL COMUNE DI MILANO, DIETRO LA QUALE CI SAREBBERO LE UNGHIE DELLA FASCINA, CHE HA MANTENUTO UN OTTIMO RAPPORTO CON MARINA, VEDI IL DUELLO CONTINUO CON IL FRATELLO PIER SILVIO CHE VUOLE FAR SLOGGIARE LA “VEDOVA INCONSOLABILE” DALLA COSTOSISSIMA MAGIONE DI ARCORE - VIDEO

FLASH! - A TORINO, PER IL DOPO PALENZONA ALLA PRESIDENZA DI CRT, SI STANNO SONDANDO LE ISTITUZIONI SUL NOME DI MICHELE VIETTI, MAGISTRATO EX-CSM, OGGI DISOCCUPATO. UN NOME CHE È GRADITO AL SINDACO DI TORINO, STEFANO LORUSSO, CHE NON HA MAI SOPPORTATO LA PRESENZA E SOPRATTUTTO LA DISUBBIDIENZA DI PALENZONA - A DAR VOCE ALLA CANDIDATURA DI VIETTI C'È LA DI LUI CONSORTE, CATERINA BIMA, CHE RICOPRE IL RUOLO DI VICE PRESIDENTE DI CRT ED È STATA TRA GLI OPPOSITORI DELLA GESTIONE PALENZONA...

DAGOREPORT - CONTINUA L’IMBROGLIO-SCHLEIN: ELLY RINCULA SUL NOME NEL SIMBOLO DANDO LA COLPA A BONACCINI (SIC!) E SI RIMANGIA ''CAPOLISTA OVUNQUE": LO SARA' SOLO AL CENTRO E NELLE ISOLE - ALLA DIREZIONE NAZIONALE DEL PD DI IERI LA SVALVOLATA MULTIGENDER HA PERSO LA MAGGIORANZA DEL PARTITO. I VENTI DI RIVOLTA INVESTONO TUTTE LE VARIE ANIME DEL PD - ELLY SI È RIMBOCCATA LA LAPIDE QUANDO HA DETTO: O IL MIO NOME NEL SIMBOLO O MI METTETE CAPOLISTA IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. DI TALE PROPOSTA, LA ZARINA DEL PD NE AVEVA PARLATO SOLO CON BONACCINI. IL PRESIDENTE DEL PD HA ACCONSENTITO IN CAMBIO DELLA CANDIDATURA NEL SUD DEL RAS DELLE PREFERENZE, RAFFAELE “LELLO” TOPO, FIGLIO DELL’AUTISTA DI GAVA, CHE OVVIAMENTE FA PARTE DELLA SUA CORRENTE (AH! I CACICCHI…) - ALLA FINE VICINO A SCHLEIN RESTANO SOLO IN DUE, IL MULTI-TRASFORMISTA ZINGAR-ELLY E FRANCESCO BOCCIA, IL VERO ARTEFICE DEL SISTEMA PUGLIA, GARANTE DI DECARO ED EMILIANO - ANCHE SE ALLE EUROPEE IL PD GALLEGGERA' AL 20%, SINESTR-ELLY DOVRA' FARE LE VALIGIE...

DAGOREPORT: 100 SCALFARI MENO UNO - NON È SOLTANTO TELE-MELONI A CENSURARE GLI SCRITTORI: C'E' ANCHE IL GRUPPO GEDI – IL LIBRO SUL CENTENARIO DI SCALFARI CURATO DA SIMONE VIOLA, NIPOTE DI EUGENIO, IN EDICOLA INSIEME A ‘’REPUBBLICA’’, SQUADERNA CENTO INTERVENTI DI ALTRETTANTI TESTIMONIAL, TRANNE QUELLO INNOCUO E DEL TUTTO PERSONALE DI GIOVANNI VALENTINI, EX DIRETTORE DELL’ESPRESSO - LE SUE CRITICHE, MANIFESTATE SUL "FATTO QUOTIDIANO" SULL’OPERAZIONE “STAMPUBBLICA” E POI NEL SUO LIBRO SULLA PRESA DI POSSESSO DEL GIORNALE DA PARTE DI ELKANN, GLI VALGONO L’OSTRACISMO E LA DAMNATIO MEMORIAE – IL TESTO CENSURATO…