jacopo tissi

“HO DANZATO A MOSCA FINO ALL'ULTIMO POI SONO FUGGITO” – JACOPO TISSI TORNA ALLA SCALA. L’EX ÉTOILE DEL BOLSHOI RACCONTA IL SUO ADDIO ALLA MAGGIORE COMPAGNIA RUSSA, FINO ALLA RINASCITA PROFESSIONALE, CON LA NOMINA A “PRIMO BALLERINO OSPITE” DEL TEATRO MILANESE – “QUESTO DISTACCO MI FA MALE. E TEMO CHE DA QUESTA SITUAZIONE POSSANO NASCERE ODIO E DISCRIMINAZIONE ANCHE NELL'ARTE. SPERO NON SI CRIMINALIZZI LA CULTURA RUSSA IN GENERALE” - VIDEO

 

 

Valeria Crippa per il “Corriere della Sera”

 

JACOPO TISSI 7

Un mese esatto vissuto sull'ottovolante emotivo. Dalla vetta di étoile del Bolshoi al precipizio dell'addio a Mosca e alla maggiore compagnia russa, fino alla rinascita professionale nel proprio «teatro madre», con la nomina, formalizzata ieri, a «primo ballerino ospite» del Balletto della Scala.

 

Finalmente Jacopo Tissi riesce a parlare dei giorni più difficili della sua vita in cui tutto si è ribaltato. Un saliscendi angoscioso cui neanche un fuoriclasse della danza come lui sembrava essere allenato e che ora ha il sapore di un lieto fine.

 

Il contratto concordato con il direttore del ballo Manuel Legris e il sovrintendente Dominique Meyer gli permetterà di danzare in diversi balletti della Scala a partire dalla stagione 2022-2023, ma sarà in scena già in alcune recite di Giselle in luglio. Il 27enne originario di Landriano, in provincia di Pavia, torna così a mettere radici nel teatro dove è nato: il diploma alla Scuola di Ballo, poi una stagione all'Opera di Vienna, quindi nel corpo di ballo scaligero sotto la direzione di Makhar Vaziev che l'aveva poi invitato al Bolshoi.

JACOPO TISSI 4

 

Proprio in tournée con il Bolshoi, Tissi era tornato alla Scala nel 2018 nella Bayadère di Grigorovich, ma con il Balletto della Scala aveva affrontato la versione Nureyev il 28 gennaio scorso, riscuotendo uno straordinario successo in coppia con Svetlana Zakharova.

 

Vedendo il bicchiere mezzo pieno, ha fatto appena in tempo a essere promosso étoile prima dello scoppio del conflitto. Come ha lasciato Mosca?

«È stato un susseguirsi rapido di eventi, l'atmosfera a Mosca è precipitata sotto i miei occhi, si respirava l'escalation della guerra anche in città. Seguivo le notizie che ricevevo dalla mia famiglia finché, intorno al 27 febbraio, la Farnesina ha invitato a rientrare gli italiani in territorio russo.

 

jacopo tissi

Tornare mi è costato tanto. Ho lasciato in pochi giorni il teatro, i maestri, i colleghi che hanno creduto in me e con cui, in cinque anni a Mosca, ho instaurato un forte legame professionale e personale. È stato molto triste e pesante. Qualcosa di prezioso si è rotto».

 

Ha temuto per la sua vita, per la sua carriera?

«Niente era più certo, all'improvviso. Vedendo cosa stava accadendo e la posizione assunta dall'Italia non riuscivo più a immaginarmi a Mosca. La mia è stata una decisione consapevole più che una fuga».

 

Ha postato sui social parole nette contro la guerra

«Voglio ribadire la mia distanza dalla violenza e da qualsiasi forma di aggressione. Credo nell'umanità, nella forza dell'arte, nella parte buona che c'è in ciascuno di noi».

 

Ancora ieri sul sito del Bolshoi, lei figurava come étoile del teatro. Mentre la russa Olga Smirnova, che ha troncato con il Bolshoi per ballare ad Amsterdam, è stata cancellata.

«Il Bolshoi mi ha dato tanto, mi ha fatto diventare l'artista che sono oggi. Questo distacco mi fa male. E temo che da questa situazione possano nascere odio e discriminazione anche nell'arte. Spero non si criminalizzi la cultura russa in generale».

 

Ha ballato l'ultima volta a Mosca il 3 marzo, in coppia con Svetlana Zakharova in lacrime: una diva che l'ha sempre sostenuta.

JACOPO TISSI 7

«Sono partito il 4 mattina da Mosca. Ho voluto ballare fino all'ultimo secondo: in Silentium con Zakharova le emozioni mi hanno sovrastato, ci penso ancora. Non l'ho ancora superato. Svetlana è rimasta lì, non so cosa farà. Avevo avvisato il direttore Vaziev e il mio maestro personale, hanno capito la mia scelta».

 

Lei è la stella di richiamo del gala benefico proUcraina «Pace for Peace», agli Arcimboldi di Milano il 7 aprile.

«Baryshnikov ha mandato un messaggio di unione e armonia: la danza è questo. Al galà danzerò un capolavoro russo Lo spettro della rosa, di Fokine, è la mia Russia».

 

È curioso: lei torna alla Scala nel 2023, nell'anno del ventennale della scomparsa di un altro grande transfuga russo, Rudolf Nureyev.

«Sì, è una coincidenza incredibile, dovrò affrontare un repertorio a me nuovo. Dobbiamo ancora definire con il direttore Legris il numero delle mie recite alla Scala».

 

 A Mosca ballava quasi cento spettacoli all'anno.

«In questo mese in Italia non ho mai smesso di allenarmi . Certo, la scena mi manca, non vedo l'ora di danzare il 7. Intorno al mio impegno con la Scala costruirò il mio futuro in Europa. Riparto da Milano con una nuova vita. La Scala è casa mia, è sempre stata nel mio cuore».

jacopo tissijacopo tissi 3jacopo tissi 2jacopo tissi 1jacopo tissi

Ultimi Dagoreport

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...

zaia stefani salvini meloni fico schlein de luca

DAGOREPORT – L'ESITO DELLE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA E PUGLIA E' GIA’ SCRITTO MA SARA' IMPORTANTISSIMO PER “PESARE” OGNI PARTITO IN VISTA DELLE STRATEGIE PER LE POLITICHE DEL 2027 – I VOTI DELLE VARIE LISTE POTREBBERO CAMBIARE GLI EQUILIBRI INTERNI ALLE COALIZIONI: SE IN CAMPANIA E PUGLIA LE LISTE DI DECARO E DI DE LUCA FARANNO IL BOTTO, PER L'EX ROTTAMATRICE DI ''CACICCHI'' ELLY SCHLEIN SAREBBE UNO SMACCO CHE GALVANIZZEREBBE LA FRONDA RIFORMISTA DEL PD - ANCHE PER CONTE, UN FLOP DEL SUO CANDIDATO ALLA REGIONE CAMPANIA, ROBERTO FICO, SCATENEREBBE LA GUERRIGLIA DEI GRILLINI CHE DETESTANO L'ALLEANZA COL PD - LADY GIORGIA TIENE D’OCCHIO LA LEGA: SE PRECIPITA NEI CONSENSI IN VENETO, DOVE E' STATA FATTA FUORI LA LISTA ZAIA, PROVEREBBE A SOSTITUIRE IL MALCONCIO CARROCCIO CON AZIONE DI CARLETTO CALENDA...

villa casa giorgia meloni antonio tajani matteo salvini

DAGOREPORT - AH, CHE STREGONERIA È IL POTERE: TRAFIGGE TUTTI. SOPRATTUTTO I PARVENU. E COSÌ, DA PALAZZO GRAZIOLI, CHE FU LA SEDE INFORMALE DI GOVERNO E DI BUNGA-BUNGA DI BERLUSCONI PREMIER, SIAMO PASSATI A "VILLA GRAZIOLI" CON LA NUOVA DOVIZIOSA DIMORA DELL’EX ABITANTE DELLA GARBATELLA, DOVE OCCUPAVA CON MADRE E SORELLA DUE DISGRAZIATE CAMERE E CUCINA - UN IMMOBILE CHE STA SOLLEVANDO UN POLVERONE DI POLEMICHE: VILLA O VILLINO? COL SOLITO AGOSTINO GHIGLIA CHE AVREBBE SOLLECITATO GLI UFFICI DELLA PRIVACY DI TROVARE UN MODO PER LIMITARE LE INFORMAZIONI DA RENDERE PUBBLICHE ALLA CAMERA, IN RISPOSTA A UN’INTERROGAZIONE DELLA BOSCHI SULLA RISTRUTTURAZIONE DELLA VILLA – LA SINDROME DI "IO SO' GIORGIA E NUN ME FIDO DE NESSUNO!" HA POI TRASFORMATO LA MAGIONE NEL SUO BUNKER PERSONALE, LONTANO DAGLI SGUARDI E ORECCHIE INDISCRETE CHE INFESTANO PALAZZO CHIGI - TUTTO BENE QUANDO VENGONO CHIAMATI A RAPPORTO I SUOI FEDELISSIMI, MOLTO MENO BENE QUANDO TOCCA AGLI ALTRI, AGLI “ESTRANEI” DELLA CONVENTICOLA MELONIANA. DAL CENTRO DI ROMA PER RAGGIUNGERE “VILLA GRAZIOLI” CI VOGLIONO, IN LINEA D’ARIA, BEN 40 MINUTI DI MACCHINA. ANCHE DOTATI DI SIRENE E LAMPEGGIANTI, È “UN VIAGGIO”…. - VIDEO

simone canettieri giorgia arianna meloni

DAGOREPORT - MASSÌ, CON I NEURONI SPROFONDATI NELLA IRRITABILITÀ PIÙ SCOSSA, ARIANNA MELONI AVEVA URGENTE BISOGNO, A MO’ DI SOLLIEVO, DELL’ARTICOLO DI DEBUTTO SUL “CORRIERONE” DI SIMONE CANETTIERI - MESSA DALLA SORELLA GIORGIA A CAPO DELLA SEGRETERIA DI FDI, ARIANNA NON NE HA AZZECCATA UNA - ALLA PARI DI QUALSIASI ALTRO PARTITO DI MASSA, OGGI FDI SI RITROVA ATTRAVERSATO DA UNA GUERRIGLIA INTESTINA FATTA DI COLPI BASSI, RIPICCHE E SPUTTANAMENTI, INTRIGHI E COMPLOTTI – DALLA SICILIA (CASINO CANNATA-MESSINA) A MILANO (AFFAIRE MASSARI-LA RUSSA), FINO AL CASO GHIGLIA-RANUCCI, DOVE IL FILO DI ARIANNA SI È ATTORCIGLIATO PERICOLOSAMENTE INTORNO AL COLLO - CHE LA SORELLINA NON POSSIEDA LA ‘’CAZZIMMA’’ DEL POTERE, FATTA DI SCALTREZZA E ESPERIENZA, SE N'E' AMARAMENTE ACCORTA ANCHE LA PREMIER. E PUR AMANDOLA PIÙ DI SE STESSA, GIORGIA L’AVREBBE CHIAMATA A RAPPORTO PER LE SCELTE SBAGLIATE: SE IL PARTITO VA AVANTI COSÌ, RISCHIA DI IMPLODERE… - VIDEO