“IO E MIA FIGLIA ASIA A CENA CI RACCONTAVAMO I NOSTRI INCUBI” – DARIO ARGENTO A RADIO 2: PER “PROFONDO ROSSO” AVREI VOLUTO LE MUSICHE DEI PINK FLOYD. SONO ANDATO ANCHE A LONDRA PER INCONTRARLI, LORO ERANO MIEI FAN MA…” – ECCO QUANDO E COME NACQUE LA MIA PASSIONE PER L’HORROR: "NON MI ISPIRO ALLA CRONACA NERA DEI GIORNALI, MI ISPIRO ALLE MIE ALLUCINAZIONI” – E POI 'C’ERA UNA VOLTA IL WEST', IL CINEMA ITALIANO E IL SUO PROSSIMO FILM – VIDEO

 

Da Le Lunatiche: https://www.raiplayradio.it/programmi/lelunatiche

 

dario argento

Dario Argento è intervenuto nel corso della trasmissione Le Lunatiche in onda su Rai Radio 2 ogni sabato e domenica dall’1 alle 5, condotta da Federica Elmi e Barbara Venditti

 

Sulla notte:

Sono nottambulo perché dormo poco, non riesco a dormire molto e penso molto. Nei momenti che non riesco a dormire penso, immagino, seguo le mie idee, i miei sogni, i miei incubi che poi fanno parte dei miei film.

 

dario argento

Le cose che ci spaventano sono sempre le stesse, nascono da qualcosa di profondo, dalla nostra metà oscura che ci fa immaginare gli incubi. Penso che in questi anno non è cambiato molto, l’importante è la nostra possibilità di immaginare, di vincere le nostre paure profonde, che poi non le vinciamo e le viviamo.

 

Sulla paura:

Da bambino avevo le paure dei bambini, le stanze oscure, i corridoi lunghi senza luce, le nottate in cui cominci a immaginare, sognare, a vivere le brutte emozioni. Erano anche i riflessi dei libri che leggevo, dei film che vedevo, riapparivano la notte e mi perseguitavano leggermente.

 

dario argento foto di bacco

La mia passione per l’horror nasce da bambino, quando vidi un film in vacanza nelle Dolomiti, “Il fantasma dell’opera”, che mi impressionò molto e l’indomani tornai a vederlo. Da lì cominciai a ragionare su queste situazioni.

 

Poi anche i libri, io ebbi un periodo di febbri che mi lasciarono a letto per alcuni mesi e quando tutti uscivano e restavo solo, pescavo dalla biblioteca di mio padre dei libri e per caso mi capitò la raccolta dei racconti di Edgar Allan Poe. Quelli mi aprirono uno spazio in cui scoprii delle situazioni che non avevo mai immaginato, di fantasmi, allucinazioni. Questo fu molto importante per la mia formazione.

 

Sui suoi film:

Alcuni dei miei film che mi sono rimasti nel cuore sono Profondo Rosso, Suspiria, Phenomena.

 

dario argento

Non mi ispiro alla cronaca nera dei giornali, mi ispiro alle mie allucinazioni, ai miei pensieri profondi, alla mia metà oscura che è lì che lavora, immagina, che mi lascia delle cattive idee. Una specie di vaso di Pandora che contiene tutte le più grandi allucinazioni, gli incubi, un vaso che sta nella mia anima e che ho sempre paura che un giorno cada a terra, si spacca e tutte queste visioni mi invadano e mi lasciano stravolto. Spero che non accada mai.

 

In “Quattro mosche di velluto grigio” avrei voluto le musiche dei Deep Purple e in “Profondo rosso” quelle dei Pink Floyd. Sono andato anche a Londra per incontrare i Pink Floyd, loro erano miei fan e conoscevano i miei film, ma loro in quel momento, seppur gentilissimi, stavano facendo The Wall e stavano preparando anche il film, quindi per questa ragione mi dissero che non potevano. Allora mi rivolsi ai Genesis, che invece sarebbero stati in tournèe per due anni. Volevo un gruppo di musicisti inglesi di quegli anni.

 

asia e dario argento

Su Sergio Leone e C’era una volta il west:

Su “C’era una volta il west” non ho un aneddoto in particolare, ne ho molti perché abbiamo lavorato insieme per mesi e ne sono successe di tutti i colori, ci siamo dette tutte le cose più assurde. È stato bellissimo e importante lavorare con Bertolucci e Leone, con le sue visionarie idee di inquadrature, con le macchine da presa. Lui non pensava alla scrittura, lui pensava alle immagini, raccontava il film in questi modi immaginifici. È stato bellissimo lavorare tutti e tre insieme.

 

GABRIELE LAVIA IN INFERNO DI DARIO ARGENTO

Non ho aneddoti, ho situazioni che accadono, immagini, sogni. Io sono molto legato alla parte dei sogni, alla parte onirica, sono un grande estimatore di Sigmund Freud, della psicanalisi, immaginazione dei sogni, la sessualità applicata alla vita. Dopo Freud è cambiato tutto, la letteratura, la pittura, perché lui ha scoperto dei segreti della nostra anima che non conoscevamo.

 

Sulla figlia Asia:

DARIO E ASIA ARGENTO

Mia figlia mi ha seguito sin da quando era piccolissima sui set, quindi conosceva molto bene il mio modo di lavorare e di immaginare, quindi quando poi abbiamo cominciato a lavorare insieme è stata una bellissima collaborazione perché lei mi raccontava le sue immagini, io le raccontavo le mie e insieme, la sera, dopo aver girato il film, mangiavamo insieme e insieme ci raccontavamo i nostri incubi.

 

Sul suo prossimo film:

Di “Occhiali neri” non si può ancora parlare, è ancora lontano, coprodotto con i francesi. È un film giallo secondo la mia vecchia maniera.

 

Dopo questo film dovrò fare una serie televisiva, la differenza tra cinema e serie è che il cinema ha quell’ora e mezza che è il film, invece la serie televisiva si prolunga allungando le storie, cercando il passato, il futuro, è un altro modo di raccontare per immagini. Ci sono storie che si dipanano, personaggi nuovi che arrivano, è interessante questo modo di raccontare.

 

Sul cinema italiano:

Il cinema italiano va così così. Va benino, la maggior parte sono commedie, alcune di scarsa importanza alcune mediocri. Qualche film drammatico si fa, sono rari. Dobbiamo ancora continuare a spingere per tornare al vecchio cinema italiano, che dominava nel mondo con i suoi grandi registi e attori.

dario argento coverDARIO ARGENTO william friedkin dario argentodario argento (2)dario argentoDARIO ARGENTO asia argento dario argentoDARIO ARGENTO DARIO ARGENTO DARIO ARGENTO DARIO E FIORELLA ARGENTO

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…