houellebecq depardieu

“SEMBRANO STANLIO E OLLIO SOTTO ACIDO” - HOUELLEBECQ E DEPARDIEU SONO PROTAGONISTI DI “THALASSO”, UNA COMMEDIA CHE USCIRÀ IN FRANCIA IL 21 AGOSTO - NEL FILM I DUE RECITANO LORO STESSI, QUASI SEMPRE IN ACCAPPATOIO BIANCO - L’ATTORE SI PRESENTA IN ALBERGO CON UN VALIGIA DI SALSICCE, MENTRE LO SCRITTORE TENTA DI SCASSINARE IL FRIGORIFERO DEI VINI BIANCHI PRIMA DI GUSTARE IL ROSSO TRAFUGATO DAL COMPAGNO. A UN CERTO PUNTO SI AVVICINA UN TERZO OSPITE E GLI DICE…

Stefano Montefiori per il “Corriere della sera”

 

«Sembrano Stanlio e Ollio sotto acido», dice il regista Guillaume Nicloux. Lo scrittore e l' attore francesi più celebri nel mondo, Michel Houellebecq e Gérard Depardieu, sono protagonisti di Thalasso , una commedia che uscirà in Francia il 21 agosto. Nel film, che segue Il rapimento di Michel Houellebecq del 2014, i due monumenti della cultura francese recitano se stessi, quasi sempre in accappatoio bianco.

Houellebecq Depardieu

 

Le prime immagini in anteprima mostrano Houellebecq e Depardieu ospiti dell' hotel Les Bains di Cabourg, in Normandia, dove si sottomettono con scarso entusiasmo alla talassoterapia. Depardieu si presenta in albergo con un valigia di salsicce, mentre Houellebecq tenta di scassinare il frigorifero dei vini bianchi prima di gustare il rosso trafugato dal compagno. A un certo punto si avvicina un terzo ospite in accappatoio per comunicare loro che «trovo che voi siate la vergogna della Francia», e questa sembra essere una delle chiavi del film.

 

Houellebecq Depardieu

Houellebecq e Depardieu in Francia sono amati e - molto più che all' estero - odiati, glorie nazionali e bersagli di critiche feroci. Nel 2008 Houellebecq affrontò direttamente il problema in Nemici pubblici , un volume che raccoglieva le email spesso dolenti scambiate con Bernard-Henri Lévy.

 

«Quel che vorrebbero, se non che mi suicidassi, sarebbe almeno che smettessi di scrivere - sosteneva allora Houellebecq -. Oppure che non si parli dei miei libri. Dei miei anticipi magari, delle mie dichiarazioni dei redditi, le opinioni politiche, il gusto per l' alcol, la mia storia famigliare, ma non, in alcun caso, dei miei libri».

 

Negli anni Houellebecq ha continuato a dividere i francesi, e quando ha pubblicato Sottomissione , nel 2015, c' è chi lo ha incensato come l' ultimo profeta dell' Occidente mentre altri lo hanno condannato senza appello per una presunta islamofobia. Il 18 aprile scorso però il presidente della Repubblica Emmanuel Macron gli ha attribuito la Legion d' onore e lo scrittore sembra ormai accettare di essere (soprattutto) venerato e (ancora un po') disprezzato, tanto da giocarci sopra.

Houellebecq Depardieu

 

«Ti riconosci nel fatto di essere la vergogna della Francia?», gli chiede il regista Nicloux in un' intervista apparsa sul media online Brut. «Sì!», risponde Houellebecq. «C'è del vero in questa affermazione», aggiunge ridendo. E Depardieu: «Mi piace, non è falso. È la verità della gente, non per forza la nostra, ma è la verità di quel che rappresentiamo talvolta per certe persone. È così». Secondo Nicloux, «possiamo dire che Houellebecq e Depardieu sono la vergogna della Francia, ma siamo sicuri che la Francia li meriti? Houellebecq e Depardieu sono anche le icone della Francia, satelliti un po' folli, incontrollabili, con una grande libertà di espressione».

 

Houellebecq Depardieu

Houellebecq dice che «per me Gérard Depardieu è una grande consolazione nella vita. Perché quando faccio qualcosa di sbagliato, mi dico "tanto Depardieu ha fatto di peggio"». I due scoppiano a ridere e Houellebecq insiste: «Finché c'è Depardieu posso continuare a dire sciocchezze... È una presenza rassicurante».

 

I loro destini si sono incrociati nel dicembre 2012, quando Depardieu annunciò di volere rinunciare alla nazionalità francese, offeso dalle critiche del premier Ayrault per l' espatrio fiscale in Belgio, mentre Houellebecq tornava a Parigi dopo anni di esilio in Irlanda.

In «Thalasso» parlano di posizioni erotiche, dei rischi della crioterapia per la virilità, e naturalmente di politica. «In fin dei conti avrei dovuto presentarmi alle elezioni - dice Houellebecq grave, e modesto -. Non pensavo che Macron andasse a sbattere contro il muro così in fretta. Penso che io potrei fare meglio».

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