oliviero toscani

MALEDETTI TOSCANI / 2 - “IL FATTO”: “DA MICHELANGELO DEL CLICK, OLIVIERO TOSCANI È DIVENTATO FAMOSO GRAZIE AI BENETTON, O I BENETTON SONO DIVENTATI RICCHI GRAZIE ALLE PUBBLICITÀ DI TOSCANI? PER LUI VALE IL DOPPIO VINCOLO PSICOLOGICO DEL COMMITTENTE SCHIZOIDE, DIREBBERO GLI ANTROPOLOGI: SE UN ESPLORATORE DI VALORE FINISCE PER INCARNARE IL CINISMO E LE INTENZIONI DI CHI GLI HA DATO I SOLDI PER LA SPEDIZIONE, PUÒ ANCHE SUCCEDERE CHE UN ARTISTA TALENTUOSO, PARTITO PER FREGARE IL CAPITALE, NE RIMANE FREGATO…”

Daniele Ranieri per il “Fatto quotidiano”

 

OLIVIERO TOSCANI

Nel Rinascimento gli artisti erano pagati dai Papi; nell' Olanda del '600 i pittori erano stipendiati dai banchieri; negli anni '80 i fotografi italiani erano sovvenzionati dai Benetton. Ma Oliviero Toscani, il Michelangelo del click, il Tiziano del diaframma, il Raffello Sanzio del bromuro d' argento, è diventato famoso grazie ai Benetton, o i Benetton sono diventati ricchi grazie alle pubblicità di Toscani?

 

Toscani nasce figlio di fotografo (è di papà Fedele lo scatto di Montanelli sulla Lettera 22) e diventa fotografo di moda, in tutti i sensi di quest' espressione. Elle, Vogue, GQ , Harper's Bazaar, Esquire, Stern. Dove c'è patina, c'è Toscani. Dove c'è il corpo in tutta la sua madida, ambigua, parlante anniottantità, c'è Toscani. Dove (quando) l' arte diventa comunicazione, e i temi sociali sostituiscono il mito e il Vangelo, lì c' è pronto Toscani, col dito sul pulsante. Anche se ha fotografato Picasso e mangiava il panettone con Warhol (c' è un' intervista in cui non l' abbia detto?), a un certo punto il suo destino d' artista ha finito per coincidere col destino imprenditoriale dei Benetton, i fratelli trevigiani dei maglioncini (e di tante altre cose, tutte a 9 zeri).

SARDINE CON OLIVIERO TOSCANI E LUCIANO BENETTON

 

(Maglioncini di lana pregiatissima: dal 1991, la multinazionale famigliare Benetton controlla 900.000 ettari in Patagonia per l'allevamento di pecore da lana. La popolazione indigena dei Mapuche ha denunciato lo sfruttamento di manodopera infantile e l'espropriazione illegittima dei territori, appartenenti per millenni ai Mapuche e poi a Luciano, il fratello Benetton deputato al ramo maglioni.

 

Negli anni 2000, i Padroni hanno acconsentito a ricevere dei delegati Mapuche, a cui hanno concesso un po' di terra in cambio di lavoro. Il sottotesto di tanta grazia, corroborato dalla pubblicità scioccante/provocatoria di Toscani, era: posti di lavoro gratis, col privilegio di contribuire alla vestizione di milioni di giovani metropolitani a caccia del loro futuro, che volete di più?).

 

le sardine con luciano benetton e oliviero toscani

La biografia di Toscani si sovrappone con l' opera come la mappa col territorio: il bacio tra prete e suora nel 1991, il culo nudo marchiato "Hiv positive" nel 1993 (associazioni di malati di Aids fecero causa alla Benetton; Toscani disse: "Non accusateci di sensazionalismo, noi siamo in un certo senso benefattori dell' umanità", e i suoi committenti sancirono: "Questa campagna non è intesa ad incrementare le vendite.

Noi ci limitiamo a sottolineare la coscienza sociale della Benetton e la sua sensibilità ai problemi del giorno d' oggi"); nel 1996 i tre cuori White/Black/Yellow (tre organi umani estratti da cadaveri con scritta a-razziale stampigliata), la modella anoressica nel 2007. Meticciato, malattia, sesso, morte, sangue, latte, preservativi usati, cordoni ombelicali, corpi scheletriti: tutto bello, stante l' ineliminabile aporia che il corpo esposto per scandalizzare i borghesi serviva in realtà ad arricchire i borghesi.

 

OLIVIERO TOSCANI

Oggi si sa che non c' è niente di più scontato della provocazione; ma allora gli scatti terremotarono le coscienze, e mica solo da noi: nel 1995 la Corte di Francoforte sentenziò: Toscani usa la sofferenza delle persone per fare schockvertising, un tipo di pubblicità atta a "destare nel pubblico un sentimento di solidarietà nei confronti dell' impresa committente, la Benetton" (da Wikipedia).

 

Moralismo borghese, conformismo, e lui continuò: la donna nera e nuda che allatta il bimbo bianco, i condannati alla pena di morte Poi è stato tutto uno smottare, un franare alla ricerca del sensazionale di un uomo intelligente. Nel 2013 ha detto: "Le donne devono essere più sobrie, non si devono truccare, mettersi il rossetto, solo così si possono evitare altri casi di femminicidio" (funziona così, coi geni della comunicazione: condividono le opinioni dei posteggiatori abusivi, senza offesa per quest'ultima categoria).

vino oliviero toscani

 

Forse per questo nel 2018 ha ritratto per Maxim, rivista famosa per i calendari di nudo, la ex ministra delle Riforme Maria Elena Boschi, struccata, sdraiata in un lettone di campagna tra lenzuola di flanella, coi capelli scarmigliati e un camicione di percalle, col risultato di trasformare una piacente donna in carriera in una contadinozza estone del 1950 appena rientrata in cascina dopo aver munto il latte.

 

Poi si iscrive al Pd (come detto, ama il sangue, il disfacimento, la decomposizione). Dirà di essere comunista dissidente, alla Majakovskij, e ostile a Renzi (ecco spiegate le foto atroci alla Boschi), e sulla destra emetterà l'elaborata analisi: "Giorgia Meloni? Poveretta, lei è una ritardata. È brutta e volgare". Di lui Vittorio Sgarbi, che s'è l'è preso come assessore alla Creatività al Comune di Salemi, dice: "È il genio dell'inganno. Ci fa vedere quello che non c'è".

OLIVIERO TOSCANI AI FUNERALI DI GILBERTO BENETTON

 

Da ultimo, giorni fa: riunitosi commercialmente ai Benetton, per difenderli dal sospetto che le lanciatissime Sardine abbiano avuto la reputazione ammaccata dall' incontro col Padrone dei Maglioni (delle concessioni autostradali), ha detto: "Ma a chi volete che interessi se casca un ponte?", s'intende il ponte Morandi, che crollando ha fatto 43 morti.

oliviero toscani luciano benetton

Per non annoiare, non staremo qui a fare la differenza tra il moralismo e l'essere morali, ma da un sensibile benefattore dell' umanità ci si aspettava di meglio. È il dilemma dell'opera d'arte nell' epoca della sua riproducibilità commerciale, il doppio vincolo psicologico del committente schizoide, direbbero gli antropologi: se un esploratore di valore finisce per incarnare il cinismo e le intenzioni di chi gli ha dato i soldi per la spedizione, può anche succedere che un artista talentuoso, partito per fregare il Capitale, ne rimane fregato.

Ultimi Dagoreport

dagospia 25 anni

DAGOSPIA, 25 ANNI A FIL DI RETE - “UNA MATTINA DEL 22 MAGGIO 2000, ALL’ALBA DEL NUOVO SECOLO, SI È AFFACCIATO SUI COMPUTER QUESTO SITO SANTO E DANNATO - FINALMENTE LIBERO DA PADRONI E PADRINI, TRA MASSACRO E PROFANO, SENZA OGNI CONFORMISMO, HAI POTUTO RAGGIUNGERE IL NIRVANA DIGITALE CON LA TITOLAZIONE, BEFFARDA, IRRIDENTE A VOLTE SFACCIATA AL LIMITE DELLA TRASH. ADDIO AL “POLITICHESE”, ALLA RETORICA DEL PALAZZO VOLUTAMENTE INCOMPRENSIBILE MA ANCORA DI MODA NEGLI EX GIORNALONI - “ET VOILÀ”, OSSERVAVA IL VENERATO MAESTRO, EDMONDO BERSELLI: “IL SITO SI TRASFORMA IN UN NETWORK DOVE NEL GIOCO DURO FINISCONO MANAGER, BANCHIERI, DIRETTORI DI GIORNALI. SBOCCIANO I POTERI MARCI. D’INCANTO TUTTI I PROTAGONISTI DELLA NOSTRA SOCIETÀ CONTEMPORANEA ESISTONO IN QUANTO FIGURINE DI DAGOSPIA. UN GIOCO DI PRESTIGIO…”

nando pagnoncelli elly schlein giorgia meloni

DAGOREPORT - SE GIORGIA MELONI  HA UN GRADIMENTO COSÌ STABILE, DOPO TRE ANNI DI GOVERNO, NONOSTANTE L'INFLAZIONE E LE MOLTE PROMESSE NON MANTENUTE, È TUTTO MERITO DELLO SCARSISSIMO APPEAL DI ELLY SCHLEIN - IL SONDAGGIONE DI PAGNONCELLI CERTIFICA: MENTRE FRATELLI D'ITALIA TIENE, IL PD, PRINCIPALE PARTITO DI OPPOSIZIONE, CALA AL 21,3% - CON I SUOI BALLI SUL CARRO DEL GAYPRIDE E GLI SCIOPERI A TRAINO DELLA CGIL PER LA PALESTINA, LA MIRACOLATA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA FA SCAPPARE L'ELETTORATO MODERATO (IL 28,4% DI ITALIANI CHE VOTA FRATELLI D'ITALIA NON È FATTO SOLO DI NOSTALGICI DELLA FIAMMA COME LA RUSSA) - IN UN MONDO DOMINATO DALLA COMUNICAZIONE, "IO SO' GIORGIA", CHE CITA IL MERCANTE IN FIERA E INDOSSA MAGLIONI SIMPATICI PER NATALE, SEMBRA UNA "DER POPOLO", MENTRE ELLY RISULTA INDIGESTA COME UNA PEPERONATA - A PROPOSITO DI POPOLO: IL 41,8% DI CITTADINI CHE NON VA A VOTARE, COME SI COMPORTEREBBE CON UN LEADER DIVERSO ALL'OPPOSIZIONE?

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…