fabrizio corona giampiero mughini

MUGHINI INCORONATO - ''MI RICHIEDESSERO DI FARLO, LO RIFAREI. NON PUOI NON CONFRONTARTI, NEL NOSTRO MESTIERE, CON IL PUBBLICO REALE PER COM’È. CON L’ITALIA REALE PER COME STA AFFONDANDO NEL LUDIBRIO E NELLA VOLGARITÀ. CI DEVONO PUR ESSERE MOTIVI PROFONDI NEL MONDO DI OGGI SE TRUMP È PRESIDENTE E SE IN ITALIA LA LEGA DI SALVINI VIENE DATA COME IL PRIMO PARTITO" - MATTIOLI: ''SE CORONA È UN EROE È SOLO COLPA NOSTRA''

 

 

Mughini contro Corona a ''Non e l'Arena''

 

 

1 - LA VERSIONE DI MUGHINI

Lettera di Giampiero Mughini a Dagospia

 

Caro Dago, in un suo articolo in cui commenta con intelligenza quanto accaduto nella trasmissione dedicata domenica sera da La7 al pluripregiudicato Fabrizio Corona, Antonello Piroso mi chiede in buona sostanza perché io ci sia andato, perché abbia partecipato a un dibattito dove la trasformazione di Corona in un eroe romantico rischiava di essere plateale.

FABRIZIO CORONA

 

Più o meno è quel che mi rimprovera Selvaggia Lucarelli, in un messaggio amicale inviatomi dalle spiagge giordane dov’è in vacanza, e cioè che ad andare in una puntata televisiva strutturata in quel modo non potevo non fare il gioco del suddetto pregiudicato. Hanno ragione o no?

 

Premetto che quando mi hanno invitato non sapevo che Corona ci sarebbe stato in carne e ossa. Me lo avessero detto, sarei andato egualmente. E ci mancherebbe altro. A domanda ho risposto pubblicamente più di una volta in merito al destino di questo personaggio per il quale non ho il benché minimo interesse. Conoscevo bene suo padre, uno dei giornalisti più originali e leali della nostra generazione.

 

Per il Corona che ha cominciato da intimo di Lele Mora, poi da autista delle modelle che facevamo parte della scuderia di Mora, poi da partner di qualche bellona accanto alla quale si faceva fotografare nudo, poi da boss di squadre di fotoreporter che andavano a caccia della merda massmediatica così voluttuosamente ricercata dal pubblico “popolare”, poi da tipo preso in flagrante ricatto nei confronti di vip sposati pescati in compagnia di attraenti fanciulle e poi ancora nello spaccio di banconote false e poi ancora nell’opera di corruzione di un agente di custodia e poi ancora nell’aver nascosto al fisco un pacchetto mica male di euri.

GIAMPIERO MUGHINI

 

No, per un personaggio così non ho il benché minimo interesse.  Dovessi stare a questo mio gusto personale, altro che partecipare a una puntata televisiva di cui Corona faceva da baricentro. Dovessi stare a questo mio gusto personale, sbaglierei alla grande quanto al lavoro che faccio, di comunicatore per orale e per iscritto. E del resto ci sono lì, lampanti, i dati che attestano quanto il personaggio Corona “buchi” l’immaginazione del pubblico grande, cioè il peggiore.

 

Un pubblico grande senza il quale non esisterebbe né la televisione né la comunicazione via Internet. Un pubblico che la beve, certo. Un pubblico che ammira i pettorali del nostro energumeno, che invidia le fanciulle cui si accompagna, che sbigottisce innanzi ai suoi guadagni, che gli diano 8-10mila euro in nero tutte le volte che si presenta con aria imbronciata in un qualche locale notturno dove la civiltà occidentale tocca i suoi punti più bassi. Tutto questo è reale, diffuso, palpabile.

 

Com’è reale il fatto che La7 faccia un suo record di ascolti con la puntata di una trasmissione dove l’ho detto apertamente al mio vecchio amico Massimo Giletti che era una trasmissione sbagliata. Una trasmissione dove lo scaltrissimo Corona ha perorato per almeno un’ora la sua causa, dove lo appoggiava e lo temperava quello che in tribunale è il suo avvocato difensore, dove il conduttore peccava di un eccesso di rispetto nei suoi confronti, dove il parterre di ospiti (e con l’eccezione del sottoscritto) manifestava fin troppo garbo nei suoi confronti.

 

“Ma è vero che qualcuno vuole che tu entri?”, ha chiesto uno di loro. E io mi aspettavo che partisse gigante la pernacchia, e siccome la pernacchia non è partita, ho interrotto con un “Speriamo di no, e tanto più che di ceffi nella politica italiana ce n’è già abbastanza”, e a quel punto l’avvocato di Corona ha preso la parola dicendo che non poteva tollerare l’espressione “ceffi” se riferita al suo cliente, e io che cerco sempre di essere elegante ho detto che quella espressione la ritiravo. E ho fatto male. Sono stato un babbeo.

corona mughini

In questo sono stato un babbeo. Nell’aver ritirato l’espressione “ceffo” se riferita a uno che ha assommato condanne penali per un totale di dieci anni.

 

Non nel fatto di aver partecipato a quella puntata. Mi richiedessero di farlo, lo rifarei. Non puoi non confrontarti, nel nostro mestiere, con il pubblico reale per com’è. Con l’Italia reale per come sta affondando nel ludibrio e nella volgarità. Ci devono pur essere motivi profondi nel mondo di oggi se Donald Trump è presidente degli United States of America e se in Italia la Lega di Matteo Salvini viene data come il primo partito. Ci devono pur essere motivi profondi se gli eroi dell’odierno palinsesto televisivo sono quelli che sono, se le trasmissioni di Barbara D’Urso (bravissima nel rimestare lo sterco) fanno lo sfracello di ascolti che fanno.

 

Ci devono essere dei motivi profondi se il raccattare la merda da offrire al grande pubblico che spasima per essa merda (quel che Corona dice del suo lavoro) procura un reddito annuo nell’ordine dei milioni di euro. Ci devono essere dei motivi profondi se il pubblico seduto nel set televisivo di domenica sera non vedeva l’ora di applaudire lo spaccamontagne da quattro soldi che ne sparava a destra e a manca.

corona mughini

 

E allora che fare? Negarsi a questi cimenti e magare andare a notte tardi su qualche canale televisivo dove dei professori vestiti da beccamorti commentano i fasti e i nefasti del Sessantotto? Per quanto mi riguarda non ho dubbi. Aspetto la prossima convocazione del mio amico Giletti.  

Giampiero Mughini

 

2 - SE CORONA È UN EROE LA COLPA È NOSTRA

Alberto Mattioli per “la Stampa

 

corona mughini

Adesso dare fiato alle trombe dell' indignazione retrospettiva è un po' ridicolo. L' ipocrisia è una virtù sociale, ma a patto di non esagerare. Troppo facile sparare su Fabrizio Corona che lunedì sera è andato a fare una passerella a «Non è l' arena» su La7, su Massimo Giletti che l' ha invitato, sugli altri partecipanti al teatrino, compresi quelli che ci sono andati per litigare e che, guarda un po', sai che scandalo, hanno poi effettivamente litigato, e con gli unici toni adeguati, alla fine, al confronto con un avanzo di galera.

 

corona arresto

Troppo comodo strillare sui social o vergare pensosi e penosi commenti contro la tele-assoluzione quasi glorificazione di Corona, approdato in tivù non nonostante sia un pregiudicato, ma appunto perché lo è, condannato in via definitiva per quisquilie come diffamazione, estorsione, detenzione di banconote false, bancarotta fraudolenta, frode fiscale e corruzione. Non sono nemmeno reati da delinquente «simpatico», e pure ce ne sono, tipo un ladro di polli per necessità, un Robin Hood per necessità altrui, al limite un rapinatore che almeno ha le palle di rischiare la pelle.

FABRIZIO CORONA ESCE DAL CARCERE - CON SILVIA PROVVEDI

 

La colpa di questo finto scandalo è tutta nostra. La colpa è di chi l' altra sera non ha cambiato canale, delle tricoteuses da rotocalco, dei voyeur del trash, di chi davvero si interessa a personaggi di questo livello, dei rapporti di Corona con Mughini o don Mazzi o la Lucarelli, dei suoi amori con qualche popputa nullità, delle sue raccontatissime prigioni, uno Spielberg modello «Grande fratello».

 

fabrizio corona in carcere

La colpa è di una rivoluzione culturale all' amatriciana che si trascina da troppi anni, in un Paese dove ormai usare un congiuntivo e mangiare senza mettere i gomiti sulla tavola sono ammissioni di kasta. La colpa è di chi, per anni, ha detto che chiunque viene preso con le mani nella marmellata è sempre la vittima di una giustizia ingiusta, perfino nei non frequentissimi casi in cui non lo è.

Fabrizio Corona in cella nel carcere di San Vittore

 

La colpa è di un sistema carcerario i cui trattamenti che «devono tendere alla rieducazione del condannato» (articolo 27 della Costituzione) evidentemente non rieducano nessuno e di certo non il Fabrizio, che infatti blatera sereno: «Rifarei tutto».

 

Corona dopo il carcere

La colpa è della scuola e delle famiglie, se ci sono ragazzotti che, narrano le cronache, urlano a Corona: «Sei un mito!» o ragazzine, viste con questi occhi, che anni fa bivaccavano davanti a casa sua a Milano in attesa che l' eroe gettasse giù le sue mutande griffate, senza che ci sia stata una mamma che andasse a prendere sua figlia e la portasse a calci nel sedere a studiare le declinazioni (ma si sa che i genitori avveduti oggi dicono ai figli: «Cosa studi a fare, così non diventerai mai ministro»).

 

Anzi, diciamola tutta: Corona ha ragione. Sarà fuori di testa, andrà tre volte la settimana dallo strizzacervelli, forse nella speranza che gliene trovi uno, avrà dei problemi di tossicodipendenza, ma una paradossale ragione l' ha: è davvero un eroe nazionale. Infatti la sua prima serata ha fatto il 9,2% di share, un' enormità per La7, e un milione e 729 mila italiani l' hanno guardata senza vergognarsi di essere come sono, come siamo.

Esattamente come Corona.

 

 

corona don mazzidon mazzi coronafabrizio corona in comunita da don mazzi

 

Ultimi Dagoreport

consiglio supremo difesa mattarella meloni fazzolari bignami

DAGOREPORT - CRONACA DI UN COMPLOTTO CHE NON C’È: FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, CONSIGLIERE DEL QUIRINALE, SI SARÀ ANCHE FATTO SCAPPARE UNA RIFLESSIONE SULLE DINAMICHE DELLA POLITICA ITALIANA IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027. MA BELPIETRO HA MONTATO LA PANNA, UTILE A VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ E A DARE UN ASSIST A FRATELLI D’ITALIA, SEMPRE PRONTA ALLA LAGNA VITTIMISTA – A QUEL TORDO DI GALEAZZO BIGNAMI È SCAPPATA LA FRIZIONE. E DOPO IL SUO ATTACCO AL COLLE, IL SOLITAMENTE CAUTO GIOVANBATTISTA FAZZOLARI È INTERVENUTO PRECIPITOSAMENTE PER SALVARGLI LA FACCIA (E LE APPARENZE CON IL COLLE) - BELPIETRO ESONDA: "ISTITUZIONALMENTE SCORRETTA LA REPLICA DEL QUIRINALE"

alessandra smerilli riccardo campisi alessandra smerilli papa leone xiv

DAGOREPORT - CHI POTRÀ AIUTARE PAPA PREVOST A RIPIANARE IL DEFICIT ECONOMICO DELLA SANTA SEDE? - LEONE XIV EREDITA DA BERGOGLIO UNA COMMISSIONE PER LA RACCOLTA FONDI PER LE CASSE DEL VATICANO, PRESIEDUTA DA MONSIGNOR ROBERTO CAMPISI E IN CUI C’E’ ANCHE LA SUORA ECONOMISTA ALESSANDRA SMERILLI – I DUE HANNO UNA FREQUENTAZIONE TALMENTE ESIBITA DA FARLI DEFINIRE LA “STRANA COPPIA”. SONO ENTRAMBI AMANTI DELLO SPORT, DELLE PASSEGGIATE, DEI VIAGGI, DEL NUOTO IN ALCUNE PISCINE ROMANE ED ANCHE NEL MARE DI VASTO, DOVE SPESSO I DUE SONO VISTI IN VACANZA - LA SALESIANA SMERILLI, IN TEORIA TENUTA A VIVERE IN UNA COMUNITÀ DELLA SUA CONGREGAZIONE, VIVE IN UN LUSSUOSO APPARTAMENTO A PALAZZO SAN CALLISTO, DOVE LA SERA È DI CASA MONSIGNOR CAMPISI, SPESSO CON ALTRI OSPITI ATTOVAGLIATI AL SUO TAVOLO…

nicola colabianchi beatrice venezi alessandro giuli gianmarco mazzi

FLASH! - DA ROMA SALGONO LE PRESSIONI PER CONVINCERE BEATRICE VENEZI A DIMETTERSI DA DIRETTORE DELL’ORCHESTRA DEL VENEZIANO TEATRO LA FENICE, VISTO CHE IL SOVRINTENDENTE NICOLA COLABIANCHI NON CI PENSA PROPRIO ALLE PROPRIE DIMISSIONI, CHE FAREBBERO DECADERE TUTTE LE CARICHE DEL TEATRO – ALLA RICHIESTA DI SLOGGIARE, SENZA OTTENERE IN CAMBIO UN ALTRO POSTO, L’EX PIANISTA DEGLI ANTICHI RICEVIMENTI DI DONNA ASSUNTA ALMIRANTE AVREBBE REPLICATO DI AVER FATTO NIENT’ALTRO, METTENDO SUL PODIO LA “BACCHETTA NERA”, CHE ESEGUIRE IL “SUGGERIMENTO” DI GIULI E CAMERATI ROMANI. DUNQUE, LA VENEZI E’ UN VOSTRO ‘’PROBLEMA”…

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…