1. L’ODIOGRAFIA SUL LEADER DEGLI U2: ‘UN UOMO AVIDO DI DENARO, CHE LECCA IL CULO AI RICCHI E AI POTENTI E PORTA I SOLDI NELLE ANTILLE FRANCESI PER RIPARARSI DAL FISCO’ 2. UN PAMPHLET DEMOLISCE BONO VOX: ‘MEGAFONO DI IDEE ELITARIE, IL SUO APPROCCIO VERSO L’AFRICA È UN MIX DI VECCHIO STILE MISSIONARIO E COLONIALISMO COMMERCIALE’ 3. ‘’LA ROCKSTAR E’ IL VOLTO PREMUROSO DELLA TECNOCRAZIA GLOBALE, UN FRONTMAN PIENO DI BUONE INTENZIONI DA PREDICARE E NESSUNA BUONA AZIONE DA METTERE IN ATTO” 4. TRE ANNI DOPO L’ACQUISTO DI ‘’FORBES’’, LA RIVISTA USA PAGATA 250 MILIONI $, HA INIZIATO UN PROGRAMMA DI LICENZIAMENTI E LA CHIUSURA DELLE REDAZIONI DI LOS ANGELES E LONDRA. NELLO STESSO PERIODO BONO INVESTÌ 300 MILIONI ANCHE IN VIDEOGIOCHI 5. DA BONO MAI UNA PAROLA CONTRO QUANDO BUSH-BLAIR DECISERO L’INVASIONE DELL’IRAQ


Emiliano Liuzzi per "Il Fatto quotidiano"

Il suo primo sostenitore si chiama Matteo Renzi, appena eletto sindaco di Firenze non continuava che ripetere: "Mi piace citare Bono Vox quando sostiene che i politici sono i depositari dei sogni delle persone. La politica è un privilegio nel senso che è una straordinaria opportunità e una grandissima responsabilità". Non era potente quanto oggi, Renzi. Ma aveva già visto lungo: Bono è una delle rockstar più amate dai potenti di tutto il mondo.

Una figura controversa, a dirla tutta, come racconta in un pamphlet Harry Browne, libero docente alla School of Media del Dublin Institute of Technology. I suoi articoli sono apparsi in CounterPunch, sulla Dublin Review e in altri giornali irlandesi. Nato in Italia e cresciuto negli Stati Uniti, vive in Irlanda dalla metà degli anni Ottanta e in 279 pagine massacra Bono e gli U2, parla di un uomo avido di denaro, che ha portato i soldi nelle Antille francesi per ripararsi dal fisco, sta dalla parte dei potenti, quando ha scritto una delle più celebri canzoni non sapeva neppure di cosa stava parlano.

Questo come antipasto, il resto è fatto di una serie di colpi da mettere al tappeto chiunque. Compreso Bono, che quando ha letto il libro non l'ha presa per niente bene.

A COME AFRICA
Il cantante degli U2 è considerato il più popolare ambasciatore della causa africana nel mondo. Le cause, forse. Sicuramente è il più popolare. L'origine, secondo l'autore, è la partecipazione a una canzonetta di dubbio gusto, Do they Know it's Christmas, un pezzo "paternalistico e molto, molto bianco".

Altro fattore - sempre secondo Browne - è da ricercarsi in Pride (In the name of Love), pezzo storico degli U2 che ha come punto di arrivo l'uccisione di Martin Luther King. Gli U2 sbagliano, collocano l'omicidio al mattino, King venne assassinato il pomeriggio e anni dopo lo stesso Bono sminuì il pezzo. E lo definì inadeguato al soggetto. Ma il rapporto con il continente africano nasce da quel Band Aid ideato da Bob Geldof e dal successivo Live Aid. Geldof è l'uomo che apre le porte dell'Africa a Bono.

Ed è proprio al Live Aid che gli U2 diventano popolari in tutto il mondo, concerto che si svolge in simultanea tra Londra e Filadelfia nel luglio del 1985, e al quale partecipano flotte di star, da Bob Dylan a Michael Jackson. Bono si apre alla causa africana comunque qualche anno dopo. In particolare lo fa con un articolo sul Guardian dal titolo: "Il debito mondiale mi fa arrabbiare". Nell'articolo sosteneva la cancellazione del debito, ma copriva di elogi i leader politici, da Clinton a Brown, Schroederer e Blair.

Browne su questo punto è assolutamente spietato nella sua ricostruzione, minuziosa e precisa. "Per quasi tre decenni nella sua veste di figura pubblica, Bono si è fatto megafono di idee elitarie, sostenendo soluzioni inefficaci, trattando i più poveri con superiorità e leccando il culo ai ricchi e ai potenti". Il suo approccio verso l'Africa è "un mix di vecchio stile missionario e colonialismo commerciale, in cui la parte povera del mondo non è altro che un obiettivo che il mondo ricco deve conquistare".

Bono, afferma Browne, è diventato "il volto premuroso della tecnocrazia globale", che, senza alcun tipo di mandato, ha assunto il ruolo di portavoce per l'Africa, per poi usare quel ruolo per fornire "copertura umanitaria" ai leader occidentali . Il suo posizionare l'Occidente nel ruolo di salvatore dell'Africa ignorando al tempo stesso i danni che le nazioni del G8 stanno facendo non ha fatto che indebolire le campagne per la giustizia e la responsabilità e legittimare il progetto neoliberista".

PORTAFOGLI E CORPORATION
Un capitolo particolare, nel quadro che Browne fa di Bono, meritano i suoi rapporti con i potenti di turno. "Ovunque due o tre persone siano riuniti nel nome della ricchezza", scrive Browne, "là c'è anche Bono a garantire per la loro bontà. Non si limita a riempire di belle parole posti come i meeting di Davos, ma lancia progetti e piani d'azione, promuove cause". Nel libro si ripercorrono i buoni rapporti sia con la Apple e Microsoft.

Il punto è che se è vero che Bono mette la sua faccia a favore delle buone causa, non c'è dimostrazione che invece in quelle stesse battaglie metta i quattrini. Bono è un'industria, gli U2 hanno sempre guadagnato una montagna di quattrini, ma non c'è traccia di regali. Anche se non sempre Bono negli investimenti è accorto. Investì milioni in Facebook, quando venne quotata in borsa, per perderne una buona parte.

Non è stato grandioso l'investimento quando acquistò Forbes, la rivista americana, con un investimento da 250 milioni di dollari. Tre anni dopo la rivista ha iniziato un programma di licenziamenti e la chiusura delle redazioni di Los Angeles e Londra. Nello stesso periodo Bono investì anche in videogiochi: quella volta dal suo portafogli uscirono 300 milioni di dollari.

AMICO DEI PRESIDENTI
Da uomo di potere non può che avere amici potenti. Era stato buon amico di Bush senior, è diventato amico di Bill Clinton prima ancora che Clinton diventasse presidente (ma la sua candidatura odorava già di vittoria) è stato amico di W. Bush. In questi rapporto Browne racconta aneddoti molto divertenti e incontri dopo i concerti con molto scrupolo e citazione delle fonti. Nulla è romanzato: ci sono le date e gli orari, le città e le situazioni. Con tutto quello che comporta.

Quando Bush decide l'invasione dell'Iraq tutto il mondo aspetta da Bono un monito contro la guerra che non arriverà mai. Fu moderatamente interventista negli Stati Uniti, contro la guerra quando andò a ritirare la Legion d'Onore da Chirac, in Francia, assolutamente dalla parte di Blair quando entrava in Inghilterra. Nessun segnale di pace. Tanto che Jim Kerr, il cantante dei Simple Minds, lo attaccò pubblicamente: "Come può Bono dopo aver fatto concerti avvolto dalla bandiera della pace scambiarsi pacche sulle spalle con Blair ed elogiarlo?

Non posso credere che la gente non riesca a capire che per quanto si impegnino per l'Africa le mani dei leader mondiali grondano del sangue dei bambini iracheni".In questo atteggiamento c'è tutto Bono secondo la penna di Browne: un frontman, appunto. Un volto. Pieno di buone intenzioni da predicare e nessuna buona azione da mettere in atto. Non esiste un Bono filantropo.

 

 

U2- BONOI SOLDI DI BONO IN OLANDA bono vox bonobono Bono Vox bono vox U2 lap Bono Harvey Weinstein and The Edge attend The Weinstein Company Netflixs party bono e puff daddy con dietro the edge The Edge e Bono d a a

Ultimi Dagoreport

troisi papa leone carocci monda

CIAK! LA MESSA È FINITA: ANDATE IN PACE AL CINEMA "TROISI", COSÌ FATE FELICI IL SUO DOMINUS VALERIO CAROCCI E QUEL DISOCCUPATO A CACCIA DELLA BIENNALE VENEZIANA, ANTONIO MONDA - MENTRE LA SETTIMA ARTE IN ITALIA, SOTTO IL DOMINIO DELL’ARMATA BRANCA-MELONI, STA VIVENDO UNA DELLE SUE FASI PIÙ COMATOSE, TRA SALE VUOTE E “SINISTRI” TAGLI AL TAX-CREDIT DEL MINISTRO GIULI-VO, PAPA LEONE XIV RUGGISCE IN FAVORE DELLE SALE CINEMATOGRAFICHE (MA DA QUANDO IN QUA IL PONTEFICE SI OCCUPA DI RIEMPIRE LE SALE, ANZICHÉ PREOCCUPARSI DI RIEMPIRE LE CHIESE?) - L'UNICO CINEMA CHE BENEFICIA DELLA GLORIA DI PREVOST È IL "TROISI", GESTITO DA CAROCCI CHE, IN DUPLEX CON ANTONIO MONDA, HA CONVINTO IL CARDINALE JOSE' TOLENTINO DE MENDOZA NELLA DIVINA MISSIONE DI ORGANIZZARE AL CINEMA "TROISI" NOVE INCONTRI CON REGISTI E ATTORI INTERNAZIONALI, SOTTO IL PATROCINIO DEL SANTA SEDE - GRATIS? MANCO PER NIENTE. PER ACCEDERE ALLA SALA BISOGNERÀ SBORSARE 8 EURO. E COSÌ SIA - CAROCCI E LA NOTA STAMPA DEL "PICCOLO AMERICA" CHE RILANCIA LE PAROLE DEL PAPA...

pier silvio marina berlusconi marta fascina arcore

FLASH! - COL PRETESTO DI DARE UNA RIVERNICIATINA A VILLA SAN MARTINO (CHE HA SPESE DI MANUTENZIONE E SERVITU’ DI 220 MILA EURO ALL’ANNO), MARINA & PIER SILVIO SONO FINALMENTE RIUSCITI A FAR SLOGGIARE MARTA FASCINA E IL SUO PAPA’ ORAZIO, CHE NON L’ABBANDONA MAI, DALLA REGGIA DI ARCORE - ORA LA VEDOVA MORGANATICA E’ CONFINATA IN UNA DÉPENDANCE DEL VILLONE DI 130 METRI QUADRATI, DOVE PROBABILMENTE ALLA FINE RESTERÀ IMPEGNATISSIMA A CONTARE I 100 MILIONI DI EREDITA’ OTTENUTI DALLA BUONANIMA DI PAPI SILVIO…

ignazio la russa sergio mattarella

FLASH! – PER SOSTENERE I FRATELLINI D’ITALIA CIRIELLI E SANGIULIANO ALLE REGIONALI CAMPANE, SI È SCOMODATO PERSINO IL PRESIDENTE DEL SENATO, IGNAZIO LA RUSSA – CHE LA SECONDA CARICA DELLO STATO FACCIA CAMPAGNA ELETTORALE, FOTTENDOSENE DEL SUO RUOLO ISTITUZIONALE,  NON AVRÀ FATTO PIACERE PER NULLA A SERGIO MATTARELLA – D’ALTRONDE, IL PRESIDENTE LEGHISTA DELLA CAMERA DEI DEPUTATI, LORENZO FONTANA, NON CI PENSA ASSOLUTAMENTE DI SCAPICOLLARSI IN VENETO A SUPPORTO DEL CANDIDATO DEL CARROCCIO, ALBERTO STEFANI…

emanuele filberto di savoia - consulta dei senatori del regno

MONARCHIA UNICA VIA! – SABATO PROSSIMO A PALAZZO BORGHESE DI FIRENZE SI RIUNISCE QUEL CHE RESTA DEI MONARCHICI DE’ NOANTRI, PER LA SERATA DI GALA DELL’ORGANIZZAZIONE “CONSULTA DEI SENATORI DEL REGNO”. OSPITE D’ONORE “SUA ALTEZZA REALE” EMANUELE FILIBERTO DI SAVOIA – NELL’INVITO SONO BEN EVIDENZIALE LE “NOTE DI ETICHETTA”: “È CONSUETUDINE FARE L'INCHINO (C.D. CURTSY) AD UN'ALTEZZA REALE, DINANZI ALLA SUA PERSONA”, “NON È CONSUETUDINE (POICHÉ NON ELEGANTE) UTILIZZARE COSTANTEMENTE I TELEFONI CELLULARI” – AGLI UOMINI È “RICHIESTO IL COSIDDETTO ‘WHITE TIE-CRAVATTA BIANCA’ VALE A DIRE IL ‘FRAC’”. E PER LE DONNE? "È D’UOPO L’ABITO LUNGO. NON SONO AMMESSI..."

camille cheneaux mieli mario draghi

FLASH! - DALLO SPORT ALLA POLITICA, IL PASSO È BREVE. DOPO L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO SILVIA SALIS, UN’ALTRA EX ATLETA SALE ALLA RIBALTA, L’ITALO-SVIZZERA CAMILLE CHENAUX - DOTATA DI UN DOTTORATO DI RICERCA IN RELAZIONI INTERNAZIONALI, LA NEO-POLITOLOGA HA STREGATO PAOLINO MIELI CHE A OTTOBRE HA PRESENTATO A ROMA IL SUO LIBRO: "CRISI DELLO STATO-NAZIONE E POPULISMI EUROPEI" - IERI È STATA LA VOLTA DI MARIOPIO DRAGHI, PREMIATO ALLA FONDAZIONE PRIMOLI, DI CONOSCERE LA FATALE CAMILLE… - VIDEO

2025croserossa croce rossa

CAFONALISSIMO DELLE “CROCEROSSINE” – CHIAMATE LA CROCE VERDE: AL “CHARITY GALA DINNER” CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE (QUALE?), ORGANIZZATO DALLA CROCE ROSSA, SFILA LA "VIA TRUCIS" DI ROMA GODONA: LA FATALE MARIA ELENA BOSCHI CON ROSSETTO-SANGUE, IN COMPAGNIA DI UN UOMO MISTERIOSO (“È SOLO UN AMICO”), LAURA RAVETTO SMALTATA COME UNA VASCA DA BAGNO, CLAUDIA GERINI IN VERSIONE PIERROT (TRUCCO PALLIDO E OCCHIO SPERDUTO), SIMONA BRANCHETTI IRRICONOSCIBILE. E POI OVVIAMENTE LA PREZZEMOLONA DELLE FESTE ROMANE, CIOCIARE E ISTITUZIONALI: CLAUDIA CONTE, CON SCOLLO PERICOLOSO, CHE SI LANCIA SUL MINISTRO NORDIO PER L’IMMANCABILE SELFIE DA AGGIUNGERE ALLA SUA COLLEZIONE - IL ''SUB-DANDY'' MOLLICONE, LA SEMPRE BOMBASTICA-MILF ELEONORA DANIELE, NICOLETTA ROMANOFF, "E-VIRA" CARBONE, MONICA SETTA, BALZARETTI-ABBAGNATO, I DUE JIMMY (GHIONE E CANGIANO)...