ONLY IN ITALY! - LUCIANO RIDOLFI, IL FALSO RETTORE CHE È RIUSCITO A FREGARE TUTTI, DALLA NATO A NAPOLITANO, PASSANDO PER LINO BANFI - L’EX TENENTE DELL’ESERCITO HA FONDATO UNA FINTA UNIVERSITÀ, LA “GIOVANNI PAOLO I”, CON LA QUALE HA DISTRIBUITO LAUREE E PREMI A POLITICI, PERSONAGGI DELLO SPETTACOLO E GIORNALISTI - ORA È INDAGATO DALLA GUARDIA DI FINANZA - A SAN MARINO LO PROPOSERO PER IL PREMIO NOBEL: GLI AVREBBERO POTUTO DARE QUELLO PER LA TRUFFA…

Emiliano Fittipaldi per "Espresso.Repubblica.it"

Lino Banfi lo scorso 20 ottobre si è messo le scarpe nero lucide, la cravatta a righe verdi e il suo vestito migliore e - seguito dalla stampa di mezzo Paese - è andato a ritirare la laurea honoris causa in Scienze della comunicazione dalle mani di Luciano Ridolfi, rettore dell'Università Giovanni Paolo I. Il Tg1 della sera ha raccontato di un Pasquale Zagaria (questo il vero nome del comico) assai emozionato, commosso mentre riceve la pergamena al cospetto del Senato accademico con ermellino d'ordinanza. La sala della Biblioteca Vallicelliana era stata gentilmente offerta dal ministero dei Beni culturali, mentre il Comune di Roma era rappresentato per l'occasione da Lavinia Mennuni, delegato di Gianni Alemanno alle Pari opportunità, anche lei insignita di un "honoris causa" dall'ateneo.

Interviste, commenti, il Web impazzito: le cronache giornalistiche sottolineavano che per festeggiare l'onorificenza del protagonista di "Vieni avanti cretino" erano arrivati persino i messaggi dell'allora sottosegretario Gianni Letta e di Giorgio Napolitano. «Comunicare con il sorriso di questi tempi non deve essere semplice», scriveva il presidente. «lei ci riesce con piccoli e grandi». Una giornata importante, dunque, che coincideva con l'inaugurazione dell'anno accademico 2011-2012 dell'ateneo intestato a papa Albino Luciani. Peccato, però, che quella giornata fosse finta, una grande messinscena.

In quel pomeriggio nulla era vero, tanto che qualche settimana fa il comico è stato sentito - come testimone e parte offesa - dalla Guardia di Finanza. L'università "Giovanni Paolo I" non esiste, il titolo di "cattedratico accademico ad honorem" (c'è scritto così sulla pergamena) è una panzana, il diploma un inutile pezzo di carta, e Luciano Ridolfi, definito «rettore, professore e cavaliere», è in realtà un ex tenente dell'esercito specializzato nel prendere per i fondelli la classe dirigente del Paese.

Qualcuno se n'è accorto, la procura di Roma ha aperto un'inchiesta penale, passata per competenza al pm di Santa Maria Capua Vetere Carlo Fucci, mentre il Gat (il nucleo speciale Frodi telematiche della Finanza, comandato dal colonnello Umberto Rapetto) ha compiuto perquisizioni e cominciato a interrogare decine di persone. Oscurando, ovviamente, il sito della falsa università. Che già lo scorso novembre è stata multata dal Garante della Concorrenza per «pratica commerciale scorretta»: nonostante non sia mai stata riconosciuta dal ministero dell'Istruzione, l'Unipapaluciani si presentava su Internet con messaggi ingannevoli.

Il sito prometteva «corsi di laurea triennali» e «un corso di laurea specialistica» in varie facoltà, da quella per «la difesa sanitaria civile Nbcr» alla «facoltà di scienze psicologiche», da quella di «ingegneria della sicurezza» a quella di «bioetica». Quando la Guardia di Finanza ha perquisito la sede, ha trovato solo un ufficio con due stanzette.

Lino Banfi non è l'unico ad essere cascato nella grande trappola del tenente Ridolfi. Il suo piano è partito nell'agosto del 2008, quando s'inventa "rettore" (Ridolfi è anche "generale" della cosiddetta Guardia Nazionale Ambientale, un gruppo di volontari para-militari che girano con divise quasi identiche a quelle della Finanza; Alemanno li ha arruolati nella Protezione civile della Capitale per l'emergenza neve) pubblicando un annuncio a pagamento sulla Gazzetta Ufficiale dove auto-decretava la fondazione della sua università. Grazie anche a incredibili entrature in Vaticano - il vescovo di Acerra Antonio Riboldi spesso presenzia agli eventi di Ridolfi e il suo nome compare tra i fondatori dell'ateneo - l'auto-proclamato rettore comincia a smerciare diplomi di "cattedratico ad honorem" e a consegnare il "lauro accademico ad honorem" a politici di primo piano, monsignori emeriti, imprenditori, militari, dirigenti della Polizia, vip dello spettacolo e giornalisti di fama.

Nella lista compare il nome Ezio Greggio, novello "cattedratico ordinario" insieme a Joaquín Navarro-Valls, ex potente portavoce vaticano ai tempi di Karol Wojtyla, e Maria Pia Fanfani. C'è il senatore Antonio D'Alì e l'ex sottosegretario della Dc Giuseppe Pizza, passando al monsignor Emery Kabongo e ad alcuni parenti di papa Luciani. Ma un "lauro" o un "cattedratico" sono stati elargiti anche al generale della Guardia di Finanza Walter Cretella Lombardo, a ufficiali della Nato e dirigenti delle poste, all'imprenditore Leonardo Del Vecchio, al cantante Lando Fiorini, mentre personaggi come Tiziano Terzani e il medico Carlo Urbani l'hanno ricevuto «alla memoria».

La consegna della pergamena alla vedova di Urbani s'è svolta alla Camera dei deputati, presenti il prezzemolino vescovo Riboldi e l'allora sottosegretario del governo Berlusconi Carlo Giovanardi. Non sappiamo ancora se le vittime della truffa hanno partecipato consapevolmente a cerimonie per la consegna del loro "lauro", o se talvolta l'onorificenza è stata decretata a loro insaputa. Sicuramente Rocco Buttiglione l'ha ricevuta durante l'inaugurazione dell'anno accademico 2010-2011, evento che l'ex tenente è riuscito ad organizzare in una sala del Parlamento. «Vi ringrazio» ha detto il filosofo dell'Udc a Ridolfi «per il lavoro che fate per tenere vivo lo spirito dell'università. Vi ringrazio perché l'università è occasione di crescita economica». Nell'occasione è stato premiato un commosso Settimo Nizzi, deputato del Pdl.

Secondo la deposizione della compagna di Ridolfi, Ida Proietti, la sala delle Colonne di Palazzo Marini sarebbe stata concessa grazie all'aiuto di Giovanardi. Il politico forse è stato abbagliato anche dall'elenco dei presunti partner di cui si fregia l'università sul sito ormai sotto sequestro: tra loro la Nato, il Cnr e l'Acai, l'Associazione cristiana artigiani italiani, che effettivamente ha invitato Ridolfi a un meeting, durante il quale il rettore fasullo è intervenuto dopo sua Eccellenza Camillo Ruini. Tra gli investigatori qualcuno dice che Luciano Ridolfi - indagato ora per truffa e sostituzione di persona - è nel campo della mistificazione un genio assoluto. «Uno che è riuscito a vendere la Fontana di Trevi nel 2012, una cosa impressionante».

La storia dell'ex tenente di Latina sembra ricalcare quella di Mario Scaramella, il consulente della Commissione Mitrokhin che inventando titoli e simulando conoscenze altolocate era riuscito ad accreditarsi ai servizi segreti e a politici importanti come Paolo Guzzanti. Ridolfi, 48 anni e un fisico corpulento, in genere non cerca denaro dalle sue vittime (solo in qualche caso è riuscito ad ottenere finanziamenti da privati) ma attraverso l'ateneo sembra voler creare, in primis, una ragnatela di conoscenze. Il suo nome finisce sui giornali già nel 2000, quando viene accusato - insieme al viceprefetto Flavio D'Achille - di violazione della legge sulle associazioni segrete. I due sodali avevano messo in piedi un'organizzazione chiamata "Progetto Arianna", che aveva l'obiettivo di eliminare la piaga della droga dalle caserme. Una sorta di "Gladio dei poveri" (il motto era "in umbra pugnabimus") dentro cui Ridolfi aveva reclutato una sessantina tra poliziotti e militari, meccanici e informatici. Il progetto con relativi nomi in codice presi dai fumetti, di cui il rettore dell'Unipapaluciani è appassionato, era scritto su falsa carta intestata del ministero dell'Interno.

I pm di Latina sentirono anche politici come il sottosegretario Gianni Rivera e Valdo Spini, del tutto estranei alla vicenda. Che è finita con un'archiviazione («ora ridatemi la dignità» disse Ridolfi) nel 2002.

Ridolfi si spaccia anche per medico, ma la sua laurea l'ha presa in Svizzera dall'università privata Herisau, che gli svizzeri stessi non riconoscono come ateneo. Dopo l'esperienza di "Arianna" comincia a girare l'Italia proponendo corsi alle amministrazioni locali, alla Protezione civile, alle istituzioni militari, presentandosi prima come presidente di un fantomatico "Istituto europeo per la ricerca scientifica", poi come esperto internazionale di difesa sanitaria civile nucleare e biologica, poi capo della Somi, organizzazione che spiega di aver accreditato alla Banca Mondiale e all'Oms.

Dal Vajont al Lazio, da Pescara alla Campania, piazza lezioni, incontra politici e religiosi. Candidato al premio Nobel dall'ambasciatore di Malta a San Marino (!), Ridolfi diventa anche rettore di un'altra chiacchierata università, la "Tiberina", il cui rettore a vita è il cardinal Angelo Comastri. Con loro litiga presto. Nell'ultimo lustro Ridolfi cambia continuamente residenza, scrive poesie che definisce «protette dalla presidenza del Consiglio dei ministri» (tra questa "I racconti di nonno maresciallo"), poi fonda un periodico ("Il Barbiere").

Nel 2006 firma un protocollo con l'Asl di Avezzano (per la cura di pazienti "post-contaminati da radiazioni"), mentre nel 2008, dopo aver fondato l'Unipapaluciani con il prete Giorgio Lise, organizza a Napoli una simulazione di «difesa sanitaria civile» dentro la Nato di Bagnoli. Per l'occasione, conferisce all'ammiraglio Mark Fitzgerald - comandante della base - il riconoscimento di "cattedratico ad honorem". Applausi e strette di mano: pare che la Nato abbia pagato al "rettore" 10 mila euro.

Nel 2009 riesce a organizzare un corso di cinque giorni sull'Andrea Doria, l'unica portaerei della nostra marina. L'anno successivo truffa anche l'aeronautica militare, mettendo in piedi un corso "Nbcr" alla base di Grazzanise vicino Caserta: al colonnello Fabio Rinaldi - si legge nel comunicato - viene donata una reliquia del pontefice Luciani, consegnata dal vescovo Riboldi in persona. Il nostro visita ospedali, conferisce premi, fa conferenze.

Ma qual è il tornaconto del truffatore? Sembra che l'Unipapaluciani non abbia studenti, ma grazie al finto ateneo "fa sistema", vende corsi e si accredita con i potenti. L'ex tenente ha fregato tutti. Il 28 febbraio 2012 era atteso in Campidoglio per consegnare ad altri vip il "Papa Luciani Prize". L'intervento della Gdf ha fatto saltare tutto. Sapete che mestiere ha detto di fare Ridolfi ai militari? «Io? Sono disoccupato».

 

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