ORA E SEMPRE ECCEZZIUNALE - ABATANTUONO E I VECCHI TEMPI: “INZIAI A 8.000 LIRE AL GIORNO” - IL TRIONFO DEL TERRUNCIELLO E I SOLDI VERI, MA I COMMERCIALISTI GLI PORTARONO VIA TUTTO: “MAURIZIO TOTTI E PUPI AVATI MI SALVARONO LA VITA” - RICOMINCIO’ DA ZERO, POI ARRIVO’ LA PROPOSTA DI ‘’REGALO DI NATALE’’: “PENSAVO FOSSE UNO SCHERZO” - DEPARDIEU? “E’ L’IBRA DEL CINEMA” - L’ALCHIMIA PERDUTA CON SALVATORES…

Malcom Pagani per Il Fatto Quotidiano

Diego Abatantuono sa che "i delfini" visti dai traghetti di Salvatores erano tonni e che le Malindi di Marco Risi richiedevano tradimenti proporzionali all'esilio: "Proprio tu parli male di me? Io che per te ho fatto il salto della triglia, prima tua moglie e poi tua figlia". Diego "ti spiega" che un orso è solitario anche se indossa una maschera e che una telefonata allunga la vita: "Pupi Avati mi scovò a casa di una mia fidanzata. "Fai Regalo di Natale?". Lo ascoltavo e pensavo: ‘Però, lo scherzo lo hanno organizzato proprio bene'".

Diego sa guardare agli anni in cui era "Derby" ogni notte e Beppe Viola, al Bar Gattullo, accoglieva lazzi e malinconia in una nuvola di fumo. Tra le praterie del Giambellino e il mondo adulto del figlio di una migrazione: "Sono il pugliese non pugliese più famoso di Puglia" passano 57 anni. Molti inverni, qualche estate, poche mezze stagioni. La tribù in platea, a vedere l'effetto che fa.

Bilancio quarantennale.
È stato tutto rapido, breve, improvviso. C'è un percorso obbligato. Una gavetta che spalanca le occasioni. Di solito avviene sul ciglio dei 40, a me è accaduto prima.

Gli inizi?
Molto cabaret e un'ignoranza assoluta su cinema e dintorni. Vengo a sapere che girano Liberi, armati e pericolosi e mi presento. Ero un bel ‘figliolo'. Guerrieri, il regista, mi squadra e va giù secco: "Funzioni, ti prendo, sono 8.000 lire al giorno".

Ci pensa?
Mi tuffo. Gli anni 70 me li ricordo felicissimi. Ne avevo 20 e per 8.000 lire, giuro su Padre Pio, sarei andato a piedi a San Giovanni Rotondo. Devo guidare, non ho la patente, ma non voglio perdere l'ingaggio. Così sto zitto, rischio e per poco non mi ammazzo. Il film poi
lo feci lo stesso.

Il primo di tanti.
Avrei avuto bisogno di un mentore, di una guida, di qualcuno che mi consigliasse. Sarebbe stata una vita diversa, non lo trovai. Così con l'abito del terrunciello misi in fila un film dietro l'altro. Alcune intuizioni felici, qualche vaccata, molte cose dimenticabili, niente di cui pentirmi davvero.

Ricchezza precoce?
Credevo di essermi sistemato per sempre e avevo fatto investimenti in linea con l'illusione. Un giorno, a inizio anni 80, mentre sono in Autogrill, infilo un gettone in un telefono e l'orizzonte cambia. Mi dicono cose strane: "Non c'è più una lira", parlano di debiti. Era svanito tutto e non si trattava di finzione.

Cosa era successo?
Agenti, commercialisti e produttori erano fuggiti con il malloppo. Sbianco, mi incazzo, sbraito, ma non smuovo nulla. Dovetti riprendere da zero, arare l'Italia, mettere in fila una serata dopo l'altra. Dignità, chilometri e location modestissime. Anni difficili.

Chi la aiutò?
Maurizio Totti. Uno dei miei amici più cari, il mio socio. Da 30 anni siamo come fratelli. Lui e Avati mi salvarono la vita.

Pupi le offrì un ruolo drammatico.
Puntò su un Abatantuono diverso. Al di là di un grafico sconcertante che mi avrebbe potuto bruciare e cancellare, sono ancora qui. Durare è complicato, le intenzioni a volte non si coniugano con il risultato e il tempo incide. Sui tuoi bilanci, sulle opportunità, sul fisico. Nel complesso sono felice, ma tra un'euforia e una depressione, esiste sempre un momento in cui confrontarsi con se stessi.

Il suo è arrivato?
A stare a galla non riesco. Preferisco nuotare. Ho diretto uno spettacolo teatrale, preparo il mio secondo film da regista, scrivo un libro. Un bilancio tra sapori, amori, viaggi e cinema. Sentimenti, avventure e cucina. A fine giornata, persi tra Messico, Grecia e Marocco, finivamo a tavola con la troupe. Ogni tanto si faceva l'alba.

E lei, felice.
Adoro mangiare. Cadono le barriere. Le persone si rilassano ed escono per quel che sono.

Incontri straordinari?
Per alcuni mi preparavo come affrontassi un esame. Comencini mi volle per Il ragazzo di Calabria, l'ultimo graffio di Luigi. C'era Gian Maria Volonté.

E le piaceva?
A chi non piaceva Gian Maria? Però era strano, aveva un carattere difficile, andava aggirato. Così presi informazioni da conoscenti comuni e mi allenai.

Si allenò?
Ero giovane, furbo, nient'affatto rincoglionito. Lo conquistai. Grandi conversazioni notturne. Molto intelligente, riflessivo, malinconico. Se penso che non c'è più, che mancano anche Tognazzi, Sordi, Gassman o Chiari, che uno come Scola non gira più, divento triste. Meglio di no. Ettore è un amico. A volte ci sentiamo ancora.

E con Depardieu si sente?
Abbiamo lavorato fianco a fianco. È l'Ibrahimovìc del cinema, un grande talento. La persona, le dico la verità, mi sfugge.

Le sfugge?
La pantomima sulle tasse è un colpo pubblicitario senza pari. Gerard ha un film e una réclame in uscita. E un addetto stampa da Pulitzer. L'abbiamo visto come i "barbùn" cantati da Jannacci sulla porta di un appartamento belga, vestito da Moira Orfei tra fiumi di vodka in Russia, a ballare il minuetto con Hollande. Odore di spottone, magari sbaglio.

Che fa, critica gli spot?
Li ho sempre interpretati tentando di divertirmi, senza mai vergognarmi. In termini di impatto l'orso dei telefoni è pari al solo Eccezziunale veramente, di cui la gente a 30 anni di distanza scandisce ancora le battute.

C'è ancora commedia all'italiana?
Noi, senza raggiungere le vette dei ‘60, provammo a stare nella scia dei maestri. Oggi o tutto è commedia, o non lo è niente. Manca equilibrio, c'è poca qualità e se ne discute a sproposito. Prenda Tarantino, ha apprezzato un certo nostro cinema. Non ha fatto in tempo a dirlo che i nostri attori urlanti assaltavano la diligenza: "Si è ispirato a noi! Siamo i suoi modelli!". Quentin, che è di buon cuore, lascia correre. La questione è un po' diversa. E il suo cinema più che alle soldatesse dei 70, si rifà a Corbucci e Leone.

Rimpianti?
Il sogno di un periodo in cui lavoro significava condivisione. Peccato sia finito. Nei film di Salvatores si provava e si riprovava riscrivendo le battute insieme. C'era desiderio di contribuire, un'alchimia irripetibile.

Ne è sicuro?
Gabriele, credo per scelta, è su altri percorsi e quel mondo non l'ha più frequentato. Forse non c'è più lo spirito, oppure siamo solo diventati troppo grandi per non provare nostalgia. Ora i suoi film sono girati in inglese, io non conosco la lingua e quindi, problema eliminato.

Un'amarezza?
Ma no, ognuno fa quel che vuole. Ci si lascia per mille ragioni, come fai a stabilire con esattezza quale? Mi mancano Mazzacurati e Veronesi. Ai tempi di Per amore solo per amore eravamo inseparabili. Vacanze, viaggi, frequentazione quasi ossessiva. Oggi ci sentiamo poco, non ci vediamo più e mi dispiace.

Altre assenze?
Giuseppe Bertolucci. Bravo regista, persona deliziosa. Sul set di Strana la vita conobbi Giulia, viviamo insieme da 26 anni. Giuseppe è una delle tante persone con le quali avrei continuato a immaginare. Ci incontreremo di nuovo tutti e in un'altra vita, faremo ancora film bellissimi. Sa quanto amerei recitare per Fellini?

 

DIEGO ABATANTUONO jpegDIEGO ABATANTUONO IN BUONA GIORNATA DEI VANZINA ABATANTUONOGabriele Salvatores Franca Sozzani PUPI AVATI gian maria volontesandrelli tognazzi hd vittorio gassman

Ultimi Dagoreport

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...