claudio baglioni 1

QUELLA GELIDA MONINA (MICHELE) SUL SANREMO DI BAGLIONI – IL CRITICO PONE SETTE DOMANDE AI VERTICI RAI SUL CONFLITTO D’INTERESSI DEL DIVO CLAUDIO - "PUÒ IL DIRETTORE ARTISTICO DI UN FESTIVAL ESSERE LEGATO A DOPPIO FILO CON CASE DISCOGRAFICHE E IMPRESARI CHE DECIDONO QUALI SARANNO GLI ARTISTI CHE PARTECIPERANNO?"

claudio baglioni

Michele Monina per www.linkiesta.it

 

Egregio dott. Salini, Amministratore Delegato della RAI, egregio dott. Foa, Presidente della RAI.

 

Parliamo del Festival della Canzone Italiana di Sanremo, giunto alla sessantanovesima edizione. Da sempre la RAI stipula coi direttori artistici Claudio Baglioni contratti in cui è presente una clausola di trasparenza, doverosa trattandosi di servizio pubblico. Nello specifico, la formula del contratto recita:

michele monina

 

ferdinando salzano

Resta convenuto che ella non dovrà essere in rapporto giuridico con gli artisti, gli autori, le case discografiche, le società editoriali-musicali, le c.d. etichette indipendenti et similia che parteciperanno al Festival della Canzone Italiana. Le precisiamo pertanto a titolo esemplificativo che ella non potrà avere titolarità e/o proprietà, anche attraverso partecipazioni sociali o cointeressenze, nonché cariche sociali o incarichi di responsabilità nell’ambito delle case discografiche, delle società editoriali-musicali, delle c.d. etichette indipendenti et similia che parteciperanno al Festival della Canzone italiana. Laddove ella si dovesse trovare in qualsivoglia situazione d’incompatibilità di cui sopra, ce ne dovrà dare immediata comunicazione. Agli obblighi di cui alla presente clausola viene consensualmente attribuito carattere di essenzialità nel nostro interesse.

Bene.

 

baglioni

Claudio Baglioni, direttore artistico della sessantonovesima edizione del Festival della Canzone Italiana, è sotto contratto discografico con Sony Music Italia. Della medesima major, direttamente o come distribuiti, sono stati scegli da Claudio Baglioni e dalla giuria da lui presieduta: Achille LauroAnna Tatangelo, Daniele Silvestri, Einar, Enrico Nigiotti, Francesco Renga, Il Volo, Simone Cristicchi, oltre che il superospite già annunciato Biagio Antonacci

Claudio Baglioni, direttore artistico della sessantonovesima edizione del Festival della Canzone Italiana, è sotto contratto come management e booking con la Friends & Partners, società parte della multinazionale CTS Eventim, a sua volta socia di maggioranza di Vivo Concerti Magellano Concerti.

 

Delle medesime agenzie sono stati scelti da Claudio Baglioni e dalla giuria da lui presieduta Francesco Renga, Nek, Il Volo, Paola Turci, Ultimo, Irama, Ex-Otago, oltre che i super ospiti già annunciati Laura PausiniBiagio Antonacci e Luciano Ligabue.

baglioni nozze salzano

A fronte di detta clausola e di quanto abbiamo scritto in un precedente articolo vi pongo le seguenti domande:

 

-Che fine ha fatto la salvaguardia di questo principio che dovrebbe essere un baluardo invalicabile per la tv pubblica?

-Nello stipulare il contratto con Claudio Baglioni è stata mantenuta detta clausola?

-Se sì, pensate sia stata rispettata?

-Siete sicuri che un artista legato da contratto a una casa discografica e a una agenzia di booking alle quali sono legati una buona porzione degli artisti da lui selezionati rappresenti la migliore garanzia di trasparenza?

claudio baglioni appare ai palinsesti

-È vero che per conferire con il direttore artistico è stato necessario ed è tuttora necessario passare dal suo impresario, immancabile a qualsiasi riunione inerente il Festival?

-Potrebbero in futuro i dirigenti Rai essere chiamati a rispondere personalmente delle conseguenze di decisioni prese da incaricati in aperto conflitto d’interesse?

Ultima domanda, piuttosto centrale in un momento storico come questo, scosso dal vento di cambiamento:

baglioni barbara zaggia - nozze salzano

-La RAI, televisione del servizio pubblico, sta dando al Paese un bell’esempio di trasparenza?

In attesa di vostre cortesi risposte porgo i miei saluti

baglioni ultimoligabue salzano zaggia

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”