I REGISTI D’OPERA SONO SEMPRE ALL’OPERA (PER DISTRUGGERE)! - QUESTA VOLTA A RIMETTERCI LE PENNE IN “HANSEL E GRETEL” ALLA SCALA E’ LA CASA DELLA STREGA: NON E’ DI MARZAPANE COME SOGNATO DA TUTTI I BAMBINI CHE LEGGONO LA FAVOLA DEI FRATELLI GRIMM. “L’ABBIAMO FATTA DI CARTONE, UN MATERIALE POVERO, SIMBOLO DELLA FAME NEL MONDO”. NON RESTA CHE ATTENDERE L’ARRIVO DELLA BOLDRINI (COME STREGA?)

-

Condividi questo articolo


Panza Pierluigi per Corriere.it

 

Francesco Bondi - HANSEL e GRETEL Francesco Bondi - HANSEL e GRETEL

La casa della vecchia strega che attira Hänsel e Gretel non era di marzapane bensì di focacce, zuccherini e dolci tipici… e l’origine della fiaba dei fratelli Grimm non era medioevale, ma forse tratta da una cronaca secentesca: una pasticciera buttata nel forno per non aver svelato la ricetta dei suoi dolcetti. Mortificata così la magia da cotanta filologia, dopo la pausa estiva la Scala riapre con Hänsel und Gretel , una nuova produzione del Progetto Accademia (sostenuto da Cassa depositi e prestiti) in scena dal 2 settembre. L’anno scorso toccò a «Die Zauberflöte» ; l’anno prossimo ad «Ali Babà» di Cherubini.

PIERLUIGI PANZA PIERLUIGI PANZA

 

«Hänsel und Gretel» è l’opera più rappresentata in Germania (fonte Operabase) e al 13° posto nel mondo. Ha una storia scaligera importante: fu portata qui da Toscanini nel 1902 (Rosina Storchio come Hänsel) e presente fino al 1959. Scritta nel 1891, l’opera nasce in ambito familiare su libretto della sorella del compositore Humperdinck, Adelheid Wette. «Ecco un capolavoro di prima categoria. Che spirito piacevole, che incanto, che semplicità nella melodia» scrisse Richard Strauss, che per primo la portò in scena il 23 dicembre 1893 a Weimar.

 

Francesco Bondi - HANSEL e GRETEL Francesco Bondi - HANSEL e GRETEL

Semplicità nella melodia? A sentire Marc Albrecht, che la dirigerà alla Scala, di semplicità non si può parlare. «È uno dei pezzi più belli, ma anche molto complicati da eseguire, una sfida, non un’opera per bambini o principianti», afferma. «Humperdinck usa cromatismi wagneriani per realizzare un Singspiel romantico. Composta dopo la morte di Wagner, diventa alla fine un’opera postromantica con voci quasi alla Isolde».

 

Medioevo o Seicento che fosse (periodo durante il quale il Nord Europa è sconvolto dalla Guerra dei Trent’anni) la scarsità di cibo e la diffusione della fame che sono alla base della favola non escludevano infanticidi. Hänsel e Gretel non condannano genitore o matrigna per l’abbandono bensì si «riscattano» portando in pegno le ricchezze della strega. E poiché la povertà non passa mai di moda è su questo aspetto sociale che punta la messa in scena.

Francesco Bondi - HANSEL e GRETEL Francesco Bondi - HANSEL e GRETEL

 

«È un’opera che permette ai bambini di crescere attraverso la paura ed è anche per adulti, basti ricordare la crudeltà delle prime versioni dei fratelli Grimm», afferma il regista Sven-Eric Bechtolf. La paura, a contrario di quanto di moda sostenere, è stato un sentimento fondamentale nell’educazione perché ha consentito all’individuo di prevenire i pericoli. Niente Freud e Bettelheim per interpretare l’opera: «Il dato di partenza è sociale: la fame ancora presente. Cerchiamo equilibrio tra fiaba e contemporaneità: il Romanticismo come fuga dalla realtà non funziona», conclude Bechtolf. 

 

Francesco Bondi - HANSEL e GRETEL Francesco Bondi - HANSEL e GRETEL

Per rappresentare quest’idea drammaturgica lo scenografo Julian Crouch utilizza sia elementi old-fashion che proiezioni fiabesche. «Ho lavorato soprattutto con il cartone che è un materiale povero: i clochard ci vivono dentro ma per i bambini è il materiale dell’involucro che arriva da Amazon e contiene regali». In scena sfileranno giganteschi animali mentre una pauperistica casa della vecchia di cartone sostituirà quella in marzapane stile Gaudi. Un moderno skyline di grattacieli testimonierà il confronto tra la fiaba e la realtà (dei ricchi).

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - COME SI PUO’ CONTROLLARE UN PARTITO CHE HA QUASI IL 30% DEI VOTI CON UN POLITBURO DI 4-5 PERSONE? E INFATTI NON SI PUO’! - LE SORELLE MELONI, FAZZOLARI E SCURTI NON TENGONO LE BRIGLIE DI FRATELLI D’ITALIA: SILENZIATA LA CORRENTE DEI “GABBIANI” DI RAMPELLI, AZZERATO IL DISSENSO, ELIMINATA OGNI DIALETTICA INTERNA (CHE SI CHIAMA “POLITICA”), TRATTATI I PARLAMENTARI COME CAMERIERI A CUI SI DANNO ORDINI VIA CHAT, COSA SUCCEDE? CHE POI QUALCUNO SI INCAZZA E FA “L’INFAME”, SPUTTANANDO ALL’ESTERNO IL PIANO DI GIORGIA MELONI PER IL BLITZ PER ELEGGERE FRANCESCO SAVERIO MARINI ALLA CONSULTA…

DAGOREPORT – GIORGETTI E' GIA' PRONTO PER LA TOMBOLA: DÀ I NUMERI - IL MINISTRO DELL’ECONOMIA ALLE PRESE CON LA TERRIBILE LEGGE DI BILANCIO PRIMA ANNUNCIA “SACRIFICI PER TUTTI” E NUOVE TASSE TRA ACCISE E CATASTO, PER POI RINCULARE QUANDO SI INCAZZA LA MELONA, COSI' TIMOROSA DI PERDERE IL VOLUBILE CONSENSO POPOLARE DA CONFEZIONARE UN VIDEO CONTRO IL SUO MINISTRO: "NOI LE TASSE LE ABBASSIAMO" - E QUANDO NON SBUCA LA MELONI, ARRIVA PANETTA: SULLA CRESCITA DEL PIL GIORGETTI SI APPOGGIA AI NUMERI “ADDOMESTICATI” DELLA RAGIONERIA GENERALE FORNITI DALLA SUA FEDELE DARIA PERROTTA, PER VENIRE SUBITO SMENTITO SECCAMENTE DALL'UFFICIO STUDI DI BANKITALIA... 

DAGOREPORT – IL BALLO DELLA KETAMINA DI ELON MUSK NON PORTA VOTI: LA PERFORMANCE “OCCUPIAMO MARTE” DEL PICCHIATELLO DI TESLA SUL PALCO CON TRUMP IN PENNSYLVANIA NON HA MOSSO L’OPINIONE PUBBLICA – KAMALA HARRIS SAREBBE IN VANTAGGIO DI 4-5 PUNTI, MA IL SISTEMA ELETTORALE USA E' FOLLE: NEL 2016 HILLARY CLINTON FU SCONFITTA DA TRUMP PUR AVENDO AVUTO 3 MILIONI DI VOTI IN PIU' – IL PRESSING DEI REPUBBLICANI PERCHE' TRUMP ABBASSI I TONI (È IL MOMENTO DI PARLARE AGLI ELETTORI MODERATI, NON AL POPOLO MAGA, CHE LO VOTA COMUNQUE) - I DILEMMI DI KAMALA: MI CONVIENE FARE GLI ULTIMI COMIZI CON OBAMA? COME RICONQUISTARE IL VOTO DEI TANTI GIOVANI PRO-PALESTINA?