fiorello raggi

ROMA CITTÀ SOTTO SIGILLI - MANCO I POTENTI MEZZI DI FIORELLO E DELLA RAI POSSONO QUALCOSA IN UNA CITTÀ DOVE TUTTO È BLOCCATO: IL LUOGO SCELTO DALLO SHOWMAN PER IL SUO PROGRAMMA È SOTTOPOSTO A INCHIESTA PER ABUSI EDILIZI - LO SPAZIO DI TOR DI QUINTO ERA STATO USATO DAL CIRQUE DU SOLEIL, E IL COMUNE SI ERA COMPLIMENTATO PER AVER RIQUALIFICATO LA ZONA. EPPURE CI SAREBBERO IRREGOLARITÀ CAPACI DI FERMARE TUTTO…

 

Lorenzo D’Albergo per “la Repubblica

 

fiorello rai1

Le ferie, con il relativo stop ai lavori. Le contese politiche sulla nuova governance della Rai. E pure un' inchiesta che rischia di privarlo del palco su cui avrebbe dovuto lanciare il suo nuovo show. I quattro appuntamenti con Fiorello in programma tra novembre e dicembre sono più che mai in bilico. Così come il progetto della rete ammiraglia del servizio pubblico: trasmettere in diretta lo spettacolo, un successo assicurato in termini di telespettatori.

 

cirque du soleil roma

Questione di location. Per l' evento i produttori della Ballandi Arts hanno chiesto al Comune di Roma il permesso di poter allestire una gigantesca tensostruttura lì dove un tempo si stagliavano i pennacchi dell' ex Gran Teatro. Ma l' iter, gestito dai vigili urbani, si è interrotto a inizio agosto.

 

I problemi sono iniziati a venire a galla una settimana fa. Prima per telefono, in via informale. Poi, lo scorso venerdì, con una nota.

Vagliata la richiesta dello staff dello showman, gli agenti della municipale hanno chiesto di risolvere un problema legato ai parcheggi da assicurare attorno al tendone. Trattativa fulminea e stretta di mano. Impossibile, invece, scavalcare il secondo ostacolo. Sull' area di Tor di Quinto, l' ultima volta utilizzata dal Cirque du Soleil il 13 giugno 2017, c' è un' indagine ancora in corso. Un' inchiesta per abusi edilizi nata quasi un anno fa, come confermano i caschi bianchi, che potrebbe concludersi con un sequestro.

Sigilli, catene e lucchetti. Altro che sketch e risate.

cirque du soleil roma tor di quinto

 

Chi lavora a stretto contatto con Fiorello e i suoi produttori adesso è costretto a navigare a vista: «Riprenderemo i contatti con il Campidoglio subito dopo le ferie, speriamo si possa arrivare a una soluzione. Siamo in una fase di attesa. Che lo spettacolo si faccia, ora come ora, pare difficile.

 

Stavamo lavorando per organizzarlo, per avere i permessi dal Comune. La notizia del potenziale sequestro ha bloccato tutto. Lo show? Non sappiamo dire in questo momento se sarà rinviato di qualche giorno o spostato a data da destinarsi».

 

A fine agosto ci sarà un nuovo faccia a faccia, forse decisivo, e si potrà avere qualche indizio in più per risolvere il giallo di Tor di Quinto. Una delibera della giunta Raggi dello scorso 8 gennaio destina «stabilmente l' area per i grandi eventi e per manifestazioni di rilevanza nazionale e internazionale» e nulla lascia intendere a proposito di potenziali abusi edilizi. Anzi.

 

cirque du soleil roma

L' atto del team grillino riparte dal Cirque du Soleil e dalle condizioni in cui il terreno è stato concesso e poi restituito. Prima l' area non aveva allacci alle fognature ed era di fatto senza recinzione. E così sarebbe dovuta tornare a show concluso. Quando i funzionari del Comune sono passati dai circensi per riprendere le chiavi, però, hanno trovato un regalo inatteso: 300 mila euro di interventi privati che, come si legge nella delibera, «hanno contribuito a riqualificare un' area altrimenti depressa e priva di infrastrutture utili alla futura accoglienza di eventi».

 

Adesso, però, Tor di Quinto sarebbe di nuovo - come lo è già stata in passato - a rischio sequestro.

fiorello raggi

Doppia beffa. I romani (e non solo) potrebbero perdere l' appuntamento con Fiorello e Virginia Raggi recitare un lunghissimo mea culpa. Con un pizzico di imbarazzo: la sindaca grillina ha prima incassato le imitazioni del comico, poi Fiorello si è fatto perdonare con una serenata lungo i Fori Imperiali all' inquilina del Campidoglio. Alla fine è arrivata la stretta di mano al bar Delfo, il locale che ha ospitato l' ultima edizione di Edicola Fiore.

E che, ironia della sorte, si trova a poche centinaia di metri da Tor di Quinto.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”