kirk douglas

L’HIGHLANDER DI HOLLYWOOD – IL MONDO DEL CINEMA PIANGE KIRK DOUGLAS, AVEVA 103 ANNI - 90 TITOLI TRA I QUALI ‘SPARTACUS’ E ‘ORIZZONTI DI GLORIA’ E UN OSCAR ONORARIO ALLA CARRIERA – "IL SEGRETO DELLA MIA LONGEVITA'? INTERESSARSI AL PROSSIMO. NELLA MIA LUNGA VITA NON HO PERSO L'UMORISMO. AGLI ATTORI DICO DI NON PENSARE MAI AL BOX OFFICE: I FILM DEFINITI NON COMMERCIALI AI MIEI TEMPI, SONO ENTRATI NELLA STORIA DEL CINEMA” - AVEVA ACCOSTATO L’ASCESA DI TRUMP A QUELLA DI HITLER - LA LEGGENDA SULLA FOSSETTA SUL MENTO – VIDEO

 

https://m.dagospia.com/kirk-no-limits-a-centodue-anni-kirk-douglas-va-ancora-in-campeggio-201081

 

https://m.dagospia.com/il-secolo-breve-di-kirk-douglas-ecco-cosa-dico-agli-attori-di-oggi-131152

 

 

KIRK DOUGLAS

Roberto Nepoti per repubblica.it

 

kirk e anne douglas 9

Ne ha fatta di strada "il figlio dello straccivendolo" (così è intitolata la sua autobiografia, pubblicata nel 1988 da Simon & Schuster) da quando, il 9 dicembre di cento tre anni fa, vide la luce ad Amsterdam, cittadina dello stato di New York. È morto il leggendario attore di Hollywood Kirk Douglas, l'annuncio è stato dato dal figlio Michael che ha scritto: "Con immensa tristezza che io e i miei fratelli dobbiamo annunciare che Kirk Douglas ci ha lasciato a 103 anni".

 

Allora portava l'impegnativo nome di Issur Danielovitch Demsky e si ritrovò catapultato in una famiglia di nove membri, ebrei bielorussi immigrati nel Paese delle possibilità. Secondo una vecchia leggenda, la fossetta sul mento sarebbe l'impronta dell'indice di un angelo, che voleva tenere il nascituro fuori dal mondo. Però non era ancora nato l'angelo capace di respingere il futuro Kirk Douglas: piccolo sì, ma destinato a crescere forte e atletico e a diventare un uomo senza paura, come recita il titolo di uno dei suoi western più celebri.

kirk e cameron douglas 1

 

L'espressione "larger-than-life" sembra coniata per descriverlo, eccessivo in tutto nel corpo (dal torace enorme a quella famosa fossetta di cui lui stesso, con humour, si burlava) come nel carattere, che gli valse la fama di produttore e attore tirannico sul set. E in effetti capitava che Kirk imponesse la sua volontà al regista; al punto di servirsi, spesso, di "yes men" pronti a mettere fedelmente in pratica le sue idee.

 

kirk e anne douglas 8

O che non facessero osservazioni su una certa tendenza a sovrarecitare, che talvolta ne deprimeva le eccellenti doti di attore (e basterà ricordare L'asso nella manica o Brama di vivere, dove interpretò il proprio alter-ego depressivo, Vincent Van Gogh). È cosa nota, infatti, che Douglas si avvalse dei poteri di produttore-vedette per cacciare Anthony Mann dal set di Spartacus; e, a dire del regista Robert Aldrich, avrebbe anche massacrato in sede di montaggio il western L'occhio caldo del cielo. Ma se questi sono gli aspetti negativi della sua personalità dominante, a compensarli ci sono stati tanti altri "effetti collaterali" della stessa meritevoli di rispetto e, spesso, di ammirazione.

 

Come le volte in cui Douglas sfruttò carisma e potere per ottime cause. Basterà ricordarne due. La prima riguarda Orizzonti di gloria, al quale il giovane Kubrick, per compiacere i produttori, sarebbe stato disposto a dare un finale più "soft" e accomodante. E invece Kirk tenne duro su quello originale, convincendo il regista ad andare contro la produzione e assicurando al film la sua durevole fama di capolavoro del cinema antimilitarista.

 

michael, kirk e cameron douglas 1

Il secondo episodio riguarda la protezione agli sceneggiatori della "lista nera" Dalton Trumbo e Albert Maltz; e, in particolare, l'altro film generato dalla coppia Douglas-Kubrick, ovvero Spartacus. Messo al bando da Hollywood per la militanza comunista, Trumbo non poteva più autografare le sue celebri sceneggiature, che firmava con uno pseudonimo. Fu Douglas a risarcirlo del lungo silenzio, imponendo che fosse citato col suo vero nome nei titoli di Spartacus e ratificandone, così, la riammissione nel Writers Guild of America. Perché Kirk Douglas è sempre stato, in fondo, un po' eroe. Forse è questo il motivo per cui, nella fase più recente della sua lunga carriera, ha voluto interpretare quasi soltanto personaggi eroici. Ed è in fondo un peccato perché - attore tutt'altro che a senso unico - probabilmente non è mai stato così bravo come quando faceva il cattivo (Le catene della colpa, Le vie della città) o l'uomo maturo in crisi (Due settimane in un'altra città, Il compromesso).

kirk e anne douglas 7

 

Vedette in oltre settanta film, oltreché Spartacus e Van Gogh il neo-centenario è stato Ulisse, Doc Holliday, il fiociniere di 20.000 leghe sotto i mari Ned Land e una quantità di altri personaggi, riuscendo ad adattare la sua splendida faccia da impunito ai ruoli più diversi. Grazie a questa versatilità ha vinto l'Oscar alla carriera e l'American Film Institute lo ha inserito al diciassettesimo posto tra le più grandi star della storia del cinema. Come cittadino, invece, ha mostrato un'assoluta coerenza: un liberal convinto, filantropo (tra l'altro ha fondato un centro per homeless) e sostenitore del partito democratico. Tanto che avrà sicuramente subìto una dura delusione per l'elezione alla presidenza di Donald Trump; che, in un'intervista sull’Huffington Post, aveva accostato all’ascesa di Hitler per la violenza dei toni e il razzismo. Quando ha compiuto un secolo, a chi gli chiedeva come intendesse festeggiare il centesimo compleanno, Douglas ha risposto: "Spero di avere intorno Michael e sua moglie Catherine e Anne e tutta la mia famiglia. E mi berrò un buon drink".

kirk e anne douglas 16

 

 

"Il segreto della mia longevità? Interressarsi al prossimo" diceva in una delle ultime interviste. Lascia la moglie Anne Buydens con cui era sposato dal 1954.

kirk e anne douglas 6kirk e anne douglas 5kirk e anne douglas 11kirk douglas 7Kirk Douglas and Anne Buydens KIRK DOUGLASkirk douglas e brigitte bardot a canneskirk douglas e anne buydens 62 anni insiemekirk douglas con la moglie in via condotti foto di rino barillarikirk douglascatherine zeta jones kirk douglascatherine zeta jones con il suocero kirk douglas ai golden globes 2018kirk douglas 1kirk douglas a veneziakirk douglas 2kirk douglas 3kirk douglas 4kirk douglas 5kirk e anne douglas 12kirk douglas 8kirk e anne douglas, michael douglas e catherine zeta jones 1kirk e anne douglas, michael douglas e catherine zeta jones 2kirk e anne douglas 1kirk e anne douglas 10kirk e anne douglas 13kirk e anne douglas 14kirk e anne douglas 15kirk e anne douglas 18kirk e anne douglas 2

 

kirk e anne douglas 19kirk e anne douglas 3kirk e anne douglas 4

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”