1. IL BUBBONE DEL CONFLITTO D'INTERESSI È SCOPPIATO, E BAGLIONI RISCHIA CONSEGUENZE LEGALI (SIA CIVILI CHE PENALI) - FIRMANDO IL CONTRATTO CON LA RAI, E' DIVENTATO UN INCARICATO DI PUBBLICO SERVIZIO, E DEVE RISPETTARE LA LEGGE SUI CONFLITTI D'INTERESSI

Condividi questo articolo


 

1. BAGLIONI RISCHIA CONSEGUENZE LEGALI PER IL SUO CONFLITTO D'INTERESSI

DAGONEWS - Il direttore artistico del festival di San Remo in virtù del contratto firmato con la Rai ( gestore del servizio pubblico radiotelevisivo) può essere considerato nello svolgimento degli obblighi del contratto un “ incaricato di pubblico servizio” e pertanto subirebbe tutte le aggravanti connesse ( sia civili che penali) nel caso di violazioni della normativa sul conflitto d’interessi .

 

È chiaro che tali violazioni debbono essere provate e ciò può farlo chiunque abbia un interesse legittimo o dallo stesso magistrato. Nel caso in cui le violazioni fossero provate ne risponderebbe anche la Rai se si dimostrasse che ne era conoscenza e nulla ha fatto per impedirle.

 

 

 

2. ARRIVANO TAGLI AI COMPENSI PER BISIO IL PIÙ PESANTE

Marco Molendini per ''Il Messaggero''

 

striscia su sanremo baglioni salzano striscia su sanremo baglioni salzano

Alla fine il taglio c' è stato, ma solo per Bisio. Parliamo dei compensi. Da una parte c' è quello fissato da tempo per il direttore artistico Baglioni, rimasto a 585 mila euro, come un anno fa. Per Bisio, invece, rispetto alla cifra iniziale, c' è stato un decurtamento di 50 mila euro: 400 il totale, 80 a serata. Virginia Raffaele, a sua volta, prenderà 350 mila euro, come inizialmente pattuito, vale a dire 70 mila a serata.

baglioni bisio baglioni bisio

 

LA LINEA

Insomma, più o meno siamo sulla stessa linea di un anno fa, quando Favino prese 350 mila euro e la Hunziker 420. Per gli ospiti, fissato un tetto massimo di 50 mila euro, in una linea di calmieramento dei costi chiesta dall' ad Salini. La Rai spenderà poco più di 500 mila euro a serata, per un totale di 2,6 milioni.

 

 Un costo più basso rispetto ai Festival di Bonolis (3,2 milioni per cast e ospiti nel 2009), quelli di Fazio (tre i 2,9 e i 3,2) e quelli di Morandi (3,3 il primo e 3 milioni il secondo), in linea comunque con quelli di Conti. In totale il Sanremo 2019 avrà un costo identico a quello di un anno fa, circa 17 milioni (compresi i 5 milioni della convenzione con il Comune di Sanremo). Quanto ai ricavi, la previsione parla di un sorpasso sulle entrate del Baglioni 1 andando sopra i 25 milioni, come ha anticipato alla conferenza stampa di presentazione la direttrice di Rai1 Teresa De Santis.

claudio bisio 3 claudio bisio 3

 

 

 

3. OMBRE SUL FESTIVAL TRA CONFLITTI D'INTERESSI E CRITICHE

Marco Molendini per ''Il Messaggero''

 

IL CASO

Ombrelli aperti su Sanremo: nuvole grosse, tempesta in arrivo. Il Festival dell' armonia (definizione baglioniana) minaccia di trasformarsi in tormenta se non in tormento. Non è una novità, l' Ariston è abitualmente megafono di polemiche stagionali, spesso preelettorali, come quest' anno.

 

Ma tuoni e lampi stavolta sono molto più forti. E non solo perché a dare la carica c' è il manipolo di conducenti Ncc che prepara una plateale irruzione (una volta c' erano i metalmeccanici), o per l' ipotesi, in una lettera a Dagospia, di azioni legali da parte del boss di Rtl, la leader della radiofonia, Lorenzo Suraci, contro lo strapotere dell' ex alleato Ferdinando Salzano e l' esclusione dei suoi artisti dalla gara.

 

baglioni, raffaele,de santis, bisio baglioni, raffaele,de santis, bisio

 

SCANDALO

Il nembo più scuro, però, riguarda il conflitto di interesse del conduttore-direttore artistico. Ma perché scoppia con 12 mesi di ritardo? Quando, un anno fa, ne parlammo praticamente la cosa fu fata cadere, stavolta la voglia di scandalo cresce ogni giorno di più. Cosa è cambiato? La risposta è facile: la Rai non è più la stessa, altra governance, altro atteggiamento verso il divo Claudio.

baglioni nozze salzano baglioni nozze salzano

 

Così, dopo l' uscita sui migranti, la neodirettrice di Rai1, Teresa De Santis, ha messo i sigilli sul suo futuro festivaliero: «Sarà l' ultimo» (mentre, a casa Baglioni, non era remota l' intenzione del triplete, in stile Conti). Il carico lo ha aggiunto Paragone dei Cinque stelle chiedendo in vigilanza l' audizione dell' ad Salini. A viale Mazzini il clima non dispiace: serve a calamitare attenzione sul Festival (gioco che ha sempre premiato) e dovrebbe funzionare da monito, tanto più che lo stesso Baglioni ha telefonato a Salvini per assicurare che non impugnerà il megafono.

 

RIFLETTORI

Ma al Festival, si sa, può succedere di tutto. A qualcuno, per esempio, approfittando dei riflettori puntati, potrebbe venire in mente di rispolverare una vecchia sentenza della Cassazione sulla posizione di Baglioni direttore artistico di una rete pubblica, quindi obbligato a rispondere alle regole del servizio pubblico. In poche parole, un magistrato che si alza la mattina con la luna storta potrebbe decidere di indagare sul tema «interesse privato in atto pubblico».

PINUCCIO STRISCIA SU SANREMO SALZANO PINUCCIO STRISCIA SU SANREMO SALZANO

 

Resta da chiedersi perché Claudio non si sia tutelato, come il suo amico e collega Morandi, che aveva voluto in contratto la seguente clausola di trasparenza: «Resta convenuto che ella non dovrà essere in rapporto giuridico con gli artisti, gli autori, le case discografiche, le società editoriali-musicali, le etichette indipendenti et similia che parteciperanno al Festival della Canzone Italiana». Insomma, una fesseria, dato che Morandi il Festival l' ha fatto, delegando le grane a Giammarco Mazzi e Lucio Presta.

ligabue salzano zaggia ligabue salzano zaggia

 

POSIZIONE

Resta, poi, da chiedersi perché la Rai si sia messa in una posizione simile. Effetto di una resa ventennale, nata quando i vertici decisero, in nome del risparmio, di aprire le porte ai produttori esterni.

 

Ne andò di mezzo anche il Festivalone: finiva l' epoca dei capistruttura (Maffucci) o dei conduttori (Pippo Baudo) che dettavano legge. Cominciava quella dei Ballandi, dei Presta con Giammarco Mazzi, di Caschetto, di Salzano.

 

Oggi le chiavi di Sanremo (ma neanche le serrature) non le ha più la Rai, mentre il mondo della musica vive ha un monopolio della musica nazionale con Friends & partner (oltre a Baglioni, Ligabue, Mannoia, Pausini &Antonacci, Venditti, Amoroso, Elisa, tutti gli ospiti del Festivalone e 10 dei nomi in gara).

ferdinando salzano e barbara zaggia ferdinando salzano e barbara zaggia

 

Un moloch italiano che parla tedesco, visto che dipende dal colosso Cts Eventim, azionista anche del portale di riferimento della vendita dei biglietti on line, TicketOne, e che via via ha acquisito la Vertigo (Ramazzotti, Manuel Agnelli), Vivo Concerti (Giorgia), D' Alessandro & Galli (promoter dei Rolling Stones e Bublè).

 

VETRINA

La situazione è che, se Sanremo vuole essere la vetrina della musica italiana, deve rivolgersi a chi ha la merce da esporre, come F&P.

suraci rtl 102 5 suraci rtl 102 5

L' azienda di Stato non può che andare a rimorchio delle variazioni di mercato in un circolo vizioso ma infallibile: talent, radio, Festival, concerti. Così i ragazzi di Amici hanno vinto a ripetizione all' Ariston (Carta, Scanu, Emma), Suraci con Rtl è riuscito a imporre Modà, Dear Jack, The Kolors, Bianca Atzei.

 

marco molendini marco molendini

Naturalmente, l' esclusione quest' anno di Carone e Dear Jack e dell' Atzei non è stata gradita, tanto più nel momento in cui si è spezzata l' alleanza con Salzano e Maria De Filippi con Amici, deve cambiare radio di riferimento perché Mediaset si è tuffata nel ramo con Radio 101 e Radio 105, soffiandole proprio a Suraci. Rivalità che insieme a politica, errori, conflitti, d' interesse e non, portano i nuvoloni a Sanremo.

 

 

Condividi questo articolo


ultimi Dagoreport

ANDREA GIAMBRUNO S’AGITA MA IL SUO DESTINO È NELLE MANI DELLA EX COMPAGNA, GIORGIA MELONI, E DEL SUO CAPO, PIER SILVIO BERLUSCONI – PIER DUDI IERI HA FATTO IL VAGO: “È UN GIORNALISTA MEDIASET E DI SICURO TORNERÀ IN VIDEO. SE C'È UN ATTEGGIAMENTO NEI CONFRONTI DI GIAMBRUNO È UN ATTEGGIAMENTO PROTETTIVO”. SARÀ, INTANTO SOTTOBANCO È STATA APERTA UNA TRATTATIVA TRA IL BRACCIO DESTRO DI PIER SILVIO, NICCOLÒ QUERCI, E IL CIVETTUOLO GIAMBRUNO PER TROVARE UN ACCORDO SULLA EVENTUALE LIQUIDAZIONE...

DAGOREPORT – MENTRE L’AUTOMOTIVE RISCHIA DI BRUCIARE 1% DEL PIL, GIORGIA MELONI E JOHN ELKANN SONO IMPEGNATI A FARSI LA GUERRA: LA DUCETTA DIFFIDA DI YAKI, CHE HA UN OTTIMO RAPPORTO CON ELLY SCHLEIN, PERCHÉ CREDE CHE FRIGNI SOLTANTO PER TORNACONTO PERSONALE. IL RAMPOLLO AGNELLI, DI CONTRO, SOSPETTA CHE IL GOVERNO STIA FACENDO SOLTANTO PROPAGANDA – LA CINA GODE GRAZIE AL SUICIDIO EUROPEO SULL’AUTO, E LA GERMANIA TRACOLLA PORTANDOSI CON SÉ L’INTERA INDUSTRIA DELL'AUTOMOTIVE DELL'UE. E PURE L'APPEAL DI BERLINO…

DAGOREPORT - PER LA PRIMA VOLTA IN ITALIA, LA DESTRA DELLA DUCETTA È ORMAI PADRONA DI PALAZZO CHIGI – MESSI IN CONDIZIONE DI NON NUOCERE SALVINI E TAJANI, RALLEGRATA DA UN’OPPOSIZIONE PIÙ MASOCHISTA CHE MAI, ACCOMPAGNATA DALLA GRANCASSA DI RAI E MEDIASET, POMPATA DALLA GRAN PARTE DEI QUOTIDIANI, LA NUOVA FRONTIERA DA CONQUISTARE PER MELONI E IL SUO IDEOLOGO FAZZOLARI È IL POTERE MILANO-CENTRICO DELLA FINANZA, CHE NEI DECENNI PASSATI HA TROVATO SEMPRE UN INTERLOCUTORE DISPONIBILE NELLA SINISTRA E NEL BERLUSCONISMO - ORA, LADIES E GENTLEMEN, SI CAMBIA MUSICA! E QUELL’EPOCA DEVE ANDARE IN SOFFITTA. E DOPO LO SBARCO MENEGHINO DI ANTONIO ANGELUCCI, LA PARTITA È CONTINUATA COL DISEGNO DI CREARE UN TERZO POLO BANCARIO CON BPM-ANIMA-MPS, COL SUPPORTO DI MILLERI-DEL VECCHIO E CALTAGIRONE. MA L’UNICREDIT DI ANDREA ORCEL SI E’ MESSO DI TRAVERSO...

DAGOREPORT - L’OPPOSIZIONE LATITA, SALVINI È IN COMA POLITICO E TAJANI È ANESTETIZZATO DALLE MOINE MELONIANE DI DIVENTARE NEL 2029 CAPO DELLO STATO: IL GOVERNO E' SOLO FRATELLI D'ITALIA - LE UNICHE SPINE NEL FIANCO DELLA DUCETTA ARRIVANO DAL PARTITO: DOPO LA CORRENTE DEL “GABBIANO” RAMPELLI, AVANZA QUELLA DI LOLLOBRIGIDA E DONZELLI – ALTRI GUAI POTREBBERO ARRIVARE DA  VANNACCI, CHE A BRUXELLES INCIUCIA CON I NEO-NAZI TEDESCHI DI AFD, E SOGNA DI DRENARE I VOTI DELLO ZOCCOLO POST-FASCIO DELLA MELONI – L’IDEOLOGIA SAMURAI DI FAZZOLARI, IL “MISHIMA” DI PALAZZO CHIGI: DIMENTICARE BERLUSCONI, GIORGIA MELONI E' A CAPO DEL PRIMO, VERO GOVERNO “DE’ DESTRA”, COL COMPITO DI CAMBIARE I CONNOTATI DEL PAESE, ECONOMIA-FINANZA COMPRESA (VASTE PROGRAMME...)

È PROPRIO VERO, COME DICE L’OCSE, CHE GLI ITALIANI NON COMPRENDONO PIÙ QUEL CHE LEGGONO. ACCADE ANCHE A GIULIA BONAUDI, NUOVA STELLINA DEL FIRMAMENTO “MELLONIANO” DELLA RAI, CHE CI ATTACCA PER L’ARTICOLO SULLA SUA FULMINANTE CARRIERA: “DAGOSPIA SI SORPRENDE CHE UNA DONNA 33ENNE CONDUCA UN PROGRAMMA. È LO SPECCHIO DI UNA MENTALITÀ GERONTOCRATICA, FORSE NON SOPPORTA L’IDEA CHE UNA GIOVANE POSSA RITAGLIARSI UNO SPAZIO”. MA QUESTO DISGRAZIATO SITO NON HA MAI TIRATO IN BALLO LA SUA ETÀ. E COMUNQUE NON SI TRATTA DI “UNO SPAZIO”, MA DI ALMENO QUATTRO. IN RAI NON ERANO VIETATI PIÙ DI TRE CONTRATTI DA AUTORI?