vasco rossi 1

SANREMO CHIAMA, VASCO PRENDE TEMPO: AMADEUS VORREBBE RIUSCIRE A PORTARE IL ROCKER ALL’ARISTON. IN BALLO C'È IL QUARANTENNALE DI 'VADO AL MASSIMO', CHE NEL 1982 SEGNÒ LA PRIMA PARTECIPAZIONE DI ROSSI AL FESTIVAL – “NON SEMBRA VOLERCI ANDARE, MA CHI LO SA”, FANNO SAPERE DALL’ENTOURAGE DI VASCO AL QUALE 2 ANNI FA LA RAI OFFRÌ LA DIREZIONE ARTISTICA DELLA KERMESSE – IL TOUR E IL NUOVO ALBUM: VIDEO

Mattia Marzi per “il Messaggero”

 

Sanremo chiama, Vasco prende tempo. Amadeus vorrebbe riuscire lì dove i vari conduttori e direttori artistici che si sono susseguiti alla guida del Festival dal 2005 l'anno dell'ultima ospitata del rocker, accolto all'Ariston da Bonolis hanno fallito, per un motivo o per l'altro.

VASCO ROSSI 1

 

Sa che stavolta è diverso: in ballo c'è il quarantennale di Vado al massimo, che nel 1982 segnò la prima partecipazione di Rossi alla kermesse, un anniversario tondo che Vasco potrebbe festeggiare proprio sul palco dell'Ariston, dove manca da ben diciassette anni. Rossi temporeggia: «Non sembra volerci andare, al Festival. Ma chi lo sa», fanno sapere i suoi, che lasciano comunque aperto uno spiraglio.

 

vasco rossi

Due anni fa, a rivelarlo è stato Vasco stesso, la Rai gli offrì la direzione artistica del Festival: rifiutò, disinteressato a tutta quella promozione. Non ne ha bisogno neppure ora. Il nuovo album Siamo qui, da oggi nei negozi (anticipato dall'omonimo singolo, tra i brani più trasmessi dalle radio italiane), solo con i preordini è schizzato al primo posto dei più venduti su store come Amazon, Apple Music e pure Spotify.

 

IL TOUR

vasco rossi firma per il referendum per l eutanasia legale

Oltre 600 mila i biglietti venduti per il tour del 2022 negli stadi e nelle arene, che partirà il 20 maggio da Trento: Milano, Imola, Firenze, Bari, Torino e Roma si esibirà l'11 e 12 giugno al Circo Massimo sono già sold out. A 69 anni Vasco continua a giocare in un campionato tutto suo, in barba allo streaming e alle tendenze: «Salmo? Ha voluto farsi sentire per denunciare un problema. Le rockstar come me possono cavarsela, ma c'è chi è rimasto senza lavoro. Con i vaccini la situazione è sotto controllo: possiamo tornare alla normalità».

 

vasco rossi canta nessun dorma sotto l idromassaggio 2

Del nuovo album dice che è nato proprio dalla voglia di palco: «Dopo lo stop forzato sono andato in crisi. Ho provato ad andare a cavallo, a giocare a golf, ma senza la musica non sono niente».

 

Siamo qui è un disco attualissimo: da XI comandamento, rock distopico e apocalittico in cui Vasco immagina una società nelle mani di estremisti e populisti (gli spari sopra, stavolta, sono per Salvini e Meloni, che attacca pur senza menzionare direttamente nella canzone: «Sono divisivi, seminano odio»), a L'amore l'amore, una canzone che parla di amore fluido destinata a diventare un inno dei pride (Si fa con le mani / si fa con il cuore / si fa come si vuole: «Cambiano i tempi, ma la voglia di fare l'amore è sempre uguale», sorride), Vasco guarda il mondo intorno a lui e dice la sua.

VASCO ROSSI

 

C'è disillusione: «La nostra è la civiltà del like, assuefatta al sì. Ci si insulta a vicenda con chi la pensa diversamente. Parole come libertà vengono urlate in modo vergognoso. La libertà ha un senso solo se all'interno di un limite, altrimenti diventa anarchia. Noi negli Anni '70 lo avevamo capito: com' è stato possibile tornare indietro?», si domanda il rocker.

 

Che nelle canzoni del disco non manca di giocare con il suo passato, rievocando nei pezzi più rock le atmosfere de Gli spari sopra (Tu ce l'hai con me, la stessa XI comandamento, prodotte da Vince Pastano, diventato il braccio destro di Vasco dopo la morte del suo storico produttore Guido Elmi, nel 2017) e nelle ballate quelle dei suoi pezzi più classici (da Una canzone d'amore buttata via a La pioggia alla domenica, si sente il tocco di Celso Valli, già al suo fianco in Un senso, Il mondo che vorrei).

 

vasco rossi

LO SPECIALE

Tra gli autori ci sono Tullio Ferro (con lui scrisse Vita spericolata, tra le altre nel disco firma Siamo qui), Roberto Casini e Andrea Righi della Steve Rogers Band (il gruppo di spalla di Vasco negli Anni '80) e Gaetano Curreri degli Stadio (è sua Ho ritrovato te): «Sono sempre io, ma con qualche consapevolezza in più», dice Rossi. Vasco ha festeggiato l'uscita dell'album a Los Angeles, dove passa la maggior parte dell'anno e dove è tornato non appena sono stati riaperti i voli per i turisti:

amadeus 5

 

«Ero tornato con l'ultimo volo dagli States nel marzo del 2020. E adesso, con il primo volo che hanno riaperto ai turisti, son partito». Domani Canale 5 gli dedicherà uno speciale del Tg5 in seconda serata, mentre il 22 il rocker si collegherà in streaming dagli Usa con Milano per aprire la Music Week con una conferenza dedicata proprio al nuovo album. Sanremo può aspettare, per ora. Mattia Marzi

vasco rossi BOLLE VASCO ROSSI 1

Ultimi Dagoreport

camille cheneaux mieli mario draghi

FLASH! - DALLO SPORT ALLA POLITICA, IL PASSO È BREVE. DOPO L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO SILVIA SALIS, UN’ALTRA EX ATLETA SALE ALLA RIBALTA, L’ITALO-SVIZZERA CAMILLE CHENAUX - DOTATA DI UN DOTTORATO DI RICERCA IN RELAZIONI INTERNAZIONALI, LA NEO-POLITOLOGA HA STREGATO PAOLINO MIELI CHE A OTTOBRE HA PRESENTATO A ROMA IL SUO LIBRO: "CRISI DELLO STATO-NAZIONE E POPULISMI EUROPEI" - OGGI È STATA LA VOLTA DI MARIOPIO DRAGHI, PREMIATO ALLA FONDAZIONE PRIMOLI, DI CONOSCERE LA FATALE CAMILLE…

viktor orban donald trump volodymyr zelensky maria zakharova matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - TRUMP E PUTIN HANNO UN OBIETTIVO IN COMUNE: DESTABILIZZARE L’UNIONE EUROPEA - SE IL TYCOON ESENTA ORBAN DALL’EMBARGO AL PETROLIO RUSSO, DANDO UN CEFFONE A BRUXELLES, LA RUSSIA FA GUERRA IBRIDA ALL'UE E PENETRA L'ITALIA, VERO VENTRE MOLLE DELL’UNIONE, APPROFITTANDO DEI PUTINIANI DI COMPLEMENTO (PER QUESTO QUELLA ZOCCOLOVA DI MARIA ZAKHAROVA PARLA SPESSO DI FACCENDE ITALIANE) - IL PRIMO DELLA LISTA È SALVINI, CHE ALL’ESTERO NON E' VISTO COME IL CAZZARO CHE E' MA, ESSENDO VICEPREMIER, VIENE PRESO SUL SERIO QUANDO SVELENA CONTRO BRUXELLES, CONTRO KIEV E FLIRTA CON MOSCA - IL CREMLINO PUÒ CONTARE SU TANTI SIMPATIZZANTI: DA GIUSEPPE CONTE AI SINISTRELLI DI AVS, FINO A PEZZI ANTI-AMERICANI DEL PD E AI PAPPAGALLI DA TALK - ANCHE FDI E MELONI, ORA SCHIERATI CON ZELENSKY, IN PASSATO EBBERO PIÙ DI UNA SBANDATA PUTINIANA...

2025marisela

CAFONAL! ERA UN MISTO DI CASALINGHE DI VOGHERA E "GRANDE BELLEZZA" ALL'AMATRICIANA IL “LUNCH” DA MARISELA FEDERICI A VILLA FURIBONDA SULL’APPIA ANTICA PER FESTEGGIARE  “STILE ALBERTO”, IL DOC DI MICHELE MASNERI DEDICATO AD ARBASINO, CHE ANDRÀ IN ONDA SABATO 15 NOVEMBRE SU RAI 3 – TRA CONTESSE (TRA CUI LA FIGLIA DELLA MITOLOGICA DOMIETTA DEL DRAGO CHE ERA LA MUSA DI ARBASINO), VANZINA, PAPPI CORSICATO, IRENE GHERGO, BARABARA PALOMBELLI, AVVISTATI MONSIGNORI GOLOSISSIMI CHE SI SONO LITIGATI LA BENEDIZIONE DEL PRANZO. PS: UNO DEI CAGNETTI DI ALDA FENDI HA AZZANNATO UNO DEI MONSIGNORI (CHE NON HA AVUTO PAROLE BENEDICENTI) _ IL DAGOREPORT

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?