paul haggis

SCAMPATO A SCIENTOLOGY, STRONCATO DAL CASO WEINSTEIN - ANCHE PAUL HAGGIS, REGISTA E SCENEGGIATORE PREMIO OSCAR, ACCUSATO DI MOLESTIE E STUPRO - 4 DONNE RACCONTANO GLI INCONTRI HARD CON L'AUTORE DI 'CRASH': ''DEVO ESSERE DENTRO DI TE'' - LUI NEGA: ''UNA MI HA CHIESTO 9 MILIONI. È UN'ESTORSIONE'' - GRANDI SUCCESSI NEI PRIMI ANNI DUEMILA, DA QUANDO HA MOLLATO LA SETTA NEL 2009 NON HA PRODOTTO GRANCHÉ

Alessandra Baldini per l'ANSA

 

PAUL HAGGIS E NAZANIN BONIADI (E TOM CRUISE)

Un altro caso shock di molestie investe il mondo di Hollywood alla vigilia dei Golden Globes: quattro donne accusano il regista canadese premio Oscar per "Crash", Paul Haggis, di averle aggredite sessualmente. Una addetta alle pubbliche relazioni per una agenzia che promuove eventi cinematografici, identificata nei documenti giudiziari come la trentunenne Haleigh Breest, ha denunciato Haggis presso un tribunale civile per averla brutalmente stuprata nel 2013 dopo averla portata nel suo appartamento di Soho, a Manhattan.

 

Alla Breest si sono accodate altre tre donne tra cui un altra "publicist" che sostiene di esser stata costretta a un rapporto di sesso orale e poi violentata quando lavorava con Haggis in uno show televisivo negli anni Novanta. Una delle altre due accusatrici ha detto ai media americani che il due volte divorziato Haggis ha cercato di metterle le mani addosso dicendole: "Devo essere dentro di te".

 

La ragazza se l'era data a gambe. L'altra donna sarebbe stata bloccata a un angolo della strada e baciata a forza, poi seguita su un taxi. Le accuse sono le ultime in una valanga iniziata con lo scandalo Harvey Weinstein: decine di donne hanno messo sul banco degli imputati il potente ex boss di Miramax sul cui conto la procura di Los Angeles sta esaminando un voluminoso dossier messo insieme dalla polizia di Beverly Hills.

 

Paul Haggis e Tiziana Rocca

Come Weinstein, anche Haggis ha negato ogni addebito sostenendo di aver avuto con la Breest "un rapporto amichevole, magari a volte simile a un flirt": attraverso la sua avvocatessa, Christine Lepera, il 64enne regista ha dichiarato di "non aver mai stuprato nessuno" e contrattaccato affermando che la Breest avrebbe chiesto 9 milioni di dollari per mettere tutto a tacere: una richiesta da lui definita "un'estorsione".

 

Prodotto, sceneggiato e diretto da Haggis, "Crash" ('Contatto fisico' in italiano) era uscito nelle sale Usa 2004. Ispirato a un episodio realmente avvenuto e imperniato sul tema del razzismo ma anche sulle sfaccettature di rapporti interpersonali che non si possono chiudere in una sola definizione, ha fatto vincere a Haggis l'Oscar per la miglior sceneggiatura originale. Vincitore del David di Donatello per il miglior film straniero, "Crash" aveva conquistato anche gli Academy Awards per il miglior film e il miglior montaggio.

 

 

 

2. LA PRIGIONE DELLA FEDE: COME HAGGIS ENTRÒ IN SCIENTOLOGY, E PERCHÉ L'HA ABBANDONATA

Recensione del libro ''La prigione della fede'' (poi diventato un documentario - Going Clear - visibile su Netflix) di Roberto Persico per ''Il Foglio'' del 16 febbraio 2016

 

going clear libro su scientology

Nel maggio 1975, in una strada di London, Ontario, Paul Haggis si imbatte in un attivista di Scientology. Ha poco più di trent’anni, un’esistenza disordinata e una vaga aspirazione a lavorare nel mondo dello spettacolo. La promessa che l’associazione fa – svelare finalmente in modo scientifico i misteri della persona, e in-segnare perciò agli adepti a prendere in mano la propria vita e a scoprire possibilità prima sconosciute – gli sembra una buona occasione per dare una svolta alla propria situazione.

 

 

L’aria di mistero del gruppo e le critiche di cui è oggetto non fanno che accrescere in lui l’idea di partecipare a un’avventura elettrizzante; per di più “Scientology aveva messo radici a Hollywood, e Haggis aveva ottenuto i suoi primi ingaggi come sceneggiatore tramite le sue conoscenze in Scientology”. Comincia così per Haggis una vita nuova, che rapidamente lo porta verso il successo prima come autore televisivo e poi come sceneggiatore cinematografico, e man mano lo proietta verso i livelli più alti di quella che nel frattempo si è trasformata in una vera e propria chiesa, che include star del calibro di John Travolta, Chick Corea, Tom Cruise.

 

 E si accorge che “più diventava famoso, meno era probabile che lo rimproverassero per comportamenti considerati ‘fuori etica’ nel caso di altri membri”. Per chi sgarra, infatti, la vita diventa durissima: viene assegnato a programmi di “rieducazione”, obbligato a turni di lavoro pesantissimi in spazi ristretti e fatiscenti. Quasi tutti accettano la “condanna” senza batter ciglio: si riconoscono colpevoli di aver tradito la chiesa e meritevoli della propria condizione. Per chi si ribella e cerca di lasciare la setta, del resto, è l’inferno: pressioni, minacce a figli e parenti, ricatti, attacchi legali, ogni mezzo viene messo in atto per convincere il recalcitrante a rientrare. E quasi sempre con successo.

going clear documentario su scientology

 

Il momento della verità per Haggis arriva nel 2008, quando lo stato della California approva la Proposizione 8, che vieta il matrimonio fra persone dello stesso sesso. Lui ha due figlie lesbiche, ed è in prima fila nella lotta contro il provvedimento; Scientology ha un orientamento fortemente antiomosessuale e si schiera a favore della norma. Haggis cerca di far cambiar parere ai dirigenti della chiesa, ma si scontra con un muro di gomma; a questo punto comincia una sua personale indagine, e scopre le estorsioni, le minacce, le violenze psicologiche e anche fisiche che costellano la vita dell’associazione.

 

Alla fine presenta le dimissioni. I suoi amici, o presunti tali, cominciano a voltargli le spalle. “Una volta chiesi a Haggis – conclude l’autore – come immaginasse il futuro del suo rapporto con Scientology. ‘Quella gente ha la memoria lunga’ mi disse. ‘Scommetto che entro due anni leggerà di qualche scandalo in cui sono coinvolto che apparentemente non avrà niente a che fare con la chiesa’. Rifletté un attimo, poi aggiunse: ‘Ho fatto parte di una setta per trentaquattro anni. Chiunque altro lo vedeva. Non so perché io non ci riuscissi’”.

 

tom cruise scientology

Presentando la vicenda di Haggis, Lawrence Wright – giornalista del New Yorker, vincitore di un Pulitzer per “Le altissime torri”, inchiesta sugli attentatori dell’11 settembre – racconta la sto-ria di Scientology, del suo fondatore, dei successi della setta, delle sue lotte contro il fisco americano, del suo straordinario radicamento a Hollywood, delle persecuzioni contro i traditori che la lasciano. Scientology naturalmente nega tutto, ribattendo che i racconti di violenze sono calunnie di “apostati risentiti”, che se ne sono andati per bassi motivi. Ma al termine della lettura è netta l’impressione che Haggis e Lawrence dicano il vero.

 

 

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DA UN PEZZO È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO E ABILITÀ DI CUI NESSUN ESPONENTE DEL CENTROSINISTRA POSSIEDE NELLA SUA LEADERSHIP... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...