facci scanzi cruciani lucarelli 9

A SCANZI DI EQUIVOCI - FACCI: L’EMULO DI CRUCIANI ACCUSA CRUCIANI DI AVERE L’ASSILLO DI FINIRE SU DAGOSPIA? È COME BOMBOLO CHE GRIDA “PETOMANE” AD ALVARO VITALI - UN TEMPO LEGGEVI LE GRANDI FIRME E TI RITROVAVI LE DITA SPORCHE D' INCHIOSTRO, OGGI LEGGI SCANZI E SONO SPORCHE DI FONDOTINTA..."

filippo facci monte biancofilippo facci monte bianco

Filippo Facci per “Libero Quotidiano”

 

Un tempo leggevi le grandi firme e ti ritrovavi le dita sporche d' inchiostro, oggi leggi Andrea Scanzi e sono sporche di fondotinta. «Siamo la generazione dell' io», ha detto una volta Scanzi, ergendosi ad archetipo.

 

«Ho un ego che fa provincia», ha rimarcato in un' altra occasione, come se ammetterlo fosse un' attenuante. Tutte cose che si sapevano, dopodiché si tende a pensare che ci sia un limite all' indecenza: ma non è vero, non c' è.

 

Leggere un articolo di Andrea Scanzi contro Giuseppe Cruciani - il Fatto di ieri - è qualcosa che va oltre, non è neanche il bue che dà del cornuto all' asino: è sputare controvento, è Marco Travaglio che dice «forcaiolo» ad Antonio Di Pietro, è Bombolo che grida «petomane» ad Alvaro Vitali, è l' emulo di Cruciani che accusa Cruciani e gli dice: «Sei Cruciani».

 

SCANZI CRUCIANISCANZI CRUCIANI

Ricominciamo da capo, va bene. Dunque, ieri Scanzi ha scritto un articolo contro Cruciani e la sua trasmissione «La zanzara». L' ha scritto soltanto ora perché prima avevano lo stesso agente (quel genere di agente che procura le ospitate a pagamento ai giornalisti) ma ora Cruciani ha salutato l' agente, quindi via libera. Ora come spiegare, come sintetizzare?

 

In pratica Scanzi ha accusato Cruciani di giocare nel suo stesso campionato, quello dove impera ormai un «giornalismo» fatto di egotismo esibito, di battute preparate, provocazioni palesi, ossa gettate ai cani, insulti strappa-applausi, soprattutto gli stracazzi propri raccontati a tutti. Perdonino, i lettori, la loro eventuale impressione che forse anche questo articolo - quello che state leggendo - sia solo il sequel di una disputa tra scribacchini: è anche possibile, ma perdonate l' insistenza. Uno Scanzi che critica un Cruciani ha del sociologico, oltreché del malato.
 

LUCARELLI CRUCIANILUCARELLI CRUCIANI

Per dire: Scanzi ieri ha accusato Cruciani d' avere l' assillo quotidiano di finire su Dagospia: e questa accusa, cioè l' articolo di Scanzi, naturalmente dov' è finito? Su Dagospia.
 

Ci tiene, Scanzi. Due giorni fa, stessa cosa: l' uomo che accusa gli altri di voler finire su Dagospia ha scritto direttamente a Dagospia. Perché sa bene, Scanzi, che il problema che addebita a Cruciani - spararla sempre più grossa, altrimenti non finirà su Dagospia - è il suo problema quotidiano: inventarsi la battuta, l' insulto, l' odiografia, lo slogan che ingrassi gli zigomi di Lilli Gruber e dei suoi lettori e lettrici. Perché Scanzi è anche questo, ma forse non lo ricorda perché è troppo ebbro di sé e del suo successo un po' grimpeur: è, in pratica, un individualista generazionale che si compiace nel fregare il vicino di banco o nell' azzannarlo per professione, fatti salvi ovviamente quelli che gli danno da mangiare;

 

uno dei tanti che si è fatto largo - accusa che rivolgono anche al sottoscritto, beninteso - insultando e dileggiando laddove l' insulto e il dileggio non lo rifiutano, diciamo così. Ma qui forse stiamo volando alto: le ragioni per cui uno Scanzi non dovrebbe scrivere di un Cruciani sono anche altre, e un filo più basse.

 

LUCARELLI SCANZILUCARELLI SCANZI

Voglio dire, anzi, lo dico a loro due: se avete avuto delle fidanzate in comune, beh, saranno anche cazzi vostri. Che una, poi, si può anche dire, perché l' hanno stampato sui manifesti: è Selvaggia Lucarelli, trofeo in comune tra voi e il figlio di Adriano Pappalardo: siete gli unici che hanno avuto il fegato di raccontarlo in giro. Domanda: chi ha accettato, poi, di rilasciare delle imbarazzati «interviste sessuali» finite direttamente su Dagospia, nei mesi scorsi? Nell' ordine: Cruciani, Scanzi, Lucarelli.
 

Poi Scanzi è andato oltre, perché la malattia lo sta divorando. Ieri, ancora, ha accusato Cruciani di essere ossessionato dal sesso, com' è vero: ma nell' agosto scorso fu lo stesso Scanzi a telefonare a Cruciani per proporgli un duetto radiofonico su feticismo e scarpe, tema che li appassiona entrambi. Sì, mi rendo conto di che cosa stiamo parlando: ma hanno cominciato loro.

 

Vogliamo alzare il tiro? Ecco: dopo la proposta di classificare come domestici anche i conigli (che perciò non sarebbero più ufficialmente commestibili, come i cani) Cruciani ha portato in trasmissione un coniglio, e l' ha mangiato in diretta; Scanzi, intanto, scriveva su twitter di essere «sempre più fiero di essere vegetariano, sempre più atterrito da una crudeltà così smisurata».
 

SCANZI AL PROCESSOSCANZI AL PROCESSO

Parentesi: il neo vegano Scanzi noi ce lo ricordiamo da Cesarino a Perugia mentre si scofanava quintali di carne ma, a parte questo, Scanzi non vuol capire che lui e l' altro appassionato di conigli giocano appunto nello stesso campionato, e che certe sue uscite sembrano solo uno sgomitarsi per il vertice. Un' idea che Scanzi però non la sopporta. Nella primavera scorsa, Vanity Fair gli chiese, anzi gli disse: «Per molti versi, lei somiglia a un altro giornalista, Giuseppe Cruciani». Risposta: «Siamo entrambi molto narcisi, amiamo il successo, la polemica, le donne. Cruciani però è molto più a suo agio di me in tutto questo».
 

giuseppe cruciani con i conigli a la zanzara  giuseppe cruciani con i conigli a la zanzara

Certo, come no. Scanzi non è a suo agio in tutto questo, ma se gli dicono ridicolmente che «ha fama di tombeur de femmes» (stessa intervista) lui non smentisce, anzi. Scanzi non è a suo agio, ma s' immerge serafico nella peggio schiuma dell' effimero: ha risposto a domande sulla sua abbronzatura, sulle lampade solari, sul fondo tinta televisivo, sul gel autoabbronzante, ha raccontato di andare dall' estetista, ovviamente i suoi gusti sessuali (sempre la cosa dei piedi e dei sandali: ci ha fatto una campagna estiva) e insomma una vita così, tra una bulimia mediatica e l' altra.

SPRITZ SCANZISPRITZ SCANZI

 

Ora: forse saprete che la stringatezza nel descriversi (tipo nei risvolti dei libri) è sinonimo di eleganza e di consapevolezza; bene, guardate che cosa scrive, tra un milione di altre cose, Scanzi di se stesso:

 

giuseppe cruciani con i conigli a la zanzaragiuseppe cruciani con i conigli a la zanzara

«Mi occupo di quasi tutto... cultura e spettacoli, sport, politica, costume, sociale, enogastronomia e (ove possibile) sadomaso. Sono, tra le altre cose, sommelier degustatore ufficiale (AIS) e assaggiatore di formaggi (ONAF). Sono anche vegetariano... Sono stato tra i primi in Italia a credere nella letteratura sportiva, a raccontare il percorso politico di Beppe Grillo e a fotografare il renzismo... Sono stato il padrino della maratona di Alba».
 

FACCI SCANZI  CRUCIANI LUCARELLI 9FACCI SCANZI CRUCIANI LUCARELLI 9SCANZISCANZIandrea scanziandrea scanziANDREA SCANZIANDREA SCANZIandrea scanziandrea scanzi

Scanzi è uno di quelli che accetta i premi giornalistici senza imbarazzi, anzi, nella sua lunghissima biografia su internet elenca anche i noti premi Galvanina, Casentino, Pigro, Lunezia e Caccuri. Scanzi non ha figli, ma nella citata intervista a Vanity Fair ha offerto il fianco a una possibile resipiscenza: «Mi dispiacerebbe non continuare la stirpe Scanzi».
Dacci dentro Andrea, che Cruciani ha già dato.

 

Ultimi Dagoreport

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…