carlo fuortes talk show

I TALK? TUTTO FOLK – CI VOLEVANO UNA PANDEMIA E UNA GUERRA PER CAPIRE CHE NEI TALK NON SI FA INFORMAZIONE, MA SOLO CACIARA. SE N’È ACCORTO PURE L’AD RAI CHE HA MENATO SUL FORMAT: “L'IDEA DI GIORNALISTI, SCIENZIATI, INTELLETTUALI CHIAMATI A IMPROVVISARE SU QUALSIASI TEMA NON CREDO POSSA FARE UN BUON SERVIZIO PUBBLICO. C’È STATO UN ABUSO DEI TALK ADATTI ALL'INTRATTENIMENTO, MA NON ALL'APPROFONDIMENTO GIORNALISTICO” – E OPINIONISTI ED ESPERTI FUGGONO DAI PROGRAMMI PER NON ESSERE BOLLATI COME FILO-RUSSI...

1 - ADDIO AI DIBATTITI IN TV GLI ESPERTI DISERTANO I TALK SHOW COI FILORUSSI

Paolo Giordano per “il Giornale”

 

CARLO FUORTES

Contrordine compagni. Dopo oltre due anni di rincorsa al talk show di virologi e sedicenti tali, ora tocca agli opinionisti «bellici» iniziare a fare distinguo, a mettere i puntini sulle i, a prendere le distanze. È una tendenza che è appena iniziata e, garantito, diventerà virale.

L'altra sera Nona Mikelidze, Nathalie Tocci e Andrea Gilli hanno declinato l'invito di Giovanni Floris a DiMartedì su La7 perché «il problema è Nadana Fridrikson, "giornalista" della tv del ministero della Difesa russo», come ha spiegato il professore del Defence College, l'università della Nato.

giovanni floris dimartedi'

 

Tra l'altro, durante la puntata la giornalista russa è inciampata nell'umorismo involontario lamentando di essere vittima di censura: «Se non mi permette di rispondere, la considero censura». Risate in studio.

In ogni caso, è scoppiata un'altra guerra: quella dell'opinionista. Per capirci, meglio stare alla larga dai programmi nei quali ci sono voci troppo chiaramente (o troppo faziosamente) vicine a posizioni russe. Qualcuno parla pro Putin? Allora non vengo.

nadana fridrikson 2

 

Una polemica che discende (anche) dall'intervista a Lavrov a Zona Bianca su Rete4 e che è senza dubbio condizionata anche dal comprensibile timore di diventare parte/vittima/complice di fake news oppure di notizie subdolamente distorte.

Non a caso ieri il Copasir presieduto da Adolfo Urso ha deciso di «svolgere un approfondimento sull'ingerenza straniera e sull'attività di disinformazione (...) con particolare riferimento al conflitto tra Russia e Ucraina». Insomma, si è capito subito che quello di DiMartedì non sarebbe rimasto un caso isolato.

 

LAVROV BRINDISI 3

E difatti, proprio ieri pomeriggio la brava Marta Ottaviani, autrice di Brigate Russe, ha diffuso il proprio scambio di messaggi con la redazione di Otto e mezzo, sempre su La7. All'invito a partecipare al programma di Lilli Gruber, ha risposto di no perché «non credo che la guerra contro l'Ucraina sia da voi stata trattata in modo corretto e imparziale». E tanti saluti. Una presa di posizione tranchant ma chiarissima che lei ha confermato nel tardo pomeriggio a Zapping su Radio1 e diventerà un precedente inevitabile per chi parteciperà ai talk show. Ma non solo.

CARLO FUORTES

 

Intanto, durante l'audizione in Vigilanza l'ad Rai, Carlo Fuortes, ha dichiarato che l'azienda sta «ragionando sulle policy, penso che l'ospite che partecipa non debba ricever e che il format talk show non sia l'ideale: chiamare giornalisti, operatori, intellettuali, scienziati a improvvisare su qualsiasi tema non può essere un buon servizio pubblico».

 

E lo ha dimostrato pure il siparietto quasi fisico al Maurizio Costanzo Show tra Vittorio Sgarbi e Giampiero Mughini che, dopo una riflessione di Al Bano su Putin, hanno alzato i toni arrivando quasi a scontarsi. «Sono allibito» ha poi detto Sgarbi. «Tra noi due s' è solo trattato di diverse sfumature di pensiero e di parola, e semmai di tono della voce» ha poi replicato Mughini su Dagospia. In ogni caso la puntata è andata in onda ieri sera in versione completa, diventando l'ultimo caso in ordine di tempo di confronti accesi in materia di Russia e Ucraina.

ALESSANDRO ORSINI ANDREA SCANZI - CARTABIANCA

 

2 - FUORTES SUI TALK SHOW: «NON ADATTI AGLI APPROFONDIMENTI»

Antonella Baccaro per il “Corriere della Sera”

 

«Penso che il format talk show per l'approfondimento giornalistico in un'azienda che fa servizio pubblico non sia il format ideale. Negli ultimi decenni c'è stato un abuso di questa forma, che invece è molto adatta all'intrattenimento ma su temi leggeri, non su temi importanti come quelli politici o culturali». L'amministratore delegato della Rai, Carlo Fuortes, in audizione ieri sera in commissione parlamentare di Vigilanza, fa calare la mannaia sui dibattiti tra ospiti eterogenei sui temi dell'informazione.

carlo fuortes

 

«L'idea di giornalisti, operatori, scienziati, intellettuali chiamati a improvvisare su qualsiasi tema non credo che possa fare un buon servizio pubblico. È l'opposto di quello che la Rai ha fatto per lungo tempo» ha proseguito Fuortes, citando gli esempi virtuosi di Sergio Zavoli e Enzo Biagi. Per Fuortes anche il tema dello share va circoscritto: non può essere «l'unico criterio di valutazione di un programma» ha detto, riferendosi al fatto che molti talk ospitano le polemiche per fare più ascolti.

 

ALESSANDRO ORSINI A CARTABIANCA

Quelle di Fuortes sul destino dei talk show non sembrano essere solo parole: l'ad ha promesso che la «discontinuità» rispetto al passato sarà presente già nei prossimi palinsesti. Quanto al problema della remunerazione degli ospiti in tv, Fuortes si è limitato a dire che, personalmente, ritiene che non dovrebbe essere prevista. Del tema si sta occupando l'ad insieme con il consiglio di amministrazione e il direttore degli Approfondimenti, Mario Orfeo.

 

In Vigilanza è stato anche sollevato il tema della polemica sulla presenza del direttore del Tg2 , Gennaro Sangiuliano, alla Conferenza programmatica di Fratelli d'Italia. Sul punto Fuortes ha chiarito che il direttore aveva chiesto l'autorizzazione per una moderazione, non per un intervento. La questione, ha concluso l'ad, sarà approfondita dalla Direzione Risorse Umane.

CARLO FUORTES

 

All'inizio dell'audizione il presidente della Vigilanza Alberto Barachini ha richiamato l'iniziativa del Copasir (Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica) di svolgere «un approfondimento sulla ingerenza straniera e sulla attività di disinformazione, anche al fine di preservare la libertà e l'autonomia editoriale e informativa da qualsiasi forma di condizionamento, con particolare riferimento al conflitto tra Russia e Ucraina».

 

NADANA FRIDRIKSSON OSPITE DI LILLI GRUBER

«L'iniziativa del Copasir - ha detto Barachini - conferma la mia personale convinzione che sia necessaria una policy sugli ospiti della tv pubblica oggetto di una proposta di risoluzione in corso di esame». Fuortes ha annunciato l'accordo con i sindacati sull'informazione notturna dei Tgr che passerà sul web e per la quale sono previste nuove assunzioni. E c'è intesa anche sul lavoro agile e i profili professionali degli inviati.

CARLO FUORTESorsini Nadana Fridrikhson giornalista russa CARLO FUORTESNADANA FRIDRIKHSON A CARTABIANCA

Ultimi Dagoreport

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…