IL TUCA TUCA NON CI SAREBBE MAI STATO SENZA ALBERTO SORDI - RAFFAELLA CARRA’: ''PER L' ITALIA BACCHETTONA DI QUEGLI ANNI, ERA TROPPO SEXY. I DIRIGENTI RAI MI PROIBIRONO DI RIPRESENTARLO. PER LORO ERA INDECENTE E PROVOCATORIO. E POI ERANO ARRIVATE LAMENTELE ANCHE DAL VATICANO... PER MIA FORTUNA, PERÒ, C' ERA ALBERTO - UN UOMO DALLA BATTUTA PRONTA. ERA SIMPATICO E GENTILE, E NON SI DAVA MAI ARIE DA DIVO. ANCHE SE AVREBBE POTUTO FARLO: ERA IL NUMERO UNO'' - VIDEO

-

Condividi questo articolo


 

Andrea Scarpa per il Messaggero

 

Diceva spesso, Albertone, che non gli piaceva andare in tv. In quella famosissima puntata di Studio Uno, anno 1966, quella dello sketch con Mina e della battuta che oggi qualcuno potrebbe addirittura definire politicamente scorretta - «Mina, Minona, quanto sei bella, sei la più brava cantante del mondo. Sei grande, grande, sei na fagottata de roba, sei» - poco prima aveva raccontato il suo rapporto con il piccolo schermo.

 

ALBERTO SORDI TUCA TUCA RAFFAELLA CARRA ALBERTO SORDI TUCA TUCA RAFFAELLA CARRA

 «Io non vado tanto volentieri in televisione perché ho iniziato con la radio e lì è tutto diverso. Chi ascolta segue in religioso silenzio, oggi quando guardano la tv le persone parlano al telefono, mangiano, litigano... Alberto Sordi? A me quello nun me fa ride.... Ao! Che ve siete ammattiti?».

 

 E giù a ridere tutto lo studio, con Mina piegata in due. In realtà ci andava poco, è vero, ma lo faceva sempre con piacere, calibrando giustamente le apparizioni per lasciare sempre il segno. Ovunque e con tutti: da Mina alle gemelle Kessler, a Raffaella Carrà.

ALBERTO SORDI TUCA TUCA RAFFAELLA CARRA ALBERTO SORDI TUCA TUCA RAFFAELLA CARRA

Con quest' ultima, nel 1971, scrisse addirittura una piccola grande pagina di storia del costume italiano. Che cominciò sul primo canale della Rai il 13 novembre di quell' anno, due settimane prima del suo intervento. A raccontarcelo è proprio lei, la Raffa nazionale, 77 anni.

 

Durante la sesta puntata di Canzonissima, la popolare gara canora legata alla Lotteria di Capodanno, che lei conduceva per il secondo anno consecutivo con Corrado, cosa fece?

«Presentai Tuca tuca, canzone e balletto, assieme a Enzo Paolo Turchi.

Le parole erano di Gianni Boncompagni, le musiche di Franco Pisano, le coreografie di Don Lurio. Scoppiò il finimondo».

 

Troppo sexy?

«Per l' Italia bacchettona di quegli anni, sì. I dirigenti Rai mi proibirono di ripresentarlo. In tv per il Tuca tuca non ci sarebbe mai più stato posto. Per loro era indecente e provocatorio. E poi erano arrivate lamentele anche dal Vaticano... Per mia fortuna, però, c' era Alberto Sordi».

 

Che intende dire?

«Prima dello scandalo aveva già accettato di venire in trasmissione come ospite, così lo invitai a cena a casa mia, gli raccontai tutto, e dopo aver mangiato misi su la canzone e gli feci vedere le mosse, esibendomi da sola per lui, per poi fargli la proposta: balleresti il Tuca tuca con me? Mi sarei aspettata una risposta tipo: Raffae', fammece pensa' un po'. E invece...».

ALBERTO SORDI TUCA TUCA RAFFAELLA CARRA ALBERTO SORDI TUCA TUCA RAFFAELLA CARRA

 

E invece?

«Mi disse subito di si: Vengo al Delle Vittorie solo se ballo il Tuca tuca. Rimasi a bocca aperta dalla felicità: nessuno avrebbe detto no ad Alberto Sordi».

 

Come andò?

«La serata fu memorabile. Iniziai l' esibizione con Enzo Paolo Turchi e a metà del ballo entrò in scena Alberto. Mi sfiorò con le dita i seni e l' ombelico. In quel momento pensai che mi avrebbero sicuramente cacciata dalla Rai e non avrei mai più lavorato in tv. Invece fu un trionfo. Dopo lo sdoganamento di Sordi non ebbero più il coraggio di dire no al Tuca tuca, che era una trovata geniale, semplice e innocente. Lo ballavano pure le suore coi bambini negli asili. Un successo che va avanti da allora. Nel 2012 anche Madonna gli ha reso omaggio in un suo tour».

 

La prima cosa che le viene in mente del suo Sordi qual è?

«La battuta pronta. Era simpatico e gentile, Alberto.

E non si dava mai arie da divo. Anche se avrebbe potuto farlo: era il numero uno».

 

Quando vi siete incontrati la prima volta?

«Tantissimi anni fa in uno studio tv. Eravamo lì per ragioni diverse ma finimmo per mangiare insieme in mensa. Alla fine mi chiese una sigaretta e da quel giorno ogni volta che c' incontravamo me ne chiedeva una, per lui era diventato un gesto scaramantico, quasi un portafortuna».

 

Secondo lei è stato grande per quale motivo?

alberto sordi il mafioso alberto sordi il mafioso

«Perché ha saputo raccontare gli italiani come nessun altro. Ha descritto la nostra natura in profondità utilizzando gli strumenti della simpatia, ma anche della viltà, del cinismo, del coraggio, della seduzione... Tutti quei sentimenti, vizi e virtù che ci appartengono, lui li ha messi nella sua arte in maniera tanto generosa ed efficace quanto implacabile».

 

Il suo film preferito qual è?

«Se devo citarne uno: La grande guerra di Mario Monicelli, un capolavoro».

 

Cosa resterà di lui?

«I suoi lavori, che non invecchieranno mai, e anche l' affetto e la stima di chi lo ha conosciuto. Quando è morto, di nascosto, andai di sera in Campidoglio a rendergli omaggio. Aiutata dalle guardie della sicurezza, gentilissime, pregai per lui, lo guardai a lungo, e poi lo salutai. Sono sicura che mi abbia sentito. Fu emozionante. Come sempre, con lui. Ciao Alberto, grazie di tutto».

 

alberto sordi alberto sordi

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

FLASH! - ALLA FACCIA DI CHI LO VOLEVA MORTO! L’AUTOBIOGRAFIA DI PAPA BERGOGLIO, “LIFE”, SCRITTA DA PAPA FRANCESCO CON IL VATICANISTA DI MEDIASET, FABIO MARCHESE RAGONA, A UNA SETTIMANA DALL’USCITA NEGLI USA HA GIÀ CONQUISTATO UN POSTO NELLA PRESTIGIOSISSIMA CLASSIFICA DEI BEST SELLER DEL “NEW YORK TIMES”. LO STESSO IN GERMANIA, CON LA CLASSIFICA DELLO “SPIEGEL”. E IN ITALIA? I RITI VODOO E I MALOCCHI DEGLI ANTI-BERGOGLIANI NON SAREBBERO SERVITI A NIENTE: PARE CHE IL LIBRO SIA PRIMO IN TUTTE LE CLASSIFICHE LIBRARIE. SEGNO CHE LA GENTE, AL CONTRARIO DI TANTI SUOI COLLABORATORI, AMA BERGOGLIO. AMEN!

ARCORE MORMORA, MILANO CONFERMA: MARTA FASCINA SI È FIDANZATA! A RUBARE IL CUORE DELLA FU VEDOVA INCONSOLABILE DI SILVIO BERLUSCONI NON SAREBBE UN POLITICO, NÉ UN PERSONAGGIO PUBBLICO - LA FAMIGLIA BERLUSCONI, CHE NON VEDE L’ORA DI SBULLONARLA DA VILLA SAN MARTINO, AVREBBE PERSINO PRESO UN APPARTAMENTO A MILANO PER LEI E IL SUO NUOVO AMORE. SI VOCIFERA CHE IN QUESTI GIORNI SI STIA LAVORANDO ALL’ARREDAMENTO… - MARTA FASCINA: "LA NOTIZIA È TOTALMENTE INFONDATA. QUANTO ALL'ACQUISTO DI UN NUOVO APPARTAMENTO, SI TRATTA SEMPLICEMENTE DI UNA VALUTAZIONE CHE STO FACENDO PER UN MEMBRO DELLA MIA FAMIGLIA..."

DAGOREPORT – “SANTA” E VOLUBILE: LE MILLE VERSIONI DELLA  SANTADECHÈ SULLE SUE DIMISSIONI DA MINISTRO IN CASO DI RINVIO A GIUDIZIO. ALL’INIZIO SI È DIFESA SENZA ESITAZIONI, POI HA IPOTIZZATO UN PASSO INDIETRO (“FARÒ UNA SERIA E COSCIENTE VALUTAZIONE”) E OGGI, DI NUOVO, CAMBIA SPARTITO: “NESSUNO MI HA CHIESTO DI DIMETTERMI” - PERCHÉ ONDEGGIA COSÌ TANTO? QUALI ASSI NELLA MANICA È CONVINTA DI AVERE? – NESSUN COMMENTO DALLA MELONA CHE SA BENE CHE FDI NON VEDE L'ORA DI RISPEDIRLA A CUNEO (A PARTE IL SODALE LA RUSSA) - NEL CASO IN CUI LA PITONESSA NON SI RASSEGNASSE A DIMETTERSI, E' GIA' PRONTO UN RIMPASTO DI GOVERNO DOPO LE EUROPEE: DATI IN USCITA ANCHE DELMASTRO E ZANGRILLO…- VIDEO 

DAGOREPORT – PER NON PERDERE LA FACCIA CON I RUSSI, PUTIN ACCUSA L’UCRAINA PER LA STRAGE DI MOSCA, MA LA TRATTATIVA CON LA CIA PER EVITARE L’ESCALATION VA AVANTI - LO SCHEMA È “DUE PASSI IN AVANTI E UNO INDIETRO”: I RUSSI AVANZERANNO, KIEV ACCETTERA' UNA TREGUA E LE NUOVE CONQUISTE SARANNO “OFFERTE” SUL TAVOLO DEL NEGOZIATO – ALLA FINE SI TORNEREBBE INDIETRO DI 10 ANNI, AGLI ACCORDI DI MINSK CHE PREVEDEVANO UN’AUTONOMIA SPECIALE PER LE REPUBBLICHE DI DONETSK E LUGANSK E L’ASSICURAZIONE CHE L’UCRAINA NON ENTRERÀ MAI NELLA NATO – IL MESSAGGIO DI BIDEN A ZELENSKY: RESISTI FINO ALLO SBLOCCO DEI 60 MILIARDI DI AIUTI DAL CONGRESSO MA NON SOFFIARE SUL FUOCO ORA CHE NELLA PARTITA SI SONO INFILATI ANCHE I JIHADISTI (MONITORATI DALLA CIA)...