VIGNETTISTI CONTRO - “SUI SOCIAL DISPENSATE MORALE E REGOLE. NELLA VITA REALE SIETE I PEGGIO FIJI DE ‘NA MIGNOTTA”, IL MAL-DESTRO FEDERICO PALMAROLI IN ARTE OSHO PROVOCA LA REAZIONE DEL DISEGNATORE ANTI-SALVINI MAKKOX (PARROCCHIETTA DI ZORO) CHE LO FULMINA: “CREDO CHE SIA UNA CRITICA MOLTO DURA AL GOVERNO E ALLA SUA COMUNICAZIONE” – ANCORA OSHO: “IN REALTÀ ERA UN FATTO PERSONALE ED È STATA FATTA ASSOCIAZIONE CON CUTRO. COMUNICAZIONE SBAGLIATA, COME QUELLA DI INDOSSARE STIVALONI COL FANGO PER COPRIRE IL VERO FANGO” (IL RIFERIMENTO E' A SOUMAHORO) – LA BATTAGLIA A COLPI DI TWEET

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Estratto dell'articolo di Francesco Specchia per “Libero quotidiano”

 

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federico palmaroli in arte osho federico palmaroli in arte osho

Scrive, poeticamente, Osho: «Sui social dispensate morale e regole di condotta. Nella vita reale siete i peggio fiji de ‘na mignotta». Risponde Makkox: «Credo che sia una critica molto dura al governo e alla sua comunicazione (critica per la quale potresti ricevere molti attacchi, ma sono con te fratello)».

 

Ancora Osho: «Ma in realtà era un fatto personale che ho generalizzato ed è stata fatta associazione con Cutro. Comunicazione sbagliata, certamente, come quella di indossare stivaloni col fango per coprire il vero fango». E, in ribattuta, ancora Makkox: «Quindi stai a gioca’ per il pareggio, ehehehe».

 

Chiosa di Osho: «Meglio sempre il pareggio che perdere con un autogol». Controchiosa di Makkox: «Mi sembra giusto:)». Naturalmente, in transluce, si avvertono velate (neanche troppo) critiche agli opposti universi d’appartenenza.

 

federico palmaroli in arte osho federico palmaroli in arte osho

Botte all’extrasinistra di Schlein e alle avventure migratorie di Soumahoro, agli errori comunicativi di Piantedosi e al consiglio di ministri made in Cutro. Destra e sinistra satirica che si strattonano.

 

La novità è che lo fanno con battute al cianuro e una guerra dichiarata che nasconde, sotto sotto, un filo d’ammirazione e un reciproco rispetto. A memoria di cronista, questo non avveniva dai tempi in cui Fortebraccio sull’Unità e, appunto, Indro Montanelli sul Giornale si divertivano come pazzi a chi meglio flagellava educatamente l’avversario.

makkox makkox

Eppure, anche Osho e Makkox non potrebbero esser più diversi. Il primo, Osho, classe ‘73, romanissimo di Monteverde, impiegato di giorno e micidiale battutista di notte, s’è inventato profili Facebook e Instagram - Le più belle frasi di Osho - da milioni di followers.

 

E l’ha fatto rubando il nome a Osho Rajneesh un santone dalla barba esorbitante e dall’aspetto alla Bob Marley che, a metà degli anni Settanta, girava l’India fondando comunità e insegnando amore e meditazione; per poi trasferirsi in Oregon, negli Stati Uniti, e appassionarsi alle Rolls-Royce. Scippandogli il nome, Palmaroli espresse il segno d’un continuo perculare la sinistra radical chic.

 

Il secondo, Makkox, classe ’65, viene da Formia con furore; ed è passato per Il Post, L’Espresso, Il Foglio finendo coprotagonista del Propaganda Live di Diego Bianchi/Zoro, programma di culto de La7 che per mission conclamata toglie da sempre la pelle al centrodestra. Anche tecnicamente sono agli antipodi. Makkox ha un tratto elegantissimo e filiforme – a volte mi ricorda Saul Steinberg, a volte Andrea Pazienza- usato su testo attraversato da metafore. Roba che fa molto terrazza romana, nonostante il finto piglio caciarone.

 

makkox su salvini makkox su salvini

Osho, invece, è il Pasquino redivivo che utilizza la scompostezza fotografica dei politici come tabula su cui incidere col fuoco una battuta in romanesco invincibile; e che, di solito, come meme, diventa il baricentro grafico della prima pagina del Tempo.

Anche politicamente attraversano da sempre mondi opposti. Quando, in tempi d’opposizione tenace, decise di dichiararsi amico di Giorgia Meloni, Osho dichiarò: «Quando ha iniziato a girare la voce che non ero orientato al pensiero unico ho detto: “Vabbè Ok. Rimarrò nella nicchietta, non farò nulla di importante”. Invece ho rotto uno steccato. Se vieni da questa parte devi essere bravo il doppio per accreditarti e cercare il più impossibile di essere imparziale. Io credo di esserlo sempre».

 

makkox makkox

Quando, in tempi di governo Pd, non riusciva esplodere come avrebbe dovuto, Makkox affermò: «Scelgo di non coltivare il rancore perché ti porta via tempo, però ci sono stati periodi in cui le cose non andavano bene. Hai solo voglia di mordere. A casa non andava bene e volevo sfangarmela da solo. Non avevo istruzione, quindi ho iniziato dai lavori manuali. E lì è una giungla. Quindi quando vedo gli arrabbiati un po’ li capisco. Anche se non li giustifico».

 

 

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