VITA, OPERE E MIRACOLI DI TONINO DI PIETRO, IN UN LIBRO SCRITTO CON LA MOGLIE DI FUNARI - “L’IDV CON L’UDC NON CI AZZECCANO” - “GRILLO VUOLE BUTTARE GIÙ IL PALAZZO, IO INTENDO OPERARE ALL'INTERNO DELLE ISTITUZIONI PER RIMETTERLE IN PIEDI” - “BERLUSCONI È COME LA VOLPE: AMMAZZA TUTTI I POLLI CHE TROVA NEL POLLAIO, ANCHE QUELLI CHE NON MANGIA” - “ANDREOTTI: UNA PERSONA DI POTERE ESTREMAMENTE INTELLIGENTE, IMPERSCRUTABILE, CHE "LA GIRA MA NON LA TOCCA"…

Aldo Cazzullo per il "Corriere della Sera"

«Mi sento di poter dire che non è possibile un'alleanza strutturale tra l'Idv e l'Udc. Sono due partiti che non ci azzeccano. Bersani deve decidere se stare con l'uno o con l'altro, perché con entrambi è impossibile. Casini, alla fine, andrà da solo alle elezioni, e il Pd finirà per scoprire di aver solo perso il proprio tempo. Se l'Udc si è sempre macchiata di opportunismo, l'Idv è una moglie severa, che fa rigare dritto il marito agitando il mattarello in aria, ma fedele, che la sera sei sicuro di ritrovare a casa».

Antonio Di Pietro tenta un ultimo aggancio a Bersani, rinfaccia a Casini di avergli in passato proposto candidature e alleanze, e ha una parola per ognuno dei leader che ha conosciuto. Il suo ultimo libro - «Politici», che Ponte alle Grazie pubblica giovedì prossimo - è appunto una raccolta di ritratti, scritta con Morena Zapparoli Funari, la vedova del personaggio tv. Eccone i punti più significativi.

CASINI
«Ha bussato a tante porte, anche alla mia, pur di trovare alleanze utili ai suoi scopi. Casini bussò alla mia porta subito dopo Mani Pulite. Il suo gruppo era composto da gente come Giovanardi e Buttiglione, che ora mi criticano ma all'epoca hanno cercato di costruire la propria carriera basandosi sul fatto che loro rappresentavano il nuovo. L'Italia è piena di preti spretati alla Casini e lui approfitta di questa ipocrisia nostrana».

GRILLO
«Nel sito fa il suo mestiere: non stando dentro le istituzioni, protesta. Con lui vedo qualche vicinanza, ma anche differenze profonde. Grillo intende buttare giù il Palazzo, mentre io intendo operare più all'interno delle istituzioni, per rimetterle in piedi». Altre differenze: infrastrutture, rigassificatori. Ma «ormai il grillismo è diventato una pratica politica, con militanti e una vita propria da analizzare a prescindere dalla personalità di Grillo». E il Vaffa-Day «è stata una grande manifestazione di democrazia. Parteciperei ancora mille volte».

MONTI
«Ha un curriculum d'eccellenza, ha una credibilità internazionale diversa rispetta a Berlusconi. È senz'altro un bene non doversi più vergognare del presidente del Consiglio. Però contesto il merito dei provvedimenti del suo governo, che premiano i furbi e gli speculatori e sono iniqui per la parte più debole della società».

BERLUSCONI
«È come la volpe: ammazza tutti i polli che trova nel pollaio, anche quelli che non mangia». Di Pietro racconta la telefonata con cui Scalfaro gli annunciò nel '94 la richiesta di Berlusconi di entrare nel suo governo. «Mi diede appuntamento in via Cicerone 40, a Roma. Arrivai accompagnato dal colonnello dei carabinieri Gallitelli, e vi trovammo i fotografi già piazzati fuori dal palazzo. Scoprimmo che quello era lo studio legale di Previti (...). In quei giorni contattarono anche Piercamillo Davigo, al quale il Msi propose il ministero della Giustizia. Forse avremmo fatto bene ad accettare entrambi: se io fossi diventato ministro degli Interni e Davigo Guardasigilli, le leggi ad personam non sarebbero mai state emanate e Berlusconi avrebbe dovuto rispondere ai magistrati prima che scattassero le prescrizioni».

FELTRI
«Considerarlo uno yes man al soldo della famiglia Berlusconi sarebbe un'offesa alla sua intelligenza e alla sua autonomia».

VENDOLA
«È un politico molto capace. Ed è un predicatore. I nostri elettorati sono diversi e complementari. Non siamo rivali, ma possibili collaboratori. Sia io sia lui potremmo candidarci alle primarie del centrosinistra».

VELTRONI
«Avrebbe voluto che l'Idv confluisse nel Pd, mentre noi - e i fatti ci danno sempre più ragione - ritenemmo quel partito troppo acerbo, instabile e frammentato. A causa del suo modo morbido di condurre l'opposizione, Veltroni è stato definito da Grillo, con una modalità d'espressione adeguata al personaggio, "il miglior alleato di Berlusconi". Io penso che Veltroni sia un personaggio positivo della nostra politica».

ANDREOTTI
«Una persona di potere estremamente intelligente, imperscrutabile, che "la gira ma non la tocca". Questa espressione la usavamo tra poliziotti di marciapiede, quando indagavamo sui traffici di droga. C'era sempre quello che "la gira ma non la tocca", ovvero colui che, pur tenendosi a distanza dai reati, ne gode dei benefici». Di Pietro scrive di credere che alcuni conti trovati allo Ior fossero di Andreotti, ma non di aver mai trovato le prove.

SE STESSO
«Il ricordo più antico che ho è un ricordo tragico. Una mattina, avevo quattro anni, mi svegliai accanto a mia sorella gemella. Dormivamo insieme, sempre abbracciati. Quella mattina mi svegliai perché lei era fredda. Questa è la prima immagine di cui ho memoria. La mia sorellina morta». «Mio padre morì cadendo dal trattore. Io entrai nel seminario di Termoli. Mia sorella si era già fatta suora. Ma io non avevo la vocazione. A 13 anni sono andato a Roma alla scuola di perito industriale. Ho fatto il gelataio, il cameriere, il garagista notturno, il lavamacchine.

Mangiavo una volta al giorno: due panini da 5 lire ciascuno e un cioccolatino che ne costava 15. Poi sono emigrato a Böhmenkirch, in Baviera. Fu un'esperienza bellissima: dalle 5 di mattina all'una di pomeriggio lavoravo in fabbrica come lucidatore di metalli, dalle 3 di pomeriggio alle 8, 9 di sera lavoravo in una segheria. Alla catena di montaggio c'erano un turco, un albanese, un greco, un serbo. Ero l'unico italiano. Il sabato sera, a mezzanotte, stremato dal lavoro salivo su una collinetta e tentavo di captare il segnale della trasmissione Notturno italiano, per sentire qualche parola che mi facesse sentire a casa».

 

BERSANI PIER FERDINANDO CASINI Silvio BerlusconiVITTORIO FELTRI NICHI VENDOLABEPPE GRILLO DIPIETRO GIOVANEDIPIETRO GIOVANEDIPIETRO GIOVANEDIPIETRO GIOVANE

Ultimi Dagoreport

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – OH, NO: VUOI VEDERE CHE ABBIAMO DI NUOVO SOPRAVVALUTATO TAJANI? PENSAVAMO CHE IL SUSSULTO SULLO IUS SCHOLAE FOSSE LO SLANCIO DI UN LEADER, PER QUANTO AL SEMOLINO, PRONTO A METTERCI LA FACCIA PER UNA BATTAGLIA DEL SUO PARTITO. E INVECE NO: NEI PALAZZI ROMANI SI MORMORA CHE DIETRO LE SUE DICHIARAZIONI (OSTILI ALLA LEGA) CI FOSSE LA ZAMPETTA DI GIORGIA MELONI, IMPEGNATA A SEMINARE ZIZZANIA NELLA LEGA DI SALVINI, ORMAI VANNACCIZZATA, CHE VEDE LO IUS SCHOLAE COME LA KRYPTONITE – UN "PIZZINO" PER GLI SCOMODI ALLEATI DEL CARROCCIO: NON TIRATE TROPPO LA CORDA - E IL "MAGO OTELMA" DI FROSINONE, TRAVESTITO DA MINISTRO, HA LANCIATO IL SASSO E POI NASCOSTO LA MANO...

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA? 

vincent bollore john elkann andrea pignataro

CHE NELLA TESTA DI JOHN ELKANN FRULLI L’IDEA DI VENDERE “LA REPUBBLICA”, NON È UN MISTERO. GIÀ UN ANNO FA SI SPETTEGOLÒ DI TRATTATIVE A TORINO CON UNA CORDATA DI IMPRENDITORI E BANCHE MILANESI - ELKANN, COSÌ CHIC E COSÌ SNOB, AVREBBE GRADITO LA PRESENZA NELLA CORDATA DI UN NOME INTERNAZIONALE. ED ECCO SPUNTARE L’IMPOSSIBILE: VINCENT BOLLORÉ, PATRON DI VIVENDI E DELLA DESTRA OLTRANZISTA FRANCESE – L’ULTIMA INDISCREZIONE ACCREDITA UNA VOGLIA DI CARTA AL BOLOGNESE ANDREA PIGNATARO, SECONDO MILIARDARIO D’ITALIA - VERO, FALSO, INVEROSIMILE? QUELLO CHE È CERTO È CHE LA CRISI MONDIALE DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA STA DIVENTANDO UN ‘’DRAMMA ECONOMICO’’, CON MINACCIA DI CHIUDERE LE FABBRICHE STELLANTIS, E LA LINEA ANTI-GOVERNATIVA DI “REPUBBLICA” È UNA FONTE DI GUAI, NON ESSENDO PER NULLA GRADITA (EUFEMISMO) DAI “VENDI-CATTIVI” DELLA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI….

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...