mirko romano come valerio

TRA ''GOMORRA'' E REALTÀ: PRESI GLI ASSASSINI DI MIRKO ROMANO, IL KILLER DI BUONA FAMIGLIA CHE HA ISPIRATO IL PERSONAGGIO DI VALERIO, BRACCIO DESTRO DI ''SANGUE BLU'' CHE NON VENIVA DA SCAMPIA, MA DAL QUARTIERE BORGHESE DELL'ARENELLA, AVEVA FATTO L'UNIVERSITÀ E NON PARLAVA IN DIALETTO. DIVENTATO UNO DEI SICARI E DEI CAPI PIÙ IMPORTANTI, A 27 ANNI ANDÒ A UNA RIUNIONE E…

 

 

Fulvio Bufi per il “Corriere della sera

 

Il corpo del giovane era steso ai bordi di una strada di periferia. Il volto schiacciato sull' asfalto, una chiazza di sangue in corrispondenza della bocca. Era la notte del 3 dicembre 2012 e quell' omicidio, già prima di sapere chi fosse il morto, aveva una spiegazione: un' altra vittima della nuova guerra di Scampia, meno appariscente di quella di qualche anno prima, ma allo stesso modo feroce e combattuta tra quelli che una volta erano stati tutti dalla stessa parte.

 

VALERIO OVVERO LORIS DE LUNA IN GOMORRA

Ma c' era anche una storia che il ragazzo appena ucciso si portava dietro e che lo rendeva per molti versi differente dagli altri protagonisti di quelle vicende criminali. Non migliore né peggiore: differente. Perché lui era, sì, uno del Sistema, e pure uno importante. Ma non era cresciuto tra le vele di Scampia, non aveva fatto la vedetta, non era mai stato al minorile e nemmeno aveva mai fatto uno scippo o una rapina. Lui era l' Italiano, chiamato così perché non parlava in dialetto. E quella notte di fine autunno è morto senza immaginare che qualche anno più tardi avrebbe ispirato il personaggio dei uno dei protagonisti della serie tv italiana più famosa nel mondo: Gomorra.

 

La cronaca ci consegna oggi l' arresto di quattro uomini (tutti già detenuti per altre questioni) accusati di essere mandanti ed esecutori materiali dell' agguato. La vittima si chiamava Mirko Romano, aveva 27 anni e in una informativa redatta meno di due mesi prima del suo omicidio, la squadra mobile di Napoli lo indicava come una delle figure di maggior peso all' interno degli scissionisti.

 

MIRKO ROMANO

Era in quelle carte che si tracciava il profilo non solo criminale di questo elemento assolutamente «intraneo al clan», come si scrive negli atti giudiziari e investigativi, eppure diverso da tutti gli altri affiliati. Mirko Romano non era cresciuto a Scampia perché abitava in un posto decisamente lontano da quello dei palazzotti e delle piazze di spaccio: era dell' Arenella, zona collinare, tutt' uno con il Vomero, il quartiere della borghesia benestante e dello shopping.

 

Lui non era stato al minorile e non aveva fatto la vedetta e nemmeno scippi o rapine, perché l' infanzia e l' adolescenza le aveva passate andando a scuola, e dopo si era iscritto pure all' università, come era normale che fosse, con la mamma insegnante e il papà impiegato di buon livello.

 

Però un giorno aveva fatto amicizia con certa gente conosciuta frequentando gli stessi locali. Brutta gente, che invece per lui era affascinante. E, cosa ancora più sorprendente, anche Mirko era affascinante per loro. Parlava bene, non alzava mai la voce, aveva carisma e sempre una grande calma.

 

VALERIO E SANGUE BLU IN GOMORRA

Quella calma che in breve avrebbe fatto di lui, stando alle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, uno dei più efficienti killer degli scissionisti, e poi l' uomo di fiducia del reggente del clan obbligato alla latitanza. Lo stesso che oggi è accusato di essere il mandante dell' omicidio, deciso dopo il pentimento di un altro killer e nel timore che anche Romano potesse da un giorno all' altro decidere di collaborare.

 

Ma Romano temeva di aver perso la fiducia dei capi. Continuava a gestire l' importante piazza di spaccio che gli era stata affidata e la sera in cui fu ucciso andò tranquillamente all' appuntamento con i suoi assassini, che reputava amici.

 

Quando fu ritrovato aveva in tasca tremila euro e una carta di identità falsa. Il nome di battesimo indicato era Valerio: proprio come il personaggio che in Gomorra arriva da Posillipo e diventa un boss di Forcella. E viene ucciso anche lui da uno che credeva fosse suo amico.

mirko romano come valerio

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?