bucha passaporto soldati russi

C'È UN MODO PER IDENTIFICARE I MASSACRATORI DI BUCHA - IL VICESINDACO DELLA CITTÀ HA MOSTRATO I DOCUMENTI DEGLI UNICI TRE SOLDATI RUSSI UCCISI: "QUESTI PASSAPORTI SONO LA CHIAVE PER SCOVARE I COLPEVOLI" - I RACCONTI DEI SOPRAVVISSUTI: UNA ESTETISTA È STATA TRUCIDATA SULLA PORTA DEL SUO APPARTAMENTO PERCHÉ AVEVA GUARDATO DRITTO NEGLI OCCHI UN SOLDATO DI MOSCA - DITA ROTTE, PIEDI TUMEFATTI, TORTURE, STUPRI, FOSSE COMUNI...

Niccolò Zancan per "La Stampa"

 

passaporto di un soldato russo ucciso

C'è un modo per risalire ai massacratori di Bucha. Bisogna partire dagli unici tre soldati russi uccisi proprio qui, il 3 di marzo, quando tutto doveva ancora succedere. «Ecco le foto dei loro documenti», dice il vicesindaco della città Serhiy Shepitko.

 

Nei corridoi del Comune il viavai è continuo. Sono persone in cerca d'aiuto. Chi non ha più la casa o ce l'ha danneggiata, chi da settimane non riesce ad avere notizie dei suoi parenti.

 

Dall'inizio della guerra alla fine dell'occupazione, in questa piccola città di villeggiatura a un'ora di auto da Kiev sono state torturate e uccise 416 persone. Solo quattro di queste erano militari dell'esercito ucraino, tutti gli altri civili inermi.

 

tank russo distrutto dagli ucraini

Per esempio la signora Tamara Vasilinko di 68 anni, oppure un bambino di 3 anni. Sasha Yaremich, 40 anni, commesso di un supermercato, che nel telefono aveva una foto sbagliata: «Di chi è questo cellulare?». È stato portato fuori, almeno sei persone hanno sentito gli spari.

 

Sono state esecuzioni, cadaveri con le mani legate dietro alla schiena. Sono stati corpi accatastati in cantine, oppure lasciati in mezzo alla strada.

 

massacro di bucha

Dita rotte, piedi tumefatti. Torture, stupri. Fosse comuni. La signora Valentina Siyun, di mestiere estetista, trucidata sulla porta del suo appartamento perché aveva guardato dritto negli occhi un soldato russo: «Cosa stai facendo?».

 

MASSACRO DI BUCHA

Trentadue vittime devono ancora essere identificate, per loro è stato richiesto l'esame del Dna nel tentativo di risalire ai parenti. A Bucha anche le peggiori regole della guerra sono state infrante. La procura di Kiev sta cercando di raccogliere e analizzare tutte le tracce lasciate dai soldati russi per identificare i responsabili.

 

massacro di bucha

Ecco perché sono importanti questi tre passaporti, che adesso il vicesindaco Shepitko ci mostra. Sono facce di ragazzini. Loktev Maksyn Vladymyrovich, 22 anni, nato a Privolzsk, nella regione di Ivanovsk. Ilyin Aleksander Valeryevich, 24 anni, nato a Bishaya Murta, nella regione di Krasnoyarsky. Polyansky Ivan Alekseevich, 19 anni, nato a Kamentsk-Uralsky, nella regione di Sverdlovska.

 

bucha 1

Sono soldati uccisi in un combattimento. Cadaveri che l'esercito russo si è lasciato alle spalle, e che invece l'esercito ucraino sta conservando in un camion frigorifero. Come le migliaia di corpi trovati in tutto il Paese. Le indagini nazionali e internazionali partono da questi nomi.

 

le foto satellitari di bucha

«Era il 3 marzo - spiega il vicesindaco Shepitko -. Il nostro esercito ha respinto un primo tentativo di occupazione sulla strada davanti alla stazione di Bucha. Lì sono stati uccisi quei tre soldati russi. Poi la città è stata presa. Dal giorno successivo sono incominciate le atrocità contro la popolazione civile. Io e il sindaco Anatoly Fedoryuk ci siamo dovuti rifugiare in un luogo segreto per alcuni giorni, solo il 12 marzo siamo riusciti a fuggire. I russi volevano sequestrarci».

 

corpi a bucha

Mentre parla il vicesindaco di Bucha continua a guardare di lato, come in preda a un riflesso condizionato. Nel suo ufficio manca la bandiera ucraina perché è stata portata via dai russi. Tutto il piano soprastante è stato devastato.

 

bucha 2

«Nessuno di noi potrà mai dimenticare strada Yublunska piena di cadaveri. Non ce li lasciavano seppellire. Se uscivi per raccoglierli, eri morto a tua volta. Prima a Bucha sono arrivati i soldati russi, poi i ceceni. Allora le cose sono peggiorate molto. Diversi conoscenti mi hanno raccontato che i ceceni rubavano nelle case, uccidevano i cani, picchiavano senza un motivo. Era ormai la fine di marzo. Sono stati quelli i giorni del massacro».

 

bucha

Dai tre soldati russi uccisi davanti alla stazione è stato possibile risalire al primo battaglione arrivato a Bucha, i satelliti hanno registrato gli spostamenti dei carri armati.

 

Massacro di civili a Bucha 2

Alcuni post su Telegram hanno permesso di identificare altri soldati. Così come alcune scritte lasciate nella ritirata, che inneggiano al comandante ceceno Ramzan Kadyrov, hanno confermato l'arrivo dei ceceni. C'è anche una lettera d'amore scoperta dalla giornalista della Reuters Mari Saito, spedita al soldato Alexandr Logvinenko, paracadutista di Pskov in missione a Bucha: «Di notte sogno di noi, dei nostri baci. Ti amo follemente e mi manchi tanto. Ma stai servendo la madre patria e ci stai proteggendo. Sono orgogliosa di te».

 

Massacro di civili a Bucha 3

Sono già dieci i soldati russi identificati e sospettati di aver commesso dei crimini a Bucha. Ma più ancora delle prove trovate sui cadaveri e delle tracce lasciate dai massacratori nelle case, contano le migliaia di testimonianze raccolte in queste settimane dagli investigatori.

 

Sono le parole dei sopravvissuti che hanno permesso di aprire 323 procedimenti per crimini di guerra. «Se provavi a guardare fuori, i russi sparavano contro le tue finestre», dice il signor Mikhail Puzov.

 

Massacro di civili a Bucha 4

«Sono venuti anche da me. Ho riconosciuto l'accento bielorusso di un soldato, allora si è calmato. Mi ha detto che era originario di Gomel, e anche io sono di quella zona. L'ho guardato negli occhi: "Ma cosa state facendo?". "Seguiamo le istruzioni", mi ha risposto. "Se non facciamo la guerra, ci uccideranno o ci metteranno in prigione". Il giorno dopo, io stesso ho seppellito quattro cadaveri dentro alla fossa di un garage in costruzione. Erano persone disarmate. Erano amici».

 

Passante in bici ucciso a Bucha dai russi

Il suono della città di Bucha è quello delle mine che esplodono nei boschi e nelle campagne, tutt' intorno. Anche questo è un lascito dei russi in ritirata. Squadre speciali stanno cercando di liberare i sentieri agricoli.

 

Massacro di civili a Bucha

Era un posto di orti, di case di villeggiatura. Di cani liberi per le strade. Questo doveva sembrare il posto più pacifico del mondo prima del 23 di febbraio. Al cimitero un intero viale ha tombe di terra appena smossa, centinaia di metri. È la terra in cui riposano le vittime del massacro.

 

I cadaveri adesso hanno un nome e un cognome. Ci sono fiori e bandiere. Sotto il sole a perpendicolo, il becchino Vitaly Kolyada sta scavando un'altra fossa. Per chi è? «Non lo sappiamo ancora. Ma sappiamo che servirà».

Ultimi Dagoreport

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."