Estratti dal libro di Stephen Hawking Le mie risposte alle grandi domande (Rizzoli), Traduzione di Daniele Didero, pubblicati dal ''Corriere della Sera''
Da sempre, le persone cercano delle risposte alle grandi domande. Da dove veniamo? Come è nato l' universo? Qual è il disegno, il significato profondo che sta dietro a ogni cosa? C' è qualcuno lassù? I racconti della creazione tramandati nel passato, che oggi sembrano meno attendibili, sono stati sostituiti da una varietà di credenze - che potremmo solo definire «superstizioni» - che spaziano dalla New Age a Star Trek. La scienza, però, può risultare anche più strana della fantascienza, e molto più soddisfacente.
Io sono uno scienziato con un profondo interesse per la fisica, la cosmologia, l' universo e il futuro dell' umanità. I miei genitori mi hanno insegnato a coltivare un' insaziabile curiosità e a provare a rispondere, come mio padre, alle molte domande che la scienza ci pone. Ho trascorso la vita intera viaggiando nel cosmo, senza mai uscire dalla mia mente. Attraverso la fisica teorica, ho cercato le risposte ad alcune delle grandi domande. A un certo punto, ho pensato che avrei assistito alla fine della fisica come la conosciamo, oggi, invece, ritengo che anche dopo che me ne sarò andato gli uomini continueranno per molto tempo a godere della meraviglia delle scoperte scientifiche. Siamo vicini ad alcune di queste risposte, ma non ci siamo ancora arrivati.
Il problema è che molti credono che la scienza sia troppo complicata, e fuori dalla loro portata. Io non lo penso affatto. Per condurre una ricerca sulle leggi fondamentali che governano l' universo è di certo necessario un dispendio di tempo, che la maggior parte della gente non può permettersi: se tutti ci dedicassimo alla fisica teorica, nel giro di poco il mondo si fermerebbe. Tuttavia, quasi tutti sono in grado di comprendere e apprezzare le nozioni di base se vengono spiegate loro in modo chiaro e senza equazioni, cosa che ritengo possibile e che talvolta mi sono dilettato a fare.
Ho vissuto l' epoca più memorabile per la ricerca nella fisica teorica. Negli ultimi cinquant' anni, il nostro quadro dell' universo è cambiato moltissimo, e sarò felice se avrò dato anch' io un contributo a questa trasformazione. Una delle grandi rivelazioni portate dall' era spaziale è la nuova prospettiva sotto cui l' umanità ha imparato a guardare se stessa: quando osserviamo la Terra dallo spazio, ci vediamo come un tutt' uno. Percepiamo l' unità, non le divisioni. È un' immagine che, nella sua grande semplicità, trasmette un messaggio molto forte: un unico pianeta, una sola razza umana.
Voglio aggiungere la mia voce a quelle di coloro che chiedono un intervento immediato sulle sfide chiave della nostra comunità globale. Spero che in futuro, anche quando non sarò più qui, le persone che governano il mondo siano in grado di mostrare creatività, coraggio e leadership.
Mi auguro che si dimostrino all' altezza della sfida posta dagli obiettivi di uno sviluppo sostenibile, e che agiscano non per il loro interesse personale ma per il bene comune. Sono del tutto consapevole della preziosità del tempo. Cogliete l' attimo.
Agite ora.
(...) Sono nato esattamente tre secoli dopo la morte di Galileo, e mi piacerebbe pensare che questa coincidenza abbia impresso una direzione allo sviluppo che la mia vita ha avuto nel campo scientifico. Tuttavia, secondo i miei calcoli, in quello stesso giorno dovrebbero essere nati circa duecentomila altri bambini, e non so quanti di loro abbiano poi mostrato un qualche interesse per l' astronomia.
(...) Non fui mai uno degli studenti migliori - era una classe di ragazzi molto intelligenti e io ero più o meno nella media -, ma i compagni mi diedero comunque il soprannome di «Einstein»; può darsi, quindi, che intravedessero in me i segni di una qualche potenzialità.
Quando avevo dodici anni, uno dei miei amici scommise con un altro un sacchetto di caramelle che non sarei mai diventato nessuno.
(...) La prima edizione di Dal Big Bang ai buchi neri. Breve storia del tempo fu pubblicata il 1° aprile 1988. Non mi aspettavo che il libro riscuotesse un tale successo. Senza dubbio ha contribuito l' interesse della gente per la mia storia, per il fatto che io sia riuscito a diventare un fisico teorico e un autore di bestseller nonostante la mia disabilità.
Magari non tutti i lettori saranno arrivati fino in fondo o avranno capito ogni passaggio, ma perlomeno hanno avuto modo di confrontarsi con una delle grandi domande della nostra esistenza e di maturare l' idea che viviamo in un universo governato da leggi razionali che possono essere scoperte e comprese attraverso la scienza. Per i miei colleghi sono soltanto un fisico tra i tanti, ma per il grande pubblico sono forse diventato lo scienziato più famoso del mondo. Ciò è in parte dovuto al fatto che (con l' eccezione di Einstein) gli uomini di scienza non sono certo popolari quanto le rockstar, e in parte perché rispecchio lo stereotipo del genio disabile.
Non posso camuffarmi con una parrucca e un paio di occhiali scuri: la sedia a rotelle mi tradisce. Essere famosi e riconoscibili è una cosa che presenta vantaggi e svantaggi, ma questi ultimi sono più che compensati dai primi. Le persone sembrano davvero contente di vedermi. Nel 2012, quando ho aperto le Paralimpiadi a Londra, ho anche raggiunto il mio record di audience.
Ho avuto una vita straordinaria su questo pianeta, al contempo attraversando l' intero universo con la mia mente e le leggi della fisica. Sono arrivato agli estremi confini della galassia, ho viaggiato in un buco nero e sono tornato indietro fino all' inizio del tempo. Sulla Terra, ho visto alti e bassi, turbolenze e tranquillità, successo e sofferenza. Sono stato ricco e povero, fisicamente abile e disabile. Sono stato lodato e criticato, ma mai ignorato. Grazie al mio lavoro, ho avuto l' enorme privilegio di contribuire alla comprensione dell' universo. Ma l' universo sarebbe vuoto se non fosse per le persone che amo e che mi amano: senza di loro, ai miei occhi tutta la sua meraviglia perderebbe di significato.
(...) Spero che un giorno troveremo le risposte a tutte le nostre domande. (...) Come riusciremo a nutrire una popolazione mondiale sempre più numerosa? A fornirle acqua potabile, a produrre energia rinnovabile, a prevenire e curare le malattie e a rallentare il cambiamento climatico globale? Mi auguro che la scienza e la tecnologia ci forniranno le risposte a queste ulteriori domande, ma per implementare le soluzioni non si potrà fare a meno degli esseri umani,con le loro conoscenze e la loro capacità di comprendere il reale.
Lottiamo perché ogni donna e ogni uomo possano vivere delle vite sane e sicure, piene di opportunità e di amore. Siamo tutti viaggiatori del tempo, incamminati verso il futuro, ma dobbiamo lavorare insieme per rendere quel futuro un posto piacevole da abitare.
Siate coraggiosi, curiosi e determinati, anche quando le condizioni giocano a vostro sfavore. Potete farcela!
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