sanzioni russia

BACK IN URSS – TORNANO LE FILE DI SOVIETICA MEMORIA IN RUSSIA DOVE LA VITA DEI CITTADINI SI STA TRASFORMANDO IN UN PIANTO: NELLE FARMACIE MANCANO I MEDICINALI PER I DIABETICI, FIOCCHI D’AVENA E CAFFÈ HANNO RADDOPPIATO IL PREZZO, RITORNANO I ROTOLI DI BANCONOTE CON IL RUBLO ORMAI SVALUTATISSIMO – CONCESSO L’ACQUISTO DI UNA SOLA CONFEZIONE DA QUATTRO ROTOLI DI CARTA IGIENICA A PERSONA MENTRE È STATO MESSO UN TETTO MASSIMO DI 10MILA DOLLARI AL PRELIEVO DA CONTI CORRENTI E DEPOSITI...

Marco Imarisio per il “Corriere della Sera”

 

la russia dopo le sanzioni 8

La vita incerta della Russia comincia in farmacia. Sono giorni come gli altri, assicura la televisione di Stato. Sarà anche così, ma non per i diabetici, che faticano a trovare sugli scaffali Apidra, l'insulina prodotta dalla francese Sanofi, la più diffusa nel Paese, che sta esaurendo le scorte. Al punto che la stessa Organizzazione governativa per la salute ha sentito la necessità di denunciare alcuni medici che hanno cominciato a prescrivere medicine biosimilari, insomma copie dell'originale, ai bambini affetti da questa patologia.

 

la russia dopo le sanzioni 6

E lo stesso vale per l'Eutirox, ben noto a chi ha problemi di tiroide, prodotto dalla multinazionale tedesca Merck. Come se non bastassero i fiocchi d'avena e il caffè che raddoppiano di prezzo, e poi le code alla metropolitana di sovietica memoria, perché ogni pagamento elettronico è ormai disattivato, con conseguente ritorno ai rotoli di banconote dello svalutatissimo rublo, che ieri, con la Borsa tenuta ancora chiusa per evitare il precipizio, ha toccato i suoi minimi storici.

la russia dopo le sanzioni 4

 

Mosca non crede alle lacrime per antica definizione cinematografica, ma la quotidianità dei russi sta diventando un pianto. E ormai anche le istituzioni riconoscono in modo implicito i problemi di questo isolamento forzato. Proprio ieri è stato introdotto il divieto di esportazione fino al 31 agosto di materie prime come grano e zucchero, per evitare una possibile anzi probabile carenza interna da qui a pochi giorni. Nella maggioranza dei negozi è già entrato in vigore un razionamento non dichiarato che colpisce i settori più diversi della quotidianità.

la russia dopo le sanzioni 5

 

A partire dall'inizio della settimana in corso, è concesso l'acquisto di una sola confezione da quattro rotoli di carta igienica a persona. Chiamarlo panico non si può. E forse non è nemmeno corretto. Ma se lette in controluce, anche le ultime dichiarazioni di Vladimir Putin lasciano intravedere almeno un'ombra di inquietudine sulla quotidianità russa. «Le sanzioni illegittime decise dall'Occidente creeranno alcuni problemi e alcune difficoltà» ha detto il presidente durante una riunione in videoconferenza con i suoi ministri. È la prima volta che il Cremlino fa una ammissione del genere. «Tutto sarà comunque risolto insieme ai nostri alleati che non riconoscono questi provvedimenti» e qui il riferimento implicito è all'alleato cinese, che però ieri si è rifiutato di fornire alle linee aeree russe i pezzi di ricambio che Boeing e Airbus hanno smesso di inviare.

 

la russia dopo le sanzioni 2

Anche l'annuncio di provvedimenti severi nei confronti delle aziende che stanno interrompendo le loro operazioni nel Paese, una minaccia di imminente nazionalizzazione neppure troppo velata, è accompagnato dal riconoscimento di «ostacoli sul nostro cammino che supereremo, come abbiamo fatto in passato». E se le sanzioni provocheranno un ulteriore aumento del prezzo dei prodotti alimentari e di quelli petroliferi in tutto il mondo, «questo è solo il risultato degli errori di calcolo dell'Occidente, non hanno nulla di cui incolparci».

la russia dopo le sanzioni 13

 

Avanti così, verso una economia di guerra. Da ieri e fino al prossimo undici settembre, chissà se la scelta della data è casuale, nulla sembra esserlo nelle mosse del Cremlino, è stato introdotto un tetto massimo di diecimila dollari al prelievo da conti correnti e depositi. Chi chiederà euro, si dovrà accontentare di ritirare banconote statunitensi, un segnale sinistro in termini di liquidità della Banca centrale russa. La nuova stretta non riguarda soltanto il portafoglio.

la russia dopo le sanzioni 12

 

La Duma ha approvato una nuova lista di 2.500 persone fisiche designate come «agenti stranieri», definizione che è ormai l'equivalente russo della lettera scarlatta. Giornalisti, blogger, attivisti, all'appello non manca quasi nessuno. Se si presenteranno a elezioni di qualunque genere, saranno obbligati a una dichiarazione preventiva prima di ogni intervento pubblico, nella quale dovranno ricordare l'esistenza di questa etichetta.

la russia dopo le sanzioni 11

 

Chi invece verrà giudicato colpevole in base alla nuova legge sulla censura, non avrà questo problema, perché non potrà candidarsi per i prossimi cinque anni. Quando l'economia comincia ad andare male in modo palpabile, si previene ancora di più il possibile dissenso. Il tempo lavora a nostro favore, ha detto il ministro delle Finanze Anton Siluanov concludendo l'incontro di governo. La scommessa della Russia è tutta qui. Anche quella dell'Occidente.

la russia dopo le sanzioni 1netflix russiala russia dopo le sanzioni 9la russia dopo le sanzioni 3la russia dopo le sanzioni 7la russia dopo le sanzioni 10

Ultimi Dagoreport

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...