danilo toninelli silvio berlusconi fatto quotidiano

BUONA E CATTIVA DIFFAMAZIONE – SI PUÒ DIRE CHE BERLUSCONI È UN “DELINQUENTE”, “TERRORISTA” E “MALAVITOSO”, MA NON CHE TONINELLI È “SCEMO” – IL GIUDICE DAMIANA COLLA HA RESPINTO LA RICHIESTA DI RISARCIMENTO AVANZATA DAL CAVALIERE AL “FATTO QUOTIDIANO” PER UN ARTICOLO DI MASSIMO FINI: LA MOTIVAZIONE? NON C’È DIFFAMAZIONE PERCHÉ I FATTI HANNO APPIGLI NELLA REALTÀ. CON TANTI SALUTI ALLA SEMPRE EVOCATA CONTINENZA 

IL FATTO QUOTIDIANO FESTEGGIA DOPO LA CAUSA PERSA DA BERLUSCONI

Stefano Zurlo per “il Giornale”

 

I l catalogo dei complimenti è strepitoso: «Delinquente», «terrorista», «pregiudicato», «malavitoso». Il ritratto di Silvio Berlusconi disegnato da Massimo Fini sul Fatto Quotidiano è una collana con perle che brillano per la loro eleganza e sobrietà. Il Cavaliere - così lo apostrofa Fini - «ha gettato una minorenne nelle braccia di una puttana».

 

O ancora, in un altro brano sempre in punta di clava: «Pensa che tutti siano come lui, disposti a corrompere, a farsi corrompere, interessati solo al denaro». Con tanto di citazione latineggiante che capovolge San Paolo: «Omnia sozza sozzis».

 

danilo toninelli spaesato in senato

Si va avanti così per pagine e pagine, ma per il giudice Damiana Colla è tutto nella norma. I limiti non sono stati superati e dunque la richiesta di risarcimento avanzata dall'ex presidente del Consiglio dev' essere respinta. Anzi, come titolava ieri proprio il Fatto: «B. delinquente e pericoloso: ecco perché si può dire».

 

Proprio come Fini nel 2018. Il vocabolario delle contumelie viene sdoganato dalla sentenza e lanciato in faccia a un protagonista della storia contemporanea italiana senza provocare nemmeno un graffio all'immagine del Cavaliere. O meglio, non c'è diffamazione perché i fatti hanno appigli nella realtà, perché vanno inseriti in un contesto, perché la critica ha standard più sfumati rispetto alla cronaca.

massimo fini

 

Certo, leggendo le «requisitorie» contro Berlusconi, peraltro un vero e proprio genere letterario, ci si chiede, pur con il massimo rispetto per la libertà di stampa, dove siano questi paletti e questi confini. Ma il tribunale civile di Roma trova una spiegazione o una giustificazione per tutto. Bollare il Cav come «delinquente», per capirci, ha un suo fondamento: con tale parola «si intende colui che delinque» e il magistrato ricorda la «sentenza di condanna definitiva per evasione fiscale» dell'ex premier, legittimando quindi l'espressione.

 

DANILO TONINELLI E IL RISCALDAMENTO GLOBALE

E il Berlusconi «terrorista»? Qui si passa dal «nucleo di verità» al «contesto dell'articolo» e il contesto può fare miracoli. Siamo infatti in un clima preelettorale e nel corso di una manifestazione il Cavaliere aveva definito «criminale» la sentenza di condanna che gli impediva di fare il premier: «L'affermazione di Berlusconi era evidentemente espressione di sfiducia verso la magistratura che l'aveva pronunciata». Ecco quindi, nel pezzo, il Berlusconi «terrorista».

 

SILVIO BERLUSCONI FORZA ITALIA 9

Un'esagerazione? «Di qui - spiega il giudice - il paragone con i brigatisti che all'epoca si sono dati alla clandestinità, considerato che le affermazioni dell'attore (Berlusconi, ndr) erano assimilabili, nei presupposti e nelle finalità, ma evidentemente non nel merito, ad un pensiero eversivo dell'ordine democratico...».

 

DANILO TONINELLI

Berlusconi non risulta abbia mai imbracciato il mitra, ma per quel che serve il parallelo regge: «In tale prospettiva l'aver paragonato l'attore ad un terrorista - il quale invece di darsi alla clandestinità intendeva fare il Presidente del consiglio di uno Stato a cui non crede - appare legittimo esercizio del diritto di critica giornalistica». Si può restare sconcertati, ma per Damiana Colla non c'è termine utilizzato negli articoli che non trovi una sua compatibilità con le regole della democrazia.

 

silvio berlusconi ai funerali di paolo bonaiuti4

E la sempre evocata continenza, quel non andare troppo in là, scagliando frasi come pietre? Proprio Berlusconi è a processo per aver dato, nientemeno, dello «scemo» all'ex ministro Danilo Toninelli. Ma anche la continenza deve avere frontiere a fisarmonica.

 

«Quest' uomo nefasto - va giù leggero leggero Fini - questo delinquente naturale, questo corruttore di magistrati, di finanzieri, questo colossale evasore fiscale, questo specialista nella compravendita di parlamentari a suon di milioni di euro, questo truffatore ai danni di una ragazza orfana e minorenne... è ancora sempre lì. Solo Robert Mugabe o Amin Dada possono stargli alla pari, ma quelli erano dittatori».

DANILO TONINELLI

 

Va bene intingere nell'inchiostro dell'indignazione, ma non è un po' troppo? «Le espressioni riportate - risponde il giudice - pur graffianti, e i toni utilizzati, pur aspri, appaiono frutto di una ragionata valutazione critica dell'attore, uomo politico coinvolto in numerosi procedimenti penali». Dunque, Berlusconi pagherà pure le spese «di lite», pari a 10.343 euro.

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO