IL CASO NON È CHIUSO - VIDEO: A UN ANNO DALLA MORTE DI MARIO CERCIELLO REGA, CARABINIERE UCCISO DAI DUE TURISTI AMERICANI A PIAZZA CAVOUR, UN DOCUMENTARIO DISCOVERY CON LE TESTIMONIANZE DEI FAMILIARI DEI DUE RAGAZZI CHE ACCOLTELLARONO IL MILITARE - UNA SUA GIGANTOGRAFIA IN ALTA UNIFORME APPARE PROPRIO SUL LUOGO DELL'OMICIDIO, CON IL LOGO DELL'ARMA E UNA FRASE DELLA VEDOVA: ''TI MANDERÒ UN BACIO CON IL VENTO'' - IL SOTTOBOSCO CRIMINALE DI TRASTEVERE, IL RUOLO DEGLI INFORMATORI

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La madre di Gabriel Natale Hjort nel doc di Discovery su Mario Cerciello Rega

 

 

 

 

Dagonews

 

il cartellone gigante per mario cerciello rega in piazza cavour a roma il cartellone gigante per mario cerciello rega in piazza cavour a roma

Il 26 luglio 2019 in via Pietro Cossa, una strada del centralissimo quartiere romano di Prati, il vicebrigadiere Mario Cerciello Rega viene ucciso con undici coltellate. Vengono arrestati due giovani cittadini americani, Finnegan Lee Elder e Christian Gabriel Natale Hjort. A un anno dall’omicidio uno speciale ripercorre l’assurda vicenda che si è tradotta in tragedia e su cui non è ancora scritta la parola fine: “MARIO CERCIELLO REGA – MORTE DI UN CARABINIERE”, prodotto da Darallouche, sarà disponibile in anteprima dal 22 luglio in esclusiva solo su DPLAY PLUS, la piattaforma Ott pay di Discovery Italia, e arriverà poi in autunno in prima-tv free sul Nove.

 

"Lui è tante cose diverse, ha molte qualità. Ha un grande cuore, ma può anche essere molto immaturo, è ancora un ragazzo, può essere molto ostinato, che non crede molto in se stesso, non ha fiducia in se stesso. Un consulente scolastico venne a casa da noi prima che Gabriel andasse al College. Il consulente cominciò a chiedergli 'cosa vuoi dalla vita, come la vedi?', ‘Voglio avere vicino la mia famiglia e i miei amici?'. La prima volta che ho incontrato Gabriel in prigione, ovviamente ero felice di vederli e lui era felice di vedere me. Era strano, nessuno di noi due era mai stato in una prigione. Ogni volta che sono andata a trovarlo le sue emozioni sono state diverse a volte andava meglio, altre volte non tanto. Ma credo che lui stia cercando di essere forte durante tutto questo percorso, perché sono momenti", ha dichiarato la madre di Gabriel Hjort in un'intervista esclusiva di cui Dagospia pubblica in anteprima alcuni frammenti.

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Il documentario di Discovery mette al centro le bollenti notti della Roma d’estate, la vita eccessiva dei giovani americani nella Capitale, le relazioni pericolose tra forze dell’ordine e informatori, la nuova geografia del mercato della droga a Trastevere: sono gli ingredienti di una storia complicata, finita male e piena di effetti collaterali, destinati a trasformarsi in uno scandalo di portata internazionale.

 

Nello speciale si procede alla ricostruzione oggettiva di cosa sia successo nella notte tra il 25 e il 26 luglio, utilizzando testimonianze dirette e materiali di indagini: dai preziosissimi materiali video delle telecamere di sicurezza, che registrano i movimenti di tutti i protagonisti, ai contenuti dei telefoni cellulari dei due americani; dalle telefonate originali di Mario Brugiatelli – il mediatore di Elder e Hjort per l’acquisto di droga – all’intervista esclusiva proprio alla madre di Gabriel Hjort.

 

Una ricostruzione e un reportage immersivo nella realtà romana di Trastevere, esplorandone quel sottomondo criminale (qui regnò la Banda della Magliana) che s'intreccia con le traiettorie di chi arriva in queste strade per una notte di baldoria trasgressiva. Un documento speciale che diventa inoltre occasione di riflessione sul funzionamento della Giustizia italiana e sullo scandalo scatenatosi allorché la foto di uno dei due ragazzi americani, bendato e ammanettato, fa il giro del mondo, rinnovando la riprovazione dei media internazionali già sollevatasi ai tempi del processo ad Amanda Knox per l’omicidio di Meredith Kercher.

la madre di gabriel natale hjort nel doc di discovery su mario cerciello rega. la madre di gabriel natale hjort nel doc di discovery su mario cerciello rega.

 

 

GIGANTOGRAFIA DI MARIO CERCIELLO REGA IN PIAZZA CAVOUR: “TI MANDERÒ UN BACIO CON IL VENTO”

Enrico Tata per www.fanpage.it

 

"Ti manderò un bacio con il vento e so che lo sentirai": è il messaggio per Mario Cerciello Rega scritto da sua moglie e stampato accanto a una gigantografia del carabiniere morto lo scorso luglio e sistemata in piazza Cavour, a pochi metri dal luogo dell'omicidio. "Amore, rispetto, giustizia, speranza, onore, riconoscenza. In memoria di Mario Cerciello Rega, fiamma ardente della nostra storia", è il testo che si legge accanto al secondo maxiposter del militare ritratto in alta uniforme. La vedova del vicebrigadiere ha voluto commemorare così il primo anniversario della morte del marito, avvenuta nella notte tra il 26 e il 27 luglio di un anno fa. Oggi è una giornata speciale, perché è il giorno del compleanno di Cerciello Rega, che avrebbe festeggiato i 36 anni, ma non solo: è anche l'anniversario della fondazione, il 206esimo, dell'Arma dei carabinieri.

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Il processo ai due americani

Va avanti, intanto, il processo ai due giovani americani, Gabriel Natale Hjorth e Finnegan Elder Lee, accusati dell'omicidio del vicebrigadiere. Elder, che ha sferrato materialmente i colpi di coltello che hanno ucciso Cerciello Rega, in un dialogo intercettato con il padre ha raccontato la sua versione dei fatti: "Vediamo due poliziotti che si avvicinano di nascosto da dietro e il tizio grosso mi placca, quello più piccolo raggiunge il mio amico.

 

la madre di gabriel natale hjort nel doc di discovery su mario cerciello rega la madre di gabriel natale hjort nel doc di discovery su mario cerciello rega

Noi eravamo rivolti verso l'altra direzione e loro stavano, avvicinandosi di soppiatto per arrivare dietro di noi e poi mi sono girato e l'ho visto tipo a un metro da me e poi mi ha placcato. Siamo andati giù e lui mi è salito sopra e mi ha dato qualche pugno e poi ha iniziato a strangolarmi ed ecco perché ho tirato fuori il mio coltello. L'ho accoltellato tipo, due volte nella pancia e quello non ha aiutato molto perché sembrava solo restare qui e quindi ho semplicemente continuato a pugnalare e poi una volta che ha smesso una volta che mi ha lasciato il collo me lo sono buttato via di dosso e son scappato".

 

 

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