CIAONE DARWIN! – L’UNIVERSITÀ DI CAMBRIDGE SI ACCORGE DOPO 20 ANNI CHE SONO SPARITI DUE TACCUINI DI CHARLES DARWIN: PER UN SECOLO E MEZZO I QUADERNI ERANO RIMASTI AL SICURO IN UNA SCATOLA, MA NEL 2000 VENNERO SPOSTATI PER ESSERE FOTOGRAFATI E DA ALLORA SE NE È PERSA OGNI TRACCIA – CON OGNI PROBABILITÀ SONO STATI RUBATI, MA PER ANNI L’ATENEO HA SPERATO FOSSERO CONSERVATI NEL POSTO SBAGLIATO…

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Paola De Carolis per il "Corriere della Sera"

 

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Due quaderni con la copertina in pelle rossa e le dimensioni di una cartolina sono al centro di un appello mondiale della biblioteca dell' università di Cambridge. I taccuini di Charles Darwin, con i suoi primi appunti sull' albero della vita, sono scomparsi. È probabile, ammette l' ateneo britannico, che siano stati rubati.

Per Jim Secord, professore di storia e filosofia della scienza, si tratta di una perdita inestimabile. Sfogliare gli scritti del celebre antrolopogo, naturalista ed esploratore «è un po' come entrare nella sua mente»: sono annotazioni, sottolinea, «che rappresentano i primi pensieri di Darwin sull' origine delle specie. Aveva trascritto informazioni di ogni tipo. Leggendo si ha l' impressione della velocità con la quale lavorava e dell' energia intellettuale che lo animava». Si tratta di oggetti «leggendari». Che siano scomparsi «è una tragedia».

 

charles darwin charles darwin

Per un secolo e mezzo i quaderni erano rimasti al sicuro in una scatola rivestita di tessuto grigio all' interno delle sale dedicate alle «collezioni speciali» della biblioteca di Cambridge. Nel novembre del 2000 vennero spostati per essere fotografati. Da allora se ne è persa ogni traccia.

Se la notizia della loro scomparsa emerge solo ora è perché per 20 anni l' ateneo ha sperato che fossero stati riposti nel posto sbagliato. «I miei predecessori ed io abbiamo condotto varie ricerche», ha spiegato Jessica Gardner, professoressa che ha assunto la direzione della biblioteca nel 2017. Un compito non indifferente: l' ateneo ha circa 200 km di scaffali distribuiti in vari edifici nonché tunnel che si snodano sotto le strade della cittadina, con circa 10 milioni di manoscritti, cartine e oggetti vari.

 

«È possibile che vengano rinvenuti, serviranno altri cinque anni per terminare l' ispezione dell' intera collezione, ma per ora dobbiamo ammettere che è probabile che siano stati rubati».

Gardner ha così notificato la polizia del Cambridgeshire e i taccuini sono stati inseriti nel registro nazionale delle opere d' arte scomparse e nella banca dati dell' Interpol.

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«Chiediamo a tutti - studenti, docenti, appassionati, studiosi, ricercatori, cittadini - di contattarci, anche in forma anonima, se hanno informazioni che ritengono utili».

Opere di questo genere, ha precisato, non cambiano mano facilmente. Non si vendono all' asta in sordina. È possibile che chi li ha presi non si renda conto del loro valore storico o non riesca a disfarsene.

 

Dal 2000 le misure di sicurezza della biblioteca, soprattutto per quanto riguarda le collezioni storiche - il cimelio più antico di Cambridge risale al 2200 avanti Cristo, una tavoletta d' argilla con scrittura cuneiforme attribuita ai Sumeri - sono state amplificate con telecamere a circuito chiuso e schedatura elettronica di ogni volume.

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«Oggi un caso analogo non potrebbe verificarsi», ha assicurato Gardner, ammettendo però che qualche errore è stato fatto. «All' inizio non è stata presa in seria considerazione l' ipotesi del furto». Si è perso tempo prezioso.

 

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Se l' archivio di Darwin a Cambridge è vasto, i due taccuini rappresentano un momento particolare delle ricerche dello studioso. Risalgono al 1837, quando Darwin, 28enne, era appena tornato a Londra dopo il viaggio sulla HMS Beagle, nave con la quale era arrivato alle isole Galapagos. È alle pagine di questi quaderni che Darwin affidò il primo schizzo dell' albero della vita, ipotizzando per la prima volta la discendenza delle specie da un antenato comune e la teoria dell' evoluzione attraverso la selezione naturale.

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