damon weaver

COM'È MORTO DAMON WEAVER? – IL 23ENNE NOTO COME IL ‘’GIORNALISTA IN ERBA PIU’ FAMOSO D’AMERICA’’ È DECEDUTO ‘’PER CAUSE NATURALI’’ SUBITO DOPO IL RICOVERO IN OSPEDALE, MA RIMANGONO MOLTI DUBBI: LA MANCANZA DI DETTAGLI E LA LUNGA ATTESA TRA L' EVENTO E L' ANNUNCIO – A 11 ANNI INTERVISTO’ BARACK OBAMA E SOGNAVA DI DIVENTARE UN REPORTER PER LA CNN…

 

Flavio Pompetti per "il Messaggero"

damon weaver 2

 

Cosa ha ucciso Damon Weaver? I funerali del giornalista in erba più famoso d' America si sono svolti sabato nella chiesa di John' s First Baptist di Belle Glade in Florida, e la famiglia del 23enne ha emesso uno scarno comunicato via Facebook, nel quale si riportano le parole scritte dal medico legale il primo di maggio, data del decesso di Weaver: «Morte per cause naturali».

 

La sorella Candace Hardy ha raccontato di essere stata raggiunta da una telefonata che il fratello le ha fatto dall' ospedale, per dirle che era stato ricoverato. Lo stesso giorno dopo il lavoro lei è andata a trovarlo e l' ha trovato morto. La mancanza di dettagli, unita alla lunga attesa tra l' evento e l' annuncio, infittiscono il mistero intorno alla figura di un bambino che per qualche tempo aveva attirato l' attenzione del mondo intero.

 

damon weaver obama

Era l' estate del 2009 quando Damon, un ragazzo di colore, che al tempo aveva appena undici anni e viveva in un piccolo villaggio della Florida sulla riva del grande lago Okeechobee, fu invitato alla Casa Bianca per poter intervistare il presidente Barack Obama. Damon si fece filmare davanti all' ingresso alla residenza dalla sua fedele operatrice e coetanea Alysia Boldin, e poi nella stanza degli incontri diplomatici, nella quale si sedette di fronte al primo cittadino degli Stati Uniti.

 

damon weaver obama

Obama si complimentò con lui per l' eleganza del vestito scuro che indossava. Il bambino aveva la qualità innata di sentirsi a proprio agio con un microfono in mano e davanti alla telecamera.

I due parlarono per una decina di minuti dell' imminente programma di riforma della scuola che Obama intendeva lanciare; della necessità di concedere maggiori fondi alle scuole dei quartieri meno agiati, e delle strategie per migliorare la qualità dell' insegnamento.

damon weaver 5

 

Il presidente si dilungò con lui a descrivere l' irresistibile tentazione delle patatine fritte nella mensa scolastica e la pericolosità di farne abuso. Si congedarono infine con la promessa che l' adulto tra i due avrebbe considerato il bambino un home boy, un membro della stessa gang di amici, così come aveva già fatto il vice presidente Biden, incontrato l' anno prima durante la campagna elettorale.

 

Per Obama la visita non era un fatto straordinario: nel corso del suo doppio mandato lo abbiamo visto intrattenere diverse volte giovanissimi ospiti, spesso di colore, e lasciarsi andare con loro a confidenze poco usuali per un presidente.

damon weaver 4

 

Per Damon l' incontro fu invece una pietra miliare. Era stato un maestro di scuola a leggere la disposizione che il bambino aveva a sedersi con i suoi coetanei e a fingere interviste formali. Il professore lo incoraggiò a prendere sul serio quello che fino a quel punto era poco più di un gioco. «Quell' esperienza gli cambiò la vita», racconta la sorella, spiegando che Damon si è laureato l' anno scorso in Scienze della comunicazione alla Albany State University, in Georgia, dove era riuscito ad entrare grazie a una meritata borsa di studio.

 

damon weaver 3

GLI ALTRI SCOOP

La notizia dell' esistenza del cronista in erba si sparse al punto di permettere al ragazzino di accostare celebrità del calibro di Oprah Winfrey e del giocatore di basket Derek Harper, il quale gli raccomandò di seguire i suoi sogni fino in fondo. Il sogno di Damon era appunto quello di diventare un giornalista professionista come il suo idolo Wolf Blitzer, il veterano anchorman della CNN che conduce trasmissioni sulla politica nazionale, e che a sua volta chiese a Weaver di essere suo ospite negli studi dell' emittente ad Atlanta.

 

Il bambino aveva seguito la vocazione. Dopo la maturità aveva vinto una borsa di studio per iscriversi alla Albany University in Georgia, in un corso di studio sulle tecniche di comunicazione che gli avrebbe aperto le porte della professione giornalistica. Era da poco entrato nella pausa estiva, e sarebbe tornato a settembre per l' anno della laurea, obiettivo che misteriosamente sarà costretto a mancare.

Ultimi Dagoreport

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO

luigi lovaglio giuseppe castagna giorgia meloni giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone milleri monte dei paschi di siena

DAGOREPORT - È VERO, COME SOSTENGONO "CORRIERE" E “REPUBBLICA”, CHE L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA È “PERFEZIONATA E IRREVERSIBILE”? INNANZITUTTO L’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MILANO BLOCCA DI FATTO OGNI POSSIBILE ASSALTO DELL’ARMATA “CALTA-MELONI” AL "FORZIERE D'ITALIA", ASSICURAZIONI GENERALI – CERTO, I MANAGER DECADONO SOLO DOPO UNA SENTENZA DEFINITIVA, MA GIÀ DA ADESSO LOVAGLIO E E COMPAGNIA POTREBBERO ESSERE SOSPESI DAL CDA O DALLA VIGILANZA DI BANKITALIA - INFINE, PIÙ DI TUTTO, CONTANO I PASSI SUCCESSIVI DEI PM DELLA PROCURA DI MILANO, CHE PUÒ SOSPENDERE L’OPERAZIONE FAVORITA DA PALAZZO CHIGI DELLA COMBRICCOLA ROMANA, SE INDIVIDUA IL RISCHIO DI REITERAZIONE DEI REATI (DA PIAZZA AFFARI SI MOLTIPLICANO LE VOCI DI NUOVI AVVISI DI GARANZIA IN ARRIVO PER I "FURBETTI DEL CONCERTINO'') - OGGI IN BORSA MONTE PASCHI SIENA HA CHIUSO PERDENDO IL 2,12%, MEDIOBANCA -0,15% MENTRE, ALLONTANANDOSI CALTARICCONE, GENERALI GUADAGNA LO +0,47%...

putin witkoff marco rubio donald trump zelensky

DAGOREPORT – SI ACCENDE LA RIVOLTA DEL PARTITO REPUBBLICANO CONTRO TRUMP - I DANNI FATTI DA STEVE WITKOFF (SOTTO DETTATURA DI PUTIN), HANNO COSTRETTO L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A METTERE IN CAMPO IL SEGRETARIO DI STATO MARCO RUBIO CHE HA RISCRITTO IL PIANO DI PACE RUSSIA-UCRAINA - CON IL PASSARE DELLE ORE, CON UN EUROPA DISUNITA (ITALIA COMPRESA) SUL SOSTEGNO A KIEV, APPARE CHIARO CHE PUTIN E ZELENSKY, TRA TANTE DISTANZE, SONO IN SINTONIA SU UN PUNTO: PRIMA CHIUDIAMO LA GUERRA E MEGLIO È…

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?