evasione dal carcere minorile beccaria di milano 15

COME HANNO FATTO I DETENUTI DEL BECCARIA DI MILANO A EVADERE? DURANTE L’ORA D’ARIA I RAGAZZI HANNO DISTRATTO L’UNICA GUARDIA PRESENTE CHIEDENDO UN PALLONE PER GIOCARE – QUANDO L'AGENTE DELLA PENITENZIARIA È TORNATO, IN 7 ERANO GIÀ SCAPPATI: HANNO ABBATTUTO UN PANNELLO E SI SONO ARRAMPICATI SULL’IMPALCATURA CHE ERA LÌ DA 16 ANNI PER DEI LAVORI - PRIMA HANNO PROVATO A GETTARSI OLTRE IL MURO DI CINTA CON UN LENZUOLO, CHE SI È SPEZZATO. A QUEL PUNTO È SCATTATO IL PIANO B: I PISCHELLI SONO CORSI VERSO UN ALTRO ANGOLO DEL CANTIERE, E SONO SCAPPATI TRAMITE UNA SORTA DI SCALA UMANA - TRE SONO GIÀ RIENTRATI IN CARCERE, CONVINTI DAI FAMILIARI

1. «CI PORTA UN PALLONE?» IN DODICI NEL CORTILE DAVANTI A UN SOLO AGENTE COSÌ È INIZIATA L’EVASIONE

Cesare Giuzzi per “il Corriere della Sera”

 

evasione dal carcere minorile beccaria di milano 12

«Mi sono lasciato trascinare in questo casino, ho sbagliato a seguirli». Bryan è finito in carcere ai primi di marzo. Ha compiuto 18 anni dietro le sbarre del Beccaria. I carabinieri lo avevano arrestato con l’accusa di essere uno dei capi della gang «Z4» che aggrediva ragazzini, li picchiava e derubava. Ha origini ecuadoriane.

 

Appena saltato giù dal muro di cinta del carcere, senza sapere che fare né dove andare, ha bussato alla porta della suocera. I poliziotti erano lì ad aspettarlo e lo hanno preso. Interrogato dal pm Cecilia Vassena che lavora in sinergia con i magistrati dei minori, guidati da Ciro Cascone, non ha fatto i nomi dei compagni, ha solo detto che lui e altri si sono uniti seguendo chi fuggiva. È stato il primo a tornare in cella la sera di Natale.

evasione dal carcere minorile beccaria di milano 13

 

Subito rientrato anche un 17enne originario del Comasco che s’è consegnato convinto dalla sorella. Gli ha spiegato che quella non era una «ragazzata» ma un’evasione che avrebbe comportato altre accuse, nuovi mesi di carcere. Il terzo è invece un 17enne milanese con precedenti per rapina e lesioni: era dalla zia.

 

Il profilo degli evasi ancora in fuga è quasi identico: non sono inseriti in contesti criminali, hanno famiglie disagiate e diversi precedenti. Un 19enne pavese, un 18enne italo marocchino, un 17enne marocchino e un coetaneo brianzolo. Uno solo ha un fine pena di cinque anni, alcuni sarebbero usciti entro pochi mesi per essere affidati in comunità, uno addirittura ai primi di gennaio. Tra loro ci sarebbe l’ideatore della grande fuga di Natale. E attraverso l’analisi dei filmati di sorveglianza gli investigatori della penitenziaria, guidati dal comandante Mario Piramide, stanno cercando di ricostruire ruoli e compiti.

evasione dal carcere minorile beccaria di milano 11

 

Tutto avviene intorno alle 16. C’è l’ora d’aria, i ragazzi scendono in cortile. Di solito, soprattutto in inverno, c’è chi sceglie di restare in cella. Stavolta ci sono tutti e dodici gli ospiti del reparto. Con loro c’è un solo agente. «Il fatto che siano scesi in massa è anomalo — riflette un investigatore —. Di certo erano al corrente e hanno contribuito a distrarre la guardia». Una volta in cortile i ragazzi chiedono un pallone per fare due tiri a calcio.

 

L’agente si allontana per un attimo e quando torna con il pallone mancano sette detenuti. L’area è grande e i ragazzi rimasti cercano di distrarlo di nuovo. Quando si accorge che sono spariti alcuni reclusi sono ormai trascorsi più di due minuti. Fa scattare l’allarme, alcuni agenti escono dalla struttura di via Calchi Taeggi e puntano i fari verso i campi e lo stradone che porta a Settimo Milanese. Ma non c’è nessuno. Dal muro di cinta, alto meno di quattro metri, penzola il brandello di un lenzuolo. Guardando i filmati delle telecamere a ritroso gli investigatori ricostruiscono la fuga.

evasione dal carcere minorile beccaria di milano 10

 

Quando l’agente è andato a parlare con la collega per farsi consegnare un pallone, i sette abbattono con un calcio un pannello che copre le impalcature del cantiere che da più di 16 anni interessa il carcere. Poi salgono lungo l’impalcatura e arrivati in alto legano il lenzuolo per calarsi. Ma si aggrappano in troppi e tutti insieme. Così la stoffa si spezza e uno soltanto riesce ad arrivare a terra. Libero.

 

evasione dal carcere minorile beccaria di milano 17

A quel punto scatta il piano B. I sei rimasti corrono verso un altro angolo del cantiere, dove c’era il campo da calcio. Fanno una sorta di scala umana e raggiungono la recinzione. Saltano un pannello e una grata. Poi giù nel vuoto verso l’asfalto. Arrivati a terra tutti vanno in direzioni diverse. Sembra la scena di un film. In pochi secondi non c’è più traccia di quelle ombre che corrono. Viene avvertita la questura. Arrivano le volanti che circondano il carcere, si piazzano posti di blocco nelle strade vicine.

 

Gli agenti notano un tizio che gira intorno al carcere, forse era lì in attesa dei ragazzi. Ma un controllo approfondito esclude ogni legame. Per questo l’ipotesi degli inquirenti è che si sia trattato di un’azione «pianificata» con ampie dosi di improvvisazione. I ragazzi hanno agito in un giorno di festa, hanno portato un lenzuolo da una cella, scelto un punto della recinzione ben visibile dalla loro sezione.

evasione dal carcere minorile beccaria di milano 15

 

Quindi sapevano cosa avrebbero trovato sulla loro strada. Ma fuori ad aspettarli non avevano nessuno e i primi già catturati hanno cercato rifugio in modo fin troppo scontato dalle famiglie. «È una situazione da tenere sotto controllo perché l’evasione è un reato che crea nei ragazzi ulteriori aggravamenti nella loro vita di recupero», dice la presidente del Tribunale dei minori Maria Carla Gatto. La loro libertà ha le ore contate, ma la loro vita rischia adesso di portare a lungo le cicatrici della grande fuga di Natale.

 

 

2. EVASI DAL BECCARIA DI MILANO, TRE DEI SETTE IN FUGA RIENTRANO IN CARCERE: CONVINTI DAI GENITORI E DA UNA SORELLA

Ilaria Carrara, Massimo Pisa per www.repubblica.it

 

Un terzo detenuto, dei sette evasi ieri dall'Istituto penitenziario per minori Beccaria di Milano, è rientrato in carcere. La notizia ha trovato conferma da parte del sindacato Sappe della Polizia Penitenziaria. Sarebbero stati i genitori a convincerlo a tornare nell'istituto. […]

 

evasione dal carcere minorile beccaria di milano 16

Dopo l'evasione dei ragazzi, quattro maggiorenni e tre minorenni, nel carcere c'è stata una protesta. I ragazzi hanno appiccato il fuoco ad alcuni materassi in un reparto, reso inagibile. La situazione è tornata sotto controllo solo nella tarda serata dopo l'intervento dei vigili del fuoco. I dodici detenuti nel reparto sono stati trasferiti in altri istituti.  […]

 

Sulla stessa linea il sindaco di Milano Beppe Sala, che dice: "Non c'è proprio più spazio per chiacchiere o affermazioni generiche di 'sconcerto'". Un riferimento neanche troppo velato alle parole di Salvini che a caldo aveva parlato proprio di "sconcerto". "Il Beccaria era un carcere modello - continua Rigoldi - . Lo era nel passato, in un passato ormai remoto.  […]

evasione dal carcere minorile beccaria di milano 3

 

"Certamente il cantiere e i lavori che si protraggono da diversi anni e altre varie problematiche hanno inciso e agevolato il disegno dei ragazzi finalizzato ad allontanarsi dell'istituto", ha affermato Giuseppe Cacciapuoti, direttore generale del personale del Dipartimento per la giustizia minorile, dopo il sopralluogo all'istituto penitenziario. Il dirigente del Dap ha evidenziato anche criticità legate alla "carenza" e alla "formazione" del personale della Polizia penitenziaria.

 

evasione dal carcere minorile beccaria di milano 1

"Certamente a volte si ha la sensazione che i diritti dei minori siano davvero minori": don Claudio Burgio, è il cappellano del carcere Beccaria, da cui ieri sette ragazzi sono evasi, ed è anche il responsabile della comunità Kayros. Anche oggi è entrato nell'istituto e ha incontrato la presidente del tribunale dei minorenni di Milano Maria Carla Gatto, il sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari e il responsabile per i Minori del Dap, Giuseppe Cacciapuoti.

 

Ci sono "lacune" ha spiegato all'ANSA da colmare per quanto riguarda il personale, non solo di agenti di polizia penitenziaria ma anche di educatori. Una "situazione annosa" in cui è difficile "gestire situazioni sempre più complesse, con ragazzi sempre più compromessi da esigenze psichiatriche", aggravate dagli abusi di droga e alcol.

 

evasione dal carcere minorile beccaria di milano 7

"Nell'immediato occorre un'organizzazione all'altezza della situazione, per agenti ed educatori. Ne abbiamo parlato con il capodipartimento e con il sottosegretario. Il primo punto - ha sottolineato - è avere una situazione in sicurezza". E poi "anche con la presidente Gatto abbiamo parlato del fatto che Milano è piena di volontari, associazioni, no profit ma se mancano gli interlocutori al Beccaria tante risorse restano inutilizzate".

 

L'evasione dal Beccaria, il garante dei detenuti: "Una spacconata di carattere impulsivo"

evasione dal carcere minorile beccaria di milano 5

Secondo il garante dei detenuti del Comune Francesco Maisto, l'evasione dei sette ragazzi è stata "una spacconata di carattere impulsivo". "I problemi del Beccaria - ha detto all'ANSA - sono due, amaramente cristallizzati nel tempo" ovvero la mancanza di un direttore e i lavori che proseguono da anni.

 

"Da 15 anni non c'è un direttore stabile e la mancanza di una guida sicura ha degli effetti. Pur nella professionalità, c'è stato un turn over di reggenti" che hanno già altri incarichi di cui occuparsi e che in più "sono direttori di istituti penali per adulti, mentre il direttore di un istituto minorile deve avere una formazione diversa". […]

 

 

 

Articoli correlati

COME TRASFORMARE UN CARCERE MODELLO IN UNA POLVERIERA. LA PARABOLA DEL 'BECCARIA' DI MILANO

IL FUGONE DI NATALE - IL CARCERE MINORILE DI MILANO CESARE BECCARIA MEJO DEL SET DI UN FILM...

 

 

 

 

 

 

evasione dal carcere minorile beccaria di milano 9evasione dal carcere minorile beccaria di milano 4evasione dal carcere minorile beccaria di milano 18evasione dal carcere minorile beccaria di milano 19

 

evasione dal carcere minorile beccaria di milano 22evasione dal carcere minorile beccaria di milano 21

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...

zaia stefani salvini meloni fico schlein de luca

DAGOREPORT – L'ESITO DELLE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA E PUGLIA E' GIA’ SCRITTO MA SARA' IMPORTANTISSIMO PER “PESARE” OGNI PARTITO IN VISTA DELLE STRATEGIE PER LE POLITICHE DEL 2027 – I VOTI DELLE VARIE LISTE POTREBBERO CAMBIARE GLI EQUILIBRI INTERNI ALLE COALIZIONI: SE IN CAMPANIA E PUGLIA LE LISTE DI DECARO E DI DE LUCA FARANNO IL BOTTO, PER L'EX ROTTAMATRICE DI ''CACICCHI'' CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA SAREBBE UNO SMACCO CHE GALVANIZZEREBBE LA FRONDA RIFORMISTA DEL PD - ANCHE PER CONTE, UN FLOP DEL SUO CANDIDATO ALLA REGIONE CAMPANIA, ROBERTO FICO, SCATENEREBBE LA GUERRIGLIA DEI GRILLINI CHE DETESTANO L'ALLEANZA COL PD - LADY GIORGIA TIENE D’OCCHIO LA LEGA: SE PRECIPITA NEI CONSENSI IN VENETO, DOVE E' STATA FATTA FUORI LA LISTA ZAIA, PROVEREBBE A SOSTITUIRE IL MALCONCIO CARROCCIO CON AZIONE DI CARLETTO CALENDA...

villa casa giorgia meloni antonio tajani matteo salvini

DAGOREPORT - AH, CHE STREGONERIA È IL POTERE: TRAFIGGE TUTTI. SOPRATTUTTO I PARVENU. E COSÌ, DA PALAZZO GRAZIOLI, CHE FU LA SEDE INFORMALE DI GOVERNO E DI BUNGA-BUNGA DI BERLUSCONI PREMIER, SIAMO PASSATI A "VILLA GRAZIOLI" CON LA NUOVA DOVIZIOSA DIMORA DELL’EX ABITANTE DELLA GARBATELLA, DOVE OCCUPAVA CON MADRE E SORELLA DUE DISGRAZIATE CAMERE E CUCINA - UN IMMOBILE CHE STA SOLLEVANDO UN POLVERONE DI POLEMICHE: VILLA O VILLINO? COL SOLITO AGOSTINO GHIGLIA CHE AVREBBE SOLLECITATO GLI UFFICI DELLA PRIVACY DI TROVARE UN MODO PER LIMITARE LE INFORMAZIONI DA RENDERE PUBBLICHE ALLA CAMERA, IN RISPOSTA A UN’INTERROGAZIONE DELLA BOSCHI SULLA RISTRUTTURAZIONE DELLA VILLA – LA SINDROME DI "IO SO' GIORGIA E NUN ME FIDO DE NESSUNO!" HA POI TRASFORMATO LA MAGIONE NEL SUO BUNKER PERSONALE, LONTANO DAGLI SGUARDI E ORECCHIE INDISCRETE CHE INFESTANO PALAZZO CHIGI - TUTTO BENE QUANDO VENGONO CHIAMATI A RAPPORTO I SUOI FEDELISSIMI, MOLTO MENO BENE QUANDO TOCCA AGLI ALTRI, AGLI “ESTRANEI” DELLA CONVENTICOLA MELONIANA. DAL CENTRO DI ROMA PER RAGGIUNGERE “VILLA GRAZIOLI” CI VOGLIONO, IN LINEA D’ARIA, BEN 40 MINUTI DI MACCHINA. ANCHE DOTATI DI SIRENE E LAMPEGGIANTI, È “UN VIAGGIO”…. - VIDEO

simone canettieri giorgia arianna meloni

DAGOREPORT - MASSÌ, CON I NEURONI SPROFONDATI NELLA IRRITABILITÀ PIÙ SCOSSA, ARIANNA MELONI AVEVA URGENTE BISOGNO, A MO’ DI SOLLIEVO, DELL’ARTICOLO DI DEBUTTO SUL “CORRIERONE” DI SIMONE CANETTIERI - MESSA DALLA SORELLA GIORGIA A CAPO DELLA SEGRETERIA DI FDI, ARIANNA NON NE HA AZZECCATA UNA - ALLA PARI DI QUALSIASI ALTRO PARTITO DI MASSA, OGGI FDI SI RITROVA ATTRAVERSATO DA UNA GUERRIGLIA INTESTINA FATTA DI COLPI BASSI, RIPICCHE E SPUTTANAMENTI, INTRIGHI E COMPLOTTI – DALLA SICILIA (CASINO CANNATA-MESSINA) A MILANO (AFFAIRE MASSARI-LA RUSSA), FINO AL CASO GHIGLIA-RANUCCI, DOVE IL FILO DI ARIANNA SI È ATTORCIGLIATO PERICOLOSAMENTE INTORNO AL COLLO - CHE LA SORELLINA NON POSSIEDA LA ‘’CAZZIMMA’’ DEL POTERE, FATTA DI SCALTREZZA E ESPERIENZA, SE N'E' AMARAMENTE ACCORTA ANCHE LA PREMIER. E PUR AMANDOLA PIÙ DI SE STESSA, GIORGIA L’AVREBBE CHIAMATA A RAPPORTO PER LE SCELTE SBAGLIATE: SE IL PARTITO VA AVANTI COSÌ, RISCHIA DI IMPLODERE… - VIDEO

carlotta vagnoli flavia carlini

COME SIAMO POTUTI PASSARE DA ELSA MORANTE E MATILDE SERAO A CARLOTTA VAGNOLI? È POSSIBILE CHE SI SIA FATTO PASSARE PER INTELLETTUALI DELLE FEMMINISTE INVASATE CHE VERGAVANO LISTE DI PROSCRIZIONE ED EVOCAVANO METODI VIOLENTI E LA GOGNA PUBBLICA DIGITALE PER “FARE GIUSTIZIA” DEI PROPRI NEMICI? LA CHIAMATA IN CORREITÀ DEL SISTEMA EDITORIALE CHE HA UTILIZZATO QUESTE “VEDETTE” LETTERARIE SOCIAL DA MILIONI DI FOLLOWER PER VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ – VAGNOLI PUBBLICA PER EINAUDI, FLAVIA CARLINI HA VERGATO UN ROMANZO INCHIESTA SULL’ITALIA DEL GOLPE INFINITO PER SEM (FELTRINELLI) . MA SULLA BASE DI COSA? BASTA AVERE UN MINIMO SEGUITO SOCIAL PER ESSERE ACCREDITATI COME SCRITTORI O DIVULGATORI?