uffici fase 2

COME SARA’ LA NOSTRA VITA DOPO IL 4 MAGGIO: NEGOZI E UFFICI APERTI DI NOTTE. L’AUTOCERTIFICAZIONE NON SARÀ PIÙ NECESSARIA PER USCIRE DI CASA, MA SOLO PER SPOSTARSI IN UN'ALTRA REGIONE - TEST SIEROLOGICI SU 150MILA CITTADINI - LE AZIENDE DOVRANNO AVERE LA PATENTE DI SICUREZZA, GARANTENDO SANIFICAZIONE DEGLI AMBIENTI, TERMOSCANNER... - E, DOVE POSSIBILE, VERRÀ ADOTTATO LO SMART-WORKING…

Alberto Gentili per “il Messaggero”

 

uffici fase 2

Soltanto nel week-end verrà alla luce il piano nazionale per la ripartenza annunciato da Giuseppe Conte in Senato. Qualche elemento però già filtra da palazzo Chigi e dintorni: patenti di sicurezza per ogni azienda, orari dei negozi e delle attività produttive scaglionati anche di notte per evitare il sovraffollamento dei locali e dei mezzi pubblici, vendita di mascherine e guanti a prezzi calmierati, potenziamento dei Covid-Hospital per fronteggiare un'eventuale nuova ondata dell'epidemia, nessuna limitazione ad uscire legata all'età, nuove forme di autocertificazione per gli spostamenti.

 

Più una sostanziale contrarietà ad allentare il lockdown su base regionale: «La decisione sarà presa in base alla diffusione del virus e all'attuazione delle misure di sicurezza previste dal piano nazionale», spiega una fonte che segue il dossier.

 

Insomma, riaperture con calma e massima prudenza, tenendo conto dell'andamento dei contagi. E addio al fai da te regionale che ha creato confusione, oltre che forti tensioni tra governo e governatori. Con una dead-line per un check già fissata: il 25 maggio, dopo l'allentamento fissato per il 4 maggio, l'esecutivo valuterà un'ulteriore downgrading del lockdown, se l'evoluzione dell'epidemia sarà positiva. Oppure una conferma delle misure.

uffici fase 2

 

Conte, nell'aula del Senato, ha detto che «i motori del Paese devono riavviarsi». E ha parlato di «revisione dei modelli organizzativi di lavoro, delle modalità del trasporto pubblico e privato e di tutte le attività connesse». Ebbene, lavorando assieme al commissario straordinario Domenico Arcuri, al comitato tecnico scientifico, ai ministri Roberto Speranza (Salute) e Francesco Boccia (Regioni), oltre alla task force di Vittorio Colao, il premier sta cercando di definire le «modalità di ripartenza in sicurezza dell'Italia». Con occhio attento all'andamento dell'epidemia e in «ascolto» di sindacati, associazioni degli imprenditori, Regioni e Comuni: nelle prossime ore è prevista una riunione della cabina di regia.

 

LE EVENTUALI ECCEZIONI

Per le attività produttive si partirà, forse anche prima del 4 maggio, da quelle con gli indici di minor rischio: cantieri edili, automotive, moda, mobili e le reti di vendita a esse collegate. Tutte le aziende dovranno avere la patente di sicurezza, garantendo sanificazione degli ambienti, termoscanner, misurazione della saturazione all'ingresso, distanza di sicurezza e protezioni (mascherine e guanti). E, dove possibile, verrà adottato lo smart-working.

uffici fase 2

 

Queste misure dovranno però essere accompagnate da un potenziamento del trasporto pubblico per evitare il sovraffollamento di bus e metro: i passeggeri dovranno sedersi distanziati. Da uno scaglionamento delle aperture dei negozi e degli uffici fino a notte e da turni di lavoro anche nel week-end. Non manca, nel piano, la realizzazione di nuovi Covid-Hospital in modo da poter fronteggiare un ritorno dell'epidemia. E la creazione di zone rosse in caso di focolai epidemici.

 

In più verranno svolti test sierologici su 150mila cittadini: entro la settimana Arcuri aggiudicherà la gara bandita nei giorni scorsi. Per l'utilizzo dell'app di tracciamento dei contatti invece sarà necessario attendere qualche settimana: va testata e serve il via libera del Parlamento. Proprio Arcuri entro domenica emanerà poi un'ordinanza che fisserà il prezzo massimo di vendita di mascherine e guanti.

 

fase 2

I termoscanner saranno un elemento essenziale per la ripartenza. Se i tecnici pensano a un «uso diversificato» delle mascherine (in strada anche quelle fai da te, ma per entrare in ogni locale pubblico serviranno quelle chirurgiche), riguardo alla misurazione della temperatura appaiono inflessibili: quando (presumibilmente verso il 18 o il 25 maggio) potranno riaprire i ristoranti, vi potrà entrare solo chi non ha alterazione. E una volta dentro, c'è chi ipotizza tavoli di cortesia dove il cameriere lascerà i cibi ordinati. Spetterà poi al cliente alzarsi e servirsi.

 

Dopo il 4 maggio cambierà anche il sistema di autocertificazione. Non sarà più necessario per uscire di casa, ma solo per spostarsi in un'altra Regione: resterà molto difficile andare da Milano a Roma o da Napoli a Palermo. E viceversa. Deroga invece per chi vorrà raggiungere le seconde case.

fase 2

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."