emiliano fittipaldi giuseppe conte

CONTE S'INDIGNA, FITTIPALDI RI-MENA - "L'EX PREMIER PER L'AFFARE DELL'HOTEL A 5 STELLE HA LAVORATO INSIEME AL BANCAROTTIERE PUGLIESE ARCANGELO TADDEO". L'AVVOCATO DEI DURI E PURI CONFERMA: "SI' LO SAPEVO, AVEVA PROBLEMI, MA NON L'HO SCELTO IO. E POI LE ACCUSE CONTRO DI LUI ERANO DISCUTIBILI". COSÌ "DISCUTIBILI" CHE LA CASSAZIONE HA CONDANNATO TADDEO (CHE SI È FATTO RAPPRESENTARE DA CONTE IN ALCUNE CAUSE CIVILI) A 7 ANNI PER BANCAROTTA E ASSOCIAZIONE A DELINQUERE! - CONTE DEI MIRACOLI: COME L'HOTEL FINI', CON APPENA 25 MILIONI (RESTO BANCHE), ALL'IMPRENDITORE PUGLIESE LEONARDO MARSEGLIA...

GLI AFFARI SEGRETI DI CONTE - L'INCHIESTA DI DOMANI

1 - GLI "AFFARI SEGRETI DI CONTE" SVELATI DA "DOMANI"

https://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/affari-segreti-conte-svelati-quot-domani-quot-prima-268394.htm

 

2 - LA RISPOSTA DI CONTE:

https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/risposta-conte-fittipaldi-ldquo-ho-letto-39-articolo-che-mi-ha-268440.htm

 

3 - NELL’AFFARE DELL’HOTEL DI LUSSO CONTE LAVORAVA COL BANCAROTTIERE

Emiliano Fitttipaldi per “Domani”

 

Giuseppe Conte ha replicato all’inchiesta di Domani in merito ai suoi affari e alle consulenze segrete da centinaia di migliaia di euro con la società Acqua Marcia e con l’hotel Molino Stucky con una lunga lettera su Facebook.

 

emiliano fittipaldi

L’ex premier e capo in pectore del M5s lamenta come diffamatori «titolo» e «passaggi interni dell’articolo», senza tuttavia smentire nulla dei suoi incarichi e contratti.

 

Poi aggiunge: «L’avvocato civilista non fa affari, tantomeno segreti, ma svolge attività professionale, tra cui consulenze e pareri legali, rispettando la riservatezza dei propri assistiti».

 

giuseppe conte guido alpa

Conte non è più un semplice legale da tre anni, ma un ex premier e il capo in pectore del più importante partito della maggioranza. Dunque che un giornale si occupi di consulenze e business di un politico di primo piano non è solo è lecito, ma doveroso.

 

LA VERSIONE DI CONTE

Conte su Facebook nega nuovamente (avevamo già riportato nell’articolo le sue smentite) le affermazioni di Piero Amara, un imprenditore-corruttore di giudici che – in alcune dichiarazioni rilasciate ai magistrati di Milano e finite ora a Perugia – ha detto di aver «raccomandato» anni fa l’ex premier, il suo maestro Guido Alpa ed Enrico Caratozzolo, a Fabrizo Centofanti, allora potente legale di Acqua Marcia. Il lobbista ha assunto i tre avvocati nel 2012 e nel 2013 per consulenze legali in merito al piano di ristrutturazione del debito e del concordato preventivo dell’impero immobiliare che è stato di Francesco Bellavista Caltagirone.

PIERO AMARA

 

Non dubitiamo che Conte (e gli altri avvocati citati dal “facilitatore” Amara) non sappia nulla di presunte raccomandazioni, nel caso avvenute a sua insaputa: già ieri l’ex premier ci aveva chiarito che potrebbe sporgere querela per calunnia contro quelli che ritiene suoi diffamatori.

 

Le carte trovate da Domani non sono state però smentite dall’ex presidente del Consiglio. Conte conferma che Centofanti (oggi indagato per una presunta corruzione in atti giudiziari insieme a Luca Palamara, ndr) nel 2012 gli ha mandato una lettera d’incarico da 150mila euro. Mentre da visure camerali è sicuro che nel cda della controllata per cui Conte doveva fare pareri legali (la Acquamare) in quel periodo sedeva Amara in persona.

MOLINO STUCKY VENEZIA

 

Al netto dei soldi ottenuti da Centofanti e dai commissari del concordato, è però l’operazione Molino Stucky a far sorgere qualche interrogativo. Il Molino Stucky è infatti un albergo extralusso che Bellavista Caltagirone possedeva sull’isola della Giudecca.

 

Secondo stime prudenziali del concordato valeva circa 300 milioni di euro ed era controllato una società di Acqua Marcia (la Ghms srl), finita anch’essa in concordato preventivo. E Conte ci ha detto di aver fatto la valutazione «sull’intero gruppo».

 

ARCANGELO TADDEO

L’AFFARE DEL MOLINO STUCKY

Un anno e mezzo dopo aver lavorato al concordato Acqua Marcia e fatturato per la spa di Bellavista, l’ex premier ha preso però un altro incarico da un gruppo pugliese guidato da Leonardo Marseglia che nel 2015 ha assunto Conte per lavorare all’operazione finanziaria che gli porterà in dote il Molino Stucky: invece di essere messo all’asta al prezzo indicato dal piano concordatario come inizialmente previsto, dopo l’ok dei giudici e dei creditori l’hotel è finito a Marseglia.

 

Molino Stucky

Un impresario specializzato in olio d’oliva che grazie all’expertise di Conte ha battuto fondi asiatici e americani, riuscendo a comprarsi i crediti delle banche (280 milioni) a circa la metà (145 milioni), di cui 25 di risorse proprie e il resto finanziato dagli stessi istituti di credito.

 

«Un’operazione complessa e brillante» ci dice Conte. Che non ricorda quanto ha fatturato al cliente a cui ha fatto fare l’affare del secolo: «Un milione di euro? Molto meno: non ero venale con i miei clienti».

 

I LEGAMI CON IL CONDANNATO

piero amara

Domani però ha scoperto che il professore di diritto privato non è stato l’unico consigliere di Marseglia nell’operazione Molino Stucky. Conte ha lavorato con Arcangelo Taddeo.

 

Un architetto pugliese, già tecnico comunale del comune di Carovigno, che è finito anni fa in grossi guai giudiziari per il fallimento della grande Compagnia italiana turismo, società di cui era diventato nel 2005 amministrazione delegato.

 

 

Fabrizio Centofanti

Taddeo, quando lavorava all’operazione Stucky con Conte, era stato da poco condannato in primo grado a 17 anni di carcere per bancarotta fraudolenta. «Sì, sapevo al tempo che Taddeo aveva un contenzioso pesante con Cit. Ma io ero il legale di Marseglia, Taddeo era solo il consulente scelto da Marseglia, non da me. Dovevo per principio evitare di lavorare all’operazione Molino Stucky con un condannato in bancarotta? Scusi, ma quindi un avvocato smette di fare l’avvocato?», dice Conte a Domani.

 

 

«È sicuro la sentenza di Taddeo sia passato in giudicato? Quell’impianto accusatorio era davvero molto discutibile». Abbiamo contattato gli uffici del commissario della Cit, che ci hanno spedito la sentenza definitiva della condanna penale di Taddeo, passata in giudicato nel 2017. Gli anni di carcere comminati dai giudici della Cassazione sono scesi – dopo l’appello – a sette, ma i reati sono gravi: bancarotta fraudolenta aggravata e associazione a delinquere.

 

 

Molino Stucky Venezia

Anche Milena Gabanelli ed esponenti del M5s come Elio Lannutti, nel 2012, avevano denunciato le azioni di Taddeo in inchieste tv e interrogazioni parlamentari.

 

Conte risulta essere infatti stato avvocato di Taddeo ancora nel 2018: un breve articolo di Repubblica di luglio di quell’anno informava che l’avvocato foggiano aveva perso una causa nella quale assisteva Taddeo in persona che pretendeva «un risarcimento di 9 milioni di euro» per presunti danni provocati a lui e alla Cit.

 

Una causa che l’ex premier e il suo cliente ormai pregiudicato hanno perso: «Il tribunale civile di Venezia – scriveva Repubblica – ha condannato Taddeo a rifondere le spese legali alle altre parti: 360mila euro»

 

Leonardo Marseglia

25 MAGGIO 2018 LEONARDO MARSEGLIA: “IL PREMIER CONTE? CI SIAMO CONOSCIUTI A ROSA MARINA”

Giuliano Foschini per www.repubblica.it

 

"Non sono un tipo abituato a esagerare o a sbilanciarmi. Ma davvero in questo caso mi sento in dovere di farlo: con Giuseppe Conte l'Italia non è in mani sicure. Ma si- cu- ris- si- me!". Scandisce così le parole, alzando anche la voce, Leonardo " Dino" Marseglia, il re pugliese dell'olio (e poi delle biomasse, e poi del turismo, e poi ancora fino ad arrivare a 700 milioni di fatturato all'anno), uno dei pochi a poter parlare del nuovo premier incaricato con cognizione di causa.

 

Conte è infatti ( o meglio è stato, visto che il suo incarico è scaduto a dicembre del 2017, anche se non è ancora stato sostituito) nel consiglio di amministrazione di una delle società della holding Marseglia, la Ghms. "E' una società che abbiamo creato per comprare l'hotel di Venezia, Hilton Molino Stucky. Era un'operazione delicatissima, come avversari avevamo i più importanti fondi immobiliari del mondo. Era impossibile. E invece ce l'abbiamo fatta. Soprattutto grazie a Conte".

 

Marseglia è imprenditore alla vecchia maniera. Detesta la comunicazione ( non ha un ufficio, per dire), negli archivi si trovano disavventure giudiziarie ( finite poi in assoluzioni) e poco altro, se non attacchi proprio dei 5 Stelle su alcuni progetti della sua holding.

Molino Stucky

 

"In quel consiglio di amministrazione mi serviva una figura di garanzia, una persona riconosciuta da tutti come valida. E il professor Conte mi ha fatto questa cortesia: ma era una nomina pro forma, non è mai venuto nemmeno a una riunione. Dopodiché io vi posso assicurare che l'Italia è in mani sicure".

 

Come vi siete conosciuti?

"A Rosa Marina, perché lui viene lì a fare la villeggiatura estiva. Alcune persone che conosco mi avevano detto che c'era questo grande avvocato e così ho voluto conoscerlo. Mi ha fatto subito una grandissima impressione: è una persona seria".

 

Sembra innamorato.

"Sono sincero. Questo paese ha bisogno di una persona come lui".

 

Di cosa esattamente?

giuseppe conte guido alpa

"Noi siamo soffocati dalla burocrazia, dalle regole anche quando non servono. I soldi ci sono, in Italia siamo pieni di soldi, soltanto che è difficile spenderli. Io sono sicuro che la prima cosa che il professore farà una volta al Governo è uccidere la burocrazia, quello è il suo lavoro, ne abbiamo parlato più volte. All'Italia serve qualcuno che faccia funzionare le cose: sa qual è il modo per vedere se le cose vanno bene?".

 

Quale?

GUIDO ALPA E GIUSEPPE CONTE DIVIDEVANO LO STUDIO

"Il prezzo delle case. Se il mercato è immobiliare, i soldi stanno. Altrimenti è uno scatafascio. A Monopoli dove in questi anni hanno governato bene, i prezzi sono alle stelle. Dobbiamo augurarci prezzi immobiliari altissimi in tutta Italia".

.

Ha sentito il professore in queste ore?

"Ha già un sacco di problemi...Non mi sembrava il caso. Ma nei prossimi giorni gli manderò anche un messaggino".

antonino monteleone guido alpa le iene

 

Ultimi Dagoreport

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)