vladimir putin serbia bosnia

COS’HA IN SERBO PUTIN? – OCCHIO A BELGRADO: PRESTO POTREBBE OSPITARE UNA BASE MILITARE RUSSA! LA SERBIA È UNA MEZZA COLONIA DI MOSCA, E ULTIMAMENTE SI STA AVVICINANDO SEMPRE PIÙ A PUTIN – “MAD VLAD” VUOLE INSERIRSI NELLA POLVERIERA BALCANICA PER DESTABILIZZARE L’UE E L’OCCIDENTE, E APPROFITTARE DEL PROBLEMA MAI RISOLTO DEL KOSOVO – INTANTO, DAI SATELLITI ARRIVANO RILEVAZIONI CHE DIMOSTREREBBERO CHE LA RUSSIA STA BRUCIANDO IL GAS IN ECCESSO CHE NON ESPORTA…

Daniele Dell'Orco per “Libero quotidiano”

 

vladimir putin aleksandar vucic

Se da un lato l'Occidente lavora per trasformare la Russia in un paria nella comunità internazionale, dall'altro Mosca continua a intessere la sua rete di partner alternativi. Iran, Turchia, Cina, paesi del Golfo e Serbia, i cui legami con Mosca paradossalmente sono ai massimi livelli da quando è iniziata la guerra in Ucraina.

 

Ora si inizia a sussurrare persino della possibilità che venga aperta una base militare russa in Serbia. L'ambasciatore russo straordinario e plenipotenziario a Belgrado, Alexander Botsan-Kharchenko, l'ha definito «un affare sovrano del Paese stesso». Un modo per dire «se ce lo chiedono, siamo pronti».

 

serbia kosovo.

Ha anche sottolineato che la Serbia è un Paese amico e che Belgrado «rifiuta fermamente le sanzioni contro la Russia». Allo stesso tempo, ha sottolineato come la Russia garantisca la stabilità energetica in Serbia (a cui viene fornito gas low cost). Inoltre, i Paesi continuano la cooperazione tecnico-militare.

 

Che la parabola di avvicinamento militare di Belgrado verso Mosca possa accentuarsi ancora di più non è da escludere. Già a gennaio si vociferò di una possibile adesione della Serbia all'alleanza di protezione reciproca CSTO capeggiata dalla Russia (sorta di erede del patto di Varsavia). Non se ne fece nulla anche perché l'intera politica estera della Serbia si basa sul principio della neutralità militare.

aleksandar vucic.

 

Per un Paese circondato dalla Nato si tratta di una strategia di sopravvivenza geopolitica. Tuttavia, non è un mistero che la Serbia abbia mantenuto una neutralità di facciata nelle crescenti tensioni nate tra Occidente e Russia.

 

FRA DUE MONDI

Da un lato, ad esempio, ha firmato l'Accordo di stabilizza zione e associazione con l'Unione Europea, accettando di allineare la propria politica estera e di sicurezza a quella dell'Ue, dall'altro ha bisogno del forte sostegno diplomatico del Cremlino per bloccare il processo di riconoscimento in ternazionale dell'indipendenza del Kosovo.

 

blocchi stradali kosovo serbia

Da par suo, la Russia vede i Balcani come un teatro in cui inserirsi tra le instabilità crescenti per essere una spina nel fianco della Nato e dell'Occidente in generale. Già dal 2016, per inciso, la Serbia ospita un contestatissimo centro umanitario congiunto russo-serbo a Ni, a poche decine di chilometri dal Kosovo, che per l'Occidente non sarebbe altro che una base camuffata e un centro operativo per le spie del Cremlino, mentre appena due anni fa il Ministero della Difesa russo ha aperto un ufficio di collegamento in Serbia nel tentativo di rafforzare i legami militari con il tradizionale alleato balcanico.

aleksandar vucic vladimir putin

 

SPIE RUSSE MISSILI CINESI

E proprio in merito all'attività di questo centro all'ambasciatore russo a Belgrado è stato chiesto dell'ipotesi di apertura di una base vera e propria (la Russia ne ha dislocate fuori dai propri confini solo in alcune ex Repubbliche sovietiche, in Siria e in Transnistria). Per ora dalla Serbia fanno sapere che non c'è nulla di concreto e che in questa situazione l'ipotesi sarebbe oltremodo irrealizabile dal punto di vista logistico. Ma tra l'arrivo dei missili cinesi terra-aria Hq-22 lo scorso aprile e il legame sempre più stretto con Mosca, per Bruxelles la politica estera della Serbia è una ferita che potrebbe sanguinare sempre di più, specie in un clima di nuova escalation nell'area balcanica.

PUTIN E I RUBLINETTI - BY EMILIANO CARLI

 

Dai satelliti della Nasa arrivano rilevazioni che dimostrano come Mosca sia in difficoltà dal punto di vista delle vendite di combustibili. «La Russia sta bruciando il gas in eccesso che non esporta nei Paesi europei», sostiene il quotidiano spagnolo El Mundo, secondo cui le immagini satellitari del sistema di monitoraggio degli incendi della Nasa mostrano le fiamme nella stazione di compressione di Portovaya, di proprietà di Gazprom.

 

Il servizio dell'agenzia spaziale americana mostra roghi non dichiarati da metà giugno, cioè dal momento in cui sono state limitate le consegne del Nord Stream 1. In Ucraina intanto proseguono gli scambi di accuse tra Mosca e Kiev circa la responsabilità dei combattimenti intorno alla centrale nucleare di Zaporizhzhya, la più grande d'Europa, che funziona a regime ridotto dopo gli attacchi di venerdì e sabato. La Russia, che ne detiene il controllo, sostiene che l'Ucraina voglia bombardarla per creare panico nella popolazione locale in vista del referendum di adesione alla Federazione russa previsto per settembre. L'Ucraina sostiene che Mosca vuole distruggere il sito e mostra video con i movimenti di mezzi militari intorno alla centrale.

aleksandar vucic vladimir putin kosovo serbia grafico ispi putin e presidente serbo nikolic

Ultimi Dagoreport

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."