IL COVID NON RUSSA – LE AUTORITÀ DI MOSCA REAGISCONO ALL’IMPENNATA DI CONTAGI E DI MORTI (PIU' DI MILLE AL GIORNO) E IMPONGONO NUOVE RESTRIZIONI: NELLA CAPITALE GLI ULTRASESSANTENNI NON VACCINATI DOVRANNO RIMANERE IN CASA FINO A FEBBRAIO MENTRE SUL TAVOLO DI PUTIN È ARRIVATA LA PROPOSTA DI CHIUDERE TUTTI I POSTI DI LAVORO PER NOVE GIORNI – E CON ENORME RITARDO SI SPINGE SU VACCINAZIONI E GREEN PASS…

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Fabrio Dragosei per "www.corriere.it"

 

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Finalmente le autorità reagiscono all’ondata di decessi che sta colpendo la Russia con la drammatica ripresa delle infezioni. Di fronte all’ultimo dato che indica un numero di casi letali senza precedenti nelle ultime 24 ore (1.015), Mosca e San Pietroburgo hanno deciso di imporre nuove restrizioni, mentre su tavolo di Putin è arrivata la proposta di chiudere tutti i posti di lavoro per nove giorni nell’intero paese.

 

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La capitale si è già mossa con un decreto del sindaco: tutti gli ultrasessantenni non vaccinati e che non lavorano rimarranno a casa da lunedì prossimo fino al 25 febbraio. Potranno uscire solo per esercizi fisici e per prendere aria. Nel settore dei servizi, i datori di lavoro dovranno obbligare l’80 per cento dei dipendenti a vaccinarsi entro il primo gennaio. In tutte le aziende intanto il 30 per cento del personale dovrà iniziare subito a lavorare da remoto.

Vladimir Putin Vladimir Putin

 

La proposta

La vicepremier Tatyana Golikova ha proposto di fermare tutte le attività lavorative dal 30 ottobre al 7 novembre, approfittando del ponte festivo già dichiarato per la celebrazione della giornata dell’unità popolare. Prima si festeggiava il 7 novembre, giorno della rivoluzione bolscevica del 1917; abolita questa ricorrenza, a causa delle proteste, è stata creata la nuova festività che cade il 4 novembre.

 

Le nuove restrizioni

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A San Pietroburgo il governatore ha imposto dal primo novembre il green pass per accedere ai locali pubblici con esclusione di bar, ristoranti e mense. In questi esercizi la regola scatterà un mese dopo, il primo dicembre. Sempre dal primo novembre c’è l’obbligo di lavoro da casa per i dipendenti pubblici, mentre per le aziende private è solamente consigliato. Molti si chiedono ora se queste misure non siano tardive e insufficienti, visto l’andamento dell’epidemia.

 

Coronavirus Russia Coronavirus Russia

Oggi, ad esempio, a Mosca bisogna solo indossare la mascherina nei locali pubblici e nei trasporti, ma molti non lo fanno e questo anche se i casi di Covid sono tanti: 73 morti ieri contro i 69 delle 24 ore precedenti. In tutto il paese da giorni e giorni i decessi sono attorno al migliaio quotidiano e ieri hanno raggiunto il nuovo record. Anche il numero dei nuovi infettati è altissimo: si viaggia a un ritmo di 34 mila al giorno.

 

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Il problema della vaccinazione

Il problema principale della Russia è la resistenza della popolazione alla vaccinazione. La gente non si fida dei farmaci e non si fida delle autorità del paese, una vecchia tradizione che risale al periodo sovietico e prima ancora a quello zarista. Solo il 32,3 per cento dell’intera popolazione ha ricevuto due dosi dello Sputnik o degli altri farmaci prodotti nel paese.

 

coronavirus, il vaccino russo coronavirus, il vaccino russo

Anche togliendo tutti i ragazzi al di sotto dei 18 anni dalla statistica, la percentuale degli immunizzati non sale sopra il 40,7 per cento. Non molto più alto il dato relativo a coloro che hanno ricevuto almeno una dose, 44,5 per cento. Le autorità locali fanno quello che possono, con lotterie e premi vari per chi accetta di farsi inoculare, ma con poco successo. Dall’inizio della pandemia i decessi ufficiali hanno raggiunto la cifra di 225 mila. Ma secondo l’ufficio di statistica, le vittime sarebbero 418 mila.

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