citta citta' della pieve piccolo alex supermercato

LA DONNA UNGHERESE CHE SI È PRESENTATA AL SUPERMERCATO DI CITTÀ DELLA PIEVE CON IL CADAVERE DEL FIGLIO DI DUE ANNI È STATA SOTTOPOSTA A FERMO PER OMICIDIO. NON HA FATTO AMMISSIONI, MA NELLA SUA BORSA È STATO TROVATO UN COLTELLO – COSA È ACCADUTO AL PICCOLO ALEX? LE INDAGINI SI SONO RIVOLTE A UN’EX CENTRALE ENEL DOVE SONO STATE TROVATE TRACCE DI SANGUE – IN PAESE C’È CHI RACCONTA CHE GIOVEDÌ LA SIGNORA UNGHERESE È STATA VISTA STRATTONARE IL PICCOLO CON UNA CERTA VIOLENZA…

1 - BIMBO MORTO: MADRE SOTTOPOSTA A FERMO PER OMICIDIO

indagini sulla morte del piccolo alex a citta della pieve

(ANSA) -  E' stata sottoposta a fermo per omicidio la madre del bambino di due anni che lei stessa aveva portato morto in un supermercato di Città della Pieve. Il provvedimento è stato adottato dal sostituto procuratore Manuela Comodi dopo avere sentito la donna. Questa - secondo quanto si è appreso - non avrebbe fatto ammissioni su quanto successo.

 

2 - BIMBO MORTO: TROVATO COLTELLO IN BORSA DONNA FERMATA 
(ANSA)
- CITTA' DELLA PIEVE (PERUGIA), 02 OTT - Un coltello è stato trovato nella borsa della donna, una ungherese di 44 anni, fermata per l'omicidio del figlio di due anni, poi lasciato sul nastro trasportatore, fermo, di una cassa di un supermercato. Elemento ora al vaglio degli investigatori coordinati dalla Procura di Perugia per stabilire se si tratti dell'arma del delitto. Quando è stato soccorso il bambino di due anni presentava ferite da taglio al petto.

 

3 - CON IL CADAVERE DEL FIGLIO ALLA CASSA DEL SUPERMARKET È INDAGATA PER OMICIDIO

Michele Milletti e Egle Priolo per “il Messaggero”

 

carabinieri di fronte al supermercato di citta della pieve.

«Aiuto, aiuto, il bambino». Alex ha appena due anni, e sembra dormire tra le braccia di quella donna che entra sotto choc al supermercato Lidl di Po' Bandino. Frazione di Città della Pieve, la città di Mario Draghi, ultimo lembo d'Umbria a cavallo del confine con la provincia di Siena.

 

Lungo la strada che esce dritta dal paese per arrivare alla vicinissima Chiusi, il dramma si consuma pochi minuti dopo le 15: il piccolo Alex, ora adagiato sul nastro trasportatore di una delle casse del supermercato, non sta dormendo. È morto.

carabinieri al lidl di citta della pieve

 

E in un modo che solo a immaginarlo fa venire i brividi: ucciso da una o più coltellate. Chi ha la sfortuna di trovarsi in quel momento a fare la fila alla cassa racconterà diverse ore dopo che l'immagine di quei tagli al collo e all'addome del bimbo è stata qualcosa di «agghiacciante».

 

La donna, ungherese di 44 anni, è in evidente stato di choc. Inizialmente racconta di aver trovato il piccolo all'esterno del supermercato ma poi, con l'arrivo dei carabinieri della compagnia di Città della Pieve (sul posto anche i colleghi del reparto operativo di Perugia e delle investigazioni scientifiche) ammetterà di essere la madre. All'arrivo del 118 non c'è altro da fare che accertare la morte di Alex e rimanere increduli davanti a tutte quelle ferite e tale brutalità.

 

accoltellamento 3

Arrivano anche il medico legale Laura Panata e il sostituto procuratore, Manuela Comodi. La donna viene immediatamente sentita, ma le sue parole vengono giudicate contrastanti e scarsamente attendibili. In stretto contatto con il procuratore capo, Raffaele Cantone, e con i vertici dell'Arma, viene immediatamente formulata l'ipotesi di omicidio e la donna viene portata in caserma a Città della Pieve e interrogata come persona informata sui fatti.

 

Interrogatorio che, dopo essere stato inizialmente interrotto, viene ripreso in serata e portato avanti fino a notte fonda alla presenza anche dell'avvocato d'ufficio della donna. Al termine, la madre del piccolo è stata posta in stato di fermo.

 

La donna, secondo quanto si apprende, sarebbe residente nel Lazio ma da qualche tempo vivrebbe a Chiusi a casa di un conoscente. Anche se in serata si è sparsa la voce, che avrebbe trovato conferma, che sempre a Chiusi sarebbe anche stata ospite di una casa famiglia. Il padre della piccola vittima vive invece in Ungheria.

 

carabinieri al supermercato di citta della pieve

 LA RICOSTRUZIONE

Cosa è accaduto al piccolo Alex? Come detto, le parole della madre sono state fin da subito considerate poco attendibili. Molto più certi invece i suoi movimenti. Anche grazie ad alcune testimonianze, infatti, le indagini si sono immediatamente rivolte all'esterno di un edificio abbandonato, un'ex centrale Enel, che si trova dall'altro lato della strada rispetto al supermercato.

 

Ebbene, tra le erbacce e il cancello di ingresso, i carabinieri hanno trovato e repertato delle tracce di sangue. Tracce ematiche trovate anche nel passeggino in cui presumibilmente il bimbo si trovava poco prima di morire.

 

carabinieri di fronte al supermercato di citta della pieve

Ancora, sempre in tarda serata è emerso come all'esterno di quell'edificio abbandonato sia stato ritrovato anche un coltello. Tutti elementi che vanno contestualizzati e inquadrati nel caso ma che lasciano pensare come le coltellate mortali sul corpo del piccolo siano state inferte proprio in quella zona.

 

Tra le tante voci che si accavallano in un paese sconvolto da tanta violenza (e racconti di quanto accaduto propagati via whatsapp fino a Città della Pieve e Chiusi) ha preso corpo anche l'ipotesi che la donna potesse aver difeso il figlio da un aggressore: ipotesi che però non sarebbe stata presa concretamente in esame da magistrato e investigatori, dal momento che l'unica ferita superficiale riscontrata alla 44enne farebbe difficilmente propendere per tentativi di difesa da tanta brutalità. Più probabile, secondo gli inquirenti, che in un momento di gravissimo disagio psicologico possa essersi avventata sul piccolo.

indagini sulla morte del piccolo alex a citta della pieve 4

 

IL RACCONTO

Anche perché in paese c'è chi racconta che il giorno prima, nel tardo pomeriggio di giovedì, era stata vista strattonare con una certa violenza il piccolo con tanto di intervento da parte dei carabinieri. Testimonianze che anche in questo caso dovranno passare il vaglio degli inquirenti.

Ultimi Dagoreport

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?